C’è un’esperienza che nessuno dovrebbe mai sperimentare. Quella in cui si è invischiati in una relazione sbagliata che va avanti per anni senza che nessuno si sogni di chiuderla. La chimica non basta. Spesso il timore di chiudere una relazione porta con sé altri timori come quello di restare soli, di non essere in grado di portare avanti un rapporto o il timore di essere noi quelli sbagliati. A questi timori si aggiunge anche la paura del giudizio: parenti e amici che in un modo o in un altro ci criticheranno per le nostre scelte! Ci diranno che non ha senso lasciare il partner per così poco (per loro) o che a volte bisogna sopportare (tanto siamo noi a farlo) o ancora ci diranno che è una “brava persona”.
Per allontanare tutto ciò, iniziamo dunque a creare degli alibi per giustificare la situazione ed evitare così di chiudere una relazione.
- “Lo so che mi tradisce, ma in fondo mi ama!”
- “È vero! Si arrabbia e grida, ma poi gli/le passa.”
- “Non mi chiama mai, ma so che mi ama.”
- “Su di lui/lei non posso contare mai, ma è fatto così.”
Tendiamo a sminuire i fatti e a creare nella nostra mente una serie di convinzioni che giustificano i comportamenti dell’altro/a, ma che alla lunga finiranno per logorarci. Questo non è amore! Stiamo solo vivendo un surrogato dell’amore.
Se ti trovi in una relazione completamente inadatta è bene valutarne le conseguenze. Nessuno di noi assumerebbe mai volontariamente del veleno che siamo certi ci ucciderebbe. Ma molti continuano a stare in relazioni che a poco a poco fanno loro del male. E questo succede perché molti non sanno riconoscere o ammettere di aver preso una “cantonata” in amore.
7 segnali che la tua relazione sarà dolorosa
Per essere chiari: non c’è nulla di male a smussare qualche angolo del proprio carattere per venire incontro alle esigenze dell’altra metà. L’importante però è non lasciare che questo vada a snaturare ciò che siamo, nel bene e nel male. La nostra personalità e il nostro benessere sono sacri, qualunque siano le preferenze del nostro partner!
Chi vive una relazione dolorosa rinuncia alla sua vita centimetro dopo centimetro man mano che si lascia imprigionare dalla relazione. Spesso questo accade perché ci sentiamo insicuri e quindi poca fiducia in noi stessi. Questo ci porta ad essere convinti di dover cambiare, in quanto sbagliati.
I rapporti di coppia dovrebbero migliorare la propria vita, e sebbene sia naturale che includano anche qualche esperienza spiacevole, quando finisce un amore sono presenti alcuni segnali importanti e sarebbe opportuno cominciare ad interrogarsi se sia il caso di interromperla.
NOTA BENE: nella maggior parte dei casi, i problemi di coppia possono essere risolti con l’impegno da parte di entrambi, ma quando uno dei due non è disposto a cedere né a fare la sua parte significa che la relazione è sbilanciata e non si è più capaci di impegnarsi per raggiungere un compromesso: probabilmente è giunto il momento di porre la parola fine.
1. Incompatibilità….”Non riusciamo a venirci incontro”
Essere in coppia come dicevamo, non significa modellare la propria personalità in base a chi ci sta di fianco. Tuttavia anche se è bene mantenere una certa indipendenza nel pensiero e nelle azioni, non è nemmeno salutare essere totalmente in disaccordo quasi su ogni cosa. Può accadere di accorgersi di non avere nulla in comune, negli interessi e cosa ancora più importante, nelle ideologie. Questo può rappresentare un grosso ostacolo alla serenità della coppia, soprattutto se nei nostri piani c’è il voler creare una famiglia insieme.
2. Gelosia…”E’ un inferno, non si fida più di me”
Un punto fondamentale quando parliamo di partner sbagliato e relazioni malsane, è proprio quello della gelosia. Questo sentimento se presente in piccole dosi, è del tutto umano e sano all’interno di una relazione. Tuttavia la gelosia può essere il primo segnale rivelatore dell’inizio dei problemi. Se il partner è eccessivamente geloso, tanto da arrivare a fare cose fuori dal normale (controlla ossessivamente dove siamo, ci chiama ovunque, non si fida di noi o cose anche peggiori) è ormai evidente che sta entrando nella pericolosa sfera del possesso.
