Per prendere in prestito le parole di Carl Roger (padre della Psicoterapia Centrata sulla Persona), oggi voglio ricordarti che devi a te stesso rispetto e stima incondizionati! Le ricerche mostrano che la stima di sé è correlata a un’elevata soddisfazione della vita, alla capacità di raggiungere i propri obiettivi, di gestire lo stress, stringere relazioni appaganti e anche a una buona salute fisica! Al contrario, una scarsa stima di sé è associata a disturbi depressivi, ansia, preoccupazioni, ambivalenza, indecisione cronica, cattiva gestione dello stress e… come se non bastasse, anche diverse affezioni del corpo, in primis problemi posturali e articolari. Allora, voglio spiegarti cosa puoi fare per te stesso per migliorare il rispetto e la stima che nutri verso di te!
Dedicati a ciò che ti fa stare bene e metti le uova in diversi panieri
L’espressione anglosassone «non mettere tutte le uova in un solo paniere» è molto popolare in ambito economico. Rende il concetto di diversificazione. Se hai un bel malloppo, per non correre il rischio di perderlo tutto, allora dovrai investirlo in diverse attività cosicché, se una va male, c’è sempre il resto a generare utili (i tuoi utili sono il benessere, l’appagamento, la stima di te…). Analogamente, se impari a porre le tue uova in diversi panieri, se anche un cestino dovesse rompersi, ce ne sono altri.
Oggi prova a riflettere sulla tua vita e cerca di identificare i tuoi “panieri”, cioè gli ambiti che ti fanno sentire appagato. Troppo spesso commettiamo l’imprudenza di regolare la stima che abbiamo di noi solo in base ai feedback che riceviamo dalle persone amate. Adesso, se nel nostro percorso evolutivo ci siamo affermati e siamo riusciti a scegliere un partner che ci valorizza… è meraviglioso! Tuttavia, se qualcosa è andato storto e siamo circondati da persone che non ci fanno sentire apprezzati, allora dobbiamo cambiare strategia. Non puoi non amarti a causa di chi non ti ama.
Altri di noi regolano la propria stima in base all’aspetto fisico che è un fattore -a parte soggettivo- ma anche soggetto al cambiamento. Per quanto ci possa spaventare, tutti noi siamo destinati a un declino fisico. Se non corriamo ai ripari e non diversifichiamo, in futuro potremmo essere costretti a regolare la nostra autostima in base alla bravura del chirurgo estetico.
Altri ancora si stimano in base agli obiettivi raggiunti e a quanto sono stati bravi o produttivi durante la giornata. Questa categoria è la più a rischio oscillazioni d’umore (e di stima). Le “giornate no” diventano un incubo in cui rischiano addirittura di sentirsi inutili.
Allora, una volta individuati i tuoi “cestini”, regalati nuovi panieri e nuove identità attraverso cui definirti. Fai in modo che però ci sia rispondenza tra il tuo dire e il tuo fare. Per esempio, se ti definisci un amante dell’arte, assicurati di dedicare un pochetto del tuo tempo a questa attività. Sì, altro che punizioni! Svolgere l’attività che più ti piace aumenta la stima che hai di te e aiuta ad affermarti come persona amabile e completa. Che sia arte, sport, musica o burraco, assicurati di dedicare del tempo a ciò che ami. Questo significa diversificare.
Dedicati del tempo di qualità e non comportarti come se fosse un bene inutile
Se da un lato potresti pensare che non hai abbastanza tempo per coltivare le tue passioni, dall’altro, però, da qualche anno ti lasci assorbire da un nuovo automatismo: lo scrolling! Con lo smartphone tra le mani, da tiktok agli altri social media, ti comporti come se non avessi alternative più piacevoli! Oggi, concediti il lusso di cercare qualche alternativa che ti fa stare bene, anche con lo stesso smartphone! Un conto è leggere e documentarti su ciò che ti interessa, tutt’altro conto è guardare passivamente ciò che appare sul display.
Per lo stesso motivo, impara a concentrarti su ciò che stai facendo. Evita di affrontare la vita in modalità multitasking, il tuo sistema nervoso centrale ti ringrazierà! Il multitasking ti depriva di un sacrosanto diritto, quello di farti vivere pienamente la tua vita. Pensi di “fare di più” in realtà deprivi i tuoi sistemi attentivi e sovraccarichi quelli sensoriali.
Inoltre, la mania del multitasking ti toglie anche un altro piacere: quello di imparare a dare il giusto valore -non solo a te stesso- ma anche ai contesti situazionali che vivi, perdiamo il gusto di assegnare priorità alle cose al tal punto che anche il nostro preziosissimo tempo non sembra essere più una priorità! Se impari a dare valore al tuo tempo, darai valore anche a te stesso.
