Uomini e donne : un diverso approccio alle relazioni. Poche cose mandano in crisi una donna quanto i fastidiosi silenzi del suo uomo, i lunghi momenti in cui lui, totalmente assorbito dalla televisione o dal computer diventa inaccessibile e sembra non accorgersi nemmeno della presenza della sua compagna.
Per una donna questi momenti in cui l’uomo che ama si allontana da lei senza una ragione apparente sono difficili da capire e ancora più da accettare: infatti uomini e donne differiscono molto nel modo di approcciarsi ad una relazione di coppia.
Per usare una nota metafora: nei primi mesi del rapporto gli uomini sono come degli “elastici”, anche quando sono innamorati, sentono il periodico bisogno di allontanarsi dalla loro partner per ritornare da lei ricaricati e più coinvolti, esattamente come un elastico che dopo essersi teso al massimo della sua lunghezza ritorna al punto di partenza (aggiungo però che in una situazione di ” normalità” questi momenti di distacco non sono mai eccessivi nè per intensità nè per durata).
Se una donna non rispetta il fisiologico bisogno di spazio del suo uomo e lo “insegue” quando lo sente allontanarsi, pretende da lui una presenza continua e gli fa richieste di vicinanza emotiva e condivisione quando in lui in quel momento vorrebbe respirare un pò o stare con gli amici , rischia di farlo sentire soffocato, forzato e controllato con effetti nefasti sul rapporto, sopratutto se si tratta di una relazione all’inizio.
Paura di impegnarsi: non è solo narcisismo
Nonostante l’approccio maschile all’intimità contempli momenti di silenzio e di distacco, quando una relazione è sana l’intimità tra i partner cresce con il tempo e l’uomo, pur conservando sempre il bisogno dei suoi spazi, sente meno l’esigenza di allontanarsi dalla compagna e lo fa per un tempo più breve.
Se invece non c’è progettualità e la relazione non evolve oppure, peggio ancora,si involve, ci troviamo davanti ad una problematica di altro tipo: un legame stabile in molte persone evoca angosce profonde e gestibili soltanto entrando ed uscendo dalla relazione oppure dando solo “briciole di sè” al partner che viene mantenuto ad una distanza di sicurezza.
E’ bene specificare che questa problematica riguarda persone con caratteristiche psicologiche diverse fra loro ( non soltanto narcisisti come comunemente si crede) si tratta infatti di una categoria non definita e non necessariamente psichiatrica, purtroppo molto diffusa in questo particolare momento storico.
Si tratta di persone che nonostante un funzionamento esterno normale presentano una vita interiore scarna e arida, e si difendono dall’amore vissuto come un sentimento inutile, se non destabilizzante e pericoloso.
Come riconoscere sin dall’inizio un uomo che ha paura di impegnarsi
Non è semplice riconoscere un uomo che ha problematiche di questo tipo: nelle prime fasi le persone con queste caratteristiche ricoprono la loro partner di attenzioni, comportandosi da perfetti principi azzurri ( un campanello d’allarme è quando tutto è troppo intenso e troppo presto) oppure si presentano come compagni seri e maturi, alla ricerca di una storia importante.
Nel loro comportamento ambiguo però non c’è inganno: le persone con queste caratteristiche temono e desiderano l’amore allo stesso tempo.
Nelle prime fasi di una relazione il desiderio d’amore e la speranza di aver finalmente trovato il rapporto perfetto predomina sulla paura del legame ma quando la prospettiva di una storia seria comincia a concretizzarsi, la paura di essere intrappolati nella relazione e di rinunciare alle proprie sicurezze diventa predominante.
In genere i partner controdipendenti cercano di limitare l’ intimità verso la compagna che avvertono come pericolosa per l’integrità del Sè, regolando la distanza nella relazione con due modalità diverse : o mantenendo il partner ad una distanza di sicurezza che non consente al rapporto di crescere oppure alternando momenti di grande coinvolgimento emotivo a improvvisi distacchi e separazioni.
Ovviamente la paura dell’intimità non riguarda soltanto gli esponenti del sesso maschile (anche se si tratta di una problematica più diffusa al maschile) nella donna la paura di impegnarsi si esprime nella scelta ricorrente di uomini sfuggenti, emotivamente indisponibili oppure già impegnati.
“Posso stare con te ma… a distanza di sicurezza”
Alcune persone riescono a sopportare l’ansia che un legame importante evoca in loro soltanto tenendo il partner ad una “distanza di sicurezza”:la distanza deve essere tale da far sì che la relazione non diventi mai intima ma non sufficiente da causare una rottura della stessa.
