La vita è un viaggio, e raggiungere i 50 anni rappresenta una pietra miliare significativa lungo questo percorso. Mentre alcune persone potrebbero considerare questo traguardo come l’inizio di una fase di declino fisico e mentale, molte altre lo vedono come un’opportunità per celebrare la maturità e godere appieno dei privilegi che l’età adulta può offrire. La personalità di un uomo o di una donna è definita e ben delineata a 50 anni: ognuno di noi è unico, ha una sua storia e si conosce così bene da essere in grado di ammettere i propri pregi e difetti. È un’età in cui, bene o male, ci si è realizzati nella vita, magari ci sono i figli, ormai cresciuti, intenti a camminare lungo il proprio percorso, un matrimonio archiviato o storie precedenti concluse.
Si fanno i conti con il vissuto, con le delusioni, le evoluzioni e i cambiamenti che la vita ci ha presentato nel corso degli anni. Le proprie sconfitte, le storie passate e le delusioni sono infatti un vero e proprio tesoro che ci portiamo dietro, consapevoli degli errori che non potremo più permetterci di commettere e forti delle scelte giuste che abbiamo invece portato avanti con convinzione nel tempo.
C’è chi sostiene che la vera vita inizia dopo i cinquant’anni!
In effetti è vero, e posso confermarlo personalmente dato che ho superato questa soglia anch’io! Sommando abilmente esperienza ed età, ho imparato a guardare avanti senza girarmi indietro; ho imparato che vivere significa dare amore agli altri, ma soprattutto a me stessa.
Certo la pelle non è più la stessa, la pancia si arrotonda, i chili se ne vanno con più fatica, i capelli bianchi si fanno notare ma il rapporto con il mio corpo passa anche attraverso il pensiero e i miei bisogni. Dopo aver compiuto 50 anni ho iniziato a pensare non a quello che non sono stata, ma a quello che posso diventare. Perché avere 50 anni è anche avere la libertà di amare le proprie imperfezioni. Offrirmi la possibilità coerente di uscire dal gregge, disidentificandomi da ciò che non è mio, dalle idee, credenze, valori, schemi mentali e comportamentali che ho ereditato passivamente!
Una donna o un uomo con più di 50 anni lascia il segno dove cammina, diventando padrone dei propri passi
I “50“ sono senza dubbio il momento dove un “sano” egoismo inizia a farsi strada, ma non solo; le vaghe illusioni vengono rimpiazzate da certezze per costruire quel futuro più solido e disincantato. Ci si trova in quella fase della vita in cui si vuole e si può crescere, in cui curare definitivamente le proprie ferite e le questioni che sono rimaste in sospeso nella prima metà del secolo vissuto. A partire dai 50 anni si percepisce con più consapevolezza il ruolo che svolgono certe persone nella nostra vita; individuiamo chi ci mette alla prova, chi ci ama e ci accetta per come siamo, chi non ci sopporta, chi ci ferisce gratuitamente (…).
50 soffi di aria fresca e più..
Contrariamente a quanto si pensa, non è una tappa in cui si sacrifica la vitalità. La somma degli anni custodisce molti insegnamenti. Tra questi, uno importante: senza salute emotiva non può esserci la salute fisica. Hai 50 anni (e magari da un bel pò) e pensi che la tua vita sia in declino? Niente di più sbagliato! Ti accorgerai che è la tappa più bella e importante della tua vita. Ti potrà sembrare impossibile perché forse stai vivendo una situazione difficile. Magari ti senti rifiutato e sopraffatto dalla vita.
Sappi che a 50 anni puoi perdonarti tutto, anche il passato. In amore, per esempio, sai che se è andata storta troppe volte è perché ti sei impuntato: non erano gli altri a essere sbagliati, ma tu a non avere il coraggio di andartene. Puoi chiudere con i rimpianti; perché le scelte che hai dovuto fare, anche se sbagliate, ora non possono più condizionare il tuo presente.. Ora si apre un nuovo capitolo, perché tutta questa esperienza ha forgiato la tua vera personalità. Hai fatto un enorme passo avanti nella ricerca dell’amore, perché ora hai la maturità per dare il giusto peso alle cose che contano per te.
