Che il nostro passato abbia un’influenza sul nostro presente si sa. Quello che non si sa o forse non si vuol sapere è che è proprio un vissuto difficile a condizionare in modo disfunzionale e invalidante il nostro presente. Non possiamo considerare superata una situazione difficile del nostro vissuto solo perché appartiene al passato. Tutto ciò che genera un disagio emotivo deve essere necessariamente elaborato, se questo passaggio non avviene nascono conflitti e malesseri che non si risolvono con il trascorrere del tempo. È come avere un peso sull’anima, nella mente, nello spirito.
Tutti noi abbiamo subito traumi, di diversa entità
Per alcuni può essere stato traumatico essere umiliati a scuola da un insegnante troppo duro, o criticati duramente dai genitori, per altri essere stati lasciati dal proprio partner; per molti può essere traumatica la perdita del lavoro, oppure il divorzio, o la perdita di una persona cara, ma anche un giudizio ricevuto. Questo può rendere la persona che ne soffre più fragile nell’affrontare le difficoltà della vita e diminuirne la resilienza, cioè la capacità di fronteggiare efficacemente le contrarietà e accedere alla forza interiore per realizzare i propri obiettivi, nonostante circostanze avverse che possono manifestarsi.
Per questo si afferma che i trauma irrisolti tendono a creare una serie di “complessi” , che sono la base di relazioni disfunzionali con se stessi, con gli altri e con l’esperienza esteriore, e condurre allo sviluppo di diversi disagi psicofisici. Ci sono sempre persone irrisolte intorno a noi. Ma cosa significa, come si comportano. Le conosciamo, forse siamo noi i primi a esserlo
Chi è la persona irrisolta
La persona irrisolta è colei o colui che non sa appagare i propri bisogni psicologici. Non sa muoversi entro relazioni autentiche, porta con sé un grosso carico emotivo e ha subìto una forte trascuratezza emotiva durante l’infanzia che talvolta nega. La trascuratezza emotiva è l’equivalente di un trauma. In psicologia, un trauma non è necessariamente un evento singolo dall’elevata entità emozionale ma anche il perpetuarsi di esperienze emotive negative soprattutto in periodi sensibili come l’infanzia. In genere il bambino viene traumatizzato da genitori inadeguati, svogliati, egocentrici o risucchiati da patologie (ansia, depressione, schizofrenia…).
Una persona irrisolta non ha potuto compiere uno sviluppo psichico sano. La sofferenza mentale della persona irrisolta è conseguenza di un ambiente frustrante e deprivante che limita la capacità dell’Io di avere relazioni gratificanti con l’esterno (dal lavoro alle relazioni). Una persona irrisolta non riesce a relazionarsi con l’altro sulla base di ciò che è realmente, ma si relazione sulla base dei suoi ancestrali bisogni (che nel presente non hanno più ragione di esistere).
Le caratteristiche di una persona irrisolta possono essere le più svariate, ogni persona è unica e non risponde a modelli “preconfezionati”, tuttavia vi sono delle “lacune” che si manifestano con determinate caratteristiche. Vediamo quali.
1. Vede l’altro come mezzo per gratificare i suoi bisogni emotivi
La relazione di coppia con una persona irrisolta non è facile, richiede una grossa dose di pazienza. Una persona irrisolta può essere disorientante, svilente, ma anche accudente… il suo schema relazionale dipende dal modello che ha interiorizzato (oggetto interno) ma c’è un fattore caratteristico comune. L’elemento che accomuna tutte le relazioni con una persona irrisolta e che può determinare la fine stessa della relazione, è la ricerca spasmodica all’interno della coppia di gratificare tutti i suoi bisogni emotivi.
Le persone irrisolte si caratterizzano per aspettative non realistiche e per richieste eccessive, spesso a un forte entusiasmo iniziale per la scoperta di un grande amore segue uno stato di ansia e di rabbia poiché generalmente, le aspettative iniziali idealizzate non vengono soddisfatte.
2. Ha problemi nella gestione della rabbia
La difficoltà nella gestione della rabbia è uno dei segni più comuni di chi porta dentro un vissuto emotivo irrisolto. La rabbia per l’ancestrale ingiustizia subita (non essere stato amato così come meritava durante l’infanzia) si manifesta in ogni piccolo intoppo. Le persone irrisolte hanno un rapporto pessimo con la rabbia, per quanto possano provare a cambiare atteggiamento e abitudini, la rabbia non sparirà.
3. Le sue relazioni sociali sono spesso instabili
I rapporti con le altre persone cambiano in modo repentino. Improvvisamente l’altro appare noioso, oppure non merita la sua attenzione oppure viene descritto come troppo invidioso… le casistiche sono tante.
4. Non si sente a suo agio con la solitudine
Anche se spesso non riesce a vedere del buono nelle persone che lo circondano e si ritira socialmente, è altrettanto vero che non si sente a suo agio con la solitudine.
5. Fa fatica a mantenere una routine
Le abitudini possono sembrare una zavorra, tuttavia forniscono delle certezze e aiutano nell’organizzazione: consentono di scandire il ritmo della giornata. Una persona irrisolta fatica a organizzare le giornate.
6. E’ passivo o reattivo
Le persone passive si sentono sopraffatte e subiscono qualsiasi evento senza riuscire a cambiare la situazione, non si sentono abbastanza autonome da prendere la situazione in pugno. Questa tipo di persona irrisolta in genere demanda al partner (o all’altro significativo, anche un amico) ogni genere di decisione e si lascia guidare.
