Si è sempre parlato di spazio pensando che sia importante per la vita dell’individuo. In realtà dipende da come punteggiamo il termine spazio. Perchè spazio è diverso dal luogo.
- Lo spazio si progetta, il luogo si vive.
- Lo spazio si può percorrere, nel luogo si sosta.
- Lo spazio è astratto, il luogo è il concreto.
- Lo spazio è asettico, il luogo è vivo.
- Nei luoghi c’è il ricordo, nello spazio no.
Lo spazio è un insieme di oggetti e di persone, nei luoghi ci sono relazioni e rapporti. Nei luoghi c’è storia ed emozioni, nello spazio c’è desiderio e aspettativa.
Riprendendo un concetto di Gregory Bateson “La mappa non è il territorio” potremmo definire lo spazio come qualcosa di oggettivo, è la nostra mappa; mentre il luogo è il territorio cioè uno spazio vissuto. L’uno è dentro all’altro, come una Matriosca. Nel territorio si tessono relazioni, tradizioni, costumi e usi, nella mappa si cela l’intimità, la protezione, la sicurezza.
Nella storia di ognuno abbiamo luoghi in cui possiamo tornare perchè vivi di ricordi, nello spazio questo non è possibile. Si avverte nostalgia di un luogo ma non dello spazio.
Per l’uomo sono più importanti i luoghi e non gli spazi, perchè appartenenti alla propria biografia, perchè ricchi di affetti e di memorie.
Un luogo è un paesaggio costruito in cui si proiettano significati soggettivi, nello spazio invece è un paesaggio neutro. I luoghi sono importanti e fondamentali per l’uomo non solo per il loro utilizzo, ma anche per il modo in cui soddisfano i nostri bisogni.
Infatti…
Una casa è e rimarrà sempre uno spazio se non soddisfa i nostri bisogni!!!
La casa in quest’ottica di luogo e non di spazio, ci aiuta a conoscere noi stessi e gli altri, ci permette di viverla in modo terapeutico.
Un noto cantautore italiano Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, in una sua canzone “Questa è la mia casa” racconta di un luogo e non di uno spazio. Egli canta che la casa è “dove posso stare in pace con me”.
Per stare in pace con se stessi dunque c’è bisogno di ritrovarsi. Per stare bene e in armonia con noi stessi non sono sempre necessarie quattro mura, uno spazio circoscritto, a volte c’è bisogno di luogo dove la propria storia personale emerga, dove emerga il nostro modo di essere, dove il nostro essere è espresso.
La casa in un altra canzone degli U2 “A house doesn’t make up a home”, gli artisti cantano “Dov’è la mia casa? La mia casa sono io!!”. In questa canzone si capisce che la casa è l’essere se stessi a tutto tondo, con i propri difetti e pregi, con le proprie esperienze, con il proprio sentire, con il proprio stile, con le proprie emozioni e i propri vissuti, con le proprie relazioni. Questa è la casa. La casa secondo Jovanotti e gli U2 è la persona in pace e in sintonia con l’ambiente e nulla più. Quando in un luogo stiamo bene, ci sentiamo a casa, siamo a casa.
Ma non solo le canzoni ci parlano di casa come luogo in cui stare bene, anche scorrendo nel web si leggono aforismi, frasi o citazioni che descrivono la casa come un luogo e non come spazio. Ad esempio:
- “La casa è un luogo dove risiedono i ricordi…”,
- “Nessun posto è bello come casa mia”,
- “Casa è dove si trova il cuore”,
- “…una casa con dentro le persone che ami”.
Da queste righe si deduce che la casa oltre ad essere un luogo, è un posto dove c’è un anima, dove c’è il cuore, dove regnano i ricordi, dove ci sono relazioni.
L’architettura è l’arte di organizzare lo spazio, ma solo l’uomo ha la forza e il potere di trasformare lo spazio in un luogo.
Quando si pensa all’architettura non si deve pensare solo e sempre al costruire uno spazio per abitare perché l’architettura è già di per sé un abitare.
Ciò che l’architettura dovrebbe riflettere è costruire luoghi piuttosto che disporre spazi. Ma questo è possibile solo se abbiamo la consapevolezza di abitare, perché solo attraverso una consapevolezza si possono costruire luoghi.
Articolo a cura di: Virna Tripodo, psicologa psicoterapeuta
ESPERTA IN PSICOLOGIA AMBIENTALE
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