Tutti noi almeno una volta abbiamo fatto un pensiero negativo su noi stessi. Può essere che pensiamo di non essere abbastanza bravi, di non essere in grado di fare qualcosa, di non aver ottenuto abbastanza o di non avere ciò che serve per avere successo. Queste però sono tutte storie che ci raccontiamo nella testa, siamo in grado di superare qualsiasi sfida, se ci troviamo nella condizione di doverla affrontare allora vuol dire che in qualche modo possiamo farlo.
E ve lo dice una che negli anni passati non credeva che sarebbe mai riuscita a parlare con le persone senza essere in imbarazzo (e no, non era proprio compatibile con il lavoro da psicologa che avevo scelto) ed era convinta che tutti gli altri avessero una marcia in più e che quando stavano distribuendo il coraggio io stessi probabilmente pensando alle farfalle.
8 cose da leggere quando credi di non essere abbastanza
Di cose ne ho imparate negli ultimi anni e voglio condividerle perché sono sicura che se ce l’ho fatta io ce la può fare chiunque legga questo articolo.
1. Non credere a tutti i tuoi pensieri
Facciamo sessantamila pensieri ogni giorno eppure scegliamo di credere ad alcuni in modo particolare. Succede perché crescendo ci facciamo un’idea di come funzionano il mondo e gli altri, interpretando ciò che ci succede.
Ad esempio, un bambino che non riceve le giuste attenzioni dalla mamma potrà col tempo farsi l’idea di non essere abbastanza per essere visto e amato e che deve essere diverso da com’è per poter essere felice.
Probabilmente diventerà un adulto insicuro, che non sa bene chi è perché troppo impegnato ad ascoltare i pensieri nella sua testa che gli dicono che non vale abbastanza, che dovrebbe essere di più. Credere a tutti i pensieri che abbiamo solo perché sono lì è come avere un filtro davanti agli occhi che distorce la realtà… ma non ci rendiamo conto di averlo.
Siate svegli nelle vostre scelte, sentite cosa volete fare e muovetevi in base a quella spinta vera, che viene da dentro non da fuori. E non lasciate che la vostra mente vi spaventi, ci proverà sempre ma siete voi in controllo, non lei.
2. L’erba del vicino (non) è sempre più verde
Spesso ci sentiamo giù di morale perché ci confrontiamo con gli altri e pensiamo cose come “Vorrei essere come lei” o “che fortunato che è!”. Queste persone probabilmente staranno vivendo anche loro le proprie sfide quotidiane, anche se noi non lo vediamo.
Mentre noi ci focalizziamo su un solo aspetto delle loro vite, magari sul fatto che hanno successo nel loro lavoro, c’è tutta una parte di storia che non sappiamo e non è che essere loro ci renderebbe immediatamente felici. Per non parlare del fatto che non si tratta di ottenere successo, felicità, soldi, bensì di permettere a noi stessi di essere chi realmente siamo.
Per fortuna in questo mondo siamo tutti diversi, ognuno con il proprio viaggio.
E non è meglio apprezzare ciò che si ha piuttosto che guardare a ciò che non si ha?
3. Tu puoi fare la differenza
Quante volte abbiamo voglia di fare la differenza ma pensiamo di essere troppo piccoli o incapaci per aiutare a cambiare il mondo? E quanto questo ci fa sentire male dentro ? Finché non accettiamo che, non importa quanto grandi o piccole siano le nostre azioni, possiamo comunque fare la differenza, saremo sempre assediati da questo bisogno di fare qualcosa, cambiare qualcosa.
A volte un semplice gesto gentile può avere un impatto inimmaginabile su una persona, anche se noi non ne siamo consapevoli. Magari è aiutare una persona in difficoltà con una ruota a terra, magari è raccogliere dalla strada un gattino indifeso o dedicare un’ora del tuo tempo ad ascoltare un amico: gesti che sembrano di poca importanza a noi ma che davvero possono fare la differenza.
4. Sei esattamente dove devi essere
“Quando avrò finito l’università allora finalmente avrò un lavoro e sarò tranquillo!” Quante volte lo abbiamo pensato o sentito? E’ un circolo vizioso che inizia quando guardiamo la situazione in cui ci troviamo e pensiamo che non sia buona abbastanza.
Abbi fiducia in ciò che stai facendo, in te stesso e nel posto in cui sei.
Ciò non significa che non possiamo agire per modificare la situazione in cui siamo, semplicemente il punto di partenza è un altro: non più “Qui non sto bene, devo scappare” bensì “ok, da dove posso cominciare per migliorare la mia situazione?”. Il più delle volte la parte più bella è il viaggio, non la meta.
