4 cose che minano la passione e l’intimità di coppia

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Affrontiamo un tema molto spinoso, quello del desiderio, della passione e dell’intimità di coppia. Perché parlare di una cosa tanto bella e profonda può diventare spinoso? Perché la passione può essere fonte di gioia e dolore. Quando c’è, unisce, genera complicità e cooperazione ma quando si spegne, crea distanza e malumori. Nel testo proverò ad analizzare le più comuni cause di questo allontanamento all’interno della coppia e spiegherò come recuperare il bene perduto. Vi sono diversi aspetti in grado di affievolire e modificare la passione come le esperienze stressanti vissute all’interno della vita familiare e lavorativa, la difficoltà nella comprensione e comunicazione, la routine stessa, ma anche i cambiamenti fisici causati dall’età. Si può correre così il rischio di passare da un terreno di piacere ad uno di sofferenze e frustrazioni.

Perché il tuo partner non è più interessato all’intimità di coppia?

La vicinanza intima ha potere disgregante quando è luogo di conflitti non esplorati, mentre è un’esperienza che vivifica l’intimità se la coppia riesce a dare spazio a desideri e a costruire una profonda conoscenza reciproca. Sono molti i comportamenti che possono minare una positiva intimità di coppia, per sentirsi a disagio basta un attimo e non è affatto una bella sensazione per entrambi i partner. Iniziamo a rispondere alla domanda, perché la passione si spegne?

Comprendere i meccanismi della sessualità non è semplice. La sfera fisica non è legata soltanto alla risposta corporea ma è il terreno delle emozioni, delle fantasie, è il luogo dove ci si mette a nudo fisicamente ma anche emotivamente. Per questo motivo, ridurre la mancanza di sesso a un semplice “Non mi desidera o non gli piaccio più” è riduttivo e rischia di procurarci del dolore ingiustificato e inutile. Analizziamo le più comuni cause e soluzioni.

1. La vita frenetica

La situazione più comune è questa: lo stress è troppo, le pressione economiche, sociali, le cose da fare… inibiscono, attanagliano, mettono un freno all’entusiasmo. L’accumulo di stress, le responsabilità, l’ansia e le paure, sono nel nostro corpo e influenzano tutti i nostri bioritmi. Così come possono causare insonnia, possono innescare anche una mancanza di desiderio. Se credi che questa possa essere la causa del disinteresse che percepisci nella coppia, allora non ti resta che allentare la presa, rallentare il ritmo della freneticità quotidiana: aiutare il partner, supportarlo, alleggerirlo dei suoi carichi. Sì, l’intimità si costruisce anche (e soprattutto) mediante la cooperazione e la vicinanza affettiva. Il partner disinteressato deve sentire il tuo supporto, ha bisogno di percepire che i suoi carichi sono anche i tuoi. È così che si accorciano le distanze, poi un weekend in cui poter staccare completamente la spina farà il resto.

Non esiste una genuina intimità se nel vivere la quotidianità ci si sente sopraffatti. Rivedi gli equilibri della tua relazione, valuta bene se la coppia è sbilanciata in termini di gestione domestica, lavoro, cura, pressioni varie… La coppia prevede un noi anche quando bisogna affrontare faccende gravose. Tutto diventa più leggero se si affronta in due.

2. Problemi relazionali

Non è raro che la parte che rifiuta l’intimità possa covare rancore verso l’altro che ritiene poco attento. Magari intimamente pensa:

  • se solo ascoltasse di più i miei problemi
  • se solo mi supportasse con la mia famiglia
  • se non dovessi accollarmi tutte le responsabilità io

Come è chiaro, non si tratta più di un problema circoscritto al sesso. Si tratta piuttosto di un problema relazionale nato da poco ascolto e scarsa empatia. Prima di chiederti perché non c’è più passione, prova a farti questa domanda: la mia relazione funziona davvero? Ciò che succede tra le lenzuola è un riflesso della connessione emotiva stabilita con il partner. È normale che un partner che non si sente ascoltato, supportato e amato possa fare marcia indietro.

In questo contesto, bisognerebbe ricucire la relazione su più livelli: ascoltare di più i bisogni dell’altro e cercare di far rispettare i propri bisogni in modo assertivo. Senza pretendere, semplicemente condividendo. Il vero segreto di una coppia felice è questo: la condivisione! Si condividono impegni, gioie, afflizioni, responsabilità, intenti, progetti, avventure. La cerimonia di rito del matrimonio non mi entusiasma affatto ma devo ammettere che dice qualcosa di molto vero: «nella gioia e nel dolore». La vita di coppia si vive in due, si costruiscono insieme le gioie e ci si supporta nell’affrontare i dolori. Si chiama condivisione.

3. La monotonia

Ognuno di noi è diverso e, in questo campo, non esiste giusto o sbagliato. Alcune persone possono vivere il medesimo scenario traendone sempre la massima gioia. Altre persone, invece, si annoiano a vivere l’intimità di coppia con lo stesso copione. Quando gli incontri divengono troppo uguali l’uno tra l’altro, subentra la noia e si perde interesse. In questo caso, potrebbe essere utile cimentarsi in variazioni sul tema che potrebbero riaccendere l’interesse. Anche sfatare alcuni tabù potrebbe essere utile e qui la comunicazione è tutto. Comunicare in modo chiaro, chiedere senza vergogna, aprirsi all’altro e, al contempo, esplorare il suo mondo di idee. Si può essere esploratori anche in due.

