Avere una relazione con una persona problematica, con un disturbo di personalità, non è affatto semplice. Il primo indicatore è quindi una sorta di affaticamento, la relazione non è più un luogo sicuro in cui trovare ristoro ma un campo minato in cui fare attenzione. Chi vive con un partner problematico potrebbe sentirsi confuso, sempre in allerta, disorientato e in seria difficoltà su come relazionarsi. Il benessere emotivo della coppia può essere messo a dura prova da un disturbo di personalità. L’indicatore principale su cui dovresti soffermarti a riflettere è proprio il modo in cui lei/lui ti fa sentire.
Altre riflessioni possono essere correlate ai tuoi ricordi. Da quanto tempo va avanti la storia? Se hai una relazione con una persona con disturbo di personalità, ti sarà difficile ricordare quell’anno in cui la tua relazione è stata tranquilla. Periodicamente, ti ritrovi a vivere drammi, frustrazioni, distanze e la tua relazione sembra proseguire su diversi livelli, tutti con intensità differenti e non mancano sentimenti contrastanti.
Si passa dall’amore più profondo alla confusione, da periodi in cui la situazione sembra essersi temporaneamente stabilizzata a periodi in cui ti rendi conto che le capacità comunicative della coppia dovrebbero essere migliorate. Se vivi tutto questo, potrebbe essere che uno dei due componenti della coppia possa avere un disturbo di personalità. Prima di entrare nel vivo dell’argomento è doverosa una premessa: solo un professionista della salute mentale può fare diagnosi. Ciò che ti fornirò in questo articolo, sono degli indicatori utili che hanno lo scopo di farti riflettere.
10 segnali per verificare se il tuo partner ha un disturbo di personalità
Sono molti i disturbi di personalità annoverati nel manuale diagnostico: paranoide, schizoide, schizotipico, antisociale, borderline, istrionico, narcisistico, evitante, dissociativo, dipendente… per non parlare poi dei sottotipi. Ne consegue una varietà infinita di sintomi e schemi comportamentali anche differenti tra loro, tutti, però, innescano nell’altro sentimenti di rabbia, impotenza, frustrazione e perfino angoscia.
Ogni disturbo ha il proprio range di comportamenti centrati sull’ego, sull’inflessibilità, le distorsioni, deficit cognitivi, deficit emotivi (difficoltà nel gestire e controllare impulsi ed emozioni)… Il disturbo di personalità è sempre stato presente nel partner, anche durante i primi mesi della relazione.
Nei primi tempi, però, si tende sempre a sottovalutare determinati segnali e, presi dall’entusiasmo e dall’enfasi della relazione, si finisce per entrare in un sistema di meccanismi disfunzionale che ben presto divengono la “normalità” del rapporto.
Ecco alcuni indicatori che rendono evidente la presenza di un disturbo di personalità, questi sintomi possono essere individuati non solo in un rapporto di coppia ma in qualsiasi relazione, anche in quella con un familiare!
#1. Quando si parla di cambiamenti
Gli atteggiamenti disfunzionali di chi ha un disturbo di personalità “sono fatti per auto-mantenersi” e “auto-alimentarsi”, ciò significa che, quando si parla di cambiamento nella coppia, ci si aspetta che sia tu a cambiare! Per quanto il partner possa impegnarsi su alcuni fronti, purtroppo, i progressi tarderanno ad arrivare a meno che non si faccia aiutare da uno psicoterapeuta.
#2. Esperienze caotiche
Chi ha un disturbo di personalità tende a generare e vivere esperienze caotiche in tutte le sue relazioni, questo accade a causa di un funzionamento mentale discontinuo che si può tradurre in cambiamenti repentini d’umore, oscillazioni o, all’opposto, un assetto immodificabile e rigido. Sei catapultato, quindi, in esperienze ingestibili e, al termine di una discussione, finisci per sentirti ancora più confuso.
#3. Campo minato
Che sia un tuo amico, un familiare o il tuo partner, nel rapporto ti sembrerà di camminare in un campo minato e, ben presto imparerai a evitare determinati “sentieri a rischio“. Quando meno te lo aspetti, però, ti ritroverai in un sentiero che può innescare nel partner ansia, afflizione, depressione, vuoto, sconforto e altri sentimenti ingiustificati. Ti sentirai inevitabilmente colpevole, anche se dall’esterno della coppia è chiaro, il problema non sei tu.
#4. Dr Jekyll e Mr Hyde
C’è la versione di sé che chi ha un disturbo di personalità ha con gli amici e i colleghi e poi c’è la versione di sé che ha a casa, in famiglia o con te (nei rapporti più stretti). Non è raro che il disturbo di personalità possa caratterizzarsi per modelli e schemi pervasivi settorializzati. Inoltre, se chi ha un disturbo di personalità vuole “impressionare” qualcuno, darà ancora alla luce una nuova versione di sé. Appena rientra nel suo ambiente di comfort, mette via la maschera e tornerà quello che tu conosci. Insomma… potresti rimanere sorpreso e avere l’impressione di non conoscere affatto il tuo partner.
