8 bugie sull’amore a cui quasi tutti credono

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor


Chi non ha mai avuto una delusione in amore? Un’azione o un evento che ha contraddetto e sbriciolato tutti i nostri sogni, le convinzioni, le aspettative che riguardano i sentimenti? Molto probabilmente è successo a tutti. Certo, a volte sono le persone che ci deludono, rivelandosi diverse da quel che ci aspettavamo, o venendo meno alle loro promesse. Altre volte, però, sono le nostre stesse idee a deluderci, rivelandosi illusorie o infondate.

Spesso ci chiediamo “Come è possibile che sia successo questo?”

E magari la risposta è che avevamo creduto a qualcosa di falso. Dopo qualche delusione (e specialmente se impariamo a guardare il mondo per come è, invece di dare la colpa agli altri), facilmente cominceremo a renderci conto che non è tutto come pensavamo; e che ci sono state raccontate cose non vere.

Molto di quello che crediamo è falso

Molte delle cose che ci vengono raccontate sono false, e questo è specialmente vero per quanto riguarda le relazioni e i sentimenti. Questo accade sia perché è un’area in cui ignoranza e pregiudizi abbondano, sia perché certi miti sono così seducenti e rassicuranti che inducono a crederci, anche quando sono poco verosimili. E, probabilmente, anche perché perpetuare certi miti serve a controllare le persone.

8 falsità sull’amore

Ecco 8 falsità sull’amore che vengono spesso raccontate (e credute), e come stanno in realtà le cose.

Spesso abbiamo la cattiva abitudine di non riuscire ad essere obiettivi per capire cosa è giusto e cosa non lo è, per noi stessi. Allo stesso modo, prendiamo sempre per buono quello che ci viene raccontato dai conoscenti, da altre persone senza valutare che ogni esperienza è una storia a sè.

1) Il vero amore è per sempre

Ci viene insegnato che il “vero amore” dura tutta la vita, e vince ogni avversità. La verità è che l’amore è un sentimento umano, vissuto da noi esseri umani, per nostra natura imperfetti e fragili.

Quindi non si può sapere a priori quanto durerà, anche quando è sincero, anche quando è sentito con tutto il cuore. Tutto cambia, continuamente. E la durata del sentimento non è proporzionale alla sua intensità o qualità.

Inoltre, a volte anche un grande amore viene logorato da eventi che sfuggono al nostro controllo (stress lavorativo, crisi economiche); oppure da fatti banali come l’abitudine o la noia, se ignorati a lungo.

2) Il partner “giusto” mi renderà sempre felice

“Quando incontrerò la persona giusta per me, mi completerà e saremo sempre felici insieme”. In pratica il classico concetto “E vissero per sempre felici e contenti”.

Gli errori fondamentali di questa convinzione sono due:

1) Le altre persone non possono risolvere i nostri problemi. Certo, una persona che mi ama potrà darmi moltissimo, ma se ho un pessimo carattere o una grave insicurezza, continuerò ad averli.

2) Un partner valido può ispirarmi a migliorare, ma non mi rende magicamente migliore di quel che sono; continuerò ad avere i problemi che avevo prima (finché non riuscirò a risolverli).

Quindi, le mancanze mie e del mio partner continueranno ad esistere, ed anzi verranno messe in evidenza dalla relazione (le relazioni amplificano chi siamo).

Anche incontrando la persona ideale per me, sarà comunque un individuo autonomo e diverso da me, non un clone. Quindi capiterà di avere opinioni diverse, gusti diversi, valori e priorità diversi; in poche parole, ci saranno comunque discussioni e scontri.

Inoltre, anche il partner migliore non potrà mai soddisfare completamente tutti i bisogni dell’altro: perché è un essere umano con dei limiti (non un dio); perché è un individuo autonomo e diverso dal partner; perché a volte anteporrà, giustamente, i propri bisogni a quelli altrui.

L’idea del “E vissero per sempre felici e contenti” è illusoria perché si basa su due persone “perfette” (senza problemi), in un mondo perfetto (senza difficoltà), e che esistono solo l’uno in funzione dell’altra, non come individui distinti e autonomi. Nella realtà, nulla di tutto questo è possibile.

