Il termine orgoglio si riferisce ad un forte senso di autostima e fiducia nelle proprie capacità, unito alla gratificazione conseguente all’affermazione di sé. Alcune persone sono naturalmente orgogliose di sé nella giusta misura, altre, proprio non riescono ad apprezzarsi e altro ancora, invece, lo sono eccessivamente! L’orgoglio che eccede ogni limite e del tutto svincolato a meriti tangibili, prende il nome di superbia.
L’orgoglio immotivato può essere ricondotto a comportamenti di vanità e arroganza. Mentre la completa assenza di orgoglio può costituire un fattore di vulnerabilità: può farci accettare situazioni scomode, compromessi, può causarci difficoltà a dire «no» e può intrappolarci in relazioni insoddisfacenti.
Coltiva l’orgoglio vero
In psicologia si parla di falso orgoglio (anche detto come orgoglio positivo) e orgoglio vero. Il primo è riconducibile all’arroganza, ai tratti narcisistici, alla superbia e alla prevaricazione. Questo tipo di orgoglio fa sì che chi lo sperimenta si senta migliore degli altri. Poi c’è l’orgoglio vero (anche noto come orgoglio positivo), che è quello che promuove fiducia, motivazione, volontà a realizzarsi come persona completa. In questo contesto, la persona non sente neanche il bisogno di paragonarsi agli altri, ne’ quindi di sentirsi superiore, è in grado di stringere legami paritetici dove riceve in cambio ciò che dà.
Quando l’orgoglio è negativo o assente, invece, la persona tende a stringere rapporti sbilanciati dove prevarica o si lascia prevaricare dall’altro.
Hai disperatamente bisogno di sentirti orgoglioso di te
La ricerca di considerazione, apprezzamento e stima, nasce da un bisogno del tutto naturale. Basterà pensare a un bambino che, andando in bicicletta, vuole far vedere alla mamma quanto è bravo! «Mamma! Guardami, vado senza mani!», «Mamma, guardami! Sto lanciando il pallone…». Tutto questo, con il desiderio di crogiolarci nel luccichio degli occhi della madre, per renderla fiera di chi siamo, per essere accettati.
Quando diventiamo adulti, qualcuno riesce a seppellire e ignorare questo naturale bisogno di considerazione mentre altri, invece, soffrono per l’assenza di apprezzamenti: vorrebbero essere notati, vorrebbero che qualcuno, osservandoli, fosse orgoglioso di loro! Beh, quel qualcuno puoi essere proprio tu. Puoi osservarti e sentire sentimenti di fierezza, fiducia e stima.
È vero, da adulti può essere difficile ricordare quando eravamo bambini ma ogni tanto, quando osserviamo un bambino, potrebbero riaffiorare alle nostra mente quelle esperienze dimenticate. Pensa alla felicità di un bambino di soli quattro anni, orgoglioso e fiero di sé perché riesce ad allacciare le scarpe da solo! Oppure un bambino di due anni, che si illumina raggiante perché ha imparato a identificare diversi colori.
Il bambino che sa allacciare le scarpe e quello che ha imparato a identificare i colori, vivono con fierezza la loro conquista e si illuminano di riflesso alla gioia del genitore che li osserva. Può capitare che non c’è nessuno a osservare, oppure che questi traguardi non vengono riconosciuti come tali perché alcuni genitori danno per scontati questi risultati. Per il bambino, imparare a muovere i primi passi o anche imparare a mantenersi in equilibro in piedi, imparare a scrivere il proprio nome a riconoscere le lettere, sono delle eclatanti sfide evolutive. Sono compiti difficilissimi da assolvere!
Ricordi quanto tempo hai impiegato a imparare a leggere? Se tu potessi tornare indietro nel tempo e incontrare il bambino che sei stato, riusciresti a sentirti fiero di lui? Riusciresti a fargli vedere il luccichio di fierezza nei tuoi occhi? Un bambino non chiede altro e, quando cresce con delle mancanze, anche l’adulto che diventa non vuole altro che considerazione. Beh, oggi che sei adulto, puoi dare a te stesso la considerazione che meriti, puoi sentirti fiero per tutte le sfide evolutive che hai dovuto superare, da solo!
Sii orgoglioso di te stesso
È luogo comune pensare che possiamo essere orgogliosi di noi stessi solo quando raggiungiamo un determinato traguardo, qualcosa di grande e di eclatante. Niente di più sbagliato! Quando l’autostima è un po’ bassina e i traguardi faticano ad arrivare, allora diviene indispensabile auto-celebrarsi.
