Anche se ogni bambino è un caso a sé, sono riconoscibili alcune tappe nel loro graduale percorso di crescita, che li porteranno a diventare dei piccoli individui autonomi e consapevoli di sé, affinando le loro abilità e capacità grazie alla crescita combinata di corpo e mente. Lo sviluppo psicomotorio dei bambini dipende anche dalle esperienze e dagli stimoli provenienti dall’ambiente esterno, in primis dai genitori e dall’ambiente domestico, percepiti principalmente attraverso i cinque sensi. In questo articolo troverete uno schema tipo delle diverse fasi dello sviluppo psicomotorio del bambino, dalla nascita fino al primo anno di età.
Il miracolo della crescita
Dalla nascita fino al compimento dei primi anni d’età, tutti i genitori assistono increduli alla rapida e straordinaria crescita dei propri bambini, che da esserini inermi e bisognosi di cibo e di contatto materno e paterno, diventano gradualmente dei piccoli individui, in grado di camminare da soli, non solo in senso stretto ma anche in senso figurato.
Il graduale sviluppo psicomotorio del bambino lo porterà infatti piano piano a perfezionare la sua capacità celebrale e questa maturazione del cervello gli permetterà al tempo stesso di controllare i propri muscoli e coordinare i movimenti, grazie agli arti che diventeranno via via più forti e più lunghi.
Questo processo maturativo comincia dalla nascita e consente al bambino di acquisire nuove competenze e abilità posturali, motorie, cognitive e relazionali, grazie alla maturazione del suo sistema nervoso centrale. Ogni stimolo e ogni contatto rappresentano un’informazione nuova che va ad accrescere il suo bagaglio di conoscenze e gli permette di compiere nuove azioni.
Lo sviluppo psicomotorio è quindi il percorso graduale di crescita che coinvolge tutto il corpo del bambino e che attraverso i mezzi che ha a disposizione, in particolare i cinque sensi, impara a conoscere il mondo e a interagire con esso, contribuendo il questo modo allo sviluppo della propria psiche e del proprio corpo e quindi, alla fine dei conti, alla conquista graduale della sua autonomia e alla formazione del suo io individuale.
Ogni bambino è un caso a sé
Prima di allarmare le mamme e i papà più apprensivi è doveroso ricordare che ogni bimbo, come ogni individuo, è un caso a sé, e anche se gli studiosi e i pediatri hanno riassunto e schematizzato le fasi di crescita e di sviluppo dei bambini in una serie di tappe, in realtà ogni bambino può discostarsi da questi range oggettivi e seguire un percorso soggettivo, non necessariamente negativo o dovuto a qualche patologia.
La maturazione del sistema nervoso centrale è infatti un processo che ha tempi e modalità variabili nei bambini, perché dipende in parte dal loro patrimonio genetico ma è anche fortemente influenzato dall’ambiente. Se quindi vi capiterà di notare che il vostro bambino non rispetta le varie tappe e i tempi di sviluppo previsti da questo schema, o che in generale non possiede delle abilità già acquisite dai suoi coetanei, non allarmatevi subito. Anche se ci sono degli indicatori e dei riferimenti precisi per ogni età, ogni bambino va e deve andare al suo ritmo, perché il suo sviluppo potrà essere influenzato da diversi fattori, per esempio dal suo temperamento o anche dagli stimoli dell’ambiente esterno.
Il nostro consiglio è di seguire assieme al vostro pediatra di fiducia le diverse tappe di crescita di vostro figlio per essere sicuri che sia tutto nella norma e di seguirlo con amore e costanza in ogni fase del suo sviluppo, incoraggiandolo e congratulandovi con lui per ogni piccola conquista e proponendogli sempre nuovi stimoli.
Vediamo insieme quali sono le tappe fondamentali di questo sviluppo in un bambino tipo, scandite dai primi mesi di vita fino al terzo anno di età. Una volta comprese le linee guida di ogni fase, potrete seguire i progressi del vostro bambino e stimolarlo a migliorarsi e a crescere ogni giorno, potendo contare sul vostro sostegno, sulla vostra approvazione e chiaramente sul vostro amore incondizionato di genitori.
Dalla nascita ai due mesi: ti vedo e ti sento
Nel bambino appena nato il primo senso che si sviluppa è la vista, la sua primaria fonte di conoscenza, che permette lo sviluppo anche delle cellule celebrali che cresceranno di numero e perfezioneranno le loro capacità, ricevendo continui stimoli dalle altre cellule presenti nel corpo del bambino. I neonati hanno una visione periferica molto sviluppata e riescono a percepire bene i contrasti di colore e di luce e i movimenti, seppur non siano in grado di cogliere i dettagli.