#5. La terapia di coppia non funziona
Le hai provate tutte, tanto che a un certo punto hai voluto trascinare il tuo partner in terapia di coppia. Purtroppo, con un partner con disturbo di personalità, la terapia di coppia potrebbe avere una scarsa utilità se non affiancata da un percorso dove il tuo partner ha modo di lavorare su se stesso. In terapia, inoltre, la gran parte di persone con disturbo di personalità sono molto brave ad attirare l’attenzione su di sé e sui loro desideri.
Quando uno dei partner ha un disturbo di personalità, la cosa più saggia è seguire due terapie individuali così da costruire nuovi confini.
#6. Informazioni parziali e realtà frammentata
In te potrebbe insorgere la sensazione che ti stia nascondendo qualcosa. Sebbene non sia molto evidente, chi ha un disturbo di personalità tende a perseguire modelli in cui si fanno esagerazioni inutili e si vanno a omettere informazioni chiave. È interessante notare che spesso chi ha un disturbo di personalità proietta su di te questi comportamenti a scopo di distogliere l’attenzione negativa da sé.
#7. Proiezioni
In realtà, le proiezioni sono un luogo comune che chi ha un disturbo di personalità usa costantemente in modo inconsapevole e non solo per distogliere l’attenzione negativa su di sé. Così, un partner estremamente competitivo ti accuserà di esserlo. Un partner che mente, inizierà a essere sospettoso nei tuoi confronti. Un partner litigioso, ti accuserà di “cercartela” e se lui/lei vuole avere sempre l’ultima parola nei litigi, affermerà che questo atteggiamento appartiene a te.
#8. Comportamento manipolativo
La distorsione della realtà è un elemento che accomuna qualsiasi disturbo di personalità e ha come conseguenza indiretta dei comportamenti manipolativi più o meno inconsapevoli. I comportamenti più tipici includono manipolazione verbale, celate intimidazioni, coercizione sessuale, pensiero dicotomico, evasività, ricatti emotivi…. Tutti i comportamenti hanno lo scopo di porti in una posizione subordinata, in modo che chi ha il disturbo di personalità possa avere più influenza e controllo su di te e sulle tue emozioni.
#9. Rifiuto della responsabilità
Le parole “mi dispiace” sono generalmente seguite da locuzioni come “ma tu…”. Chi ha un disturbo di personalità non riesce ad assumersi le sue responsabilità così, per ogni suo errore, sarai tu a pagarne le conseguenze: la colpa sarà tua. Anche quando il problema riguarda qualcosa di esterno alla coppia… chi ha un disturbo di personalità non sa gestire le frustrazioni (perché non sa assumersi le sue responsabilità) così finisce per scaricarle sul partner.
#10. Ego-centrati
Le sue emozioni, le sue ragioni, i suoi pensieri e percezioni, hanno sempre la priorità su quelle del partner, non si tratta necessariamente di egoismo, ma solo di una più o meno spiccata incapacità di decentrarsi da se stesso. Questa incapacità rende impossibile una vera intimità. L’intimità è fatta di reciprocità, cosa che chi ha un disturbo di personalità non riesce a concedere.
Anche se verbalmente il partner con Disturbo di Personalità potrebbe dirti di volere un rapporto sano, le sue azioni potrebbero generare confusione perché del tutto incoerenti con gli scopi espressi con le parole!
Un altro indicatore è il modo in cui il tuo partner tende a stabile confini con te. Talvolta può perdersi e fondersi completamente con te, i tuoi bisogni e le tue priorità. In altre circostanze, chi ha un disturbo della personalità, potrebbe porre una distanza infinita, fino a farti sentire quasi superfluo.
Quindi è impossibile convivere con chi ha un disturbo di personalità?
No, è possibile, solo che bisogna sempre ricalibrare l’ago della bilancia, e per farlo è necessario equilibrio e una buona dose di impegno da parte di entrambi i partner. Come premesso, la terapia individuale (condotta separatamente da entrambi i partner, con due professionisti diversi) può essere un vero toccasana per il benessere di coppia.
La quantità di stress generata dalla relazione può essere insostenibile e potrebbe farti sentire come se tutti i tuoi sforzi per migliorare la situazione fossero inutili. Non esistono linee guida universali per stare accanto a un partner problematico, semplicemente perché i disturbi di personalità sono numerosi e presentano quadri clinici differenti. In un mio vecchio articolo, ho riportato le quattro colonne portanti per chi ha accanto una persona con disturbo borderline della personalità. Puoi trovare maggiori informazioni qui: come aiutare una persona borderline.
Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in neuropsicobiologia
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