Nell’ambito delle relazioni, è importante mantenere un equilibrio tra dare e ricevere amore, rispetto e felicità. Tuttavia, a volte, è possibile cadere nella trappola di annullarsi in amore, perdendo il proprio sé nella relazione. Accade spesso, e più di una volta in maniera “sotterranea”. Con annullarsi per l’altro, intendo
- il quasi totale azzeramento dei propri, personali bisogni;
- il conseguente “asservimento” ai bisogni del partner, come se fossero più importanti dei propri.
Questa situazione incarna una delle dinamiche più insidiose all’interno delle cosiddette dipendenze affettive, nonché, una “anticamera” piuttosto comune di quei rapporti che possiamo definire come relazioni tossiche.
Mantenere solida una relazione non è semplice!
Ci vuole impegno da parte della coppia. In ogni coppia vi sono responsabilità nell’equilibrio da proteggere e dei compromessi che vanno raggiunti insieme. Certo, stare insieme implica molto impegno da parte di entrambi e qualche sacrificio che, tuttavia dev’essere qualcosa che non comporti rinunce spropositate e unilaterale. Implica dunque scendere a patti, accettare i compromessi. In effetti una coppia è felice quando trova il suo equilibrio tra il «dare e avere» da parte di entrambi.
Prova a immaginare la relazione d’amore come se fosse un campo da coltivare
Che cosa è indispensabile per riuscire? Naturalmente, disporre degli attrezzi giusti e di una minima competenza: sapere ciò che è meglio fare. Ma, soprattutto, conta il gioco di squadra. In una relazione, il campo è uno solo e dalla terra non crescerà altro che quello che avrete seminato, ciò di cui vi sarete preso cura insieme, con impegno. Che siano frutti o erbacce, saranno frutti o erbacce per tutti e due. Osservando le persone che stanno in coppia si nota un certo modo d’essere e, quindi, di trattarsi a vicenda. Ci sono persone che si prendono cura della relazione e persone che in una relazione finiscono con l’annullarsi. Il rischio è quello di diventare qualcosa di diverso da quello che siamo: qualcosa senza un contenuto autentico, qualcosa di frammentato che sa poco di verità e molto di costruito.
Cosa accade quando la nostra identità si annulla nella relazione?
A differenza di una relazione sana che è soddisfacente per entrambi, quella a senso unico è un rapporto profondamente squilibrato nel “dare e avere”. Capita quando uno dei due è completamente decentrato a favore dell’altro, che prende e basta, assorbendo così tutte le energie. Questo tipo di relazione è spesso tipica delle dipendenze affettive in cui la persona dipendente si aggancia a un’altra che chiede, pretende costanti attenzione e un impegno relazionale, appunto, unilaterale.
Le cause di questo comportamento così sbilanciato vanno ricercate nella nostra infanzia. In una famiglia disfunzionale, il bambino impara a sintonizzarsi con i bisogni dei genitori e non viceversa come, invece, dovrebbe accadere per un sano sviluppo emotivo. Imparare da piccoli che i miei bisogni non contano e che anzi sono io che devo occuparmi degli altri, sposta completamente il focus da sé stessi fino ad anestetizzarsi completamente sulle proprie necessità.
Riconoscere e ammettere che la relazione è sbilanciata e, soprattutto, che ci porta dolore in maniera squilibrata rispetto a tutti i nostri sforzi non è semplice. Tuttavia, quando (o se) ci accorgiamo che stiamo rinunciando a molte parti di noi (idee, desideri, convinzioni, etc) significa, appunto, che il nostro rapporto non funziona in modo sano!
Paura dell’abbandono
Chi tende a fare scelte “in funzione dell’altro” è terrorizzato dall’idea di essere abbandonato dal partner al punto da abbandonare se stesso (i propri gusti, le proprie emozioni, la propria naturalezza) pur di non correre alcun rischio. Il paradosso è che, spesso, si finisce proprio nell’imbattersi in ciò che più spaventa: l’abbandono. Ci sono alcune questioni su cui entrambi, in una coppia, dovrebbero esporre posizioni chiare e capire se c’è spazio per sviluppare un rapporto sereno e soddisfacenti (per entrambi!) o meno. Per questo, è importante capire se le nostre azioni vengono fatte in funzione della paura di perdere il partner.
Che cosa scatta nella testa? E’ un meccanismo inconscio, di difesa ma autodistruttivo
Non ce ne rendiamo conto ed è su questa inconsapevolezza che fa leva la paura e che attecchisce l’annullamento della propria identità. “A lui piacciono le bionde? Allora mi tingo. A lui danno fastidio le donne che indossano i tacchi a lavoro? Allora non li metto più. Lui non apprezza l’esuberanza? Allora smonto il mio lato estroverso per non farmi giudicare. Lui non sopporta i miei amici? Allora smetto di frequentarli.“
In questi casi, la nostra parte autentica viene accantonata e a guidarci è tutt’altro: è il lato ombra, è l’angoscia nascosta dell’abbandono. Entrare il contatto con l’incubo che alimenta questi atteggiamenti sono i primi passi per il recupero della propria identità.
NOTA BENE: mi scuso con tutti gli uomini che si rivedono in queste dinamiche per aver usato il femminile. Le donne con questa difficoltà relazionale che giungono all’osservazione clinica sono di gran lunga più degli uomini ma questo non esclude che anche gli uomini possano avere una spiccata sofferenza a causa della dipendenza affettiva.
Segnali che ti sta annullando per il tuo partner
Annullarsi per amore non è un gesto d’amore né verso se stessi ne tantomeno verso il partner! L’amore è tutt’altro: è un sentimento che rinforza e non distrugge, è accettazione e non negazione, è coraggio e non terrore. Per questo, è importante che tu sappia a priori quali sono le condizioni da non accettare mai in una relazione. Ecco quando decidi di annullarti per il partner!
