Imparare ad amare è la più importante lezione della nostra vita. Spesso siamo convinti che ogni nostra relazione sia quella giusta, quella che aspettavamo da sempre; la verità è che l’amore è un’altra cosa rispetto a quello che pensiamo di solito. L’amore vero non è incondizionato; in amore vige la regola della generosità e della reciprocità. Un rapporto di coppia per funzionare è, o dovrebbe essere, caratterizzato da una danza tra il dare e il ricevere. Attenzioni, cure, tempo e spazio, cose concrete e simboliche che fanno tanto bene al cuore e al corpo!
L’amore porta con sé emozioni forti, momenti meravigliosi e sensazioni indimenticabili, ma anche delle delusioni
Si può vivere una delusione d’amore per i motivi più svariati: dal tradimento all’incompatibilità dei valori, del carattere e degli obiettivi per il futuro fino a un sentimento non corrisposto. Diamo per scontato che ricevere attenzioni, complimenti, favori e affetto sia tutto dovuto ma ci dimentichiamo che una relazione è uno scambio continuo nel quale “tu mi dai e io ti offro”. Certo, possono esistere espressioni di amore incondizionato; per esempio, una madre per il proprio figlio, un pilastro indistruttibile che comprendiamo e che valorizziamo. Ovviamente entro certi limiti! Tuttavia, non in tutti i casi possiamo giustificare il continuo donare affetto e rispetto. Se non veniamo compensati per tutto ciò che facciamo; se non veniamo più apprezzati, se veniamo traditi non possiamo più dare amore
Talvolta capita che un legame amoroso sia sbilanciato, asimmetrico
Le difficoltà della vita possono essere affrontate in modo più facile se si ha qualcuno a fianco pronto a dare supporto e sostegno. Nelle relazioni sane si può fare affidamento sul partner per affrontare situazioni difficili o stati d’animo negativi che richiedono una dose supplementare di energia e fiducia per essere superati. Può accadere tuttavia che uno dei due partner sia più coinvolto dell’altro, più disponibile a farsi carico di oneri e incombenze e sembri tenere in misura maggiore alla relazione stessa.
La relazione ideale è invece “simmetrica”, cioè improntata alla reciprocità
In una coppia, essere reciproci significa evitare di chiedere ciò che non siamo disposti a dare, e domandare soltanto ciò che noi per primi diamo. Qualche esempio può essere d’aiuto. Ricevere affetto è, più o meno, una necessità universale. Ma se vuoi affetto, a tua volta devi essere capace di darlo. La gentilezza è un comportamento che hai senz’altro il diritto di pretendere, ma anche tu devi impegnarti ad avere modi dolci. Chiedere al partner di dedicarti almeno una parte del suo tempo libero è sacrosanto ma solo se, a tua volta, fai lo stesso. Sembra semplice, no?
Non lo è, nella pratica. In effetti, è nella natura umana l’istinto di prendere più che di dare e, in un rapporto d’amore, questo lato poco nobile può perfino accentuarsi. Una delle ragioni è che i partner hanno, per forza, caratteri almeno in parte diversi. Per esempio, il primo è più attivo e tende ad assumere il “controllo”, il secondo è più remissivo. Uno è affettuoso, l’altro meno. Uno è più indipendente, l’altro è più legato. I problemi di reciprocità, spesso, sono una conseguenza naturale dell’essere complementari.
Si dice: mai dare l’altro per scontato, e sembra una banalità. In realtà è un consiglio saggio. Perché il bene e l’amore che riceviamo non sono diritti naturali e inviolabili, ma privilegi da conquistarsi e difendere giorno dopo giorno. Sono piante fragili e possono morire. I piccoli gesti quotidiani sono importanti: se tarda al rientro dal lavoro, ti chiama per avvisarti? Se avanza un’ultima porzione di dolce, a fine cena, ti chiede se la vuoi? Si ricorda di darti la buonanotte? E tu? Ma le attenzioni hanno anche a che fare con la sua capacità e volontà di starti accanto: quando ti vede triste si interessa del motivo? Ti sollecita a parlargliene?
Le attenzioni sono ciò che ci convince di essere importanti per qualcuno e ci danno la misura del suo interesse e coinvolgimento, di quanto occupiamo i suoi pensieri. Se trascuri il partner, lui o lei ti avrà detto: “Sei egoista”;“Non pensi mai a me”; “Mi stai usando”; “Non mi fido di te”. Se è il tuo partner a farti mancare attenzioni, potresti provare agitazione, che è un segnale tipico di questa condizione. Magari, per esempio, ti prende l’ansia fissando il telefono e aspettando invano un suo messaggio, o nella speranza che si ricordi di una ricorrenza o di un anniversario.
La delusione che stanca e che ferisce
Quando amiamo incondizionatamente senza essere ricambiati, fanno la loro comparsa la delusione e il vuoto. Non perdiamo soltanto quella relazione, quel sogno, ma con essi se ne va anche una parte di noi stessi. Non dovremmo mai ritrovarci nella situazione nella quale tollerare le delusioni diventa “la normalità”….nella quale si sopporta e si resta in silenzio. L’aspetto più complicato di tutto ciò è che, quando parliamo di emozioni, entriamo ormai in un ambito nel quale è molto difficile controllare ciò che si prova. Possiamo accettare una delusione, possiamo perdonare un errore o persino perdonarne cinque. Ma quando il nostro partner commette ripetutamente lo stesso errore senza curarsi del dolore che causa a noi, è legittimo prendere una decisione. Esistono delusioni ed errori che non sempre si possono perdonare.
