5 cose da ricordare prima di fare entrare una persona nella tua vita

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

Le relazioni sentimentali sono così: piene di opportunità d’appagamento ma anche piene di rischi! Orientarsi non è affatto semplice: dal momento che non hai una sfera di cristallo, non sai cosa ti riserva il futuro e non conosci davvero l’altra persona. Non ci sono modi infallibili per garantirsi la felicità di coppia, tuttavia, prendendo in considerazione questi cinque suggerimenti, diciamo che le tue chance aumenteranno!

#1. I tuoi punti fermi

Sei una persona completa, oltre la relazione ci sei tu, i tuoi spazi, le tue passioni, le tue ambizioni e i tuoi bisogni. Alcune persone, quando si innamorano, si dimenticano completamente di se stesse. Dopo i primi appuntamenti, arrivata la fase dell’innamoramento, ancor prima che se ne accorgano, rinunciano al resto della vita: trascurano gli amici, la famiglia, portano gli hobby in secondo piano… È vero, l’amore sa essere inebriante ed è giusto godersi il momento, ma è altrettanto giusto non dimenticarsi di sé e di alimentare la propria identità personale.

Coltivare i propri punti fermi, a prescindere dalla relazione, è di fondamentale importanza, quei punti fermi ci saranno anche se l’amore dovesse terminare. Quando incontri qualcuno, il tuo mondo dovrebbe espandersi, farsi più grande e non più piccolo. Dovresti allargare il tuo campo e accogliere qualcosa di nuovo, senza sacrificare nessuna parte di te.

Quando una persona è davvero interessata a te, sa valutare ciò che è importante per la tua crescita personale e per la tua felicità quindi rispetta il tuo spazio, sostiene i tuoi obiettivi e gioisce dei tuoi successi. Non devi sacrificare nulla per gli altri. Se qualcuno pretende questo da te e desidera rimpicciolire il tuo mondo invece che espandere orizzonti condivisi, vuol dire che non è la persona giusta.

#2. Non diventare ciò che l’altra persona vuole

Ecco un errore che molti commettono. Quando ci innamoriamo, talvolta diventiamo accondiscendenti innescando un pericoloso gioco di proiezione. Un meccanismo per il quale, l’altro proietta in noi i suoi desideri e noi, mettendoci da parte, li impersoniamo. In questo modo, l’altro non riuscirà ad amarci davvero.

La tua personalità, la tua individualità, sono quelle cose che ti rendono unico e speciale, irripetibile. Non dovresti iniziare una nuova relazione con il presupposto di allontanarti da te stesso. Due persone dovrebbero conoscersi per ciò che sono realmente e non riconoscere o ricercare parti ferite di sé nell’altro. Quando frequenti qualcuno, devi concedere a quella persona la possibilità di accettarti e apprezzarti per ciò che sei davvero. Chi ti ama, rispetta la tua individualità e non ti vuole diverso!

#3. Innamorati di te

Il rapporto che hai con te stesso è fondamentale per la qualità della tua relazione. Se sei insoddisfatto di te, finirai per trascinare nella relazione tutti i tuoi conflitti irrisolti. Se stai bene con te stesso (anche da solo), se sai apprezzarti, accogliere le tue vulnerabilità e amarti, allora sei sulla strada giusta. L’appagamento di coppia è dietro l’angolo!

Indipendentemente dal tuo aspetto estetico, da quanto sei produttivo, efficace o forte… è fondamentale che tu acquisisca la capacità di amarti e accoglierti. Tu sei una persona che merita amore e lo merita sempre e non con la condizionale. Caccia via l’idea che potrai essere amato solo se… sarai abbastanza bravo, efficiente, magro, bello, capace… Questa idea ti farà incontrare solo amori sbagliati.

Mi piace pensare che, ognuno di noi, viene al mondo con due dosi immense di amore. La prima dose la devi a te stesso, come diritto di nascita! È tutta tua, la meriti! Il secondo carico d’amore, invece, puoi destinarlo a chi ti piace. Gli squilibri relazionali nascono proprio quando destiniamo entrambi i carichi all’altro, dimenticandoci di noi stessi. Allora, prima di innamorarti di qualcuno, innamorati di te!

