3 pensieri che interiorizzi se hai avuto un’infanzia difficile

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

L’affetto e le attenzioni sono alla base della crescita corretta del bambino. Avere la certezza di essere stati amati durante l’infanzia, ci fa sentire meritevoli di amore e di stima. In caso contrario, ovvero, se da bambini non abbiamo avuto le attenzioni di cui necessitavamo avremo sempre grossa difficoltà ad apprezzarci, a percepire il nostro valore e qualità.

Le ferite affettive dell’infanzia non le possiamo nascondere o negare, perché sono dentro di noi e le portiamo ovunque

I segni della trascuratezza emotiva sono come invisibili e continue iniezioni di colpa e vergogna che ogni giorno il bambino riceve proprio da chi dovrebbe mostrargli la via maestra per stare bene.  Secondo la neurologa Rita Levi Montalcini (1909-2012) “le emozioni provate nei primi anni di vita, e altre sensazioni che hanno suscitato gioia o dolore, lasciano tracce indelebili che condizioneranno le nostre azioni nell’intero corso dell’esistenza”. Le parole della studiosa rispecchiano fortemente la realtà e fanno riflettere sull’importanza delle emozioni e sensazioni che si provano da bambini.

Quanti di noi, ad esempio, sono stati bambini trascurati sul piano emotivo? Non sto parlando di abusi e violenze di tipo fisico, non sto parlando di genitori negligenti sul piano dell’igiene, dell’alimentazione, dell’istruzione… Mi riferisco invece a una forma di trascuratezza molto più complessa e i cui effetti sono meno ravvisabili e apparentemente meno dannosi. E ribadisco meno dannosi in apparenza… perché il più delle volte le ferite emotive si nascondono proprio bene. Quindi, se fatichi a trovare l’evento o episodio che può aver generato lo stato del tuo malessere, ricordati che potrebbe essere dovuto anche alle FERITE EMOTIVE.

I segni della trascuratezza emotiva

“Ma non vorrai piangere come una femminuccia!”, “Di che hai paura, non fare il fifone, la paura non esiste!”, “Basta con questi piagnistei, non c’è niente da lamentarsi!” “Dai non fare il bambino piccolo!” “Non sta bene non essere contenti del regalo della zia!” “E’ solo un raffreddore, non esagerare!” “Vai all’asilo, non in collegio, dai, è divertente, tutti giocano tranne te!” “Ci vuole così poco a fare amicizia, possibile che tu debba sempre restartene in disparte?” Ti suonano familiari queste frasi? E cosa dire del loro sguardo di disapprovazione e  di delusione? A volte uno sguardo dice più di mille parole!

Se i tuoi genitori non hanno saputo prendersi cura delle tue emozioni mentre ti stavano crescendo, sei stato un bambino trascurato sul piano emotivo. Saperlo e prenderne consapevolezza può davvero salvarti la vita. Perché le conseguenze della trascuratezza emotiva sono profonde. Arrivano al cuore e possono restare con te per tutta la vita, condizionando le tue scelte. Non solo possono compromettere la tua capacità di comprendere e fidarti dei tuoi sentimenti, ma pregiudicano anche la capacità di avere fiducia in te stesso/a. Non direi che sia cosa da poco!

3 pensieri che interiorizzi se hai avuto un’infanzia difficile

Più fuggi da questo dolore, più ti rincorre.. E i tuoi sentimenti, il tuo modo di esprimerli, ne risentiranno. È attraverso questo meccanismo che s’instaurano delle relazioni affettive squilibrate o malate. I bisogni affettivi irrisolti dell’infanzia sono come un debito che inconsciamente vorremmo fosse pagato da persone che nulla hanno a che fare con la scenografia del passato. Il problema sorge soprattutto quando da adulti si cerca di anestetizzare tutta la sofferenza vissuta.

Primo pensiero: “Nessuno è interessato alle mie emozioni”

Quando, a causa della negligenza emotiva, i bambini ricevono il messaggio dai genitori che i loro sentimenti sono un peso, sono eccessivi o semplicemente sbagliati, fanno qualcosa di molto efficace: si adattano. Ricacciano le loro emozioni nel profondo del loro animo, in modo che non siano più di disturbo per nessuno.

Che ci credi o no, questa brillante strategia di solito funziona abbastanza bene. Un bambino che diventa “non-triste”, “non-arrabbiato”, “non-bisognoso”, e nel complesso poco emotivo, in modo che i genitori siano meno infastiditi, la vita diventa più facile in famiglia, ma dentro…dentro no. Dentro è tutto diverso, dentro si sta male e il senso di solitudine pervade tutto…e quell’appiattimento emotivo te lo trascini anche in età adulta.

Secondo pensiero: “Dovrei vergognarmi delle mie emozioni!”

