Ragioni psicologiche che stanno dietro alla scelta di farsi un tatuaggio

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

tatuaggioCosa spinge una persona a decidere di farsi disegnare sul proprio corpo qualcosa di indelebile e che quindi rimarrà impresso per sempre sulle proprie membra? I tatuaggi sono una sorta di modificazione insolita del corpo umano; uno strumento attraverso il quale  far emergere storie, significati, emozioni, ricordi, sessualità.

Nelle sue origini più primitive il tatuaggio rappresentava un simbolo di integrazione, di accettazione da parte di un gruppo di individui: oggi la sua accezione risulta variata, in quanto rappresenta un segno per distinguersi, per renderci unici rispetto alla massa.

Con esso comunichiamo la nostra interiorità: profonda, complessa, allegra, svampita, violenta, sognatrice, romantica, aggressiva, creativa, anticonformista, ribelle, ecc. è una dichiarazione di identità: io sono così, e uso i miei tatuaggi per sottolinearlo.

Le ragioni psicologiche che stanno dietro alla scelta di farsi un tatuaggio possono essere molto complesse e profonde. Cambiamenti, amori nati, storie finite, obiettivi conquistati, conquiste raggiunte, speranze, lezioni di vita, desideri, memorie, persone. Il tatuaggio quale modalità per dar parola, senza l’uso della voce, ad una storia.

La psicologia dei tatuaggi

Quando si tratta del nostro corpo, il significato dei simboli non può essere interpretato con la semplice intuizione, ma va cercato nell’inconscio.

In generale la spinta psicologica che sta dietro a questa scelta sembra risiedere in una ricerca d’identità, il bisogno di rappresentare il proprio Io, la propria essenza, un bisogno sempre più sentito non solo dai giovani, ma anche da persone di tutte le età. La scelta del disegno e della zona da tatuare non è mai neutra, ma rimanda al mondo dei simboli e fa emergere quello che è nascosto all’interno dell’individuo, il suo vero carattere.

Tatuarsi la parte sinistra del corpo, che per la psicoanalisi rappresenta il passato, è tipico delle persone pessimiste, con poca fiducia in se stesse. La destra, invece, legata al futuro denota un carattere solare, aperto ai cambiamenti, ma ben ancorato alla realtà.  Tatuarsi il tronco denota concretezza e capacità decisionali. Se la scelta cade sulle braccia, significa che l’individuo sta attraversando una fase di lenta maturazione. Mentre le persone infantili e poco riflessive preferiranno le gambe.

Se il tatuaggio si trova in una parte anatomica normalmente nascosta come l’ombelico, l’interno cosce, la persona è timida e insicura, con forte senso di inferiorità. La caviglia è la zona preferita dalle donne sospettose e gelose, ma anche molto femminili e dagli uomini competitivi e battaglieri. Tatuarsi le zone genitali, infine, assume significati opposti per uomini e donne. Combattive, autonome e sensuali queste ultime. Maldestri e passivi i primi.


Importante è anche che tipo di soggetto si decide di imprimere per sempre sulla propria pelle. Solitamente le donne preferiscono soggetti piccoli come farfalle, fiori, delfini, luna, sole, stelle, ecc., mentre gli uomini scelgono maggiormente animali che denotano grande forza come leoni, draghi, oppure guerrieri, vichinghi, disegni celtici, anche in formato piuttosto grande rispetto alle dimensioni predilette dalle donne, come a voler acquisire la forza e il potere del soggetto impresso sulla pelle.

Soggetti che invece piacciono sia agli uomini che alle donne sono temi astratti come i disegni tribali. Chi sceglie il tatuaggio tribale è una persona che vuole mettere in risalto la propria individualità rispetto alla massa. Alcuni si fanno imprimere sulla pelle frasi particolarmente significative (anche intere poesie) che diventano un motto per la vita; altri scelgono gli ideogrammi giapponesi. Chi sceglie di tatuarsi scritte in giapponese o poesie in varie lingue è un esteta ed ha un gusto raffinato. (Tratto da psicologia del tatuaggio di M. Cannavicci)

E’ comunque importante non generalizzare, non giudicare in quanto ognuno è libero di scegliere il canale e la modalità di comunicazione che preferisce e che lo fa stare bene, anche la propria pelle per un tempo infinito.

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