L’empatia non è soltanto la più avanzata e profonda abilità comunicativa che puoi sviluppare. L’empatia è anche il “calore” che c’è tra gli esseri umani, la forza che ci unisce e che ci fa crescere ed evolvere come società.
Se tutti noi ci impegnassimo ad allenare questa capacità, innata in ciascuno di noi, questo mondo sarebbe più pacifico e più sereno. L’empatia è ciò che ci consente di vederci tutti come compagni di anime, unici nella nostra (im)perfezione e uguali nella gioia e nel dolore.
L’empatia è il cuore dell’intelligenza emozionale, una competenza essenziale che migliora la comunicazione e implica la capacità di fare esperienza delle sensazioni di un’altra persona senza per questo perdere la nostra identità.
La capacità di cogliere e gestire le emozioni proprie e dell’altro è in ognuno di noi
L’empatia trova le sue radici più profonde nella relazione/comunicazione madre-figlio dove una corretta educazione emotiva passa attraverso la sensibilità della madre di entrare in contatto affettivo con il bambino per comprenderne e soddisfarne i reali bisogni, cercando di cogliere ed interpretare, i suoi stati emotivi affinché il bambino possa gradualmente imparare a riconoscere, differenziare, comprendere e gestire adeguatamente i propri stati d’animo.
Purtroppo non tutti hanno avuto una buona educazione emotiva (non per questo bisogna farne una colpa ai genitori) ma non vuol dire che è troppo tardi per imparare.
Sviluppare l’empatia non è un esercizio facile, ma nemmeno impossibile
Per empatizzare, è sufficiente cominciare ad osservare, mettere da parte il proprio io, il proprio punto di vista ed iniziare a guardare il mondo con occhi diversi. Alcune persone lo fanno in modo automatico, ma per altri si tratta di un’abitudine molto difficile da adottare. Tuttavia, con il tempo e con la pratica, ci riuscirete. Nel frattempo… volete sapere come migliorare la vostra empatia?
Come sviluppare l’empatia?
Per sviluppare l’empatia, innanzi tutto, è necessario dare valore alle emozioni nella comunicazione e nei rapporti con gli altri; bisogna poi esercitarsi a riconoscere le emozioni negli altri attraverso: il volto, la postura, i gesti e la voce.
L’allenamento consiste nell’osservare le espressioni facciali di chi ci sta raccontando una vicenda, cercando di andare al di là delle parole e concentrandosi su quello che chiamiamo linguaggio non verbale: espressioni facciali, tono della voce e postura. L’empatia si allena anche sentendo cosa provo dentro se mi metto nei suoi panni…la difficoltà è distinguere le proprie emozioni da quelle che ci sta trasmettendo l’altra persona.
Alcune strategie per sviluppare l’empatia
L’allenamento più divertente è l’osservazione: sul treno, in aereo, in coda alla posta, ecc…divertiti ad osservare le espressioni facciali delle persone che hai intorno (meglio partire con degli sconosciuti perché siamo certi di non essere coinvolti emotivamente tanto da giudicare le azioni e le emozioni degli altri.
Impariamo ad ascoltare
La prima regola da applicare per mostrare empatia al proprio interlocutore è ascoltare! Conoscere qualcuno vuol dire prestare attenzione ai suoi discorsi, senza interromperlo mentre sta parlando o mettergli fretta. La persona con cui stiamo parlando si sentirà a proprio agio e gli avremo dato l’impressione di tenere a ciò che dice.
Impariamo a stare calmi
Un altro sforzo che dobbiamo mettere in pratica riguarda la capacità di restare calmi anche se quello che ci dice non ci trova d’accordo. Si chiama non giudicare! Quando stiamo provando ad essere empatici con qualcuno ci interessa il suo punto di vista, non imporgli il nostro. Dopo che avremo compreso il suo scopo e le motivazioni che lo spingono ad agire può darsi che avremo in comune più cose di quelle che sembra.
Quando qualcuno si sta aprendo a noi e ci chiede un consiglio, potremmo cadere nella tentazione di “salire in cattedra” e dire come si dovrebbe comportare, seguendo la nostra mappa di pensieri, anzichè quella dell’altra persona. É molto più gratificante e costruttivo, ascoltare attivamente e lasciare che l’altra persona trovi la soluzione più adatta per sè.
Impariamo il linguaggio del corpo
Il terzo punto su cui possiamo lavorare è la capacità di raccogliere i segnali che la persona che ci sta davanti ci manda. Si può facilmente comprendere che trattiene una preoccupazione dal modo in cui muove le mani, gesticola, dal suo sguardo, dal fatto che è distratto o assente. Insomma, capire il suo linguaggio del corpo può metterci in contatto più facilmente con gli altri individui.
Impariamo a non giudicare
Il quarto suggerimento su cui possiamo concentrarci è di ricordare, quando siamo in disaccordo con qualcuno che non è la persona, sbagliata, ma l’azione che ha compiuto. Se ci concentriamo su quello che secondo noi non funziona, evitando di esprimere giudizi sulla persona sarà molto più facile risolvere i problemi.
Impariamo a non interrompere un discorso
Quando pensi di sapere quello che gli altri stiano dicendo, sei tentato a terminare le loro dichiarazioni. Questo deriva in parte dal desiderio di mostrare efficienza e in parte dal desiderio di dimostrare che riesci a comprendere il pensiero degli altri.
Raramente riusciamo a comprendere gli altri così bene come pensiamo di fare. È meglio che le persone dicano a te quello che sentono, piuttosto che tu dica a loro ciò che sentono.
Impariamo a non dare consigli se non sono richiesti
Resisti alla tentazione di risolvere i problemi di cui le persone ti parlano. Quando dai loro un consiglio, il risultato che produce sembra quello minimizzare i loro sentimenti. Di solito, quello che vogliono le persone è avere qualcuno che ascolti le loro preoccupazioni.
Impariamo ad ascoltare in modo sincero
Prendi a cuore gli altri in modo sincero. Se non lo fai genuinamente, le persone se ne accorgono, poiché è impossibile fingere empatia. Se manipoli le persone, se ne accorgono attraverso il tuo linguaggio del corpo o i fatti che ne seguiranno: di conseguenza diventerai per sempre non credibile ai loro occhi.
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