Come accennavo prima, questi uomini possono ingannare nei primi tempi perchè presentano come persone serie, affidabili, desiderose di costruire un rapporto importante, nei fatti però adottano sin dall’inizio una serie di strategie che permettono loro di evitare una vicinanza emotiva sentita come soffocante e pericolosa.
Un tipico comportamento è quello di limitare il tempo passato con la compagna, evitando occasioni di intimità prolungata come dormire insieme o fare le vacanze o evitando di festeggiare ricorrenze e festività.
In genere, il controdipendente si giustifica adducendo motivazioni esterne ( solitamente impegni di lavoro ma anche impegni familiari o di altra natura..a volte, persino l’accudimento di un animale domestico! ) che possono anche avere una loro ragione di essere ma che vengono gestiti in modo tale da impedire alla relazione di crescere e prosperare.
Un altro aspetto importante riguarda la sfera della sessualità e dell’espressione dei sentimenti: il partner controdipendente mantiene la distanza nella relazione, non lasciandosi andare nè fisicamente nè sentimentalmente.
La passionalità in questo tipo di legame è infatti molto limitata: i rapporti sessuali sono meccanici e poco frequenti, quando non assenti del tutto.
La persona controdipendente si giustifica dicendo che il sesso non è importante, che in un rapporto contano ben altre cose ( in realtà teme il sesso fatto con sentimento perchè implica una perdita di controllo e un arrendersi all’altro,mentre non ha difficoltà con il sesso occasionale).
Ma anche al di fuori dal letto, difficilmente si lasciano andare a gesti d’ affetto o a tenerezze, sostenendo che certe espressioni d’amore sono banali, sdolcinate o ridicole.
Sono uomini che dicono ” ti voglio bene” ma che non riescono a dire ” ti amo” (anche perchè convinti che l’amore non esiste ed è meglio non far sapere all’altro quanto è importante). Quando però la loro compagna li confronta sulla loro ambivalenza e minaccia di lasciarli, la rassicurano promettendo che ” con il tempo tutto si sistemerà” e che quando certi problemi saranno risolti, finalmente si potrà fare sul serio. Invece, sorgono sempre nuovi ostacoli che impediscono alla relazione di decollare.
Nonostante l’ aridità che la caratterizza,una relazione di questo tipo tende a prolungarsi per molti anni e finisce solo quando “lei” comincia a fare pressioni perchè “lui” prenda un impegno serio, voglia sposarsi o faccia un figlio.
Quando lui ha paura di impegnarsi: che cosa NON fare
Di fronte ad un potenziale compagno che ha paura di impegnarsi, una donna ignara di questa problematica rischia di mettere in atto delle strategie che rinforzano gli aspetti evitanti del partner, peggiorando la situazione. Si crea così una dinamica dolorosa e fastidiosa per entrambi i partner per cui lei “insegue” il compagno e lui non fa che sottrarsi al rapporto.
Dare tutto e non chiedere niente
Nel tentativo di conquistare il compagno controdipendente, la partner cerca di essere il più possibile attraente e amabile, corteggiandolo e sommergendolo di attenzioni che lui percepisce come tentativi di ” comprarlo” e che pertanto lo fanno sentire soffocato e lo portano a svalutare ancora di più la sua donna e a darla per scontata.
Cercare il confronto e/ o la rassicurazione
Presa dall’insicurezza, lei vuole avere conferme sui sentimenti che lui prova e sulle sue intenzioni oppure cerca il confronto e vuole una spiegazione per certi suoi comportamenti evasivi. In genere l’uomo evitante è ben poco predisposto a condividere il suo mondo interno con qualcuno e spesso non vuole palesare il suo scarso coinvolgimento rinunciando alla relazione. Lui eviterà il più possibile un confronto diretto, specie se questo gli è richiesto in modo molto emotivo con le lacrime oppure con le urla ma minimizzerà, dissimulerà oppure passerà all’ attacco, rimproverandola di essere troppo pretenziosa oppure problematica.
Cercare di convincerlo ad andare in terapia.
Purtroppo le persone controdipendenti non accolgono di buon grado il suggerimento di intraprendere un percorso psicologico: nel migliore dei casi si limitano ad ignorare il consiglio, più spesso però si mettono sulle difensive attaccando la partner e accusandola di essere lei ad avere dei problemi e a doversi far seguire.