Ci sono altri due sensi che sono fondamentali per lo sviluppo del bambino in questi due primi mesi di vita: il tatto, e quindi in particolare il contatto con la mamma, il suo corpo e il suo seno, primaria fonte di nutrimento, e l’udito. Contrariamente a quanto si possa pensare, nei primi mesi di vita i bambini hanno un udito molto sviluppato e questo senso rappresenta un utilissimo recettore di informazioni, anche perché gli consente di percepire la voce umana, in particolare quella materna. Cantate quindi e parlate con loro mentre li cullate: gli darete la percezione della vostra presenza e metterete in moto il loro processo di sviluppo.
Per quanto riguarda lo sviluppo motorio, in questa fase i movimenti del corpo del bambino non sono ancora ben sviluppati ma risultano più che altro automatici e non volontari. Il bambino in ogni caso si muove, perché possiede delle abilità predeterminate a livello genetico che gli consentono di interagire con l’ambiente che lo circonda e di ricavare da esso calore e nutrimento: si pensi al riflesso di suzione o alla pressione dei palmi e dei piedi, o al movimento automatico che lo spinge a girarsi per cercare il seno materno quando toccato sulla guancia.
Dai due ai sei mesi: distinguo e riconosco
Questa probabilmente è la fase in cui i segni dello sviluppo graduale del bambino si fanno più evidenti, ma è anche quella soggetta a maggiore variabilità nei diversi individui. Per questo motivo, i vari progressi e le relative acquisizioni si possono notare gradualmente, in un percorso lineare di crescita, a tappe o anche tutte insieme, magari a scoppio ritardato. Evitate quindi il confronto con i coetanei, che può essere fuorviante, e concentratevi solo sulla crescita del vostro bambino e sui suoi progressi.
In questo periodo che va dai 2 ai 6 mesi il bambino sviluppa tutti e cinque i sensi e impara a integrarli tra loro, imparando ad associare ciò che vede agli altri sensi. La vista, utilissima nella prima fase come strumento di scoperta e recettore di informazioni, si perfeziona sensibilmente. Il bambino in questa fase acquisisce una chiara visione frontale, una maggiore capacità di messa a fuoco e di percezione dei dettagli, e quindi imparerà a riconoscere i volti delle persone care e che vede spesso, quindi mamma, papà e i propri parenti, spesso regalando dei sorrisi volontari che sapranno scaldarvi il cuore.
Dal terzo mese non avrà più problemi a percepire le distanze e a seguire un oggetto in movimento, mentre a partire dal quarto la loro capacità di visione diventa assimilabile a quella degli adulti. Anche i movimenti cominceranno a perfezionarsi e, partendo dall’alto verso il basso, il bambino acquisirà via via un maggiore controllo della parte della testa e del collo, quindi delle braccia e delle mani, poi della schiena, delle gambe e infine di tutto il corpo.
Nei primi mesi di vita dovevate sorreggere la testa al vostro piccolo e sostenerlo per farlo stare seduto. A partire dal secondo e dal terzo mese vedrete gradualmente che si svilupperanno i muscoli di queste parti e riuscirà a sorreggerle da solo.
Comincerà quindi con la graduale esplorazione del proprio corpo: potrete trovarlo affascinato dalle proprie mani, intento ad esplorarle soprattutto con la bocca, e gradualmente anche dalle altre parti del corpo, che cominceranno a muoversi in maniera volontaria e consapevole, stendendo le gambe, spostando il braccio e così via.
Oltre a riconoscere i volti, a partire dai 3 mesi il vostro bambino comincerà a riconoscere il suono di diverse parole, sicuramente quelle che ripetete più spesso, pur senza comprenderne il significato e senza riuscire ad associarle a determinati oggetti e azioni. Si tratta comunque di una fase estremamente utile e feconda, che lo porterà a costruire gradualmente una sua mappa uditiva del linguaggio umano.
Dai sei ai nove mesi: associo e mi sposto
Quella che va dai 6 ai 9 mesi è la fase cruciale dello sviluppo psicomotorio dei bambini, in cui i progressi si fanno più rapidi e ogni bimbo perfeziona in maniera sorprendente le principali funzioni motorie e cognitive e quindi anche la sua capacità relazionale. Questa è forse la fase che dà maggiore soddisfazione ai genitori, che iniziano a capire e a farsi capire dai propri piccoli, con un maggiore livello di interazione e di intesa, che andrà perfezionandosi ulteriormente negli anni a venire.
