Se ne sente spesso parlare, ma di preciso in pochi sanno cos’è il disturbo bipolare. Descrivere il disturbo bipolare e la sintomatologia che lo caratterizza non è affatto semplice.
Diversamente da quanto accade per i normali “alti e bassi” della vita di tutti i giorni che tutti conosciamo, i sintomi del disturbo bipolare sono intensi e gravi. Essi possono condurre ad un peggioramento delle relazioni interpersonali, dell’attività lavorativa e del rendimento scolastico.
“Si passa da momenti di felicità estrema a momenti di incredibile tristezza”
Tutti gli stati emozionali e fisici che accompagnano ogni persona durante l’arco della giornata risultano aumentati. Ciascuno di noi vive fasi “up & down” o momenti di stanchezza o brillantezza fisica. Chi soffre di disturbo bipolare vive questi momenti con intensità maggiore senza riuscire a controllarli e, per questo, spesso sconfinano in episodi psicotici e di attacchi di panico e di ansia.
I sintomi psicotici tendono a riflettere le alterazioni estreme dell’umore. Ad esempio, se si hanno sintomi psicotici durante un episodio maniacale, si può credere di essere una persona famosa, ricca, o di di avere poteri speciali. Al contrario, se i sintomi psicotici sopraggiungono durante un episodio di depressione, si avranno pensieri del tutto negativi, come la paura di essere malati terminali, di aver commesso un reato o la rovina economica.
Per questo motivo la diagnosi del disturbo non è semplice e i pazienti che presentano sintomi psicotici sono talvolta mal diagnosticati come schizofrenici.
Quando il disturbo viene diagnosticato correttamente
Il disturbo bipolare, soprattutto quando diagnosticato precocemente, è trattato con successo con una terapia farmacologica. Non esiste però un farmaco che vada bene per tutti i pazienti: un ruolo fondamentale lo gioca il desiderio di guarigione di chi ne è affetto.
Anche la psicoterapia può rivelarsi di grande aiuto.Mentre i farmaci attenuano la sintomatologia, la psicoterapia aiuta a fare fronte alla paura, alla vergogna e all’ansietà connesse alla malattia e può aiutare ad imparare modi nuovi di affrontare le relazioni sociali ed affettive che possono risentire degli effetti della malattia. Uno psicoterapeuta può altresì aiutare chi soffre di bipolarismo nella comprensione del suo vissuto, che può aver contribuito all’insorgere di questo disturbo.
Quali sono le cause del disturbo bipolare?
Non sono ancora state accertate le cause alla base di questo disturbo anche se sono noti episodi di familiarità (ereditarietà). Ciò che ormai sembra certo è la forte componente genetica del disturbo: l’ottanta per cento delle persone che ne soffrono hanno nella loro famiglia parenti con qualche forma di disturbo dell’umore. Gli eventi della vita possono naturalmente condizionare l’insorgere e l’evolversi del disturbo bipolare ma sicuramente in misura minore rispetto agli elementi genetici.
Falsi miti sul disturbo bipolare
Da un punto di vista diagnostico, è discriminante riconoscere la patologia in base a bruschi ed improvvisi cambiamenti di umore. Purtroppo, si è soliti usare questa parola per riferirsi a persone che si arrabbiano con facilità, che sono soggette a cambi repentini di umore o che sono spesso depressi.
Vi sembreranno familiari frasi come: “Il tuo amico sembra bipolare” o “Perché ti comporti così? Sembri bipolare”. Frasi di questo tipo, però, non si avvicinano nemmeno un po’ alla vera natura di questo disturbo. Molte persone si lasciano influenzare da dati inesatti e falsi miti che non corrispondono alla realtà di chi ne è davvero affetto. Una buona informazione è alla base di tutto. Abbandonare questi inutili pregiudizi e i falsi miti è una cosa che dovremo fare tutti. Ne elenchiamo qui qualcuno…
1) Interessa solo lo stato d’animo (FALSO)
Il disturbo bipolare non coinvolge solo la sfera emotiva. Chi ne soffre disturbo manifesta anche alterazioni e cambiamenti a livello di giudizio razionale, difficoltà di concentrazione e di memoria. Inoltre, può presentare problemi di desiderio sessuale ed alterazioni dei livelli di energia. Questo può portare a depressione e a scarsa autostima.