Le persone reattive passano all’azione fin troppo spesso ma lo fanno “in automatico”, senza prendere decisioni consapevoli e pensate. Si muovono “a caldo” senza capire di cosa hanno realmente bisogno. La persona risolta non è ne’ passiva, ne’ reattiva ma è proattiva, è orientata al cambiamento, al miglioramento e all’autoaffermazione.
7. Non sa prendere decisioni in linea con i suoi bisogni
Il problema della mancata continuità nell’identità è l’abbondanza dei conflitti: si arriva a desiderare cose discordanti, si è in bilico tra l’essere e il non essere, il bene e il male… e soprattutto non sempre si riescono a prendere decisioni in linea con i propri reali bisogni. Il senso d’iniziativa non è affatto in linea con emozioni e pensieri. I comportamenti possono essere in disaccordo con ciò che si desidera e la volontà.
8. Non sa gestire i confini interpersonali
La mancanza di senso del Sé si ripercuote su tutti gli aspetti della vita, non riuscendo a definire un sé non riesce a definire i confini tra sé e l’altro. Può essere prevaricante o estremamente chiuso, può lasciarsi prevaricare o tenere tutti lontani. Una persona irrisolta ha difficoltà a gestire i confini tra sé e l’altro.
9. Vuole eliminare ogni incertezza
Nessuno si sente a proprio agio con le incertezze ma una persona irrisolta arriva a sviluppare strategie di controllo per evitarle a ogni costo. Odia l’idea di dover affrontare dei cambiamenti ma non per la trasformazione in sé (magari il risultato finale può anche piacergli) ma per la situazione di incertezza che si andrebbe a generare nella transizione. La reticenza di affrontare cambiamenti potrebbero indurlo ad accettare storie sconvenienti per preservare la certezza di un legame con qualcuno.
10. Ha una bassa autostima
Chi ha una sana autostima è capace di riconoscere i suoi limiti, apprezzare i punti di forza e lavorare sulla crescita personale. Una sana autostima rende immuni alla paura del rifiuto ed è la base fondamentale dell’autosufficienza. E’ chiaro che la mancanza di una sana autostima apre le porte alla falsa stima di sé (che può condurre a tratti narcisistici) o a una palese disistima (incapacità nel credere nelle proprie risorse, mancanza di valore…).
Imparare a convivere con con i fantasmi del passato, facendo attenzione a non farsi del male, a volte, richiede un lungo percorso. Pertanto, devi cercare di restare sereno, essere paziente e darti il tempo per sentire e riconoscere i segnali che il tuo corpo e la tua mente ti inviano come risposta ai passi che fai, con la piena consapevolezza che è un cammino a volte difficoltoso, ma imprescindibile per essere felice. Tutti quanti potenzialmente sono in grado di superare un trauma: E’ necessario però avere ben chiari i passi da fare e seguire il percorso con decisione.
Essere feriti non è una colpa e non dovrebbe divenire motivo di sentirsi sbagliati
Essere ferito è un passaggio di vita che può orientarti verso una forza interiore che, una volta raggiunta, diventa come una luminosa giornata di sole attraverso cui potrai riscaldare le fredde mani di un’infanzia tradita, delusa o ingannata. Ricorda sempre….Qualsiasi emozione è segno della tua umanità e della tua forza. Quando ascolti le tue emozioni stai onorando chi sei davvero, ti stai rispettando e stai aprendo le porte a una vita più gratificante.
Questo articolo è ispirato al mio libro «Riscrivi le Pagine della Tua Vita», disponibile su Amazon e in tutte le librerie. Con il libro, cerco di diffondere la cultura della salute emotiva partendo proprio dall’abilità di accogliere le proprie emozioni e capire che vissuto ti stanno raccontando. Si parla di abilità perché come qualsiasi altra operazione complessa è qualcosa che è necessario apprendere.
Da bambini, i nostri genitori ci insegnano a leggere e a scrivere, capacità cognitive estremamente complesse per un bambino! Già a pochi anni dobbiamo imparare a distinguere dei simboli che lì per lì sembrano senza senso, dobbiamo imparare a replicarli con una penna, a impugnarla quella penna! Al contempo dobbiamo impararne ad associare un suono a ogni simbolo e poi a usare quelle lettere per comporre parole. Una sfida enorme che però siamo riusciti a superare!
Da bambini avremmo dovuto ricevere un’educazione emotiva che però è tardata ad arrivare: i nostri genitori in primis non l’hanno ricevuta! Come loro, siamo stati lasciati allo sbaraglio. Anzi, quelli più sfortunati tra noi sono stati addestrati a mettersi da parte, a ignorare i propri bisogni ed emozioni, a pensare che c’è sempre qualcosa di più importante di sé! Ecco, nel mio libro “d’Amore ci si ammala, d’Amore si Guarisce“ ti spiego come ripristinare un equilibrio perduto, ti insegno a rivendicare il tuo valore di persona completa e degna di amore, ad ascoltare i tuoi bisogni, le tue emozioni e a esprimerle senza timore alcuno. Se hai voglia di iniziare a conoscerti davvero, è il libro che fa per te. Puoi trovarlo in libreria oppure su Amazon
A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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