Chiedere senza dare è un modo subdolo di dominare il prossimo
La reciprocità non è un obbligo, naturalmente. In teoria, una coppia può funzionare anche senza, a patto che entrambe le parti siano a proprio agio nei rispettivi ruoli. Tuttavia, trattarsi con reciprocità è un ottimo antidoto al rancore, alla rabbia, alla sensazione di essere usati, all’innesco del circolo vizioso di piccole e grandi ripicche che finiscono per mettere a repentaglio la tenuta del rapporto. Se ti stai trovando in una condizione di scarsa reciprocità, potresti aver accumulato una frustrazione sempre pronta a esplodere e, per questa ragione, lamentarti, accusare, recriminare e chiedere continue prove d’amore. Potresti stare agendo perché il partner ti lasci o inizi finalmente a comportarsi come vorresti. Allo stesso tempo, magari, non ti senti di porre fine alla relazione, pur sapendo che sarebbe la cosa giusta. In effetti, spesso, è questo l’esito della mancanza di reciprocità: sentire di amare di più, di essere i soli a spendersi, a sacrificarsi, innesca una prevedibile spirale di azioni e reazioni passivo-aggressive e incoerenti.
Quando arriva una grande sofferenza, come una grande delusione d’amore, la cosa peggiore che possiamo fare è resistere
Quando una relazione è sbilanciata (in termini di amore, dedizione, attenzione, impegno, rispetto), bisogna decidere se rimanere fedeli a un amore immaturo (o non corrisposto) o restare fedeli a se stessi. Questa è la scelta che sei chiamato a compiere, questa è la tua responsabilità.
Far finta di niente, fingerti forte mentre hai il cuore spezzato è il torto più grande che tu possa fare a te stesso! Una volta aperto gli occhi dinanzi alla realtà, devi affrontarla e mettere in chiaro che non è così che si costruisce una relazione. Una delusione d’amore obbliga a guardarti dentro, a fare i conti con quello che non è andato e a ristabilire nuove priorità. Sono grandi lezioni che devi cogliere e che sarebbe un peccato sprecare. E soprattutto una grande opportunità per volerti ancora più bene di prima. Perché è vero, hai perso qualcuno o qualcuna a cui tenevi tanto, ma attraverso questa esperienza puoi ritrovare la persona più importante della tua vita: te stesso,
Ora hai bisogno innanzitutto di prenderti cura di te, dei tuoi bisogni. Devi portare fuori la delusione, la rabbia e il dolore o il senso di vuoto che ne consegue. Devi concederti del tempo naturalmente, ma solo così la tua sofferenza troverà la giusta collocazione.
Ricorda sempre..
Non sei vittima del destino, anzi: sei padrone della tua vita e hai voce in capitolo! Riflettere sulle tue decisioni ti aprirà gli occhi su quelli che sono i tuoi reali desideri e bisogni. Tutto ciò che ci capita ha un valore. Anche gli eventi più infelici possono portarti a nuove comprensioni o aprirti ad altre possibilità, costringerti a sviluppare nuove abilità o indurti a realizzare importanti cambiamenti nella tua vita. Se è vero che il passato non lo puoi cambiare è altrettanto vero che puoi scegliere come reagire agli eventi del presente.
Dentro di te ci può essere tutto e quanto basta per affrontare gli altri senza complessi di inferiorità. Non abituarti alle briciole! Non adattarti a un amore non corrisposto, con l’idea che non possa esserci dell’altro, perché tu puoi avere molto di più. Ma dipende soprattutto da te, dalle tue scelte, dalle tue azioni, e da quanto credi di meritare. Se ancora stai leggendo questo articolo, forse hai davvero voglia di rinegoziare le tue scelte di vita.
Una lettura preziosa che ti cambierà la vita
Ormai molti già lo conoscono, si tratta del mio libro bestseller: «Riscrivi le Pagine della Tua Vita». E’ il libro che io stessa avrei voluto leggere tantissimi anni fa, prima ancora di diventare uno psicologo. In ogni pagina, ti spiego come ridefinire la tua identità a partire dai tuoi vissuti del passato e dalle emozioni che provi oggi. Potrai finalmente concederti il lusso della politica dei piccoli passi, cioè riuscirai a migliorare la tua vita giorno per giorno, senza pretendere tutto e subito, in ogni capitolo, infatti, ci sono esercizi pratici e nozioni che possono aiutarti fin da subito a migliorare la qualità della tua vita a partire dalla relazione che hai con te stesso e con gli altri. Puoi ripartire ricostruendo quella fiducia perduta. C’è una persona che non dovrebbe deluderti mai: quella persona sei tu! Ricorda: anche tu meriti la tua fetta di felicità in questa vita, abbi il coraggio di allungare la mano per prenderla! È tua, ti spetta di diritto. Il mio libro puoi trovarlo in libreria e a questa pagina Amazon. ed è il regalo più bello che tu possa farti.
A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Autore del libro Bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” Edito Rizzoli
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