Quando il controllo ti sfugge di mano

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Psicologo e psicoterapeuta cognitivo comportamentale, dottore di ricerca in Scienze della mente.

Avere controllo ci rende sicuri. Aprire l’agenda e sapere dell’appuntamento col dentista fra due settimane, pianificare il pagamento delle bollette a fine mese, gli appuntamenti con la pre-iscrizione dei propri figli tra 4 mesi, la pizza con gli amici delle medie tra 1 settimana, gli appuntamenti dei clienti. Il mondo può essere prevedibile e questo può rimandarci anche l’idea che possa essere controllabile.

Per alcune cose della nostra vita sicuramente é così. Ma cosa accade quando le cose non vanno come era previsto dal nostro planning, cioè quando ci succede qualcosa di inaspettato? Nel libro della Fernandez (Fernandez et al., 2011) gli autori rispondono a questa domanda dicendo che spesso quando “perdiamo il controllo” ci sentiamo impotenti, non più capaci di gestire le situazioni. Come se, nonostante i tentativi di controllare, le cose ci sfuggissero costantemente di mano.

I benefici del controllo

Essere un maniaco del controllo non è che sia poi così male. In effetti, essere maniaci del controllo, significa probabilmente essere super competenti e super efficienti. Avere degli standard molto elevati. Essere una persona che si muove per raggiungere i propri obiettivi. A volte può voler dire essere riusciti a fare delle cose bene (almeno le prime volte). Prevedere le cose che potranno succedere.

Inoltre, almeno quando le cose vanno a gonfie vele, un piccolo esercizio di controllo in più può essere una strategia anche sana. Ad esempio, se hai perso il lavoro, avere una struttura rigida e una propria disciplina nel cercare un altro lavoro può essere efficace. Ancora, mettiamo di avere un parente gravemente malato. Sapere, in quel caso, ogni centimetro della sua cartella clinica può essere una reazione naturale.

Il lato oscuro del controllo:
una copertura per la gestione dell’ansia

Certo, però, c’è un lato oscuro nel voler controllare tutto.

In primis, il controllo completo non può mai essere raggiunto. Questo significa, di conseguenza, essere sempre allerta e non potersi rilassare mai. Il secondo punto importante è che spesso il controllo rappresenta una vera e propria copertura per l’ansia.

Se senti il bisogno di controllare eccessivamente il tuo ambiente e gli altri, di solito c’è qualche percezione o sensazione d’ansia che stai cercando di alleviare. L’ansia è causata dall’incertezza. La sensazione di non sapere cosa stia per succedere.

L’incertezza di non sapere se le tue decisioni possano essere, o meno, giuste.

Non c’è alcuna garanzia che tutto possa andare bene. Quindi essere un maniaco del controllo può essere un tentativo per eliminare ogni incertezza. In realtà questa strategia che sembra proteggerci dallo stare male in alcune circostanze, ci può portare ad avere man mano che passa il tempo meno fiducia in noi stessi portandoci a vivere un circolo vizioso di ansia, paura, tristezza e forte malessere.

Piccoli consigli: quando le cose “ti sfuggono” di mano

Cosa fare quando sentiamo di aver intrapreso una vita fatta di controllo? Quando sentiamo che il controllo che esercitiamo sulla nostra vita, sulle nostre sensazioni ed emozioni non sia mai abbastanza?

Il primo passo può essere ridefinire il nostro concetto di controllo. Gli autori del libro della Fernandez (Fernandez et al., 2011) suggeriscono che la strada per la “guarigione” dal controllo, passa attraverso l’accettazione del fatto che non tutto può essere controllabile e non solo.

Il secondo passo può essere quello di scoprire quali paure nutrono il tuo comportamento. Cosa ti fa temere di non avere il controllo su determinate situazioni? Che cosa prevedi, oppure quale potrebbe essere lo scenario peggiore nel caso in cui tu abbandonassi una parte di quel controllo? La tua paura è davvero logica?

Infine, prova a parlarne con qualcuno (un amico fidato, uno psicologo o uno psicoterapeuta) delle tue paure e della tua ansia.

In conclusione

Abbiamo visto come utilizzare il controllo come filosofia di vita possa avere benefici e lati oscuri. Abbiamo visto come a volte spezzare la catena del controllo e accettare che il mondo non sia poi così prevedibile come ci immaginavamo, può essere molto difficile. Imparare a discriminare le cose su cui possiamo avere controllo e accettare di non avere controllo su quelle più grandi di noi, può essere un buon atteggiamento da utilizzare.

La non prevedibilità del mondo è in realtà croce e delizia insieme. A volte, semplicemente sbagliando una strada, potremmo scoprire nuovi e bellissimi paesaggi inimmaginati. Perdersi può servire per ritrovarsi. Cambiare meta durante il viaggio potrebbe rilevarsi auspicabile, oltre che possibile

-Fernandez, Maslovaric, Galvagni, 2011, Traumi psicologici, ferite dell’anima.

Letture consigliate: Traumi psicologici, ferite dell’anima

A cura di Vincenzo Capuano, psicoterapeuta 


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