Fautore di questo importante cambiamento è chiaramente il cervello, che cresce molto più velocemente del corpo sviluppando molteplici connessioni neuronali per poter controllare ogni parte in maniera sempre più efficiente. Per sviluppare tali connessioni e quindi per far crescere il cervello, il bambino ha bisogno di stimoli ed esperienze e quindi in questa fase comincia la scoperta dell’ambiente circostante, proprio per andare alla ricerca di tali stimoli.
Dai ricettori più vicini, adesso il bambino comincia a sviluppare anche quelli più lontani, come il tronco e le gambe, che lo porteranno gradualmente a controllare i muscoli che gli permetteranno di iniziare la strada che lo condurrà al movimento. Anche questa è una strada a tappe, che va dalla posizione seduta a quella sdraiata con l’appoggio sulle braccia, al gattonamento a quattro zampe, fino allo stare in piedi per pochi istanti. Le tappe finali prevedono di riuscire a stare in piedi con un sostegno e un appoggio laterale, ma ci si potrà arrivare solo alla fine di questo stadio, con grande giubilo dei genitori e soddisfazione del bambino.
In questa fase si assiste anche a una graduale maturazione del senso dello spazio e della coordinazione motoria: i movimenti dei vostri bambini non saranno più istintivi e automatici e piano piano impareranno a compiere semplici azioni, come tenere il biberon o il ciuccio o afferrare un peluche con cui giocare. Gli strumenti della loro scoperta diverranno il pollice, l’indice e il medio, usati come una sorta di pinza per afferrare e spostare piccoli oggetti a proprio gusto.
A partire dal sesto mese, si aprirà anche una nuova fase del linguaggio, perché i bambini impareranno gradualmente a distinguere il suono delle parole, anche di quelle in lingua straniera, e a collegare le parole udite al loro significato, e quindi agli oggetti semplici della loro quotidianità. Cercheranno quindi di farsi capire e di stabilire una prima e concreta comunicazione con voi genitori.
Dai nove ai dodici mesi: ricordo e comprendo
Dal nono mese al compimento del primo anno di vita, grazie allo sviluppo ulteriore della corteccia frontale del cervello, il bambino inizia a comprendere in maniera più reale quello che lo circonda e sviluppa il ricordo delle esperienze passate, un’altra utile fonte di informazioni.
A livello relazionale, continuano a guidarlo i cinque sensi e impara a riconoscere i gesti, le parole e le espressioni facciali di chi si occupa di lui, associandole a delle emozioni di base, positive e negative, nonché a rispondere con altre espressioni facciali.
Essendo aumentata la sua capacità di relazione, in questa fase il bambino comincerà a sviluppare anche delle funzioni di controllo degli oggetti, delle persone e delle proprie emozioni. Il pianto, sempre utilizzato come uno strumento per esprimere il proprio disagio, in questa fase viene spesso sostituito con il broncio e il voltare la testa per esprimere frustrazione, stress o disapprovazione. Vi sarà tuttavia facile attirare l’attenzione e calmare il vostro bimbo, ormai capace di gestire il proprio benessere e di tranquillizzarsi in presenza di figure a lui care, per esempio mamma e papà o di un particolare oggetto.
A partire dal decimo mese potrete godere anche di nuovi progressi dal punto di vista del movimento e della coordinazione: grazie alla pinza pollice-dita il vostro bimbo riuscirà ad afferrare ormai praticamente tutti gli oggetti e svilupperà anche la capacità di afferrarli con tutta la mano.
Anche il suo controllo dei muscoli e del movimento vedrà un notevole miglioramento e dovrete stare attenti a non perderlo di vista, perché lo troverete che gattona da tutte le parti e che si alza in piedi da solo, e piano piano vedrete che inizierà a spostarsi appoggiandosi al divano, in genere per allontanarsi e poi riavvicinarsi a voi: un bel gioco che non vi stancherete mai di fare.
Ma la parte più divertente deve ancora venire, perché oltre a comprendere alcune semplici parole, a partire dagli 8-10 mesi i vostri bimbi inizieranno a rispondere ai vostri inviti, facendo “ciao” con la mano, facendo un sorriso o mandandovi un bacio. Per aiutarli a sviluppare la loro area del linguaggio, passate del tempo con loro e parlate, sfogliate dei libri per bambini e indicate semplici oggetti, così li aiuterete ad arrivare alla fase successiva.