3 NO che devi imparare a usare nella tua vita

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

NO è una parola meravigliosa… che a volte però fatichiamo a fare nostra. Diciamocelo…quando qualcuno ci fa una richiesta, la nostra risposta immediata è in genere “SI“. Spinti dal desiderio di dare una mano o magari dalla volontà di non deludere gli altri, ci offriamo all’istante senza esitare. Eppure, sapersi appropriare della possibilità di dire NO è senza dubbio un passo di evoluzione personale: in fondo, come diceva Oscar Wilde, la vita è troppo breve per sprecarla a realizzare i desideri degli altri!

C’è una buona ragione per cui “No” è una delle prime parole che impariamo a pronunciare fin da piccoli

Infatti, i bambini attraversano una fase di negazione in cui dicono no a tutto, per principio e senza scendere troppo nei dettagli. In questo modo riaffermano la loro identità. A questo proposito, scoprire l’esistenza del no e le sue implicazioni è un grande evento per il bambino, perché si rende conto che ha il diritto di decidere della sua vita, anche se inizialmente si tratta solo di piccole decisioni.

Imparare a dire di no è importante anche per mantenere il nostro equilibrio emotivo

La vita ci apre continuamente nuove possibilità che possiamo cogliere, ci tenta con opportunità che a volte non sono le più adatte a noi. In questi casi, dire di no vuol dire essere in grado di rimanere sul percorso che abbiamo scelto, concentrati sui nostri obiettivi. Inoltre, a volte dire di no è l’unico modo che abbiamo per difendere i nostri diritti e tenere controllate le persone che sono disposte a violare la nostra libertà, appropriandosi del nostro tempo e agendo come veri e propri vampiri emotivi.

Anche in ambito professionale è fondamentale saper gestire l’arte della negazione

Soprattutto per non venire sovraccaricati di mansioni che non ci appartengono e non assumere impegni che non possiamo portare a termine. Ovviamente, dobbiamo imparare a dire di no rispettando gli altri e mantenendo delle buone relazioni.

Perché abbiamo difficoltà a dire di no?

Chi ha a cuore il nostro benessere potrà anche rimanere disorientato del nostro diniego, ma successivamente non avrà problemi ad accoglierlo, perché anche attraverso quel “NO” impareranno a conoscerci meglio, a rispettare i nostri confini, i nostri limiti e ad apprezzarci per la nostra autenticità. Per chi invece non ha a cuore il nostro benessere, chi è abituato ad approfittarsi della nostra disponibilità, sentirsi dire da noi quel “NO” sarà sicuramente un problema, ovvio! Ma sarà grazie alla loro reazione che riusciremo a capire chi merita la nostra presenza e chi  merita la nostra assenza. Ma perché è così difficile per molte persone pronunciare questa semplice parola?

  •  Perché abbiamo paura di essere considerati persone chiuse e rigide, perché nella nostra società il sì è stato associato a maggiore flessibilità e apertura, quando a volte nasconde solo una profonda mancanza di carattere.
  • Perché è un’abitudine che abbiamo imparato da bambini, quando pensavamo che dire di sì significava ottenere l’approvazione degli altri, in particolare i genitori, che solevano infuriarsi quando dicevamo di no.
  • Perché abbiamo paura di bruciare i ponti dietro di noi precludendoci una via di fuga che potrebbe esserci utile in futuro.
  • Perché abbiamo paura della reazione degli altri o di ferirli con la nostra negazione pensando che non la prenderanno bene.
  • Perché siamo preoccupati di venire accusati di egoismo, quando in realtà stiamo solo difendendo il nostro diritto di porre dei limiti che ci proteggano.

Cosa significa davvero NON dire NO

Per tutti i motivi appena indicati, dire di sì è probabilmente la risposta più facile quando qualcuno ci rivolge una richiesta, ma se guardiamo con attenzione non sempre è la risposta migliore. Così come dire di no ha le sue implicazioni, anche NON dire di no ha le sue rilevanti conseguenze. Ogni volta che diciamo di sì a qualcosa stiamo di fatto dicendo di no a qualcos’altro. Pensaci:

  • Quando dici di sì a qualcosa che non ti piace, stai dicendo di no alle cose che ami.
  • Quando dici di sì a un lavoro che non ami, stai dicendo di no ai tuoi sogni.
  • Quando dici di sì a una persona che non ti va a genio, stai dicendo di no a una relazione profonda.
  • Quando dici di sì al troppo lavoro, stai dicendo di no alla tua vita sociale.

Il principio è molto semplice: chi cerca di accontentare tutti, non accontenta nessuno. Neppure sé stesso.

Anche stabilire dei limiti è espressione di amor proprio

Dire di no è un diritto, soprattutto quando le altre persone pretendono di avere il nostro tempo e le risorse a loro piacimento. In realtà, a volte dire di no è una questione di sopravvivenza psicologica, non di egoismo.

1. Il “No” categorico

A volte incontri delle persone che ti propongono progetti o fanno richieste per i quali sai bene la risposta: un no assoluto e categorico. Quando hai preso una decisione molto chiara e sai che quello che ti stanno chiedendo o proponendo non fa per te, perché può danneggiarti o va contro i tuoi valori, non devi avere paura di rispondere con un no categorico.

È vero che dire di no è complicato, ma ricorda che se qualcosa non ti piace e può danneggiarti in qualche modo, non c’è alcuna ragione di farlo. In realtà, a volte dire di no è espressione di amor proprio, di rispetto di sé.

