“Non so esprimere ciò che provo per te”. Quante volte, parlando con un amico o con il proprio partner abbiamo pronunciato questa frase e soprattutto, abbiamo avuto difficoltà a dire alle persone care quello che proviamo per loro. Dare un nome alle emozioni, esprimere il proprio stato d’animo, sembra un processo così naturale e spontaneo che è difficile credere che per alcuni sia complicato metterlo in atto
Alcune persone soffrono di alessitimia, cioè sono incapaci di riconoscere le emozioni
Infatti il termine Alessitimia (dal greco a mancanza; lèxis parola; thimos emozione) significa “mancanza di parole per le emozioni”, una sorta di “analfabetismo emozionale, una difficoltà non solo nel riconoscere le emozioni, ma anche quella di esplorare e di esprimerle. Se il partner non è capace di esprimere le proprie emozioni, può farci sentire insoddisfatti e incompleti nel rapporto. Le emozioni sono essenziali e possono guidarci nella vita in entrambi i sensi. Leggere le emozioni del prossimo ci rende capaci di instaurare legami autentici e solidi. Una persona che non sa esprimere le sue emozioni, preclude molto alla coppia.
Le emozioni ci guidano, ci indicano chi o cosa ci fa arrabbiare, da chi stare alla larga e chi frequentare
Per questo motivo, mi piace considerare le emozioni come la bussola dei rapporti sentimentali o più in generale, come il più potente “spirito guida” della vita. In un rapporto, se il tuo partner non riesce a esprimere le sue emozioni, per te diventa difficile capire cosa sta succedendo nella coppia e potrebbe essere altrettanto difficile dare priorità o porre limiti.
La condanna degli alessitimici
Nessuno vorrebbe trovarsi al tuo posto, tutti i giorni devi fare i conti con una persona che, per colpa del suo vissuto, non riesce a esternare i sentimenti che prova per te. Il discorso sarebbe più semplice se si trattasse di un anaffettivo: con l’anaffettivo è più facile giungere all’epilogo del rapporto perché sai che non ti ama. Al contrario, chi non sa esprimere i suoi sentimenti, può innamorarsi, può amare… ma è vittima di dinamiche inconsce che chiudono la porta ai sentimenti, limitando ogni manifestazione spontanea.
Le persone che non sanno esprimere le proprie emozioni provano le nostre stesse emozioni, ma non sono coscienti di questa emotività. L’alessitimico vive l’emozione solo per via somatica, percependo quindi solo gli effetti fisici come ad esempio il batticuore o il nodo alla gola, senza però sapere come individuarne il significato.
Come afferma LeDoux (1996): “Sono gli stati del cervello e le risposte del corpo i fatti fondamentali di un’emozione. I sentimenti coscienti sono solo decorazioni, la ciliegina sulla torta emotiva”. La persona non inibisce o nega le emozioni, bensì non ha parole; in altri termini, non riesce ad esprimere. Quindi non possiamo parlare di persone “senza cuore” o “fredde”, e quindi meno emotive, ma semplicemente di persone “non consapevoli”.
L’infanzia di chi non sa esprimere le sue emozioni
Prima di condannare il tuo partner, sappi che lui/lei già sta scontando una pena e la sua prima condanna risale all’infanzia, al rapporto che ha instaurato con la sua figura di attaccamento. (il caregiver)
Molti affermano che chi non sa esprimere le sue emozioni ha probabilmente ricevuto un’educazione troppo severa, rigida, fatta di imposizione e regole, dove non c’era spazio per manifestazioni emotive. Certo, può starci, ma più probabilmente, chi non sa esprimere i propri sentimenti porta dentro di sé, una paura intrinseca di legarsi dovuta a un rapporto ambivalente con la mamma.
Un bambino piccolo ha una visione limitata del mondo e della vita, il suo mondo è la mamma e la sua capacità di dare amore in età adulta altro non è che lo specchio esatto del modo in cui egli stesso ha ricevuto amore da bambino. Una mamma con uno stile di attaccamento disorganizzato nei confronti del figlio, oscilla tra momenti di dipendenza affettiva e momenti di distacco e apparente anaffettività.
Tra le diverse conseguenze possibili, vi è anche l’incapacità di manifestare amore e di esprimere emozioni. L’adulto è “segretamente terrorizzato” dall’idea di instaurare un legame perché con il partner teme di rivivere il dolore sperimentato da bambino, quel dolore causato dai continui distacchi e dall’atteggiamento ambivalente della madre. Durante la sua infanzia, chi non sa esprimere le sue emozioni, ha appreso una lezione cruciale e devastante: non bisogna legarsi.