Se sei stato un bambino emotivamente trascurato, hai probabilmente interiorizzato una lezione fondamentale: sei un peso, sei inadeguato, sei sbagliato. Poiché la trascuratezza emotiva influisce sulla relazione con il tuo mondo interiore, alla fine arrivi a sentirti in colpa o a vergognarti per l’umana ed inevitabile esperienza di provare dei sentimenti.

Potresti aver dato credito all’idea che è sbagliato sentire dei sentimenti o che è sbagliato lasciare che gli altri li vedano. O tutte e due le cose. Potresti addirittura desiderare di non provare sentimenti per sentirti apprezzato. Eppure i sentimenti sono espressione diretta del nostro vero sé, al di là di ogni sovrastruttura. Cercare di negare i sentimenti non funziona, perché, qualunque essi siano, li cacciamo dalla porta per vederli rientrare dalla finestra. I sentimenti continuano a vivere, a crescere, a premere per essere visti. Non saperli controllare o “aggiustare” può farti sentire in colpa, può farti vergognare di te stesso.

Terzo pensiero: “C’è qualcosa che non va in me!”

Poiché molti adulti emotivamente trascurati hanno poca memoria della loro infanzia, potrebbero ricordare la loro vita come abbastanza felice e spensierata. Spesso le persone dicono: “Ma io non ricordo di aver subito dei traumi!” quando si guarda al passato per una spiegazione dei loro problemi nella loro vita da adulti. Il punto è che non stiamo cercando il “grande trauma”, ma piccoli ripetuti traumi.

Se non fai chiarezza sul tuo difficile vissuto infantile difficilmente potrai capire la causa di certi comportamenti disfunzionali. Non c’è nulla che non vada bene in te….c’è solo il tuo vissuto che cerca di sabotarti continuamente.

Le emozioni sono importanti e non vanno tenute nell’ombra

Se hai interiorizzato uno o tutti i pensieri precedenti, sappi che sono falsi. Falsi! I sentimenti non sono soggetti alle leggi del bene e del male. Finché rimani inconsapevole, le tue emozioni possono influenzare silenziosamente la tua vita e possono farlo in modo disfunzionale. Non esistono emozioni sbagliate, disdicevoli, deprecabili.

Gli esseri umani hanno questa grande opportunità dovuta al loro cervello plastico: possono imparare nuove cose fino alla fine dei loro giorni. E anche tu puoi cambiare le tue convinzioni, imparare a gestire le tue emozioni, imparare a lasciare andare la colpa e la vergogna e rimediare alle ferite dell’infanzia. Non è sempre facile e a volte serve un aiuto professionale, ma tutti possiamo riuscirci.

Essere feriti non è una colpa e non dovrebbe divenire motivo di sentirsi sbagliati

Essere ferito è un passaggio di vita che può orientarti verso una forza interiore che, una volta raggiunta, diventa come una luminosa giornata di sole attraverso cui potrai riscaldare le fredde mani di un’infanzia tradita, delusa o ingannata. Ricorda sempre….Qualsiasi emozione è segno della tua umanità e della tua forza. Quando ascolti le tue emozioni stai onorando chi sei davvero, ti stai rispettando e stai aprendo le porte a una vita più gratificante.

Questo articolo è ispirato al mio libro «Riscrivi le Pagine della Tua Vita», disponibile su Amazon e in tutte le librerie. Con il libro, cerco di diffondere la cultura della salute emotiva partendo proprio dall’abilità di accogliere le proprie emozioni e capire che vissuto ti stanno raccontando. Si parla di abilità perché come qualsiasi altra operazione complessa è qualcosa che è necessario apprendere.

Da bambini, i nostri genitori ci insegnano a leggere e a scrivere, capacità cognitive estremamente complesse per un bambino! Già a pochi anni dobbiamo imparare a distinguere dei simboli che lì per lì sembrano senza senso, dobbiamo imparare a replicarli con una penna, a impugnarla quella penna! Al contempo dobbiamo impararne ad associare un suono a ogni simbolo e poi a usare quelle lettere per comporre parole. Una sfida enorme che però siamo riusciti a superare!

Da bambini avremmo dovuto ricevere un’educazione emotiva che però è tardata ad arrivare: i nostri genitori in primis non l’hanno ricevuta! Come loro, siamo stati lasciati allo sbaraglio. Anzi, quelli più sfortunati tra noi sono stati addestrati a mettersi da parte, a ignorare i propri bisogni ed emozioni, a pensare che c’è sempre qualcosa di più importante di sé! Ecco, nel libro «Riscrivi le Pagine della Tua Vita» ti spiego come ripristinare un equilibrio perduto, ti insegno a rivendicare il tuo valore di persona completa e degna di amore, ad ascoltare i tuoi bisogni, le tue emozioni e a esprimerle senza timore alcuno. Se hai voglia di iniziare a conoscerti davvero, è il libro che fa per te. Puoi trovarlo in libreria e a questa pagina Amazon.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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