Come cambia il tuo corpo dopo una delusione d’amore

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

L’amore esercita un forte impatto nella vita delle persone ed è una condizione che ognuno tende a ricercare nella propria vita. Quando si è innamorati le sensazioni le conosciamo tutti. Ci sentiamo euforici, sempre con il fiato sospeso, il batticuore e la sensazione di avere le farfalle nello stomaco. Si idealizza il partner, i suoi difetti passano in secondo piano. Si ha la sensazione di essere fatti l’uno per l’altro. L’amore è una vera tempesta che ci travolge nella mente e nello spirito, ma anche nel corpo. Non a tutti succede di innamorarsi allo stesso modo. Per qualcuno o qualcuna di noi è un sentimento improvviso e “devastante”, il cosiddetto colpo di fulmine o amore a prima vista. Pensate che in inglese innamorarsi si dice proprio “fall in love”, ovvero precipitare, cadere nell’amore, sprofondare nel suo caldo abbraccio.

Capita anche di innamorarsi e lasciarsi!

E’ difficile uscirne non è vero? Soprattutto perché il problema non è nel partner, ma perché siamo noi che lo amiamo. Essere lasciati è atroce e spesso lascia strascichi per molto tempo. All’inizio, soprattutto se la fine sopraggiunge in maniera improvvisa ed imprevista, si tende a negare il tutto o quanto meno a minimizzare.

Dopo che si è arrivati ad accettare che l’amore è realmente finito, si sprofonda in un cupo, lacerante dolore. Ci si sente morire e principalmente ci si sente SOLI. Come se una parte di noi ci avesse abbandonato. In quell’istante di consapevolezza inizia la vera sofferenza detta anche “lutto del cuore”, dove tutti i sentimenti li senti morti, come se con la fine della storia anche loro fossero spariti.

Chi si strugge nella fase del mal d’amore avverte  una vera e propria sofferenza fisica e mentale

Una sofferenza che coinvolge mente e corpo, che ci impedisce di pensare, di mangiare, di vivere la nostra vita. Spesso il dolore stesso è alimentato e tenuto vivo da una serie considerazioni di se stessi non proprio lusinghieri. Diventiamo tristi, ansiosi, depressi o litigiosi, arrabbiati e arrabbiati. Siamo di fronte a stati mentali che “non sono da noi” come la rabbia, il desiderio di vendetta, il crollo dell’autostima;

Questo accade anche perché quando un amore finisce ci si sente in colpa di non aver fatto tutto il necessario per mantenerlo vivo. Questi sensi di colpa vengono ulteriormente alimentati dall’idea del fallimento. Il concetto base che alimenta i sensi di colpa è il seguente: se mi ha lasciato per un’altra significa che non valgo nulla. Questo lento sprofondare rende sempre più complesso riprendere in mano la propria vita che lentamente è diventata incolore, priva di emozioni, grigia.

Come cambia il tuo corpo dopo una delusione d’amore

Solo chi ha avuto una forte delusione amorosa sa quanto è intenso il dolore che si prova in quei momenti. Ma scopriamo cosa succede a mente e corpo quando soffriamo per amore e come superare questa difficile situazione. La scienza ha indagato su quello che accade nel nostro organismo e ha scoperto alcuni dei meccanismi che si scatenano quando la propria vita amorosa va in briciole: il dispiacere lancinante che ne deriva è collocato negli strati più profondi del nostro cervello e sembra perciò legato alle dinamiche ataviche alla base dell’evoluzione della nostra specie.

Che succede nel nostro cervello quando soffriamo per amore?

Lo hanno studiato due scienziate americane, l’antropologa e psicologa Helen Fisher e la neuroscienziata Lucy Brown che hanno sottoposto 15 persone, che si erano appena separate dalla persona amata, a risonanza magnetica funzionale. Uno strumento  in grado di individuare i più piccoli mutamenti in determinate regioni del cervello. Là dove si evidenzia un’attività rafforzata c’è un maggiore bisogno di ossigeno e glucosio che corrisponde a un flusso maggiorato di sangue. Le cavie di Fisher avevano in media 20 anni e un rapporto di almeno 21 mesi alle spalle. La separazione, invece, era avvenuta in media 63 giorni prima.

Le scienziate hanno notato una maggiore attività nella VTA, l’area tegmentale ventrale, una zona del cervello nella quale risiedono le emozioni collegate all’innamoramento e al piacere sessuale, ma anche responsabili del senso di soddisfazione che si prova quando si placa la fame, la sete o si assumono droghe.

La VTA presiede anche alla funzione “di ricompensa” che rilascia dopamina e genera quindi un senso di benessere. L’ipotesi di Fisher è che all’origine dell'”amore romantico” ci sia un senso di “profonda dipendenza” evidenziata dall’attività di queste regioni cerebrali. L’amore innescherebbe insomma meccanismi simili a quelli di una droga. Questo spiegherebbe perché l’amore è così difficile da controllare e perché generi un senso di frustrazione così intenso quando il rapporto si interrompe.

