C’era una volta una fanciulla che si lamentava costantemente della sua vita e di quanto fosse difficile andare avanti. Era stanca di lottare per affermarsi e trovare il suo posto nel mondo. Le sembrava di vivere in un vortice. Ogniqualvolta risolveva un problema e credeva di poter tirare un sospiro di sollievo, compariva un’altra questione che la impegnava in una nuova “battaglia”. Era sfinita e non sapeva più che cosa fare. Un giorno, recatasi in visita dalla nonna, attaccò con il solito corredo di lamenti e insoddisfazioni.
Ad un certo punto dello sfogo, l’anziana invitò la nipote nel suo cucinino e le chiese di passarle una patata, un uovo e delle foglie di tè che aveva nella credenza. Dopodichè mise sul fuoco tre diversi pentolini e un ingrediente in ognuno. La giovane non comprendeva, ma era abituata ad alcune stravaganze della nonna. Una volta alzatosi il bollore e trascorsi diversi minuti, spense il fuoco e sistemò la patata, l’uovo e le foglie di tè in tre tazze davanti alla nipote.
“Che cosa vedi cara?” chiese. La giovane un po’ perplessa elencò: “Una patata, un uovo e del tè”.
“Bene, guarda questa patata.” Rispose la donna anziana. “Era forte e soda quando l’hai presa dalla dispensa ed ora è molle e possiamo schiacciarla con facilità”. “E questo uovo?” continuò “Dovevi fare attenzione a non romperlo quando lo hai toccato, mentre adesso sotto il guscio è diventato duro.” “Ora guarda queste foglioline…”
“Tutti loro hanno affrontato la medesima prova, ovvero l’acqua bollente. La patata che pareva tanto robusta ora è molle. L’uovo, inizialmente fragile e liquido, è diventato sodo e duro.”
“Sono stati trasformati dall’acqua bollente” azzardò la nipote.
“Esatto, invece queste delicate foglioline, dopo aver affrontato l’acqua bollente, si sono modificate, ma hanno sprigionato tutto il loro aroma e hanno cambiato l’acqua stessa. E tu cara, davanti alle prove come ti comporti?”
“Permetti che gli eventi avversi del mondo ti trasformino in qualcosa di diverso e subisci il cambiamento o sei come il tè? Il tè cambia l’acqua, l’elemento che gli causa dolore. Quando l’acqua arriva al punto di ebollizione, il tè sprigiona il suo sapore migliore. Se sei come le foglioline che hai osservato, quando le cose si mettono male, reagirai al meglio e permetterai che il mondo intorno a te migliori.”
Su cosa ci porta a riflettere questa breve storia?
La vita non è lineare ed è inevitabile incontrare degli ostacoli sulla propria strada. Una volta che ciò avviene però ognuno di noi può scegliere come reagire a tutto quello che capita.
Questo non significa che si deve reagire in modo positivo e “super-ottimista” davanti a qualunque evento ci faccia soffrire e ci metta in ginocchio, senza accettare che siamo umani e possiamo stare male.
E’ difficile comportarsi come le coraggiose e resilienti foglie di tè ogni volta che affrontiamo un problema. Dentro di noi portiamo infinite cicatrici di tutte le volte in cui siamo apparsi compatti e risoluti, ma alla fine ci siamo rivelati “molli” e “facili da schiacciare” come la povera patata del racconto.
E che dire di tutte le volte in cui, non volendo rischiare che qualcuno o qualcosa violasse il nostro fragile guscio, ci siamo induriti in modo da proteggerci e rendere inaccessibile la nostra parte più preziosa.
Lavoriamo sulle nostre risorse
Rimanendo in tema di metafora, è possibile imparare a reagire come il tè. Occorre lavorare sulle proprie risorse in modo da ricordarcele anche quando siamo in difficoltà. Non dobbiamo però pretendere di essere invincibili ed è doveroso riconoscersi la fatica, la stanchezza e l’esistenza delle nostre fragilità individuali.
Se passiamo la vita a presentarci come persone stoiche e imperturbabili, il prezzo da pagare sarà quello di rischiare di essere messi al tappeto dalle avversità; mentre se ci induriamo per proteggerci ci allontaniamo ogni giorno di più dalla nostra vera essenza. In realtà siamo portati a pensare che gli ostacoli blocchino la nostra strada, ma è più appropriato dire che essi stessi sono la strada.
Affrontiamo ogni giorno, valanghe di ostacoli. Alcuni giorni la sveglia che suona ci appare come il nostro più acerrimo nemico, che ci strappa al sonno decisamente troppo presto e la giornata parte male e non riesce a decollare. Altri giorni invece troviamo lavoro, affrontiamo le nostre paure più grandi, conosciamo l’amore, diventiamo genitori, perdiamo qualcuno di caro, ci laureiamo o partiamo per un grande viaggio e non pensiamo quasi a tutto quello che abbiamo superato per arrivare fino a lì.
“Sii di buon umore. Non pensare agli insuccessi di oggi ma ai successi che potranno arriderti domani. Hai scelto per te un compito difficile, ma avrai successo se perseveri; e scoprirai la gioia nel superare gli ostacoli.” – Helen Adams Keller
Autore: Stefania Canil, psicologa (psicoterapia e nutrizione)
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