Trovare il tempo di fermarsi, imparare a trovare del tempo per vivere “consapevolmente” ciò che ci circonda nonostante gli impegni, le scadenze, gli stress ed il tram tram quotidiano a volte ci sembra impossibile. Ma che cosa significa essere realmente consapevoli? Come poter riportare una pratica della consapevolezza nella propria vita quotidiana? Tanto per cominciare, consapevolezza significa essere presenti e nel momento.
È importante ricordarsi di questo semplice fatto.
Secondo recenti ricerche, spendiamo fino al 50 per cento del nostro tempo coinvolti nei nostri pensieri; un comprovato fattore che contribuisce alla nostra infelicità.
Andiamo alla deriva senza saperlo
Invece di andare alla deriva “attraverso” la nostra vita in uno stato di intontimento, consumati da pensieri di quello che avrebbe potuto essere e non è stato o dal pianificare cose che sono al di fuori del nostro controllo, in primo luogo la mindfulness ci permette di entrare in contatto con il nostro “QUI ED ORA”, fornendoci un nuovo modo di approcciare alla nostra vita e cioè imparando a dare alla nostra mente maggiore chiarezza ordine e tranquillità.
Imparare a portare questo concetto nella vita di tutti i giorni diventa importantissimo. È spesso, infatti, nelle attività quotidiane più ripetitive che ci troviamo ad schiacciare il nostro “pilota automatico” personale. Allora perché non abbracciare questi momenti e vederli come un’opportunità per essere più consapevoli?
La mindfulness è consapevolezza
La mindfulness (il processo di consapevolizzazione) non deve essere solo qualcosa che lasciamo sulla sedia che utilizziamo per meditare, ma qualcosa che possiamo portare a termine nella nostra vita di tutti i giorni (Baer et al., 2006; Brown & Ryan 2003). Se siamo in grado di applicare la “consapevolezza” concentrandoci mentre siamo su di una sedia, perché non farlo mentre ci laviamo i denti, raggiungiamo un vecchio amico, o anche aspettando il nostro treno di mattina prima di andare a lavoro?
Ogni momento può rappresentare per noi l’occasione di applicare la pratica della consapevolezza (mindfulness) e vivere la nostra vita più pienamente, stando nel momento presente.
Cercherò di seguito di darvi alcuni esempi su come poter integrare la pratica della mindfulness nella nostra vita quotidiana. Ricordate di non preoccuparvi di cercare di liberare la mente da ogni pensiero o sentimento.
Imparate ad essere osservatori coscienti del flusso dei vostri pensieri e delle vostre emozioni, osservando come si muovono, come vanno e vengono.
Se nel corso della pratica vi accorgete di esservi distratti, semplicemente portate la vostra attenzione alle sensazioni fisiche e provate a concentrare la vostra attenzione sulla attività stessa.
Ricordatevi che praticare la consapevolezza contribuisce a migliorare il vostro umore, il vostro benessere e la vostra salute.
Consapevolezza è l’accettazione cosciente ed equilibrata dell’esperienza presente. Non è più complicato di così. È un aprirsi al momento presente per riceverlo, piacevole o spiacevole che sia, così com’è, senza afferrarlo per prenderlo, senza respingerlo per rifiutarlo.
Sylvia Boorstein
Persona non-cosciente VS Persona mindfully
Cinque esempi per essere consapevoli nella vita di tutti i giorni
1. ESSERE MINDFULLY SOTTO LA DOCCIA
Persona Non-cosciente:
Appena entrati nella doccia, ha una vaga consapevolezza della sensazione di acqua. Comincia una battaglia quotidiana con il controllo della temperatura cercando di capire il motivo per cui l’acqua calda non colpisce mai del tutto la stessa parte del corpo. In pochi secondi la sua mente vaga indietro alla finale di Sanremo 2016. “Gabriel Garko indossava una parrucca? Sono i suo zigomi naturali ad essere così gonfi? Mi chiedo come faccia Carlo Conti ad essere così abbronzato….”
Persona Mindfully:
Diventa consapevole di quanto è bello sentire come l’acqua calda lavi la sua pelle. È consapevole dell’odore del gel doccia e delle sensazioni provocate dalle mani sulla pelle; imposta la temperatura prima di entrare sotto la doccia; è consapevole di lasciare fuori i pensieri, di quanta acqua sta utilizzando; è consapevole del rumore che l’acqua fa quando si posa per terra.
