Quali sono i comportamenti che rendono una persona antipatica?

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

antipatico

Perchè alcune persone ci risultano antipatiche e altre no? Per rispondere a questa domanda dobbiamo analizzare i due meccanismi: induzione e deduzione. L’induzione ci permette di giungere ad una conclusione generale partendo da casi particolari. Per esempio: se metto la mano nel fuoco più di una volta e mi brucio, sono indotto ad accettare che il fuoco brucia.

Al contrario, la deduzione implica il raggiungimento di una conclusione specifica a partire da una premessa generale. Per esempio: il fuoco brucia, tutti lo dicono e quindi, se metterò la mano nel fuoco mi brucerò. Ovviamente, induzione e deduzione sono due processi che vanno a braccetto.

Situazioni anteriori come riferimento

Quando conosciamo una persona nuova necessitiamo di alcuni riferimenti a partire dai quali possiamo iniziare una relazione. L’ideale sarebbe relazionarsi senza ricorrere a pregiudizi e idee preconcette, ma normalmente nutriamo un certo timore verso gli sconosciuti e verso l’incertezza; allora, di fronte al nuovo, cerchiamo nella nostra mente situazioni anteriori che ci servano da riferimento per agire con maggiore sicurezza nella situazione in cui ci troviamo.

Questi riferimenti sono diversi, e normalmente il processo si svolge a livello inconscio. Così, quando conosciamo una persona nuova, la valutiamo in pochi minuti o secondi (il modo in cui si veste, il colore della pelle, la forma di parlare, camminare, gesticolare e i tratti del viso…tutti quei piccoli dettagli che abbiamo immediatamente a disposizione).

Tutta questa informazione è già inclusa nel nostro “database” (in psicologia si dice che fa parte dei nostri schemi mentali), e pertanto, dobbiamo solo applicare i processi di induzione o deduzione traendo così la conclusione che la persona ci risulta simpatica o antipatica.

Da dove traiamo questa conclusione?

Dalle nostre esperienze passate con persone che hanno avuto comportamenti o tratti simili e dai nostri pregiudizi in merito a come sono e si comportano le persone che hanno caratteristiche simili a quelle che stiamo considerando.

5 comportamenti che ti rendono una persona antipatica

1) Il silenzio

Chi è introverso, cioè una persona che non parla molto, probabilmente pensa che parlare poco sia meglio che mettersi in imbarazzo. Quando vedi qualcuno al supermercato abbassi lo sguardo e tiri dritto, quando ricevi una barzelletta via SMS non rispondi, quando ti invitano a uscire c’è il silenzio da parte tua. Pensi che se non dici niente, non puoi fare brutta figura e non puoi far arrabbiare nessuno. Giusto? Sbagliato.

In questi casi, una risposta è sempre meglio del silenzio. Perché? È un meccanismo psicologico inconscio che parte dalla dominanza: se ignori qualcuno stai inconsciamente dicendo che non è degno della tua attenzione, e abbassi la sua importanza. Visto che a nessuno piace essere considerato una nullità, gli altri si arrabbiano. Silenzio equivale a ignorare l’altra parte.

COME RIMEDIARE?

Diventa proattivo nel rapporto con gli altri:

  • Quando vedi qualcuno in centro, fermati a salutarlo
  • Se ti fanno una domanda, rispondi
  • Riconosci la presenza di altre persone con la tua attenzione
  • Quando incroci lo sguardo di qualcuno, sorridi

Non ti serve essere un genio della comunicazione, bastano tre secondi scarsi per far capire all’altro che non lo stai ignorando. Anche se la tua risposta non è da manuale dei rapporti sociali, è sempre meglio del silenzio.

Lo sai il proverbio: il contrario dell’amore non è l’odio, è l’indifferenza.

2) Manifestare inconsapevolmente la propria superiorità

Immagina di essere appena tornato dalle vacanze e di raccontare tutto a un tuo collega. Parli dei mega-party in villa, dei cocktail da 15 euro, delle serate a Rimini e del torneo di burraco che hai vinto. Da quel giorno, noti che comincia a guardarti male e non parlarti più. Perché? Se non hai raccontato aneddoti particolari sulle tue lunghe serate, la ragione ti sfugge.

Nella tua storia, hai sottinteso che:

  • Hai una villa con piscina dove fare mega-party.
  • Hai abbastanza soldi da buttare per un cocktail da 15€.
  • Vai in una delle località più costose e chic d’Italia.
  • Sei un gran giocatore di burraco.

In questo caso, hai appena manifestato la tua superiorità, anche se non te ne sei accorto. Ai suoi occhi, sei come tutte quelle persone odiose che si vantano di quanto sono belle e brave senza ritegno.

Le dinamiche sociali ti impongono di non parlare della tua superiorità anche se è evidente. Puoi parlare con il premio nobel in fisica, ma nel momento esatto in cui ti dice “io sono più intelligente di te” lo odierai a vita. Anche se è vero.

Queste dinamiche di superiorità sono sempre presenti nelle relazioni umane perché fanno parte dell’inconscio, e non puoi liberartene. Il problema di chi è timido e insicuro è che pensa di essere l’unica persona con dei dubbi e delle ferite che non vuole toccare, ma anche le altre persone si sentono allo stesso modo.

COME RIMEDIARE?

Ricorda che le dinamiche sociali della superiorità permeano ogni interazione, quindi non metterti mai in una posizione di superiorità rispetto agli altri anche se la situazione è manifesta.