Il suggerimento di una cura psicoterapica è inviso alle persone che hanno tratti evitanti perchè questi individui nutrono una profonda sfiducia nei confronti degli altri che li porta a proteggere gelosamente il loro mondo interno.
Di conseguenza, l’idea di condividere degli aspetti vulnerabili del sè con un perfetto sconosciuto ( il terapeuta) suscita in loro ansia e fastidio.
Senza contare che quello che il partner non evitante vive come un problema ( cioè la difficoltà ad impegnarsi), per il partner evitante rappresenta la soluzione ad un conflitto interno altrimenti non risolvibile.
Cadere nella trappola della gelosia
Molte donne coinvolte nella relazione con un uomo che ama poco finiscono per cedere alla fantasia che lui possa dare ad un altra donna tutto quello che non riesce a dare a loro ( inutile dire che questa fantasia è l’espressione di un senso di inadeguatezza personale)e cominciano a controllare ossessivamente il partner temendo la presenza di una rivale. Inutile dire che i comportamenti controllanti rappresentano il modo migliore per allontanare una persona con caratteristiche evitanti
Cosa fare se il tuo partner ha paura di impegnarsi
Un partner che ha difficoltà con l’impegno può superare la sua problematica? La risposta è che dipende da molti fattori, in primis dalla sua struttura psicologica. Bisogna però sapere che ci vorrà tempo, pazienza, leggerezza e che si sta combattendo una battaglia dall’esito molto incerto.
Il modo migliore è quello di non far dipendere la propria felicità dalla relazione con lui ma prendersi cura di sè , coltivando il proprio giardino interiore, le amicizie e le proprie passioni ( mai annullare un impegno preso per stare con lui, meglio far sì che sia lui ad adattarsi).
Solo se appagate, si è nelle condizioni di godersi gli incontri con il proprio uomo, vivendoli con giocosità e leggerezza, come un dono che la vita fa senza aspettarsi che siano il preludio ad un fidanzamento o ad un rapporto più stabile ( ma qui bisogna essere sincere con se stesse e non cercare di farsi andare bene una situazione che fa solo soffrire)
E’ importante però non tollerare nessuna mancanza di rispetto, sapendo che ogni mancanza di rispetto conduce ad un ulteriore e peggiore umiliazione.
In questi casi è bene evitare l’aggressività o gli eccessi di emotività, l’uomo evitante reagisce meglio quando si usano le sue stesse armi ovvero il silenzio, il distacco e l’assenza.
Infine un ultimo consiglio un po’ da “posta del cuore”: mai essere a sua completa disposizione ma tenetelo sulla corda, facendogli capire che potrebbe perdervi.
A cura della dott.ssa Anna Zanon, psicoterapeuta
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Vale anche al femminile,a parti invertite.Almeno questa è la mia esperienza.
Lascialo subito e trova una persona che ti apprezzi sempre non a intermittenza. Se non vuoi perdere tempo, energie e arrovellarti il cervello inutilmente fai presto e chiudi ogni porta anche se dovesse tornare. Se tu la cosa più importante, metti te stessa al primo posto e pensa che meriti un uomo che sappia amare Sempre e comunque. Auguri x tutto.
Ciao io conosco un uomo da 5 mesi e da due ci sono insieme ma sembra sia passata già una vita…mi ci ritrovo in ciò che hai scritto per quanto riguarda lui. Ma è uno stato che ha temporaneo dopo gli passa,ma ci sono periodo dove si chiude nel silenzio mi da per scontata e non mi da considerazione …io sono caduta nella trappola del pensare che lui pensasse ad un altra e ci ho parlato ,non capendo il suo stato attuale gli ho detto che non mi sentivo amata come prima…insomma ho fatto tutto ciò da non fare in questi casi. Lui però mi dice che mi ama,vuole dormire con me e mi rende partecipe delle sue attività …a letto non si tira mai indietro e in diversi modi mi dimostra che mi ama,anche da un piccolo gesto.quando a volte capitano i momenti no da parte sua e discutiamo mi dice sempre che se voglio me ne posso andare ma poi quando gli passa Tutto mi fa capire che lui mi vorrebbe in un domani con lui. Nei suoi periodi no che a volte sembrano durare una vita io non so come comportarmi,lo amo anche se è poco tempo …ma la nostra storia è iniziata come una magia,era scritta nel destino .Non voglio perderlo…cosa mi consigliate di fare per tenermelo stretto dottoressa?