1. Ti annulli quando ti sminuisci
Siamo tutti uguali, nessuno è superiore o inferiore all’altro. Questo vale, o dovrebbe valere in una coppia che funziona. In genere, un partner che ci ama non ha alcun interesse ad affossarci, anzi cerca di sostenerci e incoraggiarci. Soprattutto, ci apprezza per come siamo. Quindi ti stai annullando quando ogni cosa che fai, ogni traguardo che raggiungi, grande o piccolo che sia, viene svalutato.
Non dovremmo fare finta di niente quando il partner dice qualcosa che ci ferisce. A lungo andare, infatti, se facciamo finta di niente, raggiungeremo un punto in cui perderemo ogni punto di riferimento con noi stessi. Meglio, quindi, comunicare al partner come ci sentiamo quando certe sue affermazioni ci feriscono o ci fanno sentire sminuiti.
2. Ti annulli quando rinunci alla tua identità
Come già accennato, stare insieme implica impegno e un po’ di sacrifici da parte della coppia. In genere, soprattutto all’inizio di una storia, chi è altruista tende ad anteporre il partner a se stesso. Ecco, all’inizio, ed entro una certa misura, è normale… è fisiologico quando ci si innamora. Tuttavia, in una relazione che cresce e si evolve in modo sano, la coppia dovrebbe imparare a far coesistere le personalità di entrambi i partner.
In una relazione sana, nella coppia c’è un rapporto di interdipendenza. Questo significa che all’interno della coppia ci sono due identità distinte e separate. Un’altra cosa, tipica dei rapporti tossici, è la dipendenza. Per non annullarci per il partner, infatti, dovremmo evitare di rinunciare ai nostri interessi, ai nostri amici, alle nostre convinzioni.
3. Ti annulli quando ti abitui alle questioni irrisolte
Abituarsi alle questioni irrisolte è una delle condizioni da non accettare in una relazione, ovviamente nemmeno da praticare. Cosa intendo per questione irrisolta? Sono tutte quelle situazioni che necessitano di chiarimento o confronto. Quei problemi o diverbi che non vengono mai risolti per paura di creare malumori. Quindi si preferisce far finta di niente! Questo comportamento lascia in continuazione ferite aperte.
4. Ti annulli quando dipendi emotivamente dal partner
A questo punto, l’amore diventa una cosa che subiamo passivamente, su cui non abbiamo controllo. Tutti i nostri sforzi, infatti, sono rivolti al partner, e questo ci condiziona in diversi modi. Ci annulliamo appunto! Diventiamo uno zerbino, ma anche stalker. Insomma, siamo ossessionati da un partner che, in realtà, non ci ama. D’altronde se il nostro fosse un amore sano, nessuna persona vorrebbe che noi dipendessimo dal partner.
Se metti sempre chi ami e i suoi bisogni prima dei tuoi, sarai sempre infelice…e tu non lo meriti!
Se c’è una cosa che deve esserti chiaro, è che nella vita tu meriti di essere amata, valorizzata e rispettata. E tutto questo non fa di te una persona privilegiata, egoista e tanto meno un’eterna sognatrice! L’amore non reca sofferenza….l’amore reca gioia, felicità. E tu meriti di essere amata come se fossi la cosa più bella e preziosa che il tuo partner abbia mai avuto.
La felicità è una pagina bianca ancora tutta da scrivere, tutta da definire
Se ti ami totalmente, se ti basti e se non hai carenze emotive da colmare allora sì che la tua relazione sarà sana perché non stai cercando qualcuno che ti completi, o che non ti faccia sentire sola, o qualcuno che colmi i tuoi vuoti ma semplicemente cercherai un partner che porti del valore aggiunto alla tua vita. Ma se non senti di valere e meritare, se non riconosci il tuo valore, se pensi che a te non sia destinato nulla di buono rischierai sempre di annullarti per il prossimo. E non te lo meriti! Un «non merito amore, sono destinato a rimanere solo» (dopo l’ennesima delusione), può trasformarsi in «merito chi mi rispetta». In fondo non è affatto facile mettersi in gioco… e sforzarsi di capire cosa ci porta a cadere sempre in mani sbagliate richiede molto coraggio. Già che ti stai cimentando in questa impresa, è ammirevole. Sii consapevole che l’amore a cui aspiri è già presente dentro di te, anche ora, devi solo afferrarlo e sentirlo. Usalo per scrivere le pagine della tua vita.
Sganciarsi da una dipendenza affettiva significa, innanzitutto, recuperare la possibilità di pensarsi (anche!) da soli.
Si parla pochissimo di rispetto di sé. Eppure si tratta di una componente essenziale per la salute (fisica e mentale) e per il mantenimento di relazioni sane. Se ti riconosci in questi punti, vuol dire che stai trascorrendo la tua vita remandoti contro. È mai possibile andare “contro se stessi”? Purtroppo sì, questo capita quando non ti hanno insegnato a riconoscere il tuo valore. Come spiego nei miei incontri e come ho dettagliato nei miei due libri (entrambi bestseller), siamo la sintesi dei nostri vissuti e, il modo in cui ci comportiamo con noi stessi, riflette in qualche misura il modo in cui gli altri ci hanno trattato durante l’infanzia. È lì, a quell’età che impariamo come scendere a patti con noi stessi, se rispettarci e stimarci oppure se metterci da parte e calpestare i nostri diritti emotivi e finanche negare i nostri bisogni! Se vuoi finalmente iniziare a rispettarti, ti consiglio vivamente di leggere il mio libro «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce», puoi trovarlo in tutte le librerie o su Amazon, a questo indirizzo.
A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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