A questo punto è chiaro che non stiamo parlando di un semplice partner introverso o chiuso, bensì di una persona che a causa di blocchi emotivi è costretta ad allontanarsi dall’amore e da quelli che possono essere legami più profondi.
Blocchi emotivi che invalidano la coppia
Chi non riesce ad accedere alle sue emozioni e, di conseguenza, non riesce ad esprimerle, probabilmente tende ad assumere un comportamento oscillante nella coppia: oggi ti ama e domani…non lo sa. Nei momenti in cui il partner ti riferisce di non provare amore o di avere confusione circa i suoi sentimenti, è perché in lui/lei scatta un meccanismo di difesa, il suo inconscio ripropone spettri del passato e così si sente costretto a dover fare qualche passo indietro nella relazione. Allontanamenti, silenzi, distacco, freddezza.. sono tutte conseguenze dei suoi meccanismi di difesa.
Chi non riesce ad accedere alla sue emozioni attua altre strategie per ricercare conferma nella coppia. Al contrario tuo, che magari riesci ad approcciarti al tuo partner in modo sicuro, queste persone sentono l’esigenza di trovare escamotage per avere attenzioni.
Potrebbero riferirti di una collega a lavoro che gli fa il filo, oppure di un’amica in palestra che gli dedica attenzioni particolari… Tutto per avere conferme del tuo interesse. Allora ti basterà mostrargli/le il tuo interesse in modo costante nel tempo? No, in effetti non basta questo, perché quando tu fai qualche passo avanti per rafforzare il legame, lui/lei fa dieci passi indietro per difendersi.
Allora.. come comportarsi?
Nota bene, la difficoltà nell’accedere agli stati più profondi della propria sfera emotiva, può essere un sintomo di diversi disturbi di personalità tuttavia, questo deficit non necessariamente implica la presenza di un disturbo. In molti casi può trattarsi di un blocco emotivo a sé che va curato e trattato come tale.
Cosa puoi fare per vivere bene la coppia?
Dal tuo canto, devi ricordare che, è vero, esiste l’amore e ti sei innamorata/o di una persona con delle difficoltà… ma ancora prima esiste l’amore verso te stessa/o e deve tutelarti. Chiarisci subito che pretendi una relazione sana!
Per far sentire il partner a suo agio, non sminuire, non screditare e soprattutto non giudicare le sue emozioni. Nessuno vorrebbe partecipare a una festa se il padrone di casa accogliesse gli ospiti criticando il loro abbigliamento! Al bando le frasi come “non dovresti sentirti in questo modo” “come puoi essere triste per questo?” “suvvia, non è nulla…”. Giudicando o sminuendo le emozioni del tuo partner, non fai altro che innalzare le sue difese.
Ti senti meritevole di una relazione che duri tutta la vita?
L’amore appagante è un’esperienza preziosa che arricchisce la nostra vita e ci porta felicità e soddisfazione. Tuttavia, spesso ci dimentichiamo che per avere un amore appagante, dobbiamo iniziare con un amore verso noi stessi. Se c’è una cosa che deve esserti chiaro, è che nella vita tu meriti di essere amata/o, valorizzata/o e rispettata/o. E tutto questo non fa di te una persona privilegiata, egoista e tanto meno un’eterna sognatrice o sognatore! L’amore non reca sofferenza….l’amore reca gioia, felicità. E tu meriti di essere amata/o come se fossi la cosa più bella e preziosa che il tuo partner abbia mai avuto…
Ricorda sempre: siamo tutti/e meritevoli, tutti/e capaci di affrontare le situazioni della vita e se non lo siamo possiamo imparare a partire dalle risorse in nostro possesso, che possiamo in qualsiasi momento implementare e rio-orientare.
Tu hai un valore intrinseco! Quel valore, non deve dartelo certo il legame, il legame deve riconoscerlo, deve fornire l’ambiente giusto per esprimerlo, per farlo sbocciare, fiorire…! Ma come si fa ad amarsi? Ti spiego come compiere questa grande impresa nel mio libro «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce». Ti prometto che, quando avrai letto l’ultima pagina, avrai la considerazione di cui hai bisogno. Mollerai la presa e smetterai di affannarti dietro a persone o cose che ti tormentano. Puoi trovare il mio libro, già bestseller, in qualsiasi libreria d’Italia o su Amazon, a questo indirizzo.
Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in psicobiologia
Autore del bestseller «Riscrivi le pagine della tua vita» (tradotto in 5 lingue) e del nuovo «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce».
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