C’è chi sostiene che per essere felici bisogna sapersi accontentare di ciò che si ha, qualcun altro ritiene invece che una persona è definita da ciò di cui si accontenta. In effetti, a volte, è giusto accontentarsi. Posso accontentarmi di dare giusto un morso al gelato pur di perdere peso, accontentarmi del mio lavoro perché in fondo mi consente di stare vicino alle persone che amo. Ora però ti chiedo:
- Ti accontenteresti di un lavoro con colleghi/datori di lavoro che puntualmente si approfittano di te?
- Ti accontenteresti di un rapporto coniugale vuoto e frustrante?
- Ti accontenteresti di avere un rapporto negativo con il tuo corpo, la tua esteriorità?
- Ti accontenteresti di avere relazioni amicali conflittuali?
- Ti accontenteresti di una vita mediocre pur sapendo che puoi aspirare a qualcosa di meglio?
Sicuramente risponderai NO a tutte queste domande…eppure Intorno a me vedo persone che nella vita, nel lavoro, nelle relazioni rinunciano a ciò che davvero meriterebbero. Eh si, rinunciamo per resistenze e fatiche interne, per mantenere lo status quo delle cose, la cosiddetta “zona di comfort”, fatta di quello che conosciamo, delle nostre abitudini che, per quanto creino dolore e malessere, sono la nostra condizione, a noi familiare, triste e difficile casomai, ma “nostra”.
In pratica, fa paura tutto ciò che ci mette di fronte ad aspetti che non conosciamo e che non possiamo controllare. Tremiamo di fronte al nuovo, quando non immaginiamo la portata di questo cambiamento che sta per sopraggiungere. Eppure, di per sé il cambiamento è insito in noi! Basti solo pensare al turn over incessante delle cellule del corpo che ci mantengono in vita: è chiaro che questo rinnovamento fisiologico non fa paura, poiché accade senza che noi ce ne accorgiamo.
Ma se è vero che sapersi accontentare aiuta a vivere con più serenità e appagamento (invece di rincorrere sempre un “meglio” che spesso è irraggiungibile), è anche vero che accontentarsi eccessivamente produce infelicità:
- Ti induce ad ignorare o rinnegare i nostri desideri autentici
- Ti porta a fossilizzarci in situazioni disarmoniche e infelici (relazioni sterili e frustranti, lavori deprimenti, ambienti in cui ci sentiamo fuori posto…)
- Frena la naturale tendenza allo sviluppo e alla tua crescita personale
Frasi tipiche di chi si accontenta
Ogni volta che ti ritrovi a dire a te stesso frasi come:
- “Non si può avere tutto dalla vita…”
- “Odio il mio lavoro, ma è sempre meglio di niente…”
- “Non ho mai perso questi 5 chili di troppo, quindi perché riprovare? ”
- “Questa relazione è peggiorata, ma è meglio che essere soli…”
- “Non ha senso lottare per qualcosa che non sai se puoi avere”
- “Non andrò alla festa, non so se mi divertirò”
..stai limitando il tuo vero potenziale scegliendo di rinunciare a ciò che ti farebbe davvero stare meglio. Prova a chiederti adesso “Mi sto accontentando di quello che ho?”
5 segnali per capire che ti stai accontentando
Partiamo dal presupposto che qualsiasi rapporto, qualsiasi vita, può essere migliorata. C’è sempre qualcosa che vogliamo, un obiettivo in più che vogliamo raggiungere. Sono scopi che, se nella vita non si hanno, si finisce per andare avanti per inerzia, accettando ciò che la vita ci offre. Come capire se ti stai accontentando nella vita?
Non è difficile. La prima cosa da fare e anche la più semplice è fermarsi un attimo e considerare la propria vita. Ti piace esattamente per come è? Intanto ti offro alcuni spunti per riflettere..
1. Sei facilmente irritabile
Se ti basta un nulla per scattare, se ti infastidiscono anche i problemi più semplici allora può essere il segnale che c’è qualcosa nella tua vita che non va. Immagina di essere in macchina, immerso nel traffico e stai andando a lavoro. Un signore, senza troppi complimenti, ti taglia la strada costringendoti a inchiodare. Invece che archiviare questo episodio e dimenticarlo ti ritrovi a pensarci continuamente, dedicandogli più attenzione di quella che meriterebbe e permettendogli di rovinarti la giornata.
Prendersela troppo per delle piccole cose può essere il segno che la tua vita non sta andando come vorresti. Tensione e irritabilità sono i segnali di un insoddisfazione di fondo che ti spinge a reagire con esagerazione anche ai problemi più piccoli e comuni. Quando sei soddisfatto della tua vita, non permetti che delle sciocchezze possano intaccare la tua tranquillità e la tua serenità. Capita a tutti di avere una giornata storta e non è sempre facile alzarsi ed essere subito al 100%, ma se ti ritrovi troppo frequentemente in questo atteggiamento chiediti dove stai sbagliando e come la tua condizione attuale potrebbe migliorare
2. Alzarsi la mattina è una fatica
Quando insegui i tuoi sogni, alzarsi la mattina è sempre più semplice. Sai che la giornata che ti si presenta è ricca di opportunità e stimoli. Quando la tua vita è sui giusti binari riesci sempre a partire con energia perché sai che il sogno che stai rincorrendo è sempre più vicino. Se invece spegni puntualmente la sveglia e l’unica cosa vorresti è rimetterti al letto e dimenticarti di tutto, le ragioni sono due:
- hai avuto una gran bella nottata
- la vita che stai vivendo non è quella che ti aspettavi.
