Quando si parla di personalità, ci si focalizza sulle più svariate patologie. Ci sono gli schifofrenici, i narcisisti, gli ossessivi… Basta leggere la descrizione di qualche tipologia caratteriale, in una delle innumerevoli teorie della personalità, per riconoscere un pezzetto di sé in tante identità differenti…insomma, tutte problematiche. Sembra che l’obiettivo della psichiatria e della psicologia, più che descrivere una buona condizione psicofisica, sia scovare sempre nuove malattie da curare. Ma come dovrebbe essere una personalità sana e vitale?
Tutti inseguiamo il traguardo di una personalità sana, perché è la strada che conduce alla gestione di sé e della propria vita, è la strada per la realizzazione di rapporti liberi.
Cos’è la personalità
La personalità è l’insieme di caratteristiche o tratti stabili che definiscono il modo in cui l’individuo interagisce e percepisce il mondo. Si strutturano in schemi di pensiero, percezione e comportamento relativamente stabili nel tempo e in diverse situazioni. A differenza del temperamento (caratteristiche che si possiedono alla nascita e che contribuiscono a definire una prima forma di individualità nel bambino), la personalità si struttura nel tempo e può modificarsi lentamente nel tentativo di trovare un adattamento tra le esigenze esterne e le spinte innate.
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Differenze tra personalità sana e personalità insana
Una personalità sana presenta elasticità nei comportamenti, tolleranza alle frustrazioni, accettazioni dell’altro, empatia e capacità d’adattamento. In pratica, la “personalità sana” è costituita da un insieme di caratteristiche che consentono alla persona di adattarsi all’ambiente e di interagire con le altre persone, la “personalità insana” invece è contraddistinta da uno o più tratti poco flessibili e persistenti nel tempo che impediscono la creazione di relazioni stabili e soddisfacenti.
Le persone con disturbo di personalità sono come intrappolate dai loro schemi disfunzionali e pertanto faticano a riconoscere il ruolo che giocano attivamente nello scatenare e mantenere i problemi relazionali e lavorativi. Purtroppo la persona con un disturbo di personalità non è consapevole del problema e considera normale il suo modo di pensare ed agire.
Personalità sana e insana: parametri con cui la psicologia riconosce una tale personalità
Uno dei punti nodali per avere una personalità sana è la gestione delle proprie emozioni, superando ogni forma di dipendenza dai giudizi altrui, ma anche superando la tentazione di gestire gli altri, di dominare su di loro.
Vedere il positivo nelle persone e nelle situazioni
Chi ha una personalità sana, cerca di vedere sempre il meglio delle persone in qualsiasi situazione, mentre chi ha una personalità insana tende a vedere il negativo.
Quindi sei uno che critica e parla male o uno che cerca di vedere il meglio?
Capacità di perdonare
Una personalità si definisce sana anche in base a quanto si è capaci di perdonare chi ci ha fatto un torto.
Alcuni erroneamente tengono dentro se il rancore pensando di far del male alla persona per la quale serbano questo rancore, invece l’unica persona a cui fanno male è a se stessi.
Quindi sei uno che perdona o che serba rancore?
Capacità di andare d’accordo con chiunque in più situazioni possibili
Tutti vanno daccordo con i propri simili, ma per molti è difficile trovarsi bene con persone diverse con opinioni diverse e modi di fare diversi.
Quindi sei incline a offendere gli altri o a polemizzare anche quando stai solo ordinando un caffè o saluti i tuoi colleghi di lavoro? O stai solo cercando di andare d’accordo con le persone per rendere la tua vita un po’ più facile?
La personalità sana è accompagnata da una buona autostima, anzi direi che vanno di pari passo! Le persone che godono di una sana autostima sono contraddistinte da comportamenti, atteggiamenti e stile di vita volti al benessere, alla felicità e al sicuro successo.
Quindi hai un atteggiamento sicuro difronte gli eventi o sei dipendente dal giudizio degli altri?
Percezione della realtà
Le persone sane sanno giudicare meglio le situazioni, sono più accurate nelle previsioni, e non temono il futuro e l’ignoto ma, anzi, lo trovano stimolante. Spesso la mente crea catastrofi e tragedie laddove poi non si verificano, ingenerando in modo concomitante una serie di emozioni deleterie e distruttive che agiscono dolorosamente anche sul corpo.
Chi ha una personalità insana tende a prevedere il futuro con una infallibilità che non è riconosciuta nemmeno alle previsioni del tempo. Il pensatore negativo sa dirvi esattamente come, quando e perché le cose andranno male, quanto andranno male e quali catastrofiche conseguenze causeranno sulla sua vita.
