Le persone disfattiste presentano un’aggressività passiva, nascosta, sono pronte a spegnere ogni tuo entusiasmo e a sminuire ogni tuo successo. Sono dominate da emozioni come risentimento, invidia e rancore. Non è semplice riconoscere una persona disfattista perché non ti aggredisce apertamente ma ti pizzica in modi subdoli, costanti e svilenti. La caratteristica principale del disfattista è l’aggressività passiva, cioè la sua propensione a impiegare mezzi indiretti per trasmettere i suoi sentimenti negativi. A volte i mezzi impiegati sono così indiretti che consideriamo l’altro pigro o svogliato.
Per farti entrare subito nel vivo del tema ti faccio un esempio pratico. In una coppia paritetica e ben equilibrata, se il tuo partner è arrabbiato con te, ti parla chiaramente di ciò che lo turba, cercando una soluzione o un compromesso. Quando il partner risentito è disfattista, invece di cercare un dialogo aperto per porre rimedio, cercherà di ferirti in modi subdoli e indiretti. In che modo? Dipende dalle circostanze, per ipotesi, se dovete andare a una cena a cui tu tieni molto, ti dirà: «no, non me la sento di andarci, non sto bene». Userà una deprivazione per punirti.
Stare con un partner disfattista, non è affatto semplice. Se leggendo questo articolo riconosci gli indicatori che ti riporto, ti chiedo di riflettere bene. Rifletti su ciò che ti da la coppia, sulla direzione che ha intrapreso il tuo rapporto e come lo immagini tra qualche anno. È questa la storia d’amore che sognavi per te?
Ognuno di noi merita l’amore vero, quello che si sceglie ogni giorno e non che capita per caso un giorno e che poi ci tocca scontare per tutta la vita. Nessuna relazione è un vincolo, nessuna. Lasciare il partner e riprendere da soli la propria vita può spaventare ma può anche essere l’occasione perfetta per ripartire da se stessi, per mettersi finalmente al centro e prendersi cura della propria identità.
Comportamenti tipici del partner disfattista
Invece di alzare la voce e agitarsi, il partner disfattista esprime la sua aggressività passiva utilizzando insulti velati e continui commenti sarcastici. Fa complimenti ambigui da decifrare e l’arma che usa più spesso per trasmettere la sua rabbia è il modo in cui usa il suo tempo. Insomma, se è urtato per qualcosa, dedicherà deliberatamente più tempo ad altre faccende sottraendolo alle attività di coppia o di genitore. Ovviamente a te dirà che era necessario investire così il suo tempo.
La procrastinazione e le dimenticanze sono altri mezzi infallibili per esprimere l’aggressività passiva che lo caratterizza. Se gli chiedi di occuparsi di qualsiasi cosa, il partner disfattista ti dirà di sì, tuttavia rimanderà a un’ipotetico poi quel da farsi, oppure, a distanza di tempo, affermerà di essersene completamente dimenticato.
Dall’esterno, questo comportamento viene confuso con svogliatezza, pigrizia, superficialità, in realtà, una persona che tiene tanto a qualcosa, nonostante la pigrizia, riuscirà a farla! Il partner disfattista non riesce a farlo perché non vuole, perché consuma così la sua rabbia.
Queste persone non sanno comunicare in modo chiaro e coerente i propri bisogni. Chi gli sta accanto si sente disorientato. Tali persone vivono un costante conflitto con se stesso, ma si tratta di un conflitto celato tra l’insicurezza e la voglia di affermarsi. Non fraintendere, tutti noi possiamo aver voglia di affermarci come persone, di emergere, di conquistare la nostra piena autonomia e magari siamo frenati dall’insicurezza. Allora ci proviamo, ci riproviamo, inciampiamo anche più volte negli stessi errori, ma ci proviamo.
Il disfattista non ammette le sue insicurezze, si ritrova semplicemente intrappolato in un limbo, oppresso da tante insoddisfazioni che riversa all’esterno, soprattutto su familiari e partner. Ecco altri comportamenti tipici che possono farti riflettere:
- Quando ti succede qualcosa di sgradevole, interiormente lui/lei pensa che in fondo te la sei cercata. Attribuisce a te la causa dei torti che subisci.