Cosa insegnano i 50 anni
Quando si giunge ai 50 anni, si inizia a riflettere sulla vita, ci si chiede se si conduce quella che si desidera, e si è consapevoli del fatto che, se la risposta è no, allora è arrivato il momento di fare tutti i cambiamenti necessari a realizzare i propri sogni. Ora si sa che cambiare è possibile, così come è possibile lottare per ciò che si vuole. A 50 anni ci si chiede cosa si può imparare:
Ad avere consapevolezza
A cinquant’anni si impara a prendere piena coscienza della propria persona, comprese tutte quelle sfaccettature più “scomode” che si è tanto cercato di nascondere a venti o a trenta. Si fa, in un certo senso, pace con se stessi, accettandosi per ciò che si è: con debolezze, difetti, idiosincrasie e imperfezioni che rendono ogni persona unica e inimitabile.
Ad acquisire nuove priorità
Raggiungere i 50 anni spesso comporta una riflessione sulle priorità nella vita. Le persone imparano a concentrarsi su ciò che è davvero importante per loro e a eliminare le distrazioni superflue. Questo porta a una maggiore focalizzazione e soddisfazione personale.
A non contare sugli altri, ma solo su se stessi
Corollario del punto precedente, a cinquant’anni ci si rende conto che le uniche persone sulle quali si possa fare affidamento non sono più “gli altri”, ma solo e sempre se stessi. A volte si tratta di una lezione dura da digerire, ma c’è di buono che adesso le delusioni collezionate in passato non rimarranno più sullo stomaco, causando fegati marci duri a guarire.
A essere grati al presente
La mezza età porta molte persone a riflettere sulla propria vita e ad apprezzare le cose buone che hanno. Ci si rende conto di quanto siano preziose le relazioni, la salute e le opportunità presenti nel momento attuale.
A programmare il proprio futuro
A cinquant’anni non ci si accontenta più di vaghe promesse, di idee confuse o di progetti campati per aria: è il momento di lavorare sulle basi poste durante i quaranta, e costruire il futuro di cui si è tanto parlato su fondamenta solide e non pericolanti. Da un’ottica incentrata sul “qui e ora”, si passa quindi a una modalità più progettuale, dove gli azzardi e i tentativi vengono attentamente ponderati prima di essere presi in considerazione.
A non soggiacere alla persona sbagliata
L’indipendenza emotiva non è certo facile da raggiungere e conquistare, anzi. Ma a cinquant’anni diventa una condizione indispensabile per riuscire ad autorealizzarsi, evitando di perdere tempo ed energie in situazioni o con partner che – anziché fortificare la propria personalità – la indeboliscono fino a stremarla.
Il momento d’oro dei partner-sanguisughe, se mai in passato c’è stato, con l’arrivo dei cinquanta è destinato a diventare un lontano e flebile ricordo.
A riconoscere la malafede altrui
A cinquant’anni si prende tutta l’arte imparata a trenta e quaranta, e la si mette da parte. In altri termini, si fa tesoro delle esperienze negative avute in passato con le persone, imparando a fiutarne la malafede o le doppiezze da lontano. Perché ricadere in situazioni deludenti che sono riuscite a minare indelebilmente la propria serenità non è più un’opzione da tenere nemmeno nella minima considerazione.
Ad accettare i propri errori
A cinquant’anni si fa pace con il concetto di “fallibilità”, e di conseguenza con l’eventualità di commettere errori. Errori che, a differenza del passato, vengono ammessi e scontati più consapevolmente, senza dover per forza trovare a ognuno di essi una giustificazione plausibile. Si è più indulgenti con se stessi, che non significa per forza essere superficiali, ma, al contrario, consci dei propri limiti e delle proprie lacune, senza doverne provare vergogna.