Se ciò che ti trattiene al letto è il terrore di una nuova giornata d’inferno al lavoro, la stressante vita da pendolare, i 40 minuti di traffico da affrontare allora forse questo tuo comportamento remissivo e sfiduciato ha radici lontane. Sono figlie del tuo atteggiamento intrinseco: tutto ciò che non conosci e che non puoi controllare ti spaventa.
3. Sognavi una vita diversa
“Ero davvero bravo come (ballerino, cantante, attore, scrittore) e tutti continuavano a ripetermelo, tanto che avevo pensato anche di fare sul serio! Poi sai com’è…ho trovato un lavoro come (impiegato, operaio, tassista, commesso, cameriere) che anche se non è il massimo mi fa guadagnare, poi la famiglia, i bambini, gli amici…a pensarci bene dalla vita non si può avere tutto!”.
Questa è una storia inventata ma è piuttosto comune e anche a te sarà capitato di sentirla raccontare almeno una volta. Il mondo è pieno di mancati attori, mancanti artisti, mancati attori. Persone animate da un sogno, un desiderio, un talento che ad un certo punto della propria vita hanno preferito scegliere la via più comoda piuttosto che impegnarsi a fondo in ciò che volevano.
4. Vivere una falsa realtà
Ti capita mai di immaginarti una vita completamente diversa da quella che stai vivendo oggi? In che posto ti immagini? Con quale lavoro? Con quali amicizie e quali compagnie? Se ciò che ti appare è diverso dalla tua realtà, è il momento di riflettere. Per alcuni è soltanto un pensiero insignificante da non prendere troppo sul serio. Tutti sognano, ma si sa, “dalla vita non si può avere tutto ed è bene accontentarsi di ciò che sia ha.” Per altri, invece, è un chiaro messaggio del nostro inconscio più profondo che vuole spingerci a osare e a non accontentarci di ciò che abbiamo. E la tua testa che urla “Non è ciò che volevi! Ma sei ancora in tempo per ricominciare”. A chi preferisci credere?
5. Hai il continuo bisogno di evadere
Ogni forma di fuga è una forma di insoddisfazione. C’è chi fugge dalla società, dalla monotonia della propria città, da un lavoro che non apprezza o da un partner che non ama. Questo è il tipo di fuga che ti rende l’unico ed assoluto padrone del tuo destino. Stai prendendo in mano la tua vita per cercare di cambiare in meglio una situazione che non tolleri.
E poi c’è chi decide di fuggire dalla propria vita attraverso i videogame, la tv spazzatura, siti web e social network inutili ma anche alcool, droghe, abitudini sbagliate. Questo è il tipo di fuga che ti rende schiavo. Queste attività sono il rifugio per chi vive una vita al di sotto delle proprie aspettative, ma bada bene, non sto giudicando queste singole attività come giuste o sbagliate.
Ritrovarsi a compiere ripetutamente, giorno dopo giorno, una o più di queste attività può essere il segno che c’è qualcosa che stai evitando, qualcosa da cui stai fuggendo e con cui non vuoi fare i conti. Stai spegnendo la tua mente per non focalizzarti sulle tue delusioni.
6. Ti lamenti troppo e diventi facilmente geloso
Lamentarsi è un modo immediato per non ammettere i propri insuccessi e allo stesso tempo giustificare o screditare i successi altrui. “Se avessi avuto i soldi, la fortuna, la famiglia,] che ha avuto quello…” “Facile la vita, quando si ha una famiglia cosi!” “Suo padre gli compra sempre tutto!” Insabbiare le proprie insicurezze criticando e sparlando delle vite, delle fortuna e dei successi altrui è solo un modo per evitare di assumersi le proprie responsabilità. Spesso abbiamo soltanto paura di metterci in gioco o il timore di ammettere i nostri errori e lamentandoci non facciamo che mostrare ancora di più questa nostra insoddisfazione. Impariamo a identificare e bloccare questi pensieri e a focalizzarci su noi stessi e sulle nostre potenzialità ricordandoci che qualsiasi cosa accada, dobbiamo assumercene la responsabilità.
Per concludere..
Inizia a viverti il presente senza rimuginare sul passato proiettando una piccola parte di te a ciò che pensi di meritare nella vita. Pensa a cosa vorresti fare, chi vorresti essere, come vorresti vivere da qui a qualche anno e poi crea i presupposti che ti aiutano ad avvicinarti a quanto hai pensato e che vuoi realizzare. Sembra difficile? Non lo è. Pensa ai sogni che avevi. Se non li hai realizzati e non ci provi nemmeno più, può darsi che tu ti stia accontentando di qualcosa di diverso per paura di fallire. Tutti noi prima o poi falliamo. A nessuno va mai bene tutto. La cosa importante è rialzarsi dopo essere caduti. Non tutti si rialzano. Ma solo chi lo fa ha più possibilità di vincere. E magari potresti accontentarti di ciò che hai: l’importante, è che in quell’”accontentarti” tu stia bene.
Il mio libro…
Se hai voglia di fare introspezione, guardarti dentro e metterti davvero in gioco, sappi che ho scritto un libro, ed è il libro che io stessa avrei voluto leggere tantissimi anni fa, prima ancora di diventare una psicologa. S’intitola «Riscrivi le Pagine della Tua Vita». C’è una persona che non dovrebbe deluderti mai: quella persona sei tu! Ricorda: anche tu meriti la tua fetta di felicità in questa vita, abbi il coraggio di allungare la mano per prenderla! È tua, ti spetta di diritto. Puoi trovare il libro in tutte le librerie e su Amazon, a questa pagina. Sarà il regalo più bello che tu possa farti.
A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Autore del libro Bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” Edito Rizzoli
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