Quando conosci qualcuno, non mettere in evidenza i tuoi successi e non sminuire i tuoi difetti, in questo modo l’altro si renderà conto di avere a che fare con una persona modesta che ha problemi e difficoltà come tutti. Quando entri in confidenza con qualcuno puoi ammorbidire questa regola, ma senza esagerare. Vantarti troppo ti renderà antipatico anche a un amico.

3) Non hai ripagato un debito inesistente

Quando si interagisce con una persona e si fanno dei favori a vicenda, entrambe le parti pensano che l’altra sia in debito. Questo succede perchè inconsciamente ognuno vede le proprie difficoltà senza pensare a quelle degli altri: si cade nella trappola che tutto ci sia dovuto.

Molte relazioni finiscono per questa ragione:

  • Anna pensa che Luigi è in debito perché prende spesso la sua auto per andare a lavoro
  • Maria pensa che la sua vicina sia in debito perché accompagna anche sua figlia a scuola
  • Emilia pretende che Anna la aiuti nello sfratto dato che le presta spesso la sua auto

Così nascono le incomprensioni: dal senso di superiorità dato da un presunto debito che l’altro ha nei tuoi confronti.

COME RIMEDIARE?

L’altra persona vuole che tu sia in debito, perché questo gli dà potere su di te: è la solita storia della gerarchia di potere evidenziata nel punto sopra. La prima cosa che puoi fare è smettere di avere pretese sui debiti immaginari che pensi le persone abbiano nei tuoi confronti. Se vai a prendere un amico in macchina perché è sulla strada, non ti deve un passaggio. Quando vedi questa logica in azione, pensa bene se forse non sia il caso di accettarla piuttosto che andare a un muro contro muro che non gioverebbe alla relazione.

4) Volere le cose subito

Non so quanto sia occupata la tua giornata, quanto tempo studi o lavori, ma esiste qualcuno più occupato di te.  Ti arrabbi se quel piacere che chiedi non viene fatto subito, ti arrabbi se a una tua domanda ono viene fornita una risposta esaustiva, ti arrabbi se qualcuno rimanda un impegno

COME RIMEDIARE?

Quando interagisci con qualcuno, specie durante l’orario lavorativo, assumi sempre che abbia poco tempo a disposizione e sii breve. Non pretendere tutto e subito, sii paziente. Cambia veramente qualcosa se tuo marito o tua moglie sbriga quella faccenda più tardi?

5) Pensi che vada bene anche agli altri

Immagina di essere a guardare la TV con il tuo partner. All’improvviso si alza e dice: no, io voglio uscire! Oppure, senza dire niente, il tuo compagno o la tua compagna organizza una serata con amici senza interpellarti. Questi atteggiamenti potrebbero farti arrabbiare, vero? Ecco, diciamo che sei tu quello/a che agisce senza interpellare. L’errore che stai facendo è pensare che quello che va bene a te va bene a tutti.  In queste situazioni stai suscitando un odio profondo in chi ti circonda, ma non te ne sei mai reso conto.

Il meccanismo è lo stesso evidenziato negli altri punti dell’articolo: dominanza. Quando forzi lo status quo verso la soluzione che piace a te mentre gli altri soffrono in silenzio dimostra la tua superiorità gerarchica, ma visto che nessuno te l’ha fatto notare non lo sai. Ti stai rendendo antipatico senza saperlo.

Quando l’altra persona esplode e ti chiede di cambiare lo status quo ti alteri. Non capisci perché gli altri stanno facendo tanto casino per niente, e questo ti sorprende addirittura. Ti rifiuti di riconoscere il disagio altrui: ricadi nell’indifferenza, che ti rende ancora più odioso/a. Tutto questo senza che tu abbia fatto niente.

COME  RIMEDIARE?

Questa situazione capita più spesso di quanto puoi pensare ed è il comportamento più tossico, perché è il più comune e più difficile da interrompere. Lo stai facendo ogni giorno e non te ne rendi conto. Il bello e il brutto della superiorità è questo: non richiede sforzo da parte tua.

Il difficile è invece stare attento a non offendere gli altri con comportamenti che a te sembrano naturali, e riconoscere il problema quando te lo fanno notare. Renditi conto che le persone al mondo sono diverse e hanno preferenze che a te possono sembrare insensate.

Per concludere:

Ovviamente, i comportamenti che possono rendere una persona antipatica sono soggettivi: molto dipende anche dal vissuto della persona che la considera tale. In ogni caso, la cosa più importante per non rendersi odiosi è imparare ad ascoltare, a sviluppare l’empatia.

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2 commenti su “Quali sono i comportamenti che rendono una persona antipatica?”

  1. O si fa come dicono loro, oppure verrai disprezzata/o e criticato/a anche davanti agli altri se non ti pieghi al loro volere. Non si tratta di fare gli antipatici, ma di egocentrismo, o come si dice oggi, di narcisismo. Spesso queste persone non si scusano neanche se fai notareloro con tatto e gentilezza che stanno esagerando con le loro fandonie e richieste assurde. Provate a chiedere qualcosa. Non si degneranno neanche di ascoltarvi. Grazie per questi articoli molto interessanti.

  2. dottoressa e’ sicura di quel che dice? mi sembra che si faccia un processo alle intenzioni. perbacco se qualcosa non piace all’altro potra’ ben dirlo.

I commenti sono chiusi.