Basta guardare una delle tante serie tv per notare personaggi sempre più ego-centrati, che pongono l’ambizione al primo posto, spesso e volentieri, anche a discapito dei rapporti umani.
Non solo in tv, i Millennials* sono stati soprannominati la Me Me Me Generation per la tendenza ad auto-centrasi. Ancora! La più recente cultura basata sui social media, sui selfie, sulle vetrine di Instagram e Facebook è stata spesso criticata perché indurrebbe all’auto-propaganda e all’esaltazione della propria immagine. Scorrendo la tua home di Facebook, quanti selfie noti? Magari accompagnati da frasi autoreferenziali…. Tutto ciò quando può rientrare in un quadro clinico o subclinico?
I fattori che portano a pensare che il disturbo narcisistico di personalità sia in crescita sono:
- Metodi educativi più permissivi
- Accesso illimitato a internet, anche in tenera età
- Social Media
- Modelli sociali discutibili
- Diversi studi statistici (ma che hanno molte criticità)
*La parola Millennials viene erroneamente usata per indicare chi è nato nel 2000 in poi, ma in realtà la generazione Millennial racchiude le persone nate tra gli anni ’80 e ’90 e che quindi hanno raggiunto la maggiore età intorno al 2000.
Il narcisismo è la nuova normalità?
Con queste premesse, uno studio ha provato a interrogarsi: il narcisismo sta diventando un nuovo modo di essere? Siamo davvero più narcisisti di un tempo? I Millennials sono più narcisisti delle generazioni precedenti? Esiste una tendenza di massa che ci spinge verso il narcisismo oppure stiamo inflazionando questo termine?
Questi dubbi sono così sentiti che i ricercatori dell’Università dell’Illinois hanno deciso di sondare il terreno sociale mettendo a punto un interessante studio. Lo studio in questione ha confrontato “i livelli di narcisismo” di oggi con i livelli di narcisismo rilevati negli anni ’90. Prima di vedere i risultati dello studio proviamo a fare delle riflessioni.
Premessa: oggi, il termine “narcisismo” è entrato a far parte del gergo lessicale comune. In pratica la società usa il termine in modo non clinico e soprattutto non-patologico.
Usare il termine narcisismo, allora, è sbagliato? No. Esiste una certa quantità di “narcisismo” che è del tutto normale nelle persone. E’ naturale che sui social network le persone vogliono valorizzarsi e mostrarsi agli altri sotto una luce positiva, cercando esperienze di auto-valorizzazione. E’ altrettanto normale che s’inneschino meccanismi di competizione tra le stesse bacheche Facebook! E’ ciò che tradizionalmente avviene anche lontano dai riflettori di Facebook.
Voler mostrare i propri successi non è un indicatore di narcisismo patologico. Alcune persone si concentrano sull’ostentazione più delle altre e così diventano esibizioniste o egocentriche in maniera fastidiosa, ma ciò non connota necessariamente narcisismo.
Queste stesse persone, infatti, in genere riescono a gestire i propri bisogni in modo efficace (cosa che un narcisista patologico non riuscirebbe a fare). Quando il narcisismo rientra nella condizione non patologica, è naturale che le persone possano cercare gratificazioni in modi culturalmente e socialmente accettabili. Al contempo, queste persone riescono a regolare l’autostima e i comportamenti interpersonali quando sperimentano delusioni e questo non è affatto narcisismo patologico.
Come si riconosce il “narcisismo normale”?
Semplicemente rendendosi conto che le persone con Disturbo narcisistico di personalità tendono a evitare sentimenti spiacevoli, gli stessi sentimenti che noi abbiamo imparato a tollerare ed affrontare.
Un fattore che spesso si sottovaluta sul narcisismo patologico è che l’immagine che costoro ostentano è infrangibile solo se vista da lontano. Man mano che gli anni passano e le ambizioni del narcisista patologico non si materializzano, queste persone possono diventare depresse o sperimentare una mancanza di accettazione della realtà.
I bisogni patologici di un narcisista non vengono soddisfatti solo con modo “socialmente accettati” come una manciata di like su Facebook. I bisogni patologici del narcisista vengono perseguiti attraverso comportamenti machiavellici, imbrogli, menzogne, provocazioni e strategie atte a porre l’attenzione su di sé.
Spesso, chi soffre di narcisismo patologico non riesce neanche a lavorare in modo efficace (perché considera tutti gli altri incompetenti) o divertirsi con un hobby (perché lo vivrebbe in modo eccessivamente competitivo). Un narcisista patologico non solo non riesce a tollerare sconfitte o fallimenti ma non riesce neanche a concepirsi come “una persona comune”.
Il narcisismo è realmente in aumento?
Nello studio, i ricercatori dell’Università dell’Illinois hanno scoperto che il narcisismo patologico non è aumentano.
Il team di ricerca ha analizzato i dati di 1166 studenti dell’Università della California degli anni 90. Ha poi confrontato tali dati con quelli di decine di migliaia di studenti dell’Università dell’Illinois del 2000, del 2010 e del 2015.
Tutti gli studenti chiamati in causa avevano completato il Narcissism Personality Inventory. La scala di misurazione del narcisismo più usata in psicologia. Stando alle osservazioni fatte dal team di ricerca, le recenti generazioni di giovani non stanno affatto attraversando un’epidemia di narcisismo.
Segni di individualismo non devono e non possono essere confusi con narcisismo patologico.
The Narcissism Personality Inventory
Lo strumento utilizzato nello studio è una scala di misurazione delle tendenze narcisistiche dell’individuo. Si tratta di un questionario composto da 40 domande, alle quali i partecipanti dovranno rispondere tra due affermazioni per definire i propri atteggiamenti e credenze. La scala impiegata dai ricercatori ha mostrato che vi è una leggerissima diminuzione.
Il team di ricercatori ha affermato che è luogo comune condannare i millennials (e in generale le generazioni più giovani) additandole come “prive di valori” o con caratteristiche di “cattiva personalità” ma tale percezione è del tutto imperfetta.
La studio è stato pubblicato sulla rivista Psychological Science e conclude così: “I ragazzi stanno bene. Non c’è mai stata un’epidemia di narcisisti nonostante ciò che molti affermano”.
Di certo aumentare la consapevolezza sul disturbo narcisistico di personalità può essere solo vantaggioso. Lo è sia per chi può rispondere ai criteri diagnostici sia per chi, essendo incline a bassa autostima o dipendenza affettiva, può inciampare in grossi problemi relazionali.
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Infatti, se a priori fossi stata un minimo informata sul narcisismo patologico forse mi sarei risparmiata 6 anni di sofferenza…
Ma del resto chi l’avrebbe mai pensato 6 anni fa che mi sarei seduta al tavolo della vita con un baro di prima categoria?
Mettiamola così, è stata una prova che la vita mi ha chiesto di affrontare e superare per diventare più forte e consapevole delle mie belle qualità.