A dare importanza alla propria autonomia
Se i trenta e i quaranta sono serviti in questo senso da palestra, a cinquant’anni si tende a proteggere e a difendere la propria autonomia con le unghie e con i denti. Già, perché l’indipendenza, sia essa di carattere economico, sentimentale o sociale, è forse l’unica cosa in grado di rendere le persone libere dai condizionamenti e capaci di dare alla propria esistenza la piega che si desiderava quando i cinquanta sembravano ancora un traguardo lontanissimo e imprecisato.
A sperimentare l’autorealizzazione
La mezza età può essere un momento perfetto per perseguire obiettivi di auto-realizzazione. Questo potrebbe includere la realizzazione di sogni a lungo termine, come intraprendere una nuova carriera o perseguire una passione che è stata trascurata nel passato. L’importante è ricordare che non è mai troppo tardi per seguire i propri sogni e realizzare ciò che si desidera. Con un po’ di pianificazione e impegno, è possibile ottenere risultati soddisfacenti che portano gioia e gratificazione personale.
Avere 50 oppure 60, 70. 80, 90…..chi se ne frega!
A un certo punto della nostra esistenza, la vita offre un’opportunità unica per abbracciare il cambiamento, valorizzare le esperienze, coltivare relazioni significative e perseguire la propria auto-realizzazione. È un momento in cui la saggezza, la maturità e la consapevolezza si combinano per creare un’esperienza di vita appagante.
Amiche, amici sappiate che a 50 anni non si è meno donne/uomini di quando avevate 30 anni: partecipare ad un progetto di rinascita è un gesto di sano egoismo che, modestamente, possiamo concederci. E’ una età speciale, tutta da abitare. da riempire di sé e da godere, in ogni senso. Il bello di avere 50 anni e passa è che si inizia a ragionare in termini “me ne infischio” dei giudizi, dei limiti, dell’accondiscendenza…E se non si è imparato fino alla cinquantesima età è il momento di iniziare! Come ho fatto io….
Dedico questi versi a tutti coloro che stanno per o hanno superato i primi 50anni
IL BELLO DOPO I 50 ANNI L’HO SCOPERTO IL GIORNO DOPO
Si comincia a vedere la vita con occhi diversi.
Le lamentele, le critiche, l’autocommiserazione, le preoccupazioni passano di moda.
Smetti di rincorrere chi fugge.
Smetti di apprezzare chi sa solo riempirsi la bocca di belle parole.
Iniziano a piacerti i silenzi e… Parli… solo con chi ascolta veramente.
L’amore?! Beh… capisci che è un sentimento che va maneggiato
con molta cautela!
I chili di troppo? I capelli fuori posto? E chi se ne frega!
A 50 anni Il regalo più bello lo ricevi da te stessa!
Quando scegli di non sprecare il tuo tempo con persone inutili che non hanno nulla da offrirti se non il loro vuoto.
La vita è un dono prezioso, rispettala sempre, anche nei momenti più difficili e di maggiore sconforto, anche a costo di lasciare per strada chi non è al tuo passo. E se qualcuno ti chiede: sei cambiata? Tu rispondi: No! Ho solo imparato. (Ana Maria Sepe)
D’amore ci si ammala, d’Amore si guarisce
Insieme alla psicoterapia, c’è un altro strumento che può rivelarsi preziosissimo per concederti modalità inedite di esistere: il secondo libro di Psicoadvisor. Questa volta, il tema portante è l’amore e come si evolvono i nostri stili relazionali dall’infanzia fino all’età adulta. Proprio come con il nostro primo libro (bestseller 2022 e libro di Psicologia e self-help più venduto d’Italia), anche con questo secondo manuale offro strumenti utili, esercizi psicoterapeutici e tante strategie per l’autoanalisi. Ognuno di noi dovrebbe diventare il suo oggetto di studio: mettere se stessi al centro della propria vita non è un errore, è il primo passo per iniziare a vivere relazioni, amori, emozioni e non subire. L’amore è un dono, non una condanna! E come scrivo nell’introduzione “l’amore che guarisce è prima di tutto il tuo” Il libro è disponibile in tutte le librerie o su Amazon e su tutti gli store online. Il titolo non poteva essere che questo: «D’amore ci si ammala, d’Amore si guarisce».
A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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