#4. Concentrati sui tuoi sentimenti

Quando conosciamo qualcuno e iniziamo a frequentarlo, non facciamo altro che pensare. Immaginiamo mille scenari, pensiamo a ciò che abbiamo detto a ciò che ci ha detto, proviamo persino a pensare a cosa lui/lei starà pensando! Una fatica folle e… inutile! Fai una pausa dai tuoi pensieri, rallenta e prova a sentire davvero come ti senti, come l’altro ti fa sentire.

I pensieri e le parole possono mentire, le emozioni, invece, sono quello di più tangibile che abbiamo. È un paradosso perché tutti sono abituati a pensare che le emozioni e i sentimenti sono qualcosa di astratto. Niente di più sbagliato. Sentiamo quelle emozioni perché esse insorgono nel nostro corpo per avvisaci di qualcosa. Il nostro corpo è saggio.

Già, non lo sapevi? Le nostre emozioni sono corporee, riusciamo a sentirle perché nel nostro organismo s’innescano variazioni biochimiche che consentono quell’esperienza emotiva percettiva. Allora soffermiamoci su queste percezioni.

Ti senti deluso? Ti senti sminuito? Ti senti valorizzato? Amato? Cerca di monitorare i tuoi stati emotivi. Se l’altro ti ha catapultato in un ottovolante emotivo, in cui talvolta ti senti alle stelle e altre volte ti senti di merda, allora rallenta di più, definisci i tuoi spazi, cerca di capire cosa vuoi davvero e soprattutto, cerca di capire se lei/lui può dartelo.

#5. È dalla tua parte?

Un potenziale partner non è mai un nemico. Non è mai dall’altra parte dello steccato. Anche se non siete ancora una coppia, siete quantomeno alleati. Due alleati non si tirano brutti scherzi, non fanno tiro alla fune, non competono a chi resiste di più senza chiamare. Due alleati agiscono in modo spontaneo. Senti che lui/lei è un tuo alleato? Negli scambi, ti senti ascoltato e convalidato?

Non hai bisogno di un partner che ti metta costantemente alla prova, che voglia sfinirti o stuzzicarti. Tu hai già superato tutte le prove, già sai di meritare amore e non sfide e briciole. Ricorda: meriti amore incondizionato.

Certo, se vi state frequentando, probabilmente parlare di amore è presto ma non è mai troppo presto per parlare di stima. In effetti è così, prima di cercare amore, dovremmo cercare la stima che meritiamo. Essere stimati significa implicitamente che l’altro riconosce il nostro valore; se l’altro ti stima, non sente il bisogno di cambiarti, ne’ tantomeno di metterti alla prova, è tuo alleato e si comporterà come tale.

Il lavoro su se stessi!

Come premesso, due persone sono diverseuniche e per questo sono sempre un po’ incompatibili tra loro ma non per questo bisogna scoraggiarsi, farsi prendere dalla rabbia o dalla paura. Se si è creata una barriera, con calma e con dialogo empatico, sarà possibile abbatterla. Diventa fondamentale muovere quei primi passettini per trovare finalmente la strada che volete percorrere entrambi, mano nella mano. Quella strada in cui si incontreranno i tuoi bisogni e quelli del tuo partner. Se la prospettiva di una vita insieme sembra lontana, allora diviene saggio lavorare su se stessi e prepararsi al distacco.

Il rispetto di sé è la base

Si parla pochissimo di rispetto di sé. Eppure si tratta di una componente essenziale per la salute (fisica e mentale) e per il mantenimento di relazioni sane. Se ti riconosci in questi punti, vuol dire che stai trascorrendo la tua vita remandoti contro. È mai possibile andare “contro se stessi”? Purtroppo sì, questo capita quando non ti hanno insegnato a riconoscere il tuo valore. Come spiego nei miei incontri e come ho dettagliato nei miei due libri (entrambi bestseller), siamo la sintesi dei nostri vissuti e, il modo in cui ci comportiamo con noi stessi, riflette in qualche misura il modo in cui gli altri ci hanno trattato durante l’infanzia.

