Sentirsi soli è una sensazione poco piacevole che appartiene a ciascuno di noi: già da piccoli temiamo di essere abbandonati dai nostri genitori. Da adulti le cose non migliorano; la paura della solitudine è sempre lì in agguato… quando veniamo lasciati, quando temiamo di perdere le persone che amiamo, quando temiamo di rimanere per sempre senza legami affettivi Questo articolo non vuole essere un inno alla solitudine: intraprendere o meno questo cammino è una scelta che bisogna fare in totale libertà.
La maggior parte delle persone riesce a sopravvivere senza guardarsi mai davvero nel profondo e non ponendosi troppi perché… questo non è certamente una colpa. Ricordiamoci solo che sopravvivere non corrisponde a vivere. Solo se siamo capaci di stare soli con noi stessi e solo se impariamo a vederci dentro, possiamo dire di star vivendo. Chi non vuole limitarsi a sopravvivere, dovrebbe interrogarsi sul ruolo che riveste la solitudine nella sua vita… dovrebbe provare a svegliare la sua capacità introspettiva ormai assopita.
La trappola della paura della solitudine
La paura dell’abbandono ci porta a commettere grossi errori soprattutto in campo affettivo; instauriamo delle relazioni emotivamente dipendenti e poco sane basate sulla paura di perdere l’altro anziché sulla gioia di dare incondizionatamente. Ecco allora che si sviluppa attaccamento e desiderio di possesso: esattamente il contrario della libertà, principio fondamentale dell’amore e dell’amicizia.
Pur riconoscendo che quelle relazioni non siano fatte per noi e non ci facciano stare bene, non riusciamo a troncarle per paura di rimanere soli. Così facendo non solo prolunghiamo questa sofferenza, ma escludiamo ogni possibilità di aprirci a nuove relazioni più salutari e adatte a noi (e all’altro). In altri casi, siamo così scottati e in preda alla paura da chiuderci totalmente e non volere più nessuno accanto per paura di essere abbandonati un’altra volta.
Come superare la paura della solitudine
Quasi tutti sono convinti che per sconfiggere la solitudine sia necessario stare insieme agli altri, avere una relazione di coppia (cosa fondamentale!), avere molti amici, uscire, stare in mezzo alla gente. Quasi nessuno pensa che la solitudine, come problema emotivo, sia in realtà la paradossale conseguenza del nostro continuo cercare all’esterno le cose di cui crediamo di avere bisogno.
E se tutti noi adottassimo un approccio differente e più positivo nei confronti della solitudine? Sarebbe bene guardare alla solitudine come ad una risorsa ed un’opportunità per poter migliorare se stessi. Anche perché vivere momenti in cui sei solo con te stesso può avere notevoli vantaggi. Sentirsi felici e sereni è un diritto che spetta a tutti….avere delle relazioni gratificanti nella nostra vita è possibile. Cosa puoi fare per sconfiggere la paura di sentirti abbandonata?
1. Riconosci la tua vera paura
Come per molti altri comportamenti disfunzionali, la parola chiave è consapevolezza. Ammettere a te stessa di avere paura di qualcosa e riconoscere quella paura, (in questo caso essere abbandonata e rimanere sola), è il primo passo verso la tua trasformazione.
Cosa puoi fare? Prendi consapevolezza che hai davvero paura di rimanere sola. Più a lungo scacci questo pensiero, più potere avrà su di te.
Perché pensi che stare da sola sia una condizione negativa? Questa condizione, se accolta a braccia aperte, può darti la possibilità di rigenerarti, di fare cose che magari prima non potevi fare. Cerca di non rimanere bloccata nel passato. Ciò che hai fatto in precedenza ormai è stato superato e sono arrivati dei nuovi giorni da dedicare al cambiamento.
La tua solitudine è legata alla scarsa autostima? Allora prova a fare un elenco di tutti i tuoi successi nella vita e rileggilo ogni volta che ti senti abbandonata. Prova ad abbandonare l’insicurezza, riconosci il tuo valore e cerca di vivere in base alle tue aspettative personali, non a quelle degli altri.
Quando vuoi avvicinarti agli altri non avere paura di esprimere i tuoi sentimenti. Ogni volta che riuscirai a ritenerti meritevole dei doni che la vita e che le altre persone possono offrirti la tua solitudine diminuirà.
