Il padre della psicoanalisi Sigmund Freud, sosteneva che ci approcciamo alle questioni relative al denaro con lo stesso pudore e imbarazzo con cui affrontiamo i temi della sessualità. Se solo Freud potesse vederci oggi! Di certo cambierebbe opinione: affrontiamo i temi della sessualità con molta disinvoltura mentre manteniamo un forte riserbo per quanto riguardo le faccende finanziarie. Ma cosa c’entra la psicologia con i soldi? Ogni giorno, la nostra tenuta psicologica è messa a dura prova da molti fattori, tra questi non mancano la relazione che ognuno di noi ha (o vorrebbe avere) con il denaro. Tra i fattori che mettono alla prova la nostra tenuta psichica citiamo:
- Salute fisica propria
- Salute fisica delle persone amate
- Relazioni affettive, rapporto di coppia, dinamiche familiari
- Relazioni interpersonali di varia natura (dinamiche con i colleghi, con il commesso del supermercato, con lo specialista di turno…)
- Rapporto con il proprio corpo
- ….
- Pressioni economiche
Le spese da affrontare sono sempre moltissime mentre i soldi non sembrano mai abbastanza. Da un lato vi sono i problemi economici concreti e dall’altro vi sono le preoccupazioni innescate da essi. Le preoccupazioni legate al denaro possono essere relative alla difficoltà di arrivare a fine mese, ma anche ad altre questioni che rimandano a temi quali l’identità, l’autostima, le aspettative e gli obiettivi. Il denaro, dunque, riesce a catalizzare tutta una serie di questioni problematiche che, in molti casi, possono sfociare in una vera e propria sindrome da stress finanziario.
Sindrome da stress finanziario
Se ti senti stressato a causa delle pressioni economiche, non sei il solo. Lo stress finanziario si manifesta quando le preoccupazioni per le questioni economiche sono frequenti e angoscianti.
Molti italiani vivono «di stipendio in stipendio», senza la possibilità di realizzare un piano di accantonamento. Questa tendenza non è solo italiana, stando ai dati diffusi da Bankrate (società di servizi finanziari newyorkese), solo il 44% degli americani riuscirebbe a coprire una spesa imprevista di 1.000 dollari. Ciò vuol dire, che se al restante 66% degli americani si rompesse l’auto, non potrebbero sostenere i costi di riparazione.
Perché lo stress finanziario può essere così dannoso? Perché noi umani tendiamo ad ammalarci di più per le cose che non possiamo controllare e il denaro è percepito come incontrollabile: siamo così in balia di bollette da pagare, scadenze, tasse e spese varie… che abbiamo perso il controllo su ciò che possediamo: il denaro. Sembra quasi che sia il denaro a possedere le nostre vite e non viceversa.
Quali sono i sintomi dello stress finanziario?
Come ogni forma di stress, anche quello finanziario ha ricadute sul corpo. La paura di non arrivare a fine mese può pesare consistentemente sulla psiche delle persone, inducendo così disturbi del sonno, d’ansia e aumentando il rischio di depressione. I sintomi dello stress finanziario includono:
- Difficoltà a concentrarsi
- Mal di testa
- Frustrazione
- Irritabilità
- Tachicardia
- Ipertensione arteriosa
- Problemi gastrointestinali
- Tensioni muscolari
- Insonnia
- Deficit immunitario
- Senso di inutilità
- Perdita del valore personale
- Angoscia
- Difficoltà a regolare le emozioni
- Visione dicotomica
Una recente meta-analisi (Guan et al., 2022), ha dimostrato che esiste una relazione tra stress finanziario e depressione. Anche se la ricerca non ha evidenziato quali sono i meccanismi che collegano le diverse dimensioni dello stress finanziario alla depressione, è intuibile capire come le preoccupazioni economiche possano trasformarsi in depressione. In più, bisogna sempre ricordare che, in ambito clinico, la depressione non è altro che una sindrome di disregolazione dello stress e delle emozioni.
I soldi non fanno la felicità
Se è vero che, come si dice, i soldi non fanno la felicità, è altrettanto vero che tutti sarebbero più propensi a essere infelici nel comfort di un’abitazione super-accessoriata, guidando una Maybach o sorseggiando cocktail in un luogo esotico. Tuttavia, ciò che si dice è vero: i soldi non fanno la felicità. Questo è un fatto inconfutabile messo in evidenza con diversi studi scientifici, la prima osservazione risale al 1974, quando Richard Easterlin descrisse il cosiddetto «paradosso della felicità».
Lo studio constato che, entro certi limiti, il benessere percepito dalla persona mostra una correlazione con lo status socioeconomico, superata una certa soglia di reddito, però, la direzione s’inverte seguendo una curva discendente. Quindi sì, i soldi fanno la felicità ma solo se non sono troppi. I tuoi soldi ti sembrano troppi?