Dedicati il coraggio di uscire dalla tua zona di comfort e fa come se le prime volte non contassero
Uscire dalla zona di comfort è complicato, abbiamo paura che qualcosa possa andare storto, siamo frenati da un intrinseco timore del giudizio. La paura del giudizio ce la portiamo da bambini, da quando i nostri genitori ci facevano -più o meno inconsapevolmente- sentire sbagliati e così subivamo un’implicita minaccia (se commetti errori, non ti amo!). Allora abbiamo imparato a non correre rischi, a chiuderci in noi stessi e nelle nostre routine.
Oggi ti chiedo di sfidare la tua zona di comfort, di fare qualcosa di completamente inaspettato e nuovo. Non lo hai mai fatto ma volevi farlo? È arrivato il momento! Prendi iniziativa. Se hai paura che qualcosa possa andare storto, ricorda che tutte le prime volte ti servono solo come allenamento, sono fatte per insegnarti qualcosa non certo per valutare una tua performace! Questa consapevolezza ti farà vivere le cose a cuor leggero e spegnerà l’autocritica.
Dedicati gratitudine e impara a riconoscere i tuoi meriti
Stasera, quando la tua giornata sarà finita, individua almeno 3 eventi che, nell’arco della tua vita, ti hanno fatto sentire fiero di te. Non cercare, nella memoria, grandi imprese. Puoi essere fiero per una bella foto scattata, per una decisione presa o per essere uscito da una condizione difficile. Allenati a quella sensazione e rifletti anche sul tipo di eventi. Fanno parte tutti dello stesso paniere?
Dedicati comprensione e metti a tacere l’autocritica
Fin da bambini, ci hanno insegnato che i rimproveri sono giusti ma in realtà non portano da nessuna parte se non alla stagnazione.
Ti faccio un esempio. Hai lavato la tua moto presso una di quelle stazioni che mettono a disposizione acqua, spazzola e sapone. Lo hai fatto molte volte e tutte le volte sei sempre stato insoddisfatto, ti sei sempre condannato perché i cerchi erano opachi e lo scarico non brillava come avresti voluto. Preso da questa autocritica, non ti sei mai soffermato sulla procedura, non hai mai tentato davvero di capire cosa andava storto. Se vivi le tue esperienze -soprattutto le prime- con la leggerezza e concedendoti la calma per comprendere “cosa sta succedendo” in ogni momento, allora la tua vita farà davvero UNA GRANDE SVOLTA.
Troppo presi dall’autocritica distruttiva, ci dimentichiamo di comprenderci. Forse, non hai lavato bene la moto perché ti sentivi osservato dagli altri ed eri preso dalla fretta, oppure il sapone non è quello giusto! Forse la stazione ricicla male l’acqua ed è quella sporca… Forse, forse… ma non potrai mai saperlo se non applichi una tranquilla comprensione.
L’esempio della moto è sicuramente banalizzante ma riflettici, quante volte, preso dal giudizio negativo di te, non ti sei concesso uno spazio sicuro in cui comprenderti? Se commetti degli errori, delle sbavature, sicuramente un motivo c’è e non è perché sei una frana. Questa è la spiegazione breve che ti dai perché non hai mai imparato a capirti davvero.
La stima e il rispetto di te emergeranno spontanee quando imparerai a capirti. Con la comprensione di te, sarai consapevole che hai fatto sempre il meglio che potevi con ciò che sapevi e le risorse che avevi in quel momento.
Dedicati attenzioni e cura vecchie ferite
Le persone che non si stimano si mettono sempre “nella cuccia”. Vivono in un cantuccio della loro vita, quasi poste ai margini. Ma non è così che si vive.
Quando si tratta di comprendere, curare e supportare le persone che ami, sei davvero bravo. Ma quando si tratta di te stesso? Riesci a dedicarti la stessa quantità di attenzioni? La verità è che ci impegniamo troppo poco nel curare il rapporto che abbiamo con noi stessi, non sappiamo neanche da dove cominciare. Eppure, se ci riuscissimo, la nostra vita sarebbe completamente diversa perché cambierebbe la percezione che abbiamo di noi stessi!
Per iniziare davvero a stimarti e nutrire un profondo rispetto per te stesso, ti consiglio la lettura del mio libro «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce», è il libro più consigliato dagli psicoterapeuti, lo trovi a questa pagina amazon e in tutte le librerie. Aprirà le porte all’esperienza inedita dell’amor di sé perché l’unica persona che può metterti davvero al centro della tua stessa vita, sei tu con le cure e le attenzioni che decidi di dedicarti ogni giorno.
Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in psicobiologia
Se ti è piaciuto questo articolo puoi seguirmi su Instagram: @annadesimonepsi
Seguire le pagine ufficiali di Psicoadvisor su Facebook: sulla fb.com/Psicoadvisor e su Instagram @Psicoadvisor