«d’Amore si Guarisce». Un piccolo estratto dal mio libro per riflettere insieme

Quando finisce una storia, bisogna sempre contestualizzare ciò che è successo. Il primo errore che commettiamo è cristallizzarci in ciò che ci fa più male, proiettandoci in un incubo che riguarda la nostra intera identità e non solo un aspetto relazionale. Per comprendere meglio questo passaggio, proponiamo alcuni esempi di come eventi interpersonali  si trasformano inopportunamente in drammi identitari:

  •  «Non ho portato avanti i progetti di coppia: sono un fallito.»
  •  «Mi ha lasciato: sono inaccettabile, un rifiuto, faccio schifo.»
  •  «La storia è finita: sarò solo per sempre, non sono amabile, nessuno mi amerà più.»

Queste affermazioni non nascono dagli accadimenti del presente, ma emergono dalle nostre memorie emotive, dai vissuti difficili che ci portiamo sulle spalle. Ricordi quanto abbiamo detto nel primo capitolo? Chi ha uno stile di attaccamento libero ha una rappresentazione positiva di sé quindi le dinamiche relazionali, per quanta sofferenza possano arrecare, non minano l’identità. Se vuoi conquistare uno stile autonomo, parti da un’analisi più accurata, un ribaltamento di prospettiva che potrebbe sintetizzarsi così:

  • «È finita perché non mi amava davvero.»
  • «È finita perché non stavamo bene insieme, eravamo incompatibili.»
  • «Ci siamo separati per non continuare a investire energie in una storia morta già da tempo.»

Un cambio di angolatura è indispensabile per elaborare la fine di una storia nel modo giusto. Il dolore del passato ci spinge a nutrire le nostre ferite. Dentro di te, però, c’è anche una parte più saggia e matura che sa benissimo come stanno le cose, sa bene che non sei un fallito, che non sei destinato a rimanere solo e che puoi costruirti una vita meravigliosa. È nutrendo quella parte più saggia che puoi tornare a vivere. Non sarà facile, perché quella piccola parte di te è stata in disparte per troppo tempo, non è stata mai incoraggiata, anzi, è stata schiacciata dai pensieri generati dalle tue paure. In realtà, non c’è niente di meglio della fine di una relazione per dare inizio a una storia d’amore più bella, quella con se stessi. Trasformare il dolore della perdita in crescita è l’impresa più difficile che tu possa compiere, ma anche la più gratificante. Le relazioni disfunzionali si nutrono di ferite interiori: abbi cura di te e il futuro smetterà di riservarti storie d’amore non corrisposto.” (pag. 262-263)

Le separazioni non sono mai facili

Lasciare qualcuno non è mai una cosa facile e forse anche tu ti stai chiedendo come lasciare una persona che pensi ancora di amare anche se ti fa stare male. Potresti volerlo fare per mille motivi, ma i dubbi e le paure possono essere più forti di te. Come si fa? Potresti pensare al suo comportamento, alla tua sofferenza che passa inosservata, potresti pensare che meriti di meglio. So bene che serve tanto coraggio per  chiudere quella porta e, forse è una forza che ora non hai. Te lo dico chiaro, tu non soffri perché perderai quella persona, soffri perché pensi che lasciandola non sapresti come riorganizzare la tua vita e magari anche l’idea della solitudine ti spaventa…questo è il punto. Ma sai che ti dico: una soluzione a tutto questo c’è!

Nel mio libro «D’amore ci si ammala, d’Amore si guarisce» ti spiego come prendere in mano le redini della tua vita. La vita è fatta di tante piccole cose a cui dare il giusto peso, è partendo da queste che puoi fare la differenza. Con il libro, potrai ripristinare un equilibrio perduto: ogni pagina ti insegna a rivendicare il tuo valore di persona completa, amabile e degna di stima, ad ascoltare i tuoi bisogni e soprattutto, a farli rispettare. Perché come scrivo nel libro “L’amore che guarisce è prima di tutto il tuo”. Se hai voglia di ricominciare a volerti bene, è il libro giusto per te. Il titolo? “D’amore ci si ammala, d’Amore si guarisce”. Puoi trovarlo in tutte le librerie o su Amazon a questo indirizzo.

Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in psicobiologia
Autore del bestseller «Riscrivi le pagine della tua vita» (tradotto in 5 lingue) e del nuovo «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce».
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