L’infedeltà è descritta in letteratura come un atto emotivo o sessuale che si consuma all’esterno della relazione primaria e costituisce una violazione della fiducia o dei limiti concordati (Blow & Hartnett, 2005). Stando a questa definizione, tra gli atti di infedeltà sarebbero inclusi anche i tradimenti consumati solo virtualmente e che non hanno mai trovato un contatto fisico.
Si stima che più del 25% di uomini sposati e il 20% delle donne coniugate incorrano in relazioni extra-coniugali nel corso delle loro storie (McNulty & Widman, 2014). Le statistiche potrebbero sottostimare l fenomeno in quanto indagano un evento che costituisce, di per sé, il segreto per antonomasia.
Quando il tradimento viene scoperto e il segreto infranto, possono insorgere disagi di complessità crescente, in primis, una pervasiva distruzione della fiducia. Il partner tradito potrebbe soffrire di elevati livelli di ansia e depressione, risentimento, rabbia, tristezza e sentimenti di colpa e auto-rimprovero. L’autostima della persona tradita viene pesantemente lesa e le sue risorse per superare l’umiliazione subita, saranno messe a dura prova.
Osservandone gli effetti, molti autori hanno paragonato il tradimento subito a un vero e proprio trauma. Nel tempo, infatti, si è parlato di «trauma da tradimento» e «disturbo post traumatico da infedeltà» (Ortman, DePrince e Freyd, 2004). Inoltre, anche molti disturbi di natura psicosomatica sono stati collegati al tradimento, in primis mal di testa ricorrenti e disturbi della pelle come la dermatite atopica (Hall-Halfhill et al., 2000), nonché pressione alta, tachicardia, disfunzioni cardiache e renali (Lawler et al., 2003). Per i disturbi di natura fisica ti rimando al mio articolo: «i conflitti di coppia che fanno ammalare». In questo contesto mi soffermerò sui sintomi del disturbo da stress post infedeltà o trauma da tradimento.
Disturbo da stress post infedeltà
Subire un tradimento espone a un potenziale trauma emotivo-cognitivo con tutti i sintomi del caso quali:
- Pensieri intrusivi
- Ottundimento emotivo
- Evitamento
- Rabbia cronica
- Iper-vigilanza
- Ansia
- Insonnia
- Difficoltà di concentrazione
- Irritabilità
- Angoscia
- Colpa
Alcune persone, per realizzare meglio cosa sia accaduto, entrano in un meccanismo autolesivo in cui cercano il maggior numero di dettagli sull’accaduto. Altre persone, invece, per proteggersi cercano di distaccarsi e non vogliono sentire nulla su quanto avvenuto. Proteggersi dai dettagli non è affatto una cattiva idea: nell’evoluzione traumatica, quei pensieri si trasformano in immagini che si fissano potentemente nella mente fino a sfinirci.
Per chi subisce il tradimento, il tempo sembra fermarsi. Il partner appare come un estraneo, la mente vaga sui ricordi, rimugina sul passato cercando disperatamente di dare un senso al presente, continuando ancora e ancora a rimuginare chiedendosi perché, dove e come sono iniziati questi problemi e soprattutto, io dov’ero?
L’infedeltà subita nuoce gravemente all’immagine che si ha di sé perché, in fondo, se hai è deciso di affidarti completamente a una persona che ti ha tradito in quel modo, che capacità di giudizio puoi mai avere? Ecco il primo grande errore, incolpare se stessi e la propria ingenuità. Ingenuità fa rima con genuinità. In realtà nessuno dovrebbe vivere una relazione con l’aspettativa di essere tradito, quindi non hai nulla da recriminarti. È l’immenso dolore a indurre questi pensieri. Al dolore si aggiunge un senso di sfiducia generalizzato, nel partner, nella coppia, nel mondo e in se stessi.
Quello che stiamo vivendo sembra impossibile. In realtà più il torto subito appare inverosimile e inaccettabile, più sono elevate le possibilità di manifestare i sintomi del disturbo post traumatico.
Fattori di rischio
Il tradimento è un evento dalle potenzialità innegabili, può compromettere la stima di sé e aumentare lo stress psicologico (McNulty & Widman, 2014) fino ad innescare i sintomi del trauma. Tuttavia non tutti reagiscono allo stesso modo. Diversi studi hanno dimostrato che alcuni partner traditi tendono a incolparsi più di altri (Babcock e DePrince, 2012). Non sono, alcuni sembrano recuperare la fiducia e altri ne restano provati per lungo tempo.
Ebbene, vi sono dei fattori di rischio che predispongono a sviluppare il disturbo da stress post-infedeltà e alcuni di questi vertono sul costrutto di amore e di coppia interiorizzato dal partner che è stato tradito.
L’amore, infatti, non è sempre vissuto nel medesimo modo. Chi tende a vivere l’amore in modo assolutistico ed è più sensibili al rifiuto e ai fallimenti ha più possibilità di sviluppare la sindrome post traumatica da infedeltà. Non solo, altri fattori che rendono più inclini allo sviluppo del trauma da infedeltà sono:
- Esperienze traumatiche pregresse.