I motivi sicuramente ci sono, solo che quando l’autostima è giù fatichiamo a guardarli e a valorizzarli a dovere. Fatichiamo a considerarci! Ecco perché, in questo articolo, ti chiedo di concederti un po’ di tempo per celebrarti! Prova a scavare nella tua memoria e rispondere a queste domande:
- Cosa hai fatto, negli ultimi anni, di cui sei orgoglioso?
Sappi che sei la stessa persona e che puoi ancora sentirti così. - Fai fatica a riconoscere i tuoi meriti?
Se è sì, perché ritieni di non riuscirci? - Per cosa pensi che gli altri siano orgogliosi di sé?
Per te usi lo stesso metro valutativo?
Mentre rifletti su queste domande, ti fornisco alcuni input cosicché tu stesso potrai coltivare sentimenti d’orgoglio nella tua mente. Ricorda di rievocare, ogni giorno, questa emozione dentro di te. Nessuno lo dice mai ma le emozioni che proviamo sono come muscoli. Se non sperimenti mai stima, fiducia, sicurezza interiore, fierezza, auto-appagamento… come dei muscoli, queste sensazioni si atrofizzano!
Il nostro sistema nervoso centrale tende a riproporre le emozioni (e quindi a far funzionare i network cerebrali) che si attivano più spesso. Va da sé che se alleni emozioni che ruotano intorno al dominio dell’auto-appagamento, potrai sentirti più spesso orgoglioso e allontanare sentimenti di sfiducia e insicurezza! I bambini che hanno ricevuto un adeguato riconoscimento, hanno avuto modo di allenare bene il muscolo dell’orgoglio e della stima, ma non temere, se sei stato un bambino trascurato e che ha dovuto sempre arrangiarsi da solo, non è mai troppo tardi per agire e meritare il meglio!
Ecco alcuni input
Come premesso, ti lascio alcuni input ma puoi costruire anche i tuoi personalissimi pensieri auto-celebrativi. Ricorda di dare a te stesso (e su base quotidiana) una buona dose di amorevole considerazione!
Nel provare orgoglio di te, adegua anche la tua postura. L’orgoglio produce un’espressione fisica riconoscibile, simile a quella assunta dai mammiferi in posizione dominante. Fai un leggero sorriso accompagnato dalla testa inclinata all’indietro, le spalle larga, la schiena dritta e il petto in avanti.
Posture eccessivamente chiuse, quasi accartocciate su di sé (spalle chiuse, collo in avanti e mento protratto in basso) sono testimoni di vissuti difficili, in cui abbiamo sentito la necessità di farci piccoli piccoli e occupare meno spazio possibile per non essere di peso a chi ci faceva già sentire di peso. Puoi essere orgoglioso di te per:
1. Aver lasciato il tuo ex o aver chiuso i ponti con qualcuno
Decidere di non inviare più messaggi a qualcuno che affermava di volerci bene ma che a conti fatti ci feriva, è un autentica manifestazione di amor proprio. Se almeno una volta nella vita ti sei ritrovato in questa situazione e hai scelto te stesso, puoi essere fiero di te.
2. Esserti mosso in situazioni scomode
Puoi essere fiero di te per ogni volta che ti sei districato in situazioni spinose, tra amici o a lavoro, tutti noi abbiamo gestito una patata bollente.
3. Aver fatto un passo indietro
Puoi essere fiero di te per ogni volta che hai scelto di fare un passo indietro, non alimentando sterili liti. Ciò denota grande maturità e orgoglio: non hai sentito il bisogno di sopraffare l’altro per sentirti in pace con te stesso! Complimenti.
4, Essere sopravvissuto
Se hai una famiglia disfunzionale, dovresti essere fiero di te per essere sopravvissuto in un ambiente familiare trascurante o addirittura abusante.
5. Per aver imparato qualcosa di nuovo
Che sia un apprendimento di ieri o di anni fa, sii fiero di te per tutto ciò che hai appreso nella vita. Se riesci a sperimentare fierezza anche al termine della lettura di questo articolo, potresti essere orgoglioso di te per questo nuovo apprendimento! Ricordati di concederti, su base quotidiana, tutta l’amorevole considerazione che ti è stata negata e che sai di meritare!
