Molte persone tendono ad associare il distacco all’essere emotivamente freddi e insensibili. Ma il vero distacco è esattamente l’opposto: vivere pienamente in questo mondo, senza essere attaccati a persone, risultati, cose o pensieri che creano sofferenza. Attraverso il distacco emotivo rimettiamo noi stessi al centro della nostra vita, senza attaccamenti a persone, oggetti o idee perché l’attaccamento è fonte di frustrazione, ansia e infelicità, e nasce dalle nostre insicurezze.
Il distacco emotivo è un’esperienza che possiamo talvolta ritenere fisiologica. Ad esempio la prima volta che abbiamo rinunciato alle vacanze con i nostri genitori per partire in compagnia degli amici, possiamo dire di aver praticato un piccolo distacco emotivo utile alla nostra crescita, e naturalmente che nulla ha a che vedere con l’affetto per mamma e papà, sempre immutato. Tuttavia abbiamo magari sperimentato una sensazione di maggior indipendenza, come se mettere una piccola distanza tra noi e loro ci avesse consentito di scoprire lati nuovi della nostra personalità, fino a quel momento sconosciuti anche a noi.
Ammettiamolo! Siamo sempre alla ricerca spasmodica della felicità a tutti i costi
Acquistare un nuovo gadget o una nuova auto può essere soddisfacente o elettrizzante, ma dopo un po’ il brivido svanisce sempre e ci ritroviamo nella stessa situazione: alla ricerca di qualcos’altro da acquistare per prolungare la sensazione di felicità. Ed ecco che si cambiano gli oggetti quando ancora perfettamente funzionanti: l’auto quando è ancora in ottimo stato, un nuovo smartphone solo per un capriccio quando il vecchio è ancora all’avanguardia, compriamo indumenti nuovi quando i nostri guardaroba sono già stracolmi utilizzando magari solo una parte di essi.
Questo modo di fare, tuttavia, ci lascia, in fondo, stressati e insoddisfatti. In effetti, si tratta di una felicità effimera che una volta svanita ci lascia un vuoto interiore di gran lunga superiore rispetto a quello che avrebbe dovuto colmare.
A monte di tutto dovremmo chiederci: cosa voglio veramente?
Facciamo un esempio: voglio un nuovo cellulare. Ok, ma perché? Perché avere un nuovo cellulare mi farebbe stare meglio. Bene, ma perché voglio sentirmi così?……….Ed ecco, si arriva alla vera essenza della risposta. Tutto ciò che voglio nella vita è ESSERE FELICE
A questo punto è legittimo chiedersi: come cerco la mia felicità? La cerco fuori di me, quindi nel possesso di oggetti o nella sperimentazione di determinate situazioni, oppure la cerco dentro di me, come un’identità che prescinda dall’esterno?
Subordinare la felicità a una condizione significa pensare che questo stato d’animo dipenda dalle circostanze, e non da me stessa. In questo modo divento automaticamente burattino del destino, nella speranza di raggiungere le condizioni ideali. Pertanto, questo significa anche che se non si produrranno le circostanze giuste non sarò mai felice!
In analisi, questo tipo di ricerca è fonte inesauribile di stress e insoddisfazione: fino a che non ho quello che voglio, mi sentirò ansiosa di ottenerlo. E più sperimenterò ansia e frustrazione, più attrarrò… lo stesso: ansia e insoddisfazione!
Ecco perché è importante provare a vivere distaccati dal risultato di ogni situazione che sperimentiamo. Dobbiamo imparare a vivere con l’impegno per migliorare il nostro futuro, ma restando focalizzati sul momento presente. In altre parole, muoversi verso quello che si desidera distaccandosi emotivamente dal risultato finale.
Più diventi consapevole dei tuoi processi interni, di ciò che accade dentro di te, maggiormente puoi sviluppare un sano distacco emotivo
Il distacco significa avere fiducia nelle proprie potenzialità, l’attaccamento, invece, avere paura della perdita; il distacco ci fa sentire sicuri e ci spinge ad agire in maniera più rilassata, mentre l’attaccamento ci fa vivere nell’ansia. Stesso discorso vale per le relazioni: in questo caso, distaccarsi non significa non amare, bensì non dipendere dalla persona con cui abbiamo una relazione; vuol dire essere autonomi, liberi dalla paura della perdita, per iniziare a godere veramente dei frutti dell’amore.