2. Lavora sulla TUA identità
Quando sei innamorata, sopravvaluti l’altro, ti sembra perfetto così com’è. In realtà, stai trasferendo all’altro tutte le qualità che vorresti avere tu. Quando poi la relazione finisce, ti senti persa, come se tu non valessi niente senza l’altro a fianco. Piuttosto che cercare nell’altro le qualità che non hai e che vorresti avere, cerca di costruirtele dentro di te. L’amore è uno scambio: se prendiamo e basta, cosa abbiamo da offrire?
3. Guarda il lato positivo
Il distacco porta con sé anche degli aspetti positivi. Tutto accade per una ragione; se una relazione, di qualsiasi tipo, arriva al capolinea è perché non è più adatta a te.
Quando lasciamo passare un po’ di tempo e ci guardiamo indietro, ci accorgiamo di come il distacco sia stato un’importante fonte di riflessione, una ricchezza che ci ha fatto crescere, ci ha fatto vedere il mondo da un altro punto di vista e ci ha offerto più opportunità. Quello che stai affrontando ora deve essere uno stimolo verso situazioni nuove e migliori per te. Non c’è nulla di cui avere paura.
4. Smettila di generalizzare
Generalizzare ti porta a distorcere la realtà e a cancellare i dettagli che invece fanno la differenza. Così finisci per non vedere le vie di mezzo, e pensi in termini di tutto o niente, bianco o nero.
Il fatto che qualcuno ti abbia lasciata non significa che tutti siano uguali e si comportino allo stesso modo. Generalizzare ti allontana dalla fiducia, che invece è il pilastro su cui si dovresti fondare le tue relazioni.
5. Focalizzati sul qui e ora
Il qui e ora è l’unico momento che esiste, l’unica certezza che hai. Pre-occuparsi delle cose prima che accadano è assolutamente inutile. Nulla è per sempre – siano essi momenti belli o brutti. Tutto è impermanente.
Godi delle relazioni che hai ora, esattamente nel luogo in cui ti trovi con le persone di fianco a te. Non pensare a eventi negativi che potrebbero portarti via la persona amata, ma cerca di godere del dono che ti è stato fatto.
6. Riduci l’uso dei social media
Anche se ti senti sola, ricordati che i social media non sono la soluzione. Pur sembrando dei validi sostituiti delle interazioni umane, i social media non fanno che aumentare la tua sensazione di isolamento e impedirti di trascorrere del tempo di qualità con te stessa.
7. Combatti il pregiudizio altrui
Secondo una ricerca le persone credono di non potersi divertire da sole: dà fastidio farsi vedere senza qualcuno, perché temiamo di essere giudicati. In psicologia questo fenomeno si chiama effetto riflettore: pensiamo di vivere costantemente sotto una luce che non ci permette di stare mai al riparo dall’opinione altrui.
Eppure, dovremmo iniziare a cambiare punto di vista e pensare che forse non siamo così importanti per gli altri, mentre lo potremmo essere molto di più per noi stessi. Uscire a pranzo da sola, andare al cinema o al museo da sola non è una malattia grave.
È vero, essere soli può diventare frustrante e creare grande ansia ma la solitudine ha anche un grande potere di guarigione
Potresti imparare a pensare che la tua vita può essere felice e completa anche senza la presenza di una persona al tuo fianco. Si tratta di un pensiero che accresce l’autostima e la consapevolezza del proprio valore individuale. Quando la solitudine diventerà una tua amica, non avrai più paura di stare da sola. Non avrai più paura di prendere la strada meno battuta e guidare da sola. Avrai già vissuto il tuo peggior incubo, avrai già fatto amicizia con la tua più grande paura.
In qualsiasi situazione di solitudine, scelta o imposta, ci può essere una buona occasione per imparare qualcosa di nuovo su se stessi. Perché stare da soli può riempirti lo spirito, ti riempie di potere e di liberazione perché finalmente avrai la piena consapevolezza che non hai bisogno di nessuno, che puoi sopravvivere da sola che lasci entrate le persone nella tua vita perché vuoi e non perché devi farlo.
Stare da soli è meglio che stare con le persone sbagliate. Stare da soli è meglio che cambiare chi sei davvero solamente per fare un piacere agli altri. Stare da soli è meglio che mentire a se stessi solo per poter essere come gli altri.
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A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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