Magari se si la classica persona che tende a sottovalutarsi dirai: “Non ho nulla di cui essere orgoglioso!” Beh posso assicurarti che di cose di cui essere orgoglioso ne hai fatte ma sei troppo radicato nel senso di non valere che non riesci a guardarti con i tuoi occhi. Sappi che quando si ha uno scarso concetto di se stessi, le percezioni che arrivano dalla realtà, condizionano la nostra capacità di osservare e valutare obiettivamente le situazioni: di conseguenza, cambiano le conclusioni a cui giungiamo. Allora ti chiedo di fare uno sforzo…uno sforzo che costa fatica, dolore ma necessario per la tua crescita emotiva.
Inizia a sollevarti!
Usa delle affermazioni positive verso te stesso, usale come note d’amore proprio dedicate a te, in casa, in ufficio, in macchina o in qualsiasi altro posto in cui trascorri molto tempo. Ad esempio, sono capace, sono fiducioso, so di valere, sono una persona degna! In poco tempo, queste affermazioni non ti sembreranno estranee e inizierai a sentirle emotivamente e a crederci, a quel punto il loro effetto si verificherà come per magia apportando il cambiamento su cui stai lavorando.
Bisognerebbe trovare il coraggio e l’incoscienza di realizzare se stessi
Perché non sempre si diventa forti aggrappandosi a qualcosa. Il più delle volte lo si diventa lasciando andare. Liberandosi di ciò che ostruisce l’ingresso alle nostre parti più autentiche, più vive, più creative. I vuoti si curano facendo spazio, non ostinandosi a volerli riempire. Al mattino al risveglio puoi ripetere dentro di te alcune frasi efficaci che ti consentiranno di iniziare la giornata con la giusta prospettiva, ad esempio: “Mi merito di essere felice, è il momento di superare ciò che non va”, “Quando sono stanco mi merito un momento di pausa”, “Lascio andare per la loro strada le persone che non meritano la mia attenzione”.
Come rimediare?
Non sono qui ad illuderti nella ricerca di una vita priva di ostacoli, perché perderesti in partenza, ma quando ti senti bloccato, spento e senza energie, prima di darti la colpa, prima di rimproverarti e darti del fallito, prova ad ascoltare che cosa in quel momento potrebbe farti stare bene e datti un’altra possibilità. Ricomincia a credere di meritare qualcosa di più per te. Non hai bisogno di null’altro che di te: tutto ciò di cui hai bisogno ce l’hai già dentro. Sei già meritevole così come sei; quello che hai, tutto ciò che sei, è già abbastanza, abbastanza per realizzare te stesso.
Puoi anche valutare un percorso di auto accudimento attraverso il mio libro “il mondo con i tuoi occhi“. Un saggio di psicologia che ti prenderà per mano per aiutarti a provare fiducia, autostima e senso di soddisfazione verso la vita. E questo significa essere più sereno e cominciare a prenderti davvero cura di te stesso. Riappropriarsi della propria identità, porta di conseguenza a fare scelte sane, perché se sei in linea con i tuoi bisogni è molto più facile scegliere comportamenti e abitudini che nutrono il tuo benessere.
Il mio nuovo saggio di psicologia serve a questo: fornirti nuove consapevolezze, nuove prospettive su chi sei e chi sei in grado di essere. In ogni pagina ti spiego come le tue esperienze passate stanno condizionando il tuo presente e ti impediscono di guardarti per ciò che sei! In effetti, se ti sottovaluti, è perché per troppo tempo sei stato sottovalutato da persone che per te erano importanti.
Riappropriarsi della propria vita vuol dire un po’ riiniziare a vivere, afferrare con convinzione e coscienza le redini delle nostre giornate e viverle come non abbiamo mai fatto. Significa vivere la propria vita in armonia con i propri valori, i propri bisogni, le proprie aspirazioni e questo senza che ci sia un prezzo da pagare per nessuno. E come scrivo nell’introduzione “Puoi continuare a vedere te stesso e il mondo come ti hanno insegnato o cominciare a guardarlo con i tuoi occhi”.
Curare i nostri legami, le nostre ferite, i nostri conflitti… curare il nostro benessere, è un dovere imprescindibile che abbiamo verso noi stessi. Allora impara a farlo, impara a rivendicare il tuo posto nel mondo a guardarti con i tuoi occhi….. Ed è quello che ti auguro. Se senti che è giunto il momento di costruire una vita che rifletta veramente chi sei, liberandoti dalle pressioni esterne e interne, questo percorso di crescita personale è ciò che fa per te. Cinque capitoli che ti porteranno alla scoperta di quel potenziale che, da troppo tempo, è assopito dentro di te e non chiede altro di esplodere! Il mio ultimo libro “Il mondo con i tuoi occhi” puoi ordinarlo qui su Amazon oppure acquistarlo in qualsiasi libreria.
A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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