2) Non si può condurre una vita normale (FALSO)
Bisogna disfarsi di questa convinzione del tutto sbagliata. Chi soffre di disturbo bipolare può assolutamente avere una vita normale. Molti bipolari hanno avuto non pochi successi nella vita professionale e hanno conseguito delle buone relazioni familiari o di coppia, completamente soddisfacenti. Conoscete Simona Izzo, Demi Lovato, Stephen Fry, Carrie Fisher e Mel Gibson, Robbie Williams? A loro è stata diagnosticata questa patologia.
Siamo d’accordo sul fatto che una vita con il disturbo bipolare può non essere semplice, ma con le cure giuste e i modi giusti necessari a controllare i sintomi della malattia, potremo avere una vita assolutamente normale e piena.
3) Il disturbo bipolare non è altro che un’alterazione dell’umore (FALSO)
Il disturbo bipolare non può essere paragonato ai normali sbalzi d’umore che si verificano, ad esempio, dopo la perdita di una persona cara, dopo una bocciatura o il fallimento di una situazione di vita quotidiana. C’è una grande differenza. Gli sbalzi d’umore nelle persone bipolari alterano completamente la loro giornata, le loro capacità e durano più a lungo.
Ad esempio, mancare ad un appuntamento può essere motivo di tristezza. Per una persona bipolare, potrebbe significare soffrire di depressione. Allo stesso modo, chi soffre di disturbo bipolare potrebbe perdere il lavoro perché non riesce ad alzarsi dal letto per quanti sforzi faccia. E tutto questo perché si è svegliato triste o pieno di sconforto.
4) Oltre ai farmaci, non esiste nulla che possa stabilizzare la salute di un bipolare (FALSO)
Si possono fare tante cose per affrontare la quotidianità in maniera più stabile possibile. È vero che i farmaci sono alla base della cura, ma esistono abitudini che possono aiutare a condurre una vita più rilassata. Dormire un numero di ore sufficienti, evitare l’alcol e le droghe, fare attività fisica, fare meditazione…. sono alcuni dei consigli che dovremmo seguire.
La terapia emozionale e alcuni strumenti di autosostegno possono giocare un ruolo fondamentale nella vita di alcune persone che sono affette da disturbo bipolare.
5) Il suicidio non è un grande problema (FALSO)
E’ doveroso chiarire questo concetto. Chi è affetto da disturbo bipolare non vuole suicidarsi, ma controllare le proprie emozioni attraverso diverse pratiche autolesioniste. Tuttavia, molte persone bipolari hanno bisogno di fare l’impossibile per “tentare” di porre fine a questa voragine emotiva che sentono con dolore fisico.
Solo così riescono a distrarsi e a trovare il controllo di cui hanno bisogno. A volte, però, la situazione sfugge di mano. Dobbiamo, pertanto, prestare particolare attenzione.
6) Le persone bipolari sono deboli
Per molte persone con disturbo bipolare,l ’incapacità di gestire le proprie emozioni le fa sentire deboli.Tuttavia, la depressione, l’ansia o qualsiasi altro disturbo non li rende più deboli degli altri. Con le cure o il sostegno adeguato, chi ne soffre può raggiungere l’equilibrio di cui ha bisogno.
7) I bipolari oscillano costantemente tra depressione e mania
Ciò che è certo è che solo alcune persone passano dalla depressione alla fase maniacale e viceversa, in maniera molto rapida (cicli rapidi). La maggior parte delle persone che soffrono di un disturbo bipolare hanno delle lunghe fasi di depressione, rispetto ai momenti conosciuti come fasi maniacali. Infatti, per molti bipolari, le fasi maniacali sono solite essere più lievi e spesso passano in fretta, quasi senza alcun problema.
8) Il disturbo bipolare colpisce prevalentemente le donne (Falso)
Il disturbo bipolare colpisce in ugual misura uomini e donne. Tuttavia ci sono alcuni fattori ormonali che possono spiegare differenze tra i sessi nel decorso clinico della malattia. Le donne ad esempio presentano più episodi depressivi, mentre gli uomini presentano più episodi maniacali.
9) Il disturbo bipolare si manifesta dopo i 50 anni (FALSO)
Il picco di età in cui si registra l’instaurarsi del disturbo bipolare è l’adolescenza fino alla prima giovinezza, con un’età media di insorgenza intorno ai 21 anni.
PER CONCLUDERE
Disturbo bipolare uguale pazzia? La diagnosi di disturbo bipolare non è una sentenza di morte. Certo, è un disturbo che stanca e devasta la persona che ne soffre ma non è la cosa peggiore che possa capitare. Come vi ho già detto è una malattia, come il diabete o l’artrite. Più conosciamo questa condizione, più saremo capaci di spiegarla alle persone che ci stanno vicine.
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