Quindi ti prodighi nella crescita emotiva o pensi non serva a nulla tanto è il destino che deciderà per te?
Accettazione della propria natura e degli altri
Gli individui sani accettano stoicamente la loro natura umana, con i tutti suoi difetti. Non necessariamente sono pienamente soddisfatti di se stessi, ma accettano i propri limiti. Vedono la realtà così com’è e non come preferirebbero che fosse. Non si può stimare bene se stessi se non si è sinceri con se stessi. Il primo passo per accedere all’Autostima è sempre legato all’accettazione della propria natura.
Bisogna sapersi accettare per quello che si è. Ma per accettarsi bisogna superare il labirintico sistema di che ciascuno di noi costruisce per evitare di confrontarsi con la propria “parte oscura”, naturale e istintiva. Invece di condannarla come “cattiva” bisogna imparare ad amarla, guidarla, farla emergere smussandone le punte. Bisogna far amicizia con i propri difetti. Per mettere in pratica le due basilari condizioni di accettazione, bisogna interiorizzare ciò che normalmente proiettiamo fuori (il difetto è dentro di me, e non è colpa di qualcuno o qualcosa se io mi arrabbio).
In secondo luogo bisogna imparare a osservare la cosa negativa come una caratteristica: da negativa inizierà ad apparirci, sempre più, come complessa, con risvolti negativi, sì, ma anche con risvolti positivi. Al termine di questo processo di accettazione, avremo fatto la pace con tante cose che normalmente ci affliggono e rendono la nostra vita meno piena.
Ti accetti così come sei, cercando di migliorarti oppure sei attanagliato dai tuoi difetti?
Apprezzamento del distacco e della solitudine
Le persone sane sono in grado di stare in solitudine, senza risentirne e senza avvilirsi. Il loro “distacco” dagli altri e dalle cose li rende più “oggettivi” e “concentrati”.«Più mi lasciano sola, più splendo». Lo diceva la poetessa Alda Merini, che non aveva problemi a stare a tu per tu con se stessa. Ma non tutti la pensano allo stesso modo, per chi ha una personalità debole, lo stare da soli viene associato a qualcosa di triste e negativo.
Ma come si può imparare a stare da sole? Cercando di capire perché questa idea ci spaventa. In genere ciò che temiamo non è la mancanza degli altri, ma il ritrovarci a tu per tu con i nostri nodi irrisolti, che non vogliamo ascoltare. Se una persona ha una scarsa autostima e poca autonomia, poi, avrà paura di non farcela senza qualcuno vicino. Altre volte, la causa è non avere ancora raggiunto una piena realizzazione: solo chi non coltiva i suoi interessi o non ha trovato un senso da dare alla vita (e lo delega agli altri) teme la noia e, da solo, si sente perduto.
Quindi ti senti perduto a stare da solo?
Senso di “novità” nelle cose ordinarie
Le persone con una personalità sicura ed armoniosa dispongono della meravigliosa capacità di apprezzare sempre qualcosa di nuovo. Per loro ogni alba può essere bella come la prima, possono commuoversi a ogni nuovo ascolto di un brano musicale, e ritenersi fortunati del loro matrimonio trent’anni dopo come il primo giorno. Non si lamentano di ciò che non hanno, ma nutrono un costante sentimento di ottimismo e di gratitudine per i piaceri e i vantaggi che offre della vita.
Quindi, reputi la tua vita costantemente piatta e noiosa o pensi che anche dai semplici gesti è possibile trarre qualche piacere?
I buoni rapporti interpersonali non si costruiscono per caso! Che lo vogliamo o no, noi entriamo costantemente in relazione con genitori, figli, partner o colleghi. Se questi rapporti sono edificanti, la nostra crescita emotiva si evolve.
Mentre alcuni godono delle loro relazioni familiari e lavorative, altri ne soffrono. I rapporti falliti, a causa di conflitti, violenza, abusi o altri problemi, possono avere serie conseguenze sulla nostra salute (es. insonnia, depressione, mal di testa o ansia).
E tu che rapporto hai con gli altri?
Per concludere:
Attraverso la ricerca delle informazioni è possibile riconoscere i segni e i sintomi di un disturbo di personalità e aiutare se stessi o qualcuno che conosci a vivere una vita più appagante e sana. Spesso la persona che soffre di questi disturbi non ammetterà mai la sua condizione o penserà di avere comportamenti nella norma, quindi sta alle persone che le stanno vicino aiutarla e indirizzarla verso terapisti professionisti, con tatto e delicatezza… l’amore familiare può fare grandi cose!
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Salve Psicoadvisor, mi piacciono tantissimo i tuoi articoli. Hai pubblicato qualche libro che li contenga? Li vorrei acquistare.
Grazie