Perché sviluppare un sano distacco emotivo
Troppo spesso la vita ci travolge, impedendoci di assaporare l’attimo, di essere nel presente, di essere consapevoli di ciò che accade. Sviluppare allora un sano distacco emotivo diventa fondamentale. Se riesco a “mettere spazio” dentro di me, fra ciò che accade fuori e dentro e, anche rispetto al dentro, osservare consapevolmente, allora sono davvero libera.
Solo se posso scegliere posso definirmi così, libera. In alternativa sono semplicemente schiava di me stessa, del mio carattere, della mia storia, delle mie paure, di ciò che è stato, ma che troppo spesso non ho mai scelto di essere.
Distacco dai beni materiali
Come già accennato nel paragrafo precedente, forse siamo troppo attaccati alle cose che possediamo e troppo dipendenti dall’acquistare e accumulare sempre più cose senza però farci questa semplice domanda: “È abbastanza importante?” Quando ti distacchi dalla compulsione di possedere cose solo per il gusto di possederle, inizi a sperimentare la vera libertà e gioia dalle cose che contano davvero.
Distacco nelle relazioni
La maggior parte di noi fraintende l’amore con il vivere in osmosi; stare attaccati all’altra persona, cercando di risolvergli ogni problema e prendersene cura in tutti i modi possibili, anche se ciò avviene a costo di trascurare il proprio benessere. Diventa anche peggio quando lasciamo che le nostre vite ruotino attorno a determinate relazioni.
Potrebbe essere il rapporto con i tuoi genitori, con il tuo coniuge, con i tuoi migliori amici o con chiunque altro abbia una grande influenza nella tua vita. In tutte le relazioni è necessario praticare una certa dose di distacco. Ecco alcuni motivi:
- Il distacco è necessario per non prendere tutto sul personale perché non controlli le reazioni altrui.
- Il distacco è necessario in modo che tu non cerchi sempre e solo l’approvazione degli altri per prendere decisioni.
- Il distacco è necessario per capire che l’amore riguarda l’accettazione e non il controllo.
Altro motivo per cui è salutare praticare la legge del distacco nella relazione? Cercherò di spiegarlo con un esempio pratico! Se il mio partner mi trascura, invece di focalizzarmi su come cambiarlo e sul dolore che mi procura, dovrei distaccarmi da tutto questo e concentrarmi sulle opportunità che mi ruotano intorno: potrei frequentare una persona che mi rispetti e che riesca davvero a farmi stare bene.
L’autocontrollo emozionale permette dunque di vedere senza offuscamenti la realtà, sia esteriore che interiore, e ci porta a scegliere il meglio per noi stessi. Per praticarlo, non devi fare altro che rispettare queste due variabili:
- Il tempo: Perché bisogna lasciare alle emozioni il tempo fisiologico per raffreddarsi
- Lo spazio: Perché bisogna distaccarsi da qualcosa a cui si è troppo vicini per poter adottare una nuova prospettiva e vederla meglio.
Distacco dalle tue esperienze
La vita è pensata per essere vissuta e per non essere troppo analizzata. Eppure, il più delle volte ci troviamo bloccati nella nostra testa a raccontare esperienze, per lo più spiacevoli, ancora e ancora fino a quando non ci abbattono. Non solo, tendiamo anche a portarle con noi in giro come la nuvoletta di Fantozzi. Formano i nostri pregiudizi e intaccano negativamente la nostra visione del mondo. Tendiamo a generalizzare eccessivamente e ci aggrappiamo troppo strettamente alle nostre esperienze passate.
Una cosa è prendere gli insegnamenti da un’esperienza e andare avanti nella vita con nuova saggezza, un’altra cosa portare l’amarezza, il senso di colpa e il rimpianto delle esperienze passate e lasciare che contaminino i tuoi giorni presenti.
Distacco dal tuo lavoro
Significa che non devi definire il tuo valore personale troppo strettamente rispetto alle tue prestazioni sul posto di lavoro o alle convalide che ricevi. E ancora significa che non ti affidi solo al lavoro per darti una sensazione di completezza e per dare un senso alla tua vita.
Distacco dai propri pensieri (la più importante)
Tra tutte le forme di distacco, trovo questa più profonda nei modi in cui può aiutarci a crescere. La maggior parte di noi è troppo attaccata ai propri pensieri e ai propri schemi di pensiero ossessivi. Diventa un problema quando confondiamo i nostri pensieri con i sentimenti e finiamo per intraprendere azioni d’impulso.
