Chi non conosce almeno una persona che si lamenta continuamente delle sue presunte malattie che quasi mai vengono confermate dagli esami medici? Parliamo di ipocondria, la paura eccessiva di avere malattie gravi non diagnosticate. Essa deriva dal termine greco “hupo”, che significa”sotto”, e “khondros”, che significa “cartilagine sternale”, vale a dire lo spazio morbido sotto le costole dove si trovano fegato, cistifellea e milza; molto tempo fa, infatti, si pensava che la malinconia o la tristezza fossero causate dal malfunzionamento di questi organi.
Questa preoccupazione eccessiva causa la sensazione di avere dei sintomi che non esistono oggettivamente, in altri casi si esagera su quelli già esistenti producendo angoscia e depressione.
Tutti abbiamo paura è naturale ed è biologico che sia così, essa ha la sua funzione e guai se non ne avessimo, tuttavia se essa determina un atteggiamento inadeguato al superamento delle situazioni della vita appare opportuno ridurla nei limiti entro i quali possa essere utile alla nostra esistenza.
Per diagnosticare l’ipocondria la persona deve essere convinta di soffrire di almeno due diverse malattie gravi e deve conoscere approfonditamente i dettagli della sintomatologia di almeno una di esse. Naturalmente, questa persona si sottoporrà a tutta una serie di esami fisici nei quali non apparirà alcun segnale dei problemi che riporta.
Inoltre, normalmente presenta una intensa paura di soffrire di queste malattie, si preoccupa eccessivamente per la qualità delle esplorazioni mediche e il malessere persiste per oltre sei mesi provocando danni nelle prestazioni lavorative e nelle relazioni interpersonali.
Aspetti sintomatici dell’ipocondriaco
- Ha costantemente il timore di potersi ammalare.
- Ne ha sempre una e non si sente mai in forma e in uno stato di benessere.
- Avverte spesso sintomi e doloretti strani.
- Nessuna visita medica o esame specifico lo convince o lo rassicura.
- Avverte anzi l’esigenza di consultare più di un medico e di fare analisi più che approfondite.
- A ogni sintomo cerca notizie e fa continuamente autodiagnosi.
- Quando sente parlare di qualche malattia se ne sente addosso i sintomi.
Anche se nell’immaginario collettivo esiste una identificazione dell’ipocondria con la vecchiaia, è certo che buona parte delle persone ipocondriache sono uomini che hanno intorno ai 30 anni d’età, mentre che le donne sono all’incirca intorno ai 40. Queste persone studiano spesso con attenzione il corpo e le sue reazioni e giungono ad una diagnosi entrando anche in contraddizione con il proprio medico, il quale a volte non fa altro che fargli cambiare di ospedale alla ricerca della conferma della diagnosi.
Quasi sempre gli ipocondriaci sono aggiornati sulle ultime malattie e cure, e si trasformano spesso in nutrizionisti esperti perché, nel fondo, temono in modo spropositato di poter soffrire di una qualsiasi malattia. Così, poco a poco la salute e le patologie si vanno trasformando nel loro unico argomento di conversazione. Quando questo disturbo arriva al punto estremo, si produce un deterioramento nelle relazioni interpersonali, dato che possono scegliere di rinunciare alla vita sociale per la paura di contaminarsi.
Nella mente dell’ipocondriaco
La mente della persona, che ha paura delle malattie, sarà attentissima a osservare il proprio corpo e ciò che proviene da esso, con particolare attenzione ai sintomi che produce. Fino a quando, per sua fortuna, finalmente non trova un sintomo, che può essere anche un piccolissimo dolore o fastidio, in qualche parte del suo corpo.
Da qui, inizia il suo circolo vizioso, con pensieri ossessivi sulla malattia che potrebbe essere, convinzioni di avere una malattia grave o addirittura mortale, coinvolgimento della sua ansia di persone vicino ( un genitore, il proprio compagno o compagna, moglie, ecc…), e da questo momento inizia il tour per i vari reparti ospedalieri e visite mediche che attestino e confermino la propria convinzione.
L’ipocondriaco, anche se riconosce a piccole dosi il proprio disagio, non arriverà mai dal medico a dire ho paura delle malattie, anzi tenderà a non riconoscere eventuali risultati clinici.
Perchè ho paura delle malattie? Le cause
Le cause dell’ipocondria sono molte e spesso si combinano tra di loro. Tra le più comuni incontriamo:
Un’educazione basata nella paura o nell’eccessiva protezione
Normalmente, scavando nella storia di vita degli ipocondriaci, si scopre che da piccoli hanno avuto un’educazione iperprotettiva o un familiare vicino ha spesso manifestato eccessiva preoccupazione per la loro salute.
Esperienze traumatiche relazionate con la morte o la malattia
Perché la persona stessa ha sofferto di una malattia grave durante la sua vita o ha vissuto l’esperienza di prendersi cura di un familiare malato gravemente.
Interpretazione sbagliata dei sintomi
Molto spesso l’ipocondria si scatena a partire da sintomi che sono male interpretati. Questa persona possiede una discreta informazione a livello medico e si spaventa in presenza di qualsiasi tipo di segnale. Per esempio, può confondere una contrattura muscolare nel braccio sinistro con la presenza di un infarto o il mal di testa persistente con un tumore o un’emorragia cerebrale.
Essere particolarmente suggestionabili e avere ricevuto informazioni allarmanti in merito a determinate malattie
Va sottolineato che è importante essere informati sui sintomi iniziali delle malattie, dato che così potremo prevenire meglio alcune patologie, ma le persone particolarmente suggestionabili possono sviluppare un atteggiamento eccessivo che porta all’ipocondria.
Oltre a queste cause, esistono anche persone che utilizzano le malattie per attirare l’attenzione su di se.
Come posso liberarmi di questa paura?
Normalmente è difficile gestire l’ipocondria dato che queste persone non riconoscono che la causa della loro sofferenza è psicologica. Così, si rifiutano di sottoporsi ad un trattamento psicologico.
Essenzialmente, il trattamento dell’ipocondria si basa nella combinazione di farmaci antidepressivi con la psicoterapia. Infatti, accade spesso che psichiatra e psicologo lavorino insieme nel trattamento di questi casi specifici. I medicinali riducono l’angoscia ma non sono sufficienti per eliminare le idee relative alla malattia immaginaria, ma nello stesso tempo, senza questi sarebbe impossibile applicare un trattamento psicologico.
La psicoterapia in se si occupa di alleviare l’angoscia e la paura che sentono queste persone insegnando loro come affrontare il problema.
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