Potrebbe sembrare illogico che una semplice questione amorosa possa sconvolgere un’area del cervello. Il fatto che nelle persone sottoposte all’esperimento si siano verificate attività cerebrali di questo genere anche dopo la fine del rapporto ha portato Fisher alla conclusione che queste fossero ancora innamorate.  Tale fenomeno si chiama “frustrarion attraction”.

Cosa succede al corpo quando soffriamo per amore?

Il dispiacere dell’amore non coinvolge solo il cervello e la mente, ma agisce anche sul corpo in modo importante. La sofferenza amorosa, infatti, si manifesta attraverso il dolore fisico, con una serie di sensazioni tipiche: dolore al torace, mal di pancia, insonnia, ansia, inappetenza, senso di stanchezza e altro.

Questo perché il sistema nervoso centrale elabora il dolore fisico e psicologico allo stesso modo. Il dispiacere d’amore può anche causare una perdita immunitaria. In ogni caso, aumenta la produzione di ormoni dello stress che sono dannosi per la salute del muscolo cardiaco.

È stato provato che la sofferenza amorosa può aumentare la sensibilità al freddo. Non si tratta però di una semplice sensazione, in quanto la temperatura corporea si abbassa realmente quando siamo tristi. La termogenesi è un particolare processo metabolico che consiste nella produzione di calore da parte dell’organismo. Soprattutto nel tessuto adiposo e muscolare. Sono molti i fattori che influenzano la termogenesi e tra questi vi è anche l’umore. Per approfondimento consiglio la lettura dell’articolo “Freddo psicosomatico

Altro sintomo fisico è rappresentato dalla stanchezza cronica, in particolare l’astenia, termine che fa riferimento a una costante sensazione di esaurimento fisico, un sintomo che consiste nella riduzione di energia e forza fisica. Non è un caso notare anche disturbi posturali in persone che attraversano un momento sentimentale difficile.  Consiglio la lettura dell’articolo dedicato al Muscolo Psoas.

Come rimediare alla sofferenza amorosa?

Non esistono soluzioni rapide per superare la fine di un amore, questo deve essere chiaro. Il nostro sistema nervoso e la nostra mente non si adattano facilmente a cambiamenti veloci. Una mente abituata a pensare sempre allo stesso soggetto (ex) ha creato dei processi mentali che hanno bisogno di tempo per essere sradicati. Le emozioni negative si sono formate con l’interazione di milioni di neuroni interconnessi tra loro. Per far si che le stesse cellule diano origine ad una nuova forma di interazione ci vuole tempo.

Dato che il dolore dell’amore è causato da alti livelli di ormoni dello stress e bassi livelli di benessere, prima di tutto la dopamina, un modo efficace per provare sollievo è dedicare a attività in grado di correggere questo squilibrio biochimico. L’arma più efficace è quella di impegnarsi in attività aerobiche fisiche, che stimolano la produzione di serotonina e endorfine, abbassando il cortisolo e dando sollievo a disturbi fisici.

RICORDA SEMPRE….

Più sprofondiamo e più sarà difficile risalire. Ma prima o poi tutti quelli che hanno vissuto tale sofferenza avvertono dentro di loro la voglia e la necessità di riemergere. Nel frattempo sarà utile vivere la separazione come un tempo per riflettere e riconciliarsi con se stessi. Questo soffrire può rappresentare un logorio interiore oppure può rappresentare l’opportunità per guardarti dentro, per chiarire i tuoi bisogni e desideri, avere presenti le tue aspettative e riguardare le tue relazioni da un nuovo punto di vista. In quest’ottica la sofferenza può rappresentare un’opportunità di cambiamento.

Sappi che dentro di te c’è una forza incredibile che ha bisogno solo di una piccola scintilla per essere accesa.
Cerca di ricordare che, il percorso di superamento della fine di una relazione può essere lento e doloroso, ma arriverà il momento della guarigione ed è in quel momento che ti accorgerai che l’amore più grande è quello che deve ancora venire: lascia le porte del cuore aperte e datti la possibilità di ripartire.

Una lettura preziosa che ti cambierà la vita

Ormai molti già lo conoscono, si tratta del mio libro bestseller: «Riscrivi le Pagine della Tua Vita». E’ il libro che io stessa avrei voluto leggere tantissimi anni fa, prima ancora di diventare uno psicologo. In ogni pagina, ti spiego come ridefinire la tua identità a partire dai tuoi vissuti del passato e dalle emozioni che provi oggi. Potrai finalmente concederti il lusso della politica dei piccoli passi, cioè riuscirai a migliorare la tua vita giorno per giorno, senza pretendere tutto e subito, in ogni capitolo, infatti, ci sono esercizi pratici e nozioni che possono aiutarti fin da subito a migliorare la qualità della tua vita a partire dalla relazione che hai con te stesso e con gli altri. Puoi ripartire ricostruendo quella fiducia perduta. C’è una persona che non dovrebbe deluderti mai: quella persona sei tu! Ricorda: anche tu meriti la tua fetta di felicità in questa vita, abbi il coraggio di allungare la mano per prenderla! È tua, ti spetta di diritto. Il mio libro puoi trovarlo in libreria e a questa pagina Amazon. ed è il regalo più bello che tu possa farti.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Autore del libro Bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” Edito Rizzoli
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