La manipolazione affettiva è qualcosa che ci coinvolge più di quanto si possa pensare. Ogni giorno può infatti capitarci in modo più o meno consapevole e in ogni ambito della nostra vita, di esserne vittime e a volte anche responsabili. Il manipolatore affettivo ( uomo o donna) può essere un partner, o un familiare, un amico, un collega di lavoro che fa leva sulla debolezza e sul bisogno di affetto e validazione della propria vittima, allo scopo di ottenere soddisfacimento alle proprie richieste.
Come già accennato, la manipolazione è un’azione che può essere messa in atto anche in modo inconsapevole. Ne sono un esempio i casi di quelle persone che, senza rendersene conto, spingono altre a compiere alcune azioni.
Per esempio, se tu volessi essere aiutata da tuo figlio o magari dal tuo partner a fare una faccenda domestica, potresti, se una richiesta esplicita non ha funzionato, attuare una sorta di ricatto emotivo. Potresti cioè, lanciare dei messaggi passivo-aggressivi, come per esempio: “se mi volessi davvero bene, mi aiuteresti“. Frasi di questo genere possono sembrare innocue ma, in realtà, possono innescare nell’altra persona un senso di colpa che la spingerà a soddisfare la tua richiesta fatta.
Chi usa queste tecniche di manipolazione, anche se non se ne rende perfettamente conto, vuole ottenere una posizione di potere in una relazione facendo leva su meccanismi psicologici interni all’essere umano! In fondo non vi è cattiveria, magari opportunismo. E va sottolineato che le persone che “manipolano” e quelle soggette a tali manipolazioni, sono persone che non necessariamente presentano disfunzionalità.
Come ben dimostra l’esempio descritto, il ricatto emotivo di questo genere è capitato a tutti, almeno qualche volta. Tutt’altra questione è invece il controllo mentale vero e proprio che alcuni individui non equilibrati possono esercitare volontariamente su altri, traendone vantaggio e godendo della situazione creata.
Per alcuni individui manipolare le persone è una pratica talmente intrinseca con il proprio essere da fare addirittura parte della struttura di personalità. Si tratta di individui caratterizzati da uno spiccato narcisismo.
La caratteristica alla base del modus operandi del manipolatore affettivo è la convinzione che tutto sia a lui dovuto. Il manipolatore colpevolizza, si deresponsabilizza, semina zizzania, sottovaluta, si “vittimizza”, cambia i propri atteggiamenti, è indifferente alle esigenze degli altri, fa leva sui sentimenti, sui rapporti, svaluta le persone, tende a screditare, nasconde sempre i suoi fini, “usa” gli altri. Parte dal presupposto di ‘meritarsi’ che gli altri facciano tutti i sacrifici possibili per lui e senza nemmeno esprimere un ringraziamento in cambio.
Come difendersi dal manipolatore affettivo
Voglio precisare che colui o colei che cade facilmente vittima della manipolazione ha una personalità fragile, bisognosa d’affetto, è pertanto poco consapevole dei propri bisogni. Ne consegue che la soluzione risiede proprio in questi aspetti.
La vera soluzione non va ricercata nel manipolatore il quale difficilmente cambierà il proprio atteggiamento, ma risiede nell’individuo che si lascia manipolare. Il primo passo è prendere coscienza che si è vittima della manipolazione. Perché se è vero che il manipolatore gioca sporco, ottiene ciò che vuole e annulla le sue vittime, è altrettanto vero che la vittima non è costretta a stare lì. Purtroppo, soprattutto nei rapporti sentimentali, quella briciola di attenzioni che il manipolatore offre è più importante di tutto il male che causa.
Ascoltati
Un sano equilibrio nell’individuo comporta necessariamente l’ascolto e la presa di coscienza di sé, ovvero la consapevolezza dei propri bisogni, emozioni e sentimenti. Ascoltarsi può essere utile per individuare ciò che manca e che desideriamo e di conseguenza scoprire cosa fare per ottenerlo. Spesso però preferiamo eludere il confronto con se stessi, perché questo ci permetterebbe di accorgerci di ciò che non ci rende pienamente soddisfatti nella vita e costringerci ad operare un cambiamento.
Perciò, se percepisci che c’è qualcosa che non va, non “liquidare” la tua emozione facendo finta che non sia mai esistita. Presta attenzione invece e ti accorgerai che ha davvero qualcosa da dirti. Forse vuole proprio dirti: “l’amore è crescita e non distruzione!“
Impara a vedere le cose da un’altra prospettiva
Siamo abili a dispensare consigli utili ma quando si tratta di noi stessi siamo i peggiori consiglieri e questo succede quando si “nega la propria sofferenza” ovvero ci rifiutiamo di ammettere la realtà. E peggio, molto spesso, proviamo a convincere gli altri, per cercare di convincere noi stessi.
Di fatto, mentire a se stessi o agli altri ci protegge solo temporaneamente. Prima o poi finirai comunque per doverti confrontare con la realtà che ti riguarda, e questo ti risulterà ancora più doloroso di quanto sarebbe stato se fossi stato/a onesto/a con te stesso/a. Forse è giunto il momento di guardarsi dentro e capire.
Se ti riesce difficile, prova a immaginare che quello che stai vivendo tu stia succedendo al tuo miglior amico. Cosa potresti vedere? Quasi sicuramente noterai molti dettagli ai quali non avevi pensato e che ti daranno informazioni utili su come ti stavi comportando tu in quel momento per ‘farti manipolare’ e su come si stava comportando il tuo interlocutore.
Accetta che il manipolatore non cambia
È inutile cercare di cambiare l’altra persona, o pensare di essere la cura del manipolatore affettivo. Il manipolatore non guarisce se non attraverso un lungo e consapevole percorso terapeutico. Allora sei tu che dovrai cambiare il modo di comunicare con il manipolatore, capire le sue trappole e non entrarci. È importante fissare dei limiti. Impara a non anteporre i suoi bisogni ai tuoi.
Accetta di farti aiutare
Capire di essere manipolati non è semplice. Un buon manipolatore sa come farti sentire importante anche se in maniera fittizia. Se ritieni di essere in una relazione tossica in cui il tuo partner cerca di manipolarti emotivamente ma non riesci a uscirne, non tenere tutto dentro. Non vergognarti. Parlane con i tuoi cari, i tuoi amici oppure rivolgiti ad uno psicologo.
Accetta di sbagliare
Non sei perfetto, esattamente come tutti gli altri esseri umani. Se ti dovesse capitare di essere manipolato, non condannarti. E’ la cosa peggiore che puoi fare e ti potrebbe portare dritto verso una nuova manipolazione.
Invece, non giudicarti negativamente, accetta quello che è accaduto e cerca di trarne insegnamento. La manipolazione, soprattutto in forma lieve, è un fenomeno nel quale ognuno di noi può incappare nella vita oppure, senza accorgersene, può utilizzare nei confronti di un’altra persona. Quindi, se questo accade, rialzati e continua a testa alta. Riprendi quindi la tua vita in mano e lascia andare cattiverie, calunnie e sensi di colpa. Non lasciare a nessuno in mano la tua felicità, sei TU il padrone.
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