Il distacco dai pensieri, spesso praticato attraverso la meditazione fino a diventare una pratica abituale, ti aiuta a guardare i tuoi pensieri come un estraneo, lasciandoli andare e venire senza permetterti di attaccarti troppo a loro. Questo ti permette di praticare una certa quantità di distacco e inizi a vedere che non tutti i pensieri sono importanti. Ti rendi conto che la maggior parte di loro ti sta solo annebbiando la testa e sarà meglio liberartene. I nostri pensieri sono solo pensieri. Non sono la verità o la realtà ultima. Con la pratica, i tuoi pensieri turbolenti e le emozioni negative perderanno la presa sulla tua mente.
Imparare a distaccarsi è un attitudine che si può sviluppare con la volontà e a piccoli passi
Se ricerchi la vera pace, devi imparare che questa non può essere autentica se ancora hai paura di perdere qualcosa o qualcuno, non può esserci pace se questa dipende da condizioni esterne, non può esserci pace se devi recitare ruoli che non sono tuoi, non c’è pace fintanto che vivi sotto l’incantesimo del canto della paura.
Ecco un piccolo esercizio per iniziare a distaccarti da qualcosa di materiale. Prova a vedere cosa senti dentro nel prendere un vecchio oggetto che non vuoi buttare via perché ti ricorda “un momento”, prova a staccarti da quell’oggetto, prova a zittire la paura di fare un gesto che di sicuro non cambierà la tua vita, ma che certamente cambierà qualcosa all’interno di te. Quindi se vuoi davvero riprendere i redini della tua vita, non lasciarle in mano alle tue emozioni o cose e persone fuori di te. Non diventerai una persona fredda, distante, distaccata dagli altri, sarai semplicemente più centrata, consapevole e compassionevole. Vivrai una vita più piena e serena perché sarai presente in ogni istante.
Il lusso di sentirsi liberi, sempre
In qualsiasi ambiente, dovremmo concederci sempre il lusso di sentirci a nostro agio. Certo, il make-up, le griffe, in un corpo in forma, possono essere fonte di sicurezza, ma dobbiamo ricordarci che in nessun caso dovrebbero essere l’unica fonte di sicurezza. In nessun caso dovremmo apprezzare noi stessi in base a quanto riteniamo di essere apprezzabili dagli altri! Ognuno di noi, uomo o donna che sia, ha un suo valore intrinseco, è unico, speciale, irripetibile. Dovrebbe bastarci questa consapevolezza a farci stare bene con noi stessi.
Se non ci accettiamo, non significa che siamo inaccettabili! Significa solo che non abbiamo avuto la possibilità di completato quel processo di autonomia emotiva che avremmo dovuto attraversare durante l’infanzia. I nostri genitori, per un motivo o un altro, non hanno saputo/potuto sostenerci nelle nostre conquiste. Anzi, alcuni genitori ci hanno reso le cose davvero difficili. Ora che siamo adulti, però, sta a noi emanciparci, sta a noi affermare la nostra identità di persone complete.
Esigiamo da noi grandi cose, enormi imprese e grandi conquiste, tanto che dimentichiamo l’importanza delle piccole cose
Partire dalle piccole cose, provare e riprovare, concedersi sempre un’altra opportunità e soprattutto imparare a concederci lo spazio che fino a oggi ci è stato negato. È questo il mezzo che abbiamo per rinascere e guarire dal passato. A molti di noi non è mai stato concesso lo spazio di cui avevamo bisogno per poter allargare le spalle con fierezza, è arrivato il momento di prendercelo da soli. Non abbiamo bisogno di conquistarcelo perché già ci spetta per diritto. Se vuoi diventare davvero la migliore versione di te stesso, ti consiglio di leggere il libro di psicologia e self-help: «Riscrivi le Pagine della Tua Vita» (disponibile a questo indirizzo Amazon e in tutte le librerie d’Italia), accumulerai un mucchio di consapevolezze su chi sei e cosa puoi fare per te stesso, per uscire dall’empasse e vivere meglio. Se il ristagno in cui ti trovi riguarda la sfera sentimentale e senti che il tuo scoglio più pesante è l’insoddisfazione dei legami che stringi e la mancata autonomia, allora puoi trovare gli strumenti che ti servono leggendo il manuale di psicologia «d’Amore ci si ammala, d’Amore si Guarisce». Anche questo disponibile su amazon e in tutte le librerie.
A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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