- Evita il confronto aperto
- Prova risentimento (e spesso invidia) nei confronti degli amici più intimi
- Cerca sempre di evidenziare le pecche degli altri (comprese le tue)
- Ha un approccio pessimistico alla relazione, al lavoro e alla vita
- È disfattista e con il suo fare, spegne ogni tuo entusiasmo. Per esempio, se gli proponi qualcosa da fare insieme, anche se meraviglioso, troverà il modo per sminuirla
- Sposta sistematicamente le sue responsabilità su di te o su altri fattori (in pratica, incolpa te se non rende a lavoro, se fa tardi nel consegnare un progetto…)
- Non si sente compreso da nessuno
- Ritiene di essere sottovalutato da tutti, non si sente apprezzato, crede di avere doti superiori alla media ma che ingiustamente non sono riconosciute.
In realtà è soprattutto in quest’ultimo punto che risiede l’origine della sua rabbia. Il partner disfattista nutre risentimento, rabbia e rancore per il mancato riconoscimento del suo valore da parte delle figure di riferimento. Nella storia personale di queste persone, infatti, vediamo che spesso sono cresciute all’ombra di un fratello maggiore o all’ombra di un genitore estremamente esigente.
L’ambiente in cui è cresciuto il partner disfattista gli ha imposto di “sviluppare” un’aggressività passiva e ben celata. Nell’ambiente di crescita non gli era consentito mai di esprimere disappunto e così ha imparato a covare la rabbia e manifestarla in modo “spostato“, piuttosto che esprimere rabbia in modo diretto per risolvere attriti o incombenze. Il problema è che il partner disfattista solo difficilmente riuscirà ad ammettere di avere un disagio perché, tra le sue caratteristiche, vi è una falsa fiducia in se stessi e la costante attribuzione delle sue responsabilità agli altri. Insomma, se le cose vanno male non è colpa sua. È colpa tua.
Riparti da te
Il disfattista sa comportarsi in modo molto cupo e scontroso, trasformando così la relazione d’amore in un luogo brutto in cui stare. È su questo che ti invito ancora a riflettere. Le separazioni non dovrebbero essere così spaventose: siamo adulti, siamo autonomi, forti… eppure così fragili e spaventati. La sfida più grande è superare quella paura iniziale, anzi no, la sfida più grande consiste nel prendere coraggio di credere in se stessi! Chi crede in sé non ha paura di nulla, sa che le separazioni possono far soffrire ma non teme quella sofferenza perché sa che ce la farà.
Non puoi ricostruire da solo il rapporto ma, da solo, puoi ricostruire te stesso. Sia se decidi di lasciare il tuo partner, sia se decidi di dare alla relazione un’altra possibilità, ciò che puoi fare per migliorare le cose è lavorare sulla tua identità. Pensa alle cose che ti piacciono, poi pensa alle cose che fai. Magari ti definisci una persona amante della natura e degli animali ma, a conti fatti, quanto tempo realmente trascorri a passeggiare nei boschi? Analogamente, puoi definirti un’appassionata di sport e non giocare… Tutte le volte che non assecondi una tua propensione, qualcosa che può farti bene, stai trascurando la tua identità.
Le nostre sicurezze vertono sulla cura. Ti sembrerà banale ma più investirai in te stesso e nella tua identità, più ti sentirai sicuro e determinato! Più starai bene con te stesso a prescindere dal resto.
Quando il tuo partner disfattista brontola o fa il disfattista, chiedigli: «di cosa hai veramente bisogno?» ma non omettere di porre a te stesso la medesima domanda. «Di cosa hai veramente bisogno?». Ecco, interrogati su questo e riparti da qui per costruire il tuo benessere. La vita è una sola e vale la pena viverla nel pieno rispetto di quella che è la propria identità (nel pieno rispetto di chi sei e cosa vuoi). In fondo la vita è tua, perché dovresti viverla in base a ciò che vogliono gli altri?!
Se ti piace la psicologia e hai voglia di capire tanto su di te, su come sei diventato quello che sei oggi e su come affermare al meglio la tua identità, ti consiglio la lettura del mio libro intitolato: «Riscrivi le Pagine della Tua Vita». È il libro più consigliato dagli psicoterapeuti ai propri pazienti ed è anche il libro italiano di Psicologia e Crescita personale più venduto di tutto il 2022. Se hai voglia di riscattare la tua vita così come la vorresti (e non in funzione degli altri), è il libro che fa per te. Puoi trovarlo in tutte le librerie o su Amazon, a questa pagina.
Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in neuropsicobiologia
Autore del libro bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” – Rizzoli
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