Volendo riflettere su quelli che sono i bisogni fondamentali dell’uomo, stando alla famosa piramide di Maslow (Abraham Maslow, 1954), i soldi sono necessari «solo» per soddisfare i cosiddetti bisogni basali, il che vuol dire:
- Avere uno spazio sicuro in cui vivere
- Poter soddisfare bisogni fisiologici come nutrirsi, dissetarsi, dormire (…).
I soldi, dunque, stando a questa prospettiva, dovrebbero garantire il soddisfacimento delle necessità fisiologiche e del bisogno di sicurezza. Il denaro serve «solo» a soddisfare ciò che è alla base della piramide, dopodiché i bisogno salienti sono tutti immateriali. Abbiamo:
- Bisogno di appartenenza
Rapporti di amicizia, affetti familiari, intimità, sessualità - Bisogno di stima
Sentire di essere una persona di valore - Bisogno di auto-realizzazione
Realizzare se stessi
Il problema della società contemporanea è la tendenza a identificare il denaro, impropriamente, come mezzo per appartenere (es. appartenere a un’élite, a un ristretto gruppo sociale), per essere degno di stima (perché se guadagno, allora ho un elevato valore sociale, sono speciale) e come mezzo di autorealizzazione.
In realtà, solo i bisogni posti alla base della piramide di Maslow possono essere soddisfatti dai soldi. Il motivo? L’appartenenza che dà il denaro è solo effimera, manca della dimensione affettività che è la più profonda. Per quanto riguarda il bisogno di stima, ogni persona ha bisogno di essere accettata e stimata per ciò che è e non per ciò che ha. Quindi anche in questo contesto, il denaro non condurrebbe a un reale appagamento.
Quanto al bisogno di autorealizzazione, questo è identificato come il bisogni di affermazione personale e di autocompiacimento, che si ottiene nel momento in cui il potenziale dell’individuo riesce ad esprimersi. Parliamo, dunque, della necessità di diventare ciò che si è nel profondo, del bisogno di risolversi e poter esprimere pienamente se stesso. L’autorealizzazione si fonda sul principio che ogni uomo ha come scopo principale della sua vita quello di individuare se stesso. Ancora una volta, niente a che vedere con il denaro.
La bramosia di possedere
L’essere umano nutre bisogni di appartenenza e di stima che possono essere soddisfatti a prescindere dal denaro. Tuttavia, quando cadiamo in trappola e iniziamo a pensare che il denaro possa soddisfare questi bisogni, scivoliamo nella brama del possesso. Finiamo per desiderare oggetti che possano farci sentire parte di qualcosa e, in questo, sono molto brave le strategie di marketing aziendale.
Alcuni oggetti non sono necessari per le loro funzioni, ma lo sono diventati perché rappresentano uno status symbol, perché ci regalano un senso di appartenenza: senza quell’oggetto potremmo sentirci esclusi, soli, non degni di stima e amore. Ecco la trappola in cui cadiamo, ed ecco la trappola di cui dobbiamo sbarazzarci per stemperare le preoccupazioni legate al denaro.
Superare lo stress finanziario
Un’attenta pianificazione economica, con un accurato monitoraggio delle entrate e delle uscite, potrebbe mettere ordine nelle tue finanze. Quando proprio non è possibile alcun grado di controllo sulla propria situazione finanziaria, l’unica strategia possibile è smorzare la tensione. So che può sembrare una magra consolazione, ma quando non è possibile raggirare il problema, l’unica scelta che abbiamo è lavorare sul proprio benessere in altri modi. Potrebbe essere costruttivo e funzionale dedicarsi a queste attività centrate su se stessi:
- Passeggiare all’aperto
- Fate esercizio fisico
- Praticare tecniche di respirazione
- Iniziare un diario emotivo
- Ascoltare musica
- Curare gli affetti
- Investire emotivamente nei legami affettivi
Esistono modi gratuiti per prendersi cura di sé e questo deve essere l’imperativo principale. Quando la gestione economica sembra essere fuori controllo, puoi scegliere di attribuire valore a cose diverse dal denaro, come, per esempio, il modo in cui trascorri il tuo tempo, le persone nella tua vita, un tenero animale domestico (…). È vero, i soldi sono importanti, ma tu lo sei di più e non dovresti mai smettere di prenderti cura di te, al meglio che puoi!
Ma come si fa ad amarsi? Ecco un’altra cosa semplice, proprio come camminare e parlare. Ti spiego come compiere questa grande impresa nel mio libro «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce». Ti prometto che, quando avrai letto l’ultima pagina, avrai la considerazione di cui hai bisogno. Mollerai la presa e smetterai di affannarti dietro a persone o cose che ti tormentano. Puoi trovare il pluripremiato manuale in qualsiasi libreria d’Italia o su Amazon, a questo indirizzo.
Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in psicobiologia
Autore del bestseller «Riscrivi le pagine della tua vita» (tradotto in 5 lingue) e del nuovo «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce».
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