2. ESSERE MINDFULLY MENTRE CI SI LAVA I DENTI
Persona Non-cosciente:
Si lava i denti furiosamente, mentre guarda il suo riflesso nello specchio lamentandosi della comparsa di quel brufolo che sembra comparso dal nulla. Corre per casa ancora con lo spazzolino da denti in bocca cercando di preparare la colazione, il pranzo al sacco per il lavoro, mentre va a caccia di quelle chiavi di casa o della macchina che gli sfuggono sempre.
Persona Mindfully:
Diventa consapevole del gusto e della consistenza del dentifricio; è consapevole della sensazione dei piedi sul pavimento del bagno; cosciente del modo in cui il braccio si muove a dirigere spazzolino tra i denti; consapevole di ogni singolo dente.
3. ESSERE MINDFULLY MENTRE CI SI RECA AL LAVORO
Persona Non-cosciente:
Sta schiacciato in treno o in autobus in un modo che non ha mai pensato fosse umanamente possibile. Il risentimento cresce non appena ci si sposta lungo il percorso e la gente si lancia nello spazio come se il mondo stesse per finire e questa fosse l’unica strada per la salvezza.
La nostra persona si ritrova a trattenere il respiro (perché non si può sopportare il cocktail letale di odore di sudore e profumo a buon mercato), desiderando di essere magicamente trasportati su di un bar-palafitta nei Caraibi con un buon drink in mano “Signore/a, qui al Tropicana le bevande sono gratis … “
Persona Mindfully:
È consapevole delle persone intorno a sé riconoscendo che anche loro potrebbero provare lo stesso sentimento di disagio; è cosciente dell’ambiente nel suo complesso e della sua resistenza ad esso; è consapevole di sfuggire il momento presente cercando di viaggiare rapidamente con la mente a situazioni sognate; è consapevole dell’intero percorso e del come si sente – il percorso è accidentato o è comodo e regolare?
4. ESSERE MINDFULLY MENTRE SI LAVANO I PIATTI
Persona Non-cosciente:
Si avvicina al lavello con il cuore pesante e si mette a lavare freneticamente i piatti, cercando di finire il tutto nel più breve tempo possibile. Seleziona prima le posate che sa gli causeranno la minor quantità di fastidio (la pentola unta ed incrostata del giorno scorso viene, ovviamente, per ultima unto venire scorso). Si ritrova a sognare ad occhi aperti fuori dalla finestra, cosciente a metà di quel coltello affilato in agguato sul fondo del lavandino.
Lancia uno sguardo al suo gatto o cane che dorme beatamente sul comodo divano senza pensare a nulla. “Non sarebbe bello essere un cane o un gatto!??!”…
Persona Mindfully:
Diventare consapevoli delle sensazioni non appena le mani colpiscono l’acqua calda e il sapone; è consapevole di come pulire i piatti, prende il tempo per assicurarsi che ognuno di loro sia accuratamente pulito; è consapevole di ciò che sta accadendo intorno a loro senza sentirsi avvolto; ha coscienza della soddisfazione che provoca un lavoro ben fatto.
5. ESSERE MINDFULLY QUANDO SI È IN CODA
Persona Non-cosciente:
È in piedi tutto contratto, pieno di impazienza nella coda. Guarda il telefono e scansiona senza meta vecchie email e messaggi whatsapp, le nuove notizie di cronaca, alla ricerca di qualcosa, qualsiasi cosa che possa distrarlo dalla noia dell’attesa.
Sospira ad alta voce quando si nota qualcuno armeggiare, pensate al giorno di ritiro della pensione alle poste, con la loro borsa al banco cassa. “Non possono essere già pronti quando arrivano lì?” . Si sente padrone della sua borsa, di avere tutto già pronto, e alla fine si rende conto di aver lasciato il suo codice fiscale sulla scrivania dopo aver pagato quella multa per “sosta senza il grattino” …
Persona Mindfully:
Parte consapevole e in silenzio preparata per quello che le serve; è consapevole di come il suo umore cambia quando intravede, per la prima volta, la coda allo sportello; è consapevole di come si sente, del respiro, di dove sono tutte le tensioni dato che è capace di scansionare le sensazioni del suo corpo; è consapevole della tendenza a distrarsi dal momento presente; è consapevole di come interagire con le persone intorno a lei.
A cura di Vincenzo Capuano, psicoterapeuta
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