La gelosia estrema è un sintomo da non trascurare, anzi è il primo campanello d’allarme che vi servirà ad allontanarci prima che la situazione si faccia ingestibile. Essere innamorati implica un certo grado di fiducia reciproca, un valore fondamentale all’interno della coppia. É quindi impensabile che la libertà di una delle due parti venga limitata per motivi di gelosia.
3. Egocentrismo ed Egoismo…”Non mi ascolta più”
Una categoria di persone dalle quali è meglio stare alla larga se vogliamo intraprendere una relazione sentimentale sana e appagante, è quella degli egoisti o narcisisti. Stiamo parlando di chi ostenta sempre grande sicurezza in qualsiasi situazione e adora stare al centro della scena. La grande voglia di parlare di se, li porta a non avere nessun interesse nell’ascoltare gli altri.
Il dialogo nella coppia è fondamentale: non credo ci faccia piacere non poter parlare dei nostri problemi con il nostro partner perché troppo concentrato su se stesso! Inoltre, la cosa peggiore è che questa categoria di persone non accetta mai nessuna critica, anche la più costruttiva e non ammette mai i suoi errori.
4. Poca considerazione…”Ormai decide tutto lui/lei”
Una relazione sana con la persona giusta implica dei compromessi. Se il tuo partner è la classica persona che ama prendere tutte le decisioni, importanti o meno che siano è probabile che abbia molta poca considerazione di te. Nessuno dovrebbe prevalere all’interno della coppia, le decisioni andrebbero prese insieme di comune accordo. Non è giusto che lui/lei ti costringa a fare sempre a modo suo, non sei il suo giocattolino! Non lasciare quindi che ti manipoli a suo piacimento!
5. Distanza emotiva…“Di colpo lo/la sentivo distante, come se non ci fosse più”
Un presupposto per una buona e duratura relazione sentimentale è rappresentato anche dal tempo (e dalla qualità di quest’ultimo) che si trascorre insieme. Se invece Lui o lei si dimostra spesso assente nei tuoi confronti è segno che forse non è la persona giusta per una relazione seria.
Se gli/le chiedi un favore se ne dimentica puntualmente, se gli/le chiedi di uscire ti risponde che è impegnato/a e non può e soprattutto, non c’è mai quando hai bisogno di lui/lei.
6. Immaturità…”Ormai non si accorge più quanto mi ferisce”
Tutte le coppie hanno disaccordi. Ma il modo in cui scegli di rispondere a loro è il fattore determinante per scegliere la persona giusta. Se il tuo partner ti ferisce profondamente con le sue parole o azioni e non vuole scusarsi, è un segno che non vuole ammettere i suoi errori. Questo possiamo definirlo il presupposto principale dell’immaturità emotiva.
È molto facile dire “mi dispiace”. Non chiedere scusa mostra che semplicemente non si è pronti ad assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Se sei con qualcuno/a che non può scusarsi per i suoi misfatti, potresti esserti innamorato/a di una persona che non è ancora matura e nemmeno in grado di costruire una relazione duratura con te.
7. I litigi…“Ormai non facciamo altro che litigare!”
Uno dei principali segnali che rivela quando la relazione è in pericolo, è quando questa si trasforma in un vero e proprio campo di battaglia. Se questa descrizione corrisponde a verità, l’unica esperienza che si sta condividendo con il partner è quella conflittuale. Ci possono naturalmente essere brevi intervalli felici, in cui si vive insieme un evento sociale, una vacanza o un rapporto sessuale, ma la maggior parte dei contatti si svolge sul campo di battaglia. Anziché scambiarsi buoni sentimenti, ogni incontro è l’occasione per esternare rabbia e delusione, per dolersi di come il partner abbia fallito in passato e continui a sbagliare nel presente.
Se una relazione giunge a tal punto vuol dire che tutti i fattori positivi che la rendono viva e florida si sono ormai esauriti e il rapporto è entrato in una fase degenerativa. Se litigare in sé può essere un atto positivo all’interno di una relazione sana, i battibecchi ripetuti e inutili più spesso indicano che invece l’amore sta finendo.