5. Cerca la felicità dentro di te, non fuori
La pace e la felicità sono una condizione interna, non arrivano da fuori. Ci intrappoliamo nella ricerca della felicità all’esterno, credendo che se facciamo questo e quest’altro allora si che saremo felici e in pace.
Non è così: la pace viene da dentro, se non plachiamo l’anima e la mente, le situazioni di benessere saranno solo apparenti, la vera felicità non ha a che fare con ciò che facciamo, è uno stato dell’essere.
6. Parlare male a e di noi stessi non migliora le cose
Questa è una cosa molto comune. Sembra quasi che siamo abituati al fatto che, quando qualcuno ci chiede cosa stiamo facendo nella nostra vita o come ci sentiamo, le prime parole a uscire dalla nostra bocca siano qualcosa di negativo su noi stessi. Fateci caso!
Farlo non serve a nulla, anzi! Se non amiamo noi stessi, come possiamo pretendere che gli altri ci amino. Per non parlare del fatto che ripetersi cose negative sul proprio conto fa si che, ad un certo punto, ci si creda senza questionare il perchè.
Ti capita di farlo? Se si inizia osservando quanto spesso lo fai e fai un piccolo sforzo per fermarti prima di iniziare la prossima volta. E se ti capita di farlo senza rendertene conto, l’importante è realizzarlo e SCEGLIERE consapevolmente di parlare a te stesso con più compassione. Una cosa che chiedo sempre ai miei pazienti è “Parleresti mai a un bimbo piccolo come parli a te stesso?”.
7. Non sei ciò che fai
Tante volte ci facciamo prendere dall’idea che, se facciamo qualcosa ( che sia una laurea, un lavoro, un credo religioso, ecc.), allora avremo più valore. Di conseguenza se NON facciamo quella cosa o NON raggiungiamo un certo obiettivo, ci sentiamo inutili o non abbastanza. Ecco una verità da ricordare sempre e per sempre: Tu Non Sei Ciò Che Fai.
Certo, è bene essere soddisfatto di te stesso se hai fatto qualcosa di grande ma far si che questo qualcosa diventi parte della tua identità non è salutare.
Allo stesso modo, il NON fare qualcosa non ti rende migliore o peggiore.
Se stai aspettando di fare qualcosa per sentirti OK, per sentirti abbastanza, guarda che potresti aspettare anche tutta la vita! Il sentirsi OK non viene dal fare ma dall’essere. Ricorda: sei ok così come sei (questa realizzazione mi ha aiutata molto nel mio percorso di crescita personale).
8. Pensa a quanti obiettivi sei riuscito a raggiungere
Questo è un consiglio che mi fu dato parecchio tempo fa e di cui ho fatto tesoro: prenditi un attimo per pensare a te, a come sei realmente.
Anziché focalizzarti su quanto ancora non hai raggiunto, su quanto non sei felice nella situazione in cui sei, su quanto vorresti cambiare, pensa a tutto ciò che di buono hai fatto e raggiunto.
Perché continuare a tenersi stretta quella sensazione di non essere abbastanza? Dopodiché, se stai vivendo una situazione che non ti piace, chiediti come puoi cambiarla, sfida te stesso per esplorare e trovare le risposte. Imparerai molto su di te e su quello che puoi fare.
Perché ho scritto questo articolo?
Quello che voglio trasmettere è che è il tuo sistema di credenze che crea la realtà in cui vivi. Tu diventi ciò che credi di essere, se credi di non essere Ok così come sei, stai sicuro che la vita te lo confermerà. So che per come vanno le cose sembra il contrario, sembra che ciò che ci succede definisca le nostre vite. Non è così, tutt’altro!
Se credi di essere troppo timido per parlare davanti a un pubblico, quando ti si presenterà l’occasione sarai talmente convinto di non poterlo fare che, indovina un po’? non ce la farai, balbetterai, diventerai rosso e via dicendo.
Ti starai confermando le tue credenze.
Come fare per cambiare tutto questo?
Cambia dall’interno, modifica le tue credenze e la tua vita sarà uno specchio di ciò che credi di essere. Il mio consiglio è di provare per 30 giorni, prendi una credenza che ti riguarda e per 30 giorni, modificala, osserva quando compare e proprio in quel momento sostituiscila con ciò che vorresti che fosse. Alla fine dei 30 giorni guarda cosa è cambiato dentro di te e nella tua vita.
A cura di Daniela Mascara, psicologa
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