3) Amore, passione, bisogno, gelosia, dipendenza, sono sinonimi

Per molte persone, il concetto di “amore” include molte emozioni e pulsioni diverse, a volte anche contrastanti (l’amore presuppone avere a cuore il bene dell’altro ma, per esempio, bisogno, gelosia e dipendenza ci inducono ad anteporre il nostro bene a quello del partner). Oppure si pensa che essere gelosi o morbosamente attaccati a qualcuno, sia segno d’amore.

Questa confusione tra le varie emozioni nasce forse dalla scarsa consapevolezza del proprio mondo interiore. In realtà, buona parte delle pulsioni che vengono confuse con l’amore, indicano piuttosto il suo contrario.

Amare qualcuno, di base, significa avere a cuore la sua felicità e benessere; quindi è una pulsione altruistica. Per contro, emozioni come il desiderio passionale, la gelosia, il bisogno che l’altro mi stia sempre vicino o faccia quel che voglio, hanno come obiettivo di fare felice me; sono pulsioni egoistiche. Il che è del tutto umano e naturale, ma è cosa diversa dall’amare l’altro.

4) Innamoramento e amore sono la stessa cosa

Anche l’innamoramento e l’amore vengono spesso considerati equivalenti. In realtà, l’innamoramento è lo stato iniziale di infatuazione e idealizzazione dell’altro, che viene visto come perfetto e privo di difetti (“Amo l’idea che ho di te”), e può crollare nello scoprire che l’altro non è come credevamo (“Tu non sei come pensavo!”).

Può anche avere una forte componente egoistica (“Non posso vivere senza di te, quindi tu devi essere per forza mio”).

L’amore autentico invece è rivolto, si presume, all’altro come è realmente, inclusi difetti e mancanze (“Ti amo per come sei”). Inoltre si pone come primo obiettivo il bene dell’altro, tanto da lasciarlo andare se necessario per la sua felicità.

Le differenze tra innamoramento e amore sono così significative da essere il soggetto di un libro di Francesco Alberoni, “Innamoramento e amore“”, molto valido e illuminante. Potete trovarlo su Amazon al costo di Euro 9,27

5) L’attrazione indica amore e compatibilità

Poiché spesso fatichiamo a distinguere tra le nostre emozioni e poiché le emozioni scatenate da una intensa attrazione sono molto potenti, tendiamo a credere che l’attrazione erotica o la “chimica” tra due persone (“Ti voglio, ti bramo, non riesco a fare a meno di te, non mi staccherei mai”, ecc.) portino con sé sia amore che intesa di coppia. Quell’emozione così travolgente, ci induce a credere di essere fatti l’uno per l’altra.

Invece, l’attrazione non garantisce nulla tra due persone, se non il desiderio reciproco. Anche in presenza di una forte attrazione, è comunque possibile che:

1) Non ci sia una buona intesa erotica. Se si hanno gusti, modalità, ritmi e mentalità diversi in materia di sesso, l’intesa non accade, a dispetto dell’attrazione.
Non ci sia compatibilità caratteriale.

2) La compatibilità come persone (valori, obiettivi, gusti, personalità, cultura, educazione…) non ha nulla a che vedere con l’attrazione. Ma quando siamo preda dell’attrazione, tendiamo a trascurare gli aspetti della personalità.

3) I sentimenti siano assenti o scarsi (e specialmente col tempo, se manca la compatibilità di carattere). Se mancano una buona intesa, compatibilità e comunicazione, anche in presenza di una forte attrazione i sentimenti tendono a svanire: fuori dal letto, non riusciamo a star bene col partner.

Quindi, il rischio di basarsi solo sull’attrazione è quello di ritrovarsi, col tempo, in una relazione molto diversa da quella che credevamo.

6) Se ci amiamo, tutto andrà per il meglio – L’amore può tutto

Gli ideali romantici ci dicono che l’amore può tutto, risolve tutto, guarisce tutto. Se ci crediamo, ci aspettiamo che il partner, in virtù del suo amore, riesca a fare cose sovrumane: capire quello che vogliamo senza dirlo, soddisfare ogni nostro desiderio, essere sempre disponibile.