Per esplorarsi, sfatare un tabù e al contempo portare una ventata di novità all’interno della coppia potrebbe essere utile l’acquisto di un giocattolo. Non solo per l’impiego in sé, per la rottura di una routine e le sensazioni corporee associate ma anche (e soprattutto) per tutto ciò che viene prima: la scelta! Per scegliere l’oggetto giusto bisogna confrontarsi con il partner, la scelta infatti deve essere condivisa e così si mette l’accento su ciò che ci piace e ciò che non ci piace, possiamo sintonizzarci sui bisogni dell’altro. Un passo del genere, inoltre, crea tensione e ciò non è un male. Ricordi quanto potevi sentirti teso durante i primi appuntamenti? Le emozioni divengono più intense e non affatto monotone!

4. Mancanza di piacere

Confrontarsi sulla mancanza di piacere è complicato. Si teme di ferire l’altro, si finisce per sentirsi poco desiderati, rifiutati (…) e tutto questo crea una matassa fatta di cose non dette, paure, bassa autostima, sfiducia e tanti silenzi. Il rimedio per il silenzio è la parola. Parlane con il tuo partner. Crea una situazione in cui entrambi possiate sentirvi sicuri e a vostro agio. Mettendo da parte ogni imbarazzo, anche in questo caso la scelta di un giocattolo può essere una soluzione divertente.

Quando ti scontri con un muro fatto di «no»

Un errore è credere che quel muro sia invalicabile. Quando pensi questo, finisci per essere sopraffatto da un senso di umiliazione, frustrazione e rifiuto che, invece di ridimensionare, ti conduce all’azione. Ecco che la frustrazione per la mancata intimità si trasforma in conflitti, rabbia e litigi continui, riducendo la possibilità che il bene perduto possa mai essere recuperato!

In questo scenario, il partner più affamato potrebbe essere tentato di guardarsi altrove e poi, far finta di nulla nella coppia. Il farsi un’altra storia diviene estremamente distruttivo per il rapporto di coppia: ne sancisce la fine anche se l’altro ancora non lo sa! In questo contesto, hai bisogno di più comunicazione. Spesso facciamo richieste che somigliano più a pretese e l’altro, sentendosi alle corde, rifiuta a priori, senza capire a cosa va incontro.

La ricerca di reciprocità non dovrebbe mai essere troppo timida ne’ somigliare a una pretesa, come se quelle condotte ti fossero dovute per diritto. La reciprocità racconta la storia di due persone e non di una sola. Imparare a esprimersi con calma, allenarsi all’empatia e all’ascolto dell’altro, potrebbe aiutare a rompere quel muro.

Due persone sono diverseuniche e per questo sono sempre un po’ incompatibili tra loro ma non per questo bisogna scoraggiarsi, farsi prendere dalla rabbia o dalla paura. Se si è creata una barriera, con calma e con dialogo empatico, sarà possibile abbatterla. Diventa fondamentale muovere quei primi passettini per trovare finalmente la strada che volete percorrere entrambi. Quella strada in cui si incontreranno i tuoi bisogni e quelli del tuo partner.

Non pensi di dover meritare il meglio dalla vita?

Purtroppo trovare il vero amore non è facile, ciascuno di noi porta nelle storie d’amore il proprio modo di essere, la propria capacità di vedere il mondo, le proprie fragilità, la propria storia. ciò che non dobbiamo smettere di fare è augurare il meglio a noi stessi, ecco perché non dovremmo mai accontentarci!

Partiamo dal presupposto che l’amore fa stare bene, in caso contrario si tratta di un sentimento ben diverso, un qualcosa di differente che ci tiene intrappolati in una sorta di prigione e non ci permette di vedere la porta spalancata davanti a noi. Essere rifiutati non piace a nessuno ma restare aggrappati a un amore a senso unico ci impedisce di andare avanti. È la nostra ostinazione a tenerlo in vita.

Quindi, per superare un amore non ricambiato e smettere di soffrire è essenziale abbandonare la partita, lasciare andare le illusioni, arrendersi (non si può obbligare qualcuno a provare qualcosa che non sente), accogliere il dolore del rifiuto e tornare a investire su se stessi.vPerché non è che la tua vita si risolve così per magia. La magia ce la devi mettere tu. Sei tu la tua bacchetta magica. Solo tu hai il potere di brillare. E io cara lettrice o lettore, mi auguro che tu possa dire a te stesso: io non “VOGLIO” accontentarmi di un amore sbagliato!

Allora cosa fare? Impara a osservare le relazioni che stringi e soprattutto, impara a sintonizzarti con il tuo mondo interiore, su quelli che sono i tuoi bisogni inconsci che cerchi di appagare mediante gli altri ma che potresti benissimo soddisfare da te! Semplicemente, nessuno ti ha mostrato ancora come si fa. Quando veniamo al mondo, ci insegnano a leggere e a scrivere, ci insegnano la matematica, la storia, tutti apprendimenti importanti, per carità… ma si dimenticano di fornirci una buona educazione psicoaffettiva, che è il presupposto necessario per crearsi una vita felice. Se ti va di fare un “corso di recupero accelerato”, ti consiglio la lettura del libro «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce» (disponibile in tutte le librerie e su amazon, a questo indirizzo), troverai un bel po’ di risposte su come funziona il tuo mondo interiore e finalmente riuscirai a perseguire i due scopi fondamentali della vita: coltivare intimità e vicinanza e, al contempo, affermare la tua identità e autonomia.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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