Fare il genitore è un mestiere difficile, un lavoro a tempo pieno, che richiede quell’impegno necessario per accompagnare bambini e ragazzi nel loro sviluppo, permettergli di crescere e dargli quegli strumenti utili per affrontare le diverse situazioni che incontreranno nel corso della loro vita. Educare un figlio non è un compito facile, i bambini non nascono con il manuale di istruzione. Spesso l’educazione dei minori non è esente da convinzioni o idee erronee. Alcune sono: “voglio essere un amico per mio figlio”, “vale più uno schiaffo al momento giusto che tante parole”, “disciplina è sinonimo di punizione”…. Queste idee sbagliate sono alla base di molti problemi educativi attuali.
Il miglior modo per educare un figlio è renderci conto di cosa incide di più nella sua crescita
È il nostro comportamento a essere il principale messaggio che mandiamo: qualsiasi cosa diciamo non ha lo stesso effetto di quello che facciamo e di come lo facciamo. L’esempio che diamo ogni giorno, non solo nelle grandi cose, ma soprattutto in quelle piccole, è il principale fattore che influenza nostro figlio.
Vale molto di più un esempio concreto, piuttosto che il proclamare continuamente cosa sia giusto o sbagliato
Questo vale per il comportamento, così come per il linguaggio o per i valori che i genitori desiderano trasmettere ai figli. Per questo il comportamento dei genitori riveste un ruolo così fondamentale nell’educazione: non possiamo comportarci all’opposto di come vorremmo si comportassero i nostri figli. Se un bambino vedrà genitori educati ed amorevoli, difficilmente sarà presuntuoso e prepotente.
E’ bene, dunque, cercare di indirizzarlo tenendo presente che si sta rapportando nella relazione con il genitore o con altri bambini e con il mondo che lo circonda e di cui ha bisogno di conoscere i confini. Applicare regole precise diventa a questo punto fondamentale affinchè capisca fin dove può spingersi, cosa che proietterà in futuro quando il suo raggio d’azione non sarà delimitato solo alla famiglia, alla loro casa o alla sua cameretta, ma rientrerà nelle dinamiche di una società pronta a non fare sconti a nessuno.
25 cose che tuo prova disperatamente a dirti….
Si tende sempre a dare poca importanza ai pareri dei figli, a sottovalutarne le capacità perché li si vede ancora bambini, a non credere che siano in grado di scegliere e valutare e, soprattutto, a voler controllare e limitare.
Educare è un’arte, un intervento delicato e complesso che richiede non solo conoscenze tecniche, ma soprattutto attenzione, sensibilità, capacità creativa. Significa aiutare un figlio a sviluppare le sue potenzialità e a diventare indipendente. Vuol dire adoperarsi per far emergere la personalità del bambino rispettando le sue caratteristiche.
Come fare? Quali modalità educative scegliere? Premi o punizioni, regole o libertà? Ecco i tipici dubbi nella gestione del rapporto genitori e figli, oggi fugati dalla consapevolezza di un fondamentale equilibrio tra due atteggiamenti opposti. Ecco 25 riflessioni che potrebbero aiutarci nel difficile ma straordinario “ruolo” di genitori.
1. Non viziarmi. So benissimo che non dovrei avere tutto quello che chiedo. Voglio solo metterti alla prova.
2. Non aver paura di essere severo con me. Lo preferisco. Questo mi permette di capire meglio quali sono i limiti in cui posso spingermi.
3. Non usare la forza con me. Questo mi insegna che la prepotenza e la violenza sono tutto ciò che contano per far comprendere le proprie ragioni all’altro. Sarò più disponibile ad essere guidato da una persona che mi parla con calma e non verso una in cui provo risentimento.
4. Non essere incoerente. Questo mi sconcerta e mi costringe a fare ogni sforzo per farla franca tutte le volte che posso.
5. Non fare promesse; potresti non essere in grado di mantenerle. Questo farebbe diminuire la mia fiducia in te.
6. Non cedere alle mie provocazioni quando dico e faccio cose solo per imbarazzarti, perché cercherei allora di avere altre vittorie simili.
7. Non essere troppo turbato quando dico: “Ti odio“. Non intendo dire questo, lo faccio perché tu sia triste per quello che mi hai fatto.
8. Non farmi sentire più piccolo di quanto non sia: rimedierei comportandomi da più grande di quanto non sia.
9. Non fare per me le cose che posso fare da solo. Questo mi fa sentire come un bambino e potrei continuare a tenerti al mio servizio.
10. Non far si che le mie “cattive abitudini” mi facciano guadagnare molta parte della tua attenzione. Ciò mi incoraggia a continuare con esse.
11. Non correggermi davanti alla gente. Presterò molta più attenzione se parlerai tranquillamente con me a quattrocchi.
12. Non cercare di discutere sul mio comportamento nella foga di un litigio. Ovviamente la mia attenzione non è delle migliori in quel momento e la mia collaborazione è anche peggiore. È giusto comportarsi come si deve, ma bisogna parlarne con calma.
13. Non cercare di farmi prediche. Saresti sorpreso di vedere come so bene che cosa è giusto e che cosa è sbagliato.
14. Non farmi sentire che i miei errori sono colpe. Devo imparare a fare errori senza avere la sensazione di non essere onesto.
15. Non brontolare continuamente. Se lo fai dovrò difendermi facendo finta di essere sordo.
16. Non dimenticare che mi piace molto fare esperimenti. Imparo da questi, per cui ti prego di sopportarli.
17. Non proteggermi dalle conseguenze. Ho bisogno di imparare dall’esperienza.
18. Non badare troppo alle mie piccole indisposizioni: potrei imparare a godere di cattiva salute se scopro che questo può attira la tua attenzione.
19. Non zittirmi quando faccio domande imbarazzanti. Se lo fai, scoprirai che smetterò di chiedere e io cercherò le mie informazioni altrove.
20. Non rispondere alle domande “sciocche” o senza senso. Alle volte ho solo voglia della tua attenzione e preferirei che mi dicessi che la mia domanda non ha senso, piuttosto che ricevere una risposta fantasiosa e finta. Ti sorprenderà scoprire quanto apprezzerò la tua sincerità.
21. Non sostenere mai di essere perfetto o infallibile. Nessuno è perfetto e tutti tendiamo a commettere errori, non sempre le tue esperienze possono servirmi e rendermi la vita più semplice lasciami il diritto di sbagliare senza farmi troppo male.
22. Non preoccuparti per il tempo che passiamo insieme. È “come” lo passiamo, che conta.
23. Non permettere che i miei timori suscitino la mia ansia, perché allora diventerei più pauroso. Aiutami a capire la differenza tra paure giuste e fondate e quelle che risiedono solo nella mia testa. Indicami il coraggio sapendo che una giusta dose di paura è necessaria.
24. Non dimenticare che non posso crescere bene senza molta comprensione ed incoraggiamento, ma non ho bisogno di dirtelo, vero?
25. Ricordati che imparo più da un esempio che da un rimprovero.
L’educazione dei figli richiede dedizione, pazienza e tempo, non dobbiamo preoccuparci per loro, ma occuparci di loro: ogni comportamento dei genitori è educativo solo se riempito d’amore.
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