Stabilire dei limiti non è negativo, è l’espressione di una persona che sa quello che vuole e sa perfettamente fino a dove è disposta a cedere. Inoltre, un no sincero, invece di una inutile titubanza, è anche espressione di rispetto per l’altra persona perché gli farà risparmiare tempo permettendogli di riorientare rapidamente la ricerca. Se non siamo disposti a fare qualcosa è meglio dirlo subito.

2. Il “No” a metà

Non è sempre necessario dire di no, ma a volte non siamo disposti a fare fino in fondo tutto ciò che ci chiede l’altra persona. Infatti, queste situazioni sono molto comuni nella nostra vita quotidiana e, dato che in ultima analisi tendiamo a cedere, sono le principali responsabili del fatto che ci coinvolgiamo in progetti o relazioni che non ci soddisfano veramente.

In tal caso, puoi dire “No” a metà. Cioè, puoi dire a questa persona che sei disposto ad aiutarla in alcuni aspetti, ma non in altri, che puoi soddisfarla solo fino a un certo punto, ma non sei disposto ad andare oltre.

Puoi approfittare di questo momento per indicare esattamente quali sono i tuoi limiti e le condizioni. All’altra persona deve essere chiara la tua posizione rispetto alla sua richiesta, in modo tale che non pretenda ciò che non ti sei compromesso a fare.

Un’altra possibilità che prevede il “No” a metà è la trattativa. Ad esempio, potresti non essere d’accordo con la richiesta iniziale, ma se l’altra persona cambia qualche dettaglio potresti accettare. In realtà, si tratta di una strategia molto assertiva perché in questo modo tutti vincono.

3. Il “No”, forse più tardi

Se qualcosa non ti interessa è meglio dirlo subito. In questo modo sei sincero e rispetti l’altra persona. Ma ci sono momenti in cui non siamo semplicemente disposti ad accettare una determinata proposta, almeno in quel momento, ma potremmo farlo in seguito. In questo caso, è meglio non lasciarsi convincere mettendo in chiaro che non siamo disponibili al momento, ma forse più tardi potremmo accettare di coinvolgerci nel progetto o soddisfare la richiesta. Si tratta di far capire chiaramente che non ci interessa la cosa perchè non abbiamo tempo e non perché non abbiamo il coraggio di dire di no.

Ad esempio, una persona potrebbe proporti un progetto professionale molto interessante, ma i tuoi problemi attuali ti impediscono di accettare. In tal caso, la proposta ti interessa davvero, ma non ti puoi compromettere immediatamente. L’ideale per entrambe le parti sarebbe concordare un periodo di tempo ragionevole, dopo il quale dare la tua risposta definitiva.

Riconquista la tua libertà

In conclusione, il non saper dire “no” spesso ha delle radici profonde nella nostra persona e nel nostro modo di vedere il mondo. E’ da lì che dobbiamo partire per risolvere il problema.

Fondamentalmente le nostre azioni sono legate a due macro categorie: amore e paura. Agiamo nel desiderio di essere amati in tutte le sue declinazioni (apprezzamenti, elogi, riconoscimenti) o nella speranza di rifuggire un pericolo (ansia, mancate aspettative ecc.).  Non sempre con il dire sempre sì saremo benvoluti dagli altri ed eviteremo di affrontare le nostre ansie e paure, anzi a volte otterremo l’esatto contrario. Spesso pensiamo a determinate conseguenze perché siamo sotto l’influsso di rigide norme dettate dal nostro contesto religioso, sociale, familiare.

Dire di sì sempre e comunque non ti darà né amore, né ti metterà al riparo dai pericoli

Al contrario. Impara dunque a dire di No ai vampiri psichici ed energetici, a tutte le persone negative che vogliono distruggere i tuoi sogni, ai parassiti sociali, alla bruttezza, e tutti coloro che cercano di abusare del tuo tempo e delle tue preziose energie.  E per farlo, a volte è necessario spiegare le nostre ragioni. Ricorda che un no sincero è anche un modo per mostrare rispetto per la persona, ed è sempre preferibile a un sì che non si porta a termine e del quale dovremo scusarci. La nostra autostima va sempre alimentata e il migliore modo di farlo è riconquistare la nostra libertà, imparando a dire di no in maniera educata e senza sensi di colpa.

Non aspettarti considerazione dall’esterno!

Hai presente quando vedi un bambino andare per la prima volta in bicicletta sotto gli occhi ammirati dei genitori? Il bambino dice «guardami, mamma, guarda quanto sono bravo». Molti adulti vivono bloccati in questa modalità. «vi prego, mondo! Nota quanto sono bravo». Questo arresto è legato a carenze nel passato. Nessuno può tornare indietro e darti la considerazione e la comprensione che non hai mai avuto quando più ne avevi bisogno. Quel bisogno, però, ora è rimasto intatto e ciò che posso fare è darti i mezzi per soddisfarlo da solo. Perché tu puoi farlo.

Puoi guardare a te stesso come farebbe un genitore fiero e orgoglioso di ciò che sta diventando il suo bambino. Puoi e anzi, meriti di essere considerato, stimato e amato. L’unico inconveniente è che gli altri inizieranno a notarti solo quanto tu noterai te stesso. Gli altri, inizieranno ad amarti davvero solo quando tu inizierai ad amarti. Ma come si fa ad amarsi? Ecco un’altra cosa semplice, proprio come camminare e parlare. Ti spiego come compiere questa grande impresa nel mio libro «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce». Ti prometto che, quando avrai letto l’ultima pagina, avrai la considerazione di cui hai bisogno. Mollerai la presa e smetterai di affannarti dietro a persone o cose che ti tormentano. Puoi trovare il mio libro in qualsiasi libreria d’Italia o su Amazon, a questo indirizzo.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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