Invece, l’amore non basta, perché l’amore esalta sì le nostre qualità, ma non ci rende sovrumani. Anche quando amiamo, continuiamo a non saper leggere il pensiero, ad avere limiti, ad avere gusti e preferenze diverse dal partner, ad avere sbalzi d’umore e momenti negativi.

Sovraccaricare la persona che ci ama con aspettative esagerate può soffocare il suo amore, perché gli sembrerà di non fare mai abbastanza, o che ci si aspetta da lui prestazioni impossibili (“A che scopo impegnarmi, se tanto non basta mai?”).

Specialmente la pretesa che l’altro ci capisca senza che noi ci esprimiamo chiaramente (cosa vogliamo, cosa ci piace o meno, perché stiamo male…), è distruttiva per la relazione: se dico “Se mi ami, dovresti capirlo da solo/a”, metto il partner in uno stato d’ansia e impotenza (poiché non sa cosa fare), e condanno me a delusione e insoddisfazione. Una comunicazione chiara e diretta è indispensabile per una relazione sana.

7) Se mi ami davvero, non proverai attrazione per altre persone

Come evidenziato in altri punti, spesso l’amore viene visto come forza assoluta che include e sovrasta ogni altra emozione. Come tale, ci si aspetta che anche la naturale tendenza ad essere affascinati e/o attratti dalle qualità altrui, sparisca come per magia quando amiamo qualcuno.

“In realtà, anche quando amiamo non diventiamo “impermeabili” a qualsiasi altra emozione”

La parte del nostro cervello sensibile alla bellezza o al fascino, continua a funzionare anche quando amiamo: non è che l’amore implichi una lobotomia.
Quindi, anche quando siamo in una relazione appagante, è del tutto naturale apprezzare l’avvenenza altrui, come anche provare dell’attrazione.

La pulsione istintiva che governa il desiderio non dipende né dal sentimento né dalla volontà; non è qualcosa che si possa comandare. Come accade con altre emozioni (come la paura o la tristezza), noi non decidiamo quello che sentiamo, ci accade spontaneamente.

Quello che si può controllare è l’azione, e in una coppia monogamica è accettabile aspettarsi che l’attrazione per altre persone non venga agita. Ma volere che il desiderio non venga nemmeno sentito o pensato, è una pretesa assurda.

8) Si può amare una sola persona per volta

Nella visione comune, l’amore viene spesso visto come un fenomeno “assoluto”: o si ama al 100%, o non si ama più. Come tale, crediamo che finché esiste, esiste in modo stabile e impermeabile agli eventi, sempre uguale a se stesso.

Ma nella vita reale, a differenza di romanzi e film, l’amore degli esseri umani può presentare crepe, scalfitture, sfumature e parzialità:

  • Possiamo amare ed odiare una persona allo stesso tempo.
  • Possiamo amare qualcuno senza (più) desiderarlo.
  • Possiamo amare prima in modo estremo, e dopo in modo più tranquillo – ma è comunque amore.
  • E possiamo anche, a volte, amare più persone contemporaneamente.

Magari perché due persone ci completano e ci rendono felici in modi diversi, ma egualmente importanti. Magari perché l’amore con una persona si è fatto col tempo più tiepido, pur essendoci ancora, e l’amore con un’altra persona ci porta una ventata di emozioni nuove (la cosiddetta “Energia delle Nuove Relazioni”. Oppure, semplicemente, perché il cuore è grande e contiene abbastanza amore per più persone.

Comunque sia, amare più di una persona succede. Chi taccia questo fenomeno di superficialità, convinto che quello per più persone sia solo infatuazione o attrazione, ha in genere una visione idealizzata del sentimento, più vicina alle descrizioni letterarie che alle persone in carne ed ossa. L’amore non è un oggetto che può essere circoscritto entro confini precisi e invalicabili.

Tratto da “12 bugie sull’amore”


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