- Esposizione a una grave perdita poco prima della rivelazione dell’infedeltà.
- Paura dell’abbandono e della solitudine.
- Assenza di una buona rete e routine sociale.
- Trascuratezza emotiva durante l’infanzia.
- Ridotto supporto sociale.
- Stile di attaccamento ansioso o disorganizzato (scopri qual è il tuo stile di attaccamento).
L’infedeltà subita può innescare più facilmente il disturbo quando chi lo sperimenta lo vive come qualcosa che ha stravolto l’ordine naturale delle cose.
Come recuperare la fiducia infranta
La terapia di qualsiasi tipo di trauma inizia con l’accettazione. Accettare che sei stato tradito ti consentirà di affrontare la tua vita con maggiore lucidità. Il dolore del trauma, infatti, innesca una profonda confusione. In questi momenti in cui i livelli emotivi sono alle stelle, prendere decisioni è difficile.
Prova ad analizzare a fondo il tuo rapporto di coppia, questa analisi aumenterà la tua consapevolezza e ti aiuterà a superare il trauma. In più, analizzare la tua relazione ti farà capire più lucidamente se porre fine al legame affetti con il partner infedele o se preferisce ripartire con basi più sane. In ogni caso, sia se deciderai di regalare una nuova possibilità alla tua coppia, sia se proseguirai da sola/o, dovrai ambire a qualcosa di meglio per le tue relazioni. Ogni esperienza, per quanto dolorosa, può insegnarti qualcosa. Cosa puoi apprendere da questo? Magari può farti riflettere sui tuoi schemi affettivi.
Per fare un po’ di chiarezza e recuperare un po’ della sicurezza perduta, ti propongono un esercizio di scrittura terapeutica. Usa un foglio e una penna. La scrittura digitale è estremamente effimera, basta un click per cancellare tutto, mentre ciò che metti nero su bianco con l’inchiostro di una penna fa davvero fatica a essere occultato.
1. I dettagli della tua relazione sentimentale
Scrivi la storia della tua relazione nel modo più esauriente possibile, come se la raccontasti a qualcuno. Descrivi il tuo primo incontro, il contesto in cui è avvenuto; riporta gli aneddoti gradevoli e sgradevoli della tua vita insieme al tuo partner, il modo in cui si è comportato, le caratteristiche della sua personalità e il tuo modo di essere con lui/lei.
Raccontate poi la scoperta del tradimento e la conclusione della storia – o, semplicemente, a che punto ti trovati oggi. In ciascuna fase, cerca di specificare come ti sentivi all’epoca, che cosa pensavi (…). Immagina inoltre ciò che sentiva il tuo partner in quei momenti e cosa pensava. Non rileggere mai e non correggere mai ciò che hai scritto d’istinto.
2. Dopo tre giorni
L’ideale, a questo punto, è chiedere a una persona di fiducia di leggerti ciò che hai scritto a voce alta. Questa persona non dovrà fare alcun commento e non dovrà darti la sua opinione. Semplicemente, dovrà chiederti che cosa hai provato durante l’ascolto del tuo stesso racconto.
Se lo desideri, questa persona potrà poi dirti che cosa ha sentito e pensato durante la lettura. Se non riesci a trovare una persona di fiducia che possa aiutarti, siediti comodamente in una stanza e rileggi il racconto a voce alta. Prenditi un po’ di tempo per concentrarti su ciò che provi e pensi, poi annotalo su un foglio di carta.
3. Rispondi a queste 10 domande
Rispondete il più sinceramente possibile. Alcune di queste domande toccano i punti che rappresentano i principali fattori di stress identificati dagli specialisti della coppia.
- Sulla base di quali criteri hai scelto il tuo partner?
- A partire da quale momento hai incominciato a lamentarti del vostro rapporto, e perché?
- A quali difficoltà è andata incontro la vostra coppia negli ultimi anni o mesi? Ne hai parlato con lui/lei?
- Come hai reagito? E il tuo partner? Avete trovato delle soluzioni oppure i problemi sono rimasti lì?
- Come era suddiviso il tuo tempo tra partner, famiglia e attività personali?
- E tra lavoro, vita sociale e divertimenti? C’era un buon equilibrio?
- Riuscivi a comunicare in modo sano con il tuo partner? Hai compreso le sue sofferenze? E lui le tue? Ci sono dei messaggi essenziali che non hai potuto trasmettere al partner?
- E la vita sessuale? Ne eri soddisfatta/o? E il tuo partner?
- Le questioni economiche erano un problema? La suddivisione delle spese andava bene a entrambi? Vi sentivate tutti e due fieri e valorizzati dal fatto di appartenere a questa coppia?
- Uno di voi rimproverava all’altro la sua indifferenza? Le sue critiche erano incessanti? O persino i suoi commenti o comportamenti umilianti?
Questi dieci interrogativi ti faranno riflettere sulla qualità della relazioni che stavi portando avanti. Nel rispondere, non mentirti oppure, se la confusione dilaga, rileggi ciò che hai scritto qualche giorno prima.
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