In un rapporto che funziona infatti, anche se si verificano occasioni di conflitto, si finisce comunque con il ricavarne frutti, ne scaturiscono informazioni utili a entrambi i partner per conoscersi meglio, per sentirsi vicini e per saper gestire la relazione in modo più proficuo. Quando i litigi, invece, rappresentano il sintomo della fine di una storia, essi sono sostanzialmente la milionesima replica della stessa scena di un film trito e ritrito: anziché sentirsi più vicini, i partner diventano via via due estranei alle prese con una situazione disperata.
Perché accettare la fine di un amore?
Accettare e tollerare la mancanza di rispetto, soprattutto se reiterata, vuol dire concedere all’altro accesso illimitato al tuo spazio vitale e il potere di ferirti, rafforzando così il messaggio che lo stesso permesso potrà essere accordato anche nel futuro. Il rispetto è speculare, perché se è vero che l’altro ti manca di rispetto, è anche vero che tu in parte glielo permetti e questa è una responsabilità di cui devi farti carico.
Dovresti chiederti: che cosa vale davvero la pena per me? Come sto usando il mio tempo? Questa domanda puoi ignorarla, oppure iniziare a rifletterci seriamente. Certo, non puoi controllare il comportamento dell’altro, ma puoi operare delle correzioni sul tuo. Ciascuno ne ha la capacità.
Tu puoi farlo…perché accettare e chiudere una relazione d’amore dolorosa significa avere rispetto per te stessa/o. Vuol dire difendere e preservare la tua individualità imparando a stabilire dei limiti. Vuol dire chiarire cosa sei disposta/o a tollerare e cosa no in una relazione per poi fissare dei confini ben precisi, che, se oltrepassati porteranno a delle conseguenze.
C’è un cassetto segreto della memoria che contiene i tuoi sogni, integri come un tempo, i valori profondi in cui credi, i bisogni fondamentali che per anni hai nascosto a te stessa/o. Devi solo ritrovare quella scatola dei ricordi e riappropriarti della libertà mentale e fisica necessaria per decidere cosa vuoi veramente dalla tua vita.
Le tue storie non sono mai a lieto fine?
Anche se sei incappata/o, finora, solo in amori sbagliati, sappi che il passato non pregiudica il presente e nemmeno il futuro. Gli schemi, i paradigmi, i copioni si possono modificare, cambiare, trasformare. Senza farsi male, per farsi bene. Si può crescere, si può imparare ad amare e a essere amati.
Di sicuro il tuo passato non sarà stato semplice, ma hai il presente dalla tua parte! Quindi inizia a riconoscere che non sei stata/o tu l’artefice delle tue sventure ma puoi essere tu l’artefice di qualcosa di bello, che parla davvero di te, dei tuoi bisogni, delle tue priorità. Perché sentirsi immeritevoli d’amore comporta non conoscersi affatto e precludersi il bello della vita: stare bene con se stessi. E quando ti sentirai degna/o di amore, troverai l’amore che cerchi, quello vero, fatto di stima, rispetto, complicità e comprensione.
Pianteresti mai un seme dove non cresce nulla?
Probabilmente no. Sceglieresti un terreno che possa accogliere e nutrire quel seme. E allora perché non fai lo stesso per la tua mente, il tuo corpo, le tue relazioni e i tuoi sogni? Nel mio secondo libro «d’Amore ci si ammala, d’Amore si Guarisce» (edito Rizzoli) ti spiego come prenderti cura di te e disinnescare le dinamiche relazionali più scomode, sia in coppia che in famiglia. È un viaggio introspettivo che ti consentirà di trasformare le tue ferite e la tua attitudine difensiva in un’inattaccabile amor proprio. Già, perché l’armatura che più di tutte può difenderti (dalle umiliazioni, dai torti, dalle delusioni e dalla rabbia…) è proprio l’amor di sé. Perché come ho scritto nell’introduzione al mio libro: “Non è mai l’amore di un altro che ti guarisce ma l’amore che decidi di dare a te stesso”. Se hai voglia di costruire relazioni sane e appaganti, se hai voglia di scoprire le immensità che ti porti dentro e imparare a esprimere pienamente chi sei, senza timori e insicurezze, è il libro giusto per te. Il libro puoi acquistarlo in libreria o a questa pagina Amazon.
A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Se ti piace quello che scrivo, seguimi sul mio profilo Instagram: @anamaria.sepe.
Se ti piacciono i nostri contenuti, seguici sull’account ufficiale IG: @Psicoadvisor
Puoi leggere altri miei articoli cliccando su *questa pagina*