Se hai un partner giudicante e sempre in stato di allerta, prima di iniziare ogni giornata, hai bisogno di fare il pieno di calma e… quasi sicuramente, non ti basterà! Sì, perché il partner ipercritico è capace di rendere un inferno ogni secondo della relazione. Le cose, infatti, non vanno mai bene, o meglio, non vanno mai bene secondo i suoi criteri. Già, perché solo il suo punto di vista conta e solo «le cose a modo suo» sono fatte bene.
Quando hai a che fare con un partner giudicante, non basta fare le cose perfette, devi farle esattamente e minuziosamente come lui/lei se le aspetta e questo è impossibile! Sì, è impossibile perché il partner ipercritico non è mai chiaro su ciò che realmente desidera. Questa mancanza di chiarezza condanna la coppia a infelicità certa.
Da un lato ci sono le sue aspettative irrealistiche e dall’altro ci sono le sue critiche feroci. La relazione diventa più un campo di battaglia che un terreno d’incontro. Le relazioni affettive dovrebbero rappresentare uno spazio sicuro in cui rifugiarsi per affrontare al meglio le difficoltà e non la difficoltà da risolvere! Se hai a che fare davvero con un partner giudicante, gli scenari elencati nei punti che seguono ti saranno molto familiari. Proviamo a rifletterci insieme e a capire l’origine di determinate dinamiche.
#1. L’amore con la condizionale
Quando due persone si amano, vuol dire che alla base si stimano, si apprezzano. Se hai un partner ipercritico, solo difficilmente ti sarai sentito pienamente stimato e apprezzato per ciò che sei: la stima arriva solo quando soddisfi una sua aspettativa; in altre parole lui/lei, stima ciò che fai e non ciò che sei. Fatichi a comprendere la differenza? Mi spiego meglio.
Chi ti stima per ciò che sei, ti comprende e sa che non puoi rendere sempre al 100%. Capisce che una persona può avere dei “momenti no”, degli alti e bassi, sa che se stai procrastinando un dovere è perché ti senti pressato o addirittura sopraffatto. Allora, in questi momenti, è pronto a sostenerti. Chi ti apprezza per ciò che fai, invece, smette di stimarti quando tu non rendi al 100% e, in quei momenti, invece di mostrare comprensione e sostegno, offende e critica! In pratica finisce di buttarti giù proprio quando sei più vulnerabile.
Si aspetta da te sempre il massimo impegno e trasforma la relazione di coppia in un lavoro a tempo pieno dove ci sono pochissimi avanzamenti di carriera e un gran numero di richiami aziendali! In questo caso la relazione può metterti addosso una pressione non trascurabile perché è umanamente impossibile rendere al 100% 365 giorni all’anno!
#2. Mancanza di chiarezza
È difficile fare andare tutto liscio con un partner ipercritico. Il primo scoglio da affrontare è la mancanza di chiarezza, seguita poi da un fare disfattistico. L’ipercritico, infatti, disfa ogni proposta enfatizzando sempre gli aspetti negativi di ogni questione.
Facciamo un esempio pratico. Anita desidera andare a cena fuori. Prima propone la cena e poi, però, afferma di essere stanca, che sarebbe meglio starsene in casa, anche se in fondo, quella cena fuori le farebbe bene. Fin qui niente di male, è normale fare delle valutazioni e/o avere delle indecisioni. Il problema, poi, è che Anita non chiarisce con l’altro ciò che vuole e se l’altro dovesse prendere iniziativa, in qualsiasi caso, non sarà quella giusta! Ecco che le persone come Anita demoliscono ogni spirito d’iniziativa e, alla lunga, ogni buona intenzione.
#3. Aspettative irrealistiche
Nell’esempio di prima, Anita nutriva intimamente l’aspettativa irrealistica che il partner riuscisse a risolvere la serata. In realtà, neanche Anita sapeva ciò che voleva. Il discorso è logico: se non conosco i miei reali bisogni, come posso pretendere che qualcuno li soddisfi? Eppure questa è una pretesa che molti ipercritici hanno.
L’ipercritico altro non è che una persona insoddisfatta che sposta all’esterno le sue frustrazioni interne. Reputa responsabile il partner della sua infelicità. Eppure, ognuno è responsabile di sé. L’ipercritico, tra le altre cose, pretende che l’altro risolva tutti i problemi ancor prima che si presentino! Si ritiene più pratico, più risoluto e più astuto di tutti, anzi, non di tutti, del partner che ha scelto di avere accanto. Il problema è che critica dopo critica, umiliazione dopo umiliazione, quel partner smette anche di provarci trasformandosi inevitabilmente in una persona meno partecipe al benessere di coppia.
#4. I tuoi bisogni sono leggeri
La relazione è nettamente sbilanciata. I tuoi bisogni sono leggeri e pesano poco e niente sulla bilancia della coppia. Su quella bilancia, infatti, l’ago pende sempre a favore dei bisogni dell’ipercritico. L’ipercritico ha sentimenti, l’altro no. L’ipercritico è umano, può sbagliare, l’altro no (…), già, all’altro non è permessa la possibilità d’errore e non è concesso il lusso di avere bisogni propri che possano cozzare con le aleatorie ambizioni dell’ipercritico.
#5. Critiche palesi e critiche nascoste
L’ipercritico si serve per di più di offese e critiche esplicite, tuttavia lascia ampio spazio anche alle frecciatine, alle allusioni e a tutto ciò che può aumentare il carico di responsabilità dell’altro. Perché, nella coppia, se i tuoi bisogni pesano poco, le tue responsabilità pesano tantissimo!
Le critiche nascoste sono le più variegate, si va dal classico «ma è possibile che debba sbrigare tutto da solo?» alludendo all’incapacità dell’altro, al più sottile «sono abituata ad arrangiarmi». Il massimo apprezzamento che potrai avere è un: «va bene, però….».
#6. La tua identità ferita
Nel mio libro «Riscrivi le Pagine della Tua Vita» (già best seller Amazon) ho descritto un fenomeno molto comune in psicologia: il condizionamento. Le azioni, le visioni, le interpretazioni e le parole degli altri, hanno un effetto tangibile sulla tua vita e sulla tua intera identità. Se una persona a te molto cara ti reputa un buon a nulla, con il passare dei giorni, avrai difficoltà a fare determinate cose. Questo fenomeno è stato descritto anche in ambito sperimentale, è noto come «effetto Rosenthal». È molto palese con i bambini (in pratica, anche tu, crescendo, sei diventato ciò che gli altri -con la loro visione di te- ti hanno restituito) ma è altrettanto vero con gli adulti.
Un partner ipercritico può ledere fortemente al tuo senso di identità fino a logorarti. Può farti allontanare da te stesso e dai tuoi bisogni. Può addirittura convincerti di essere ciò che non sei. Ecco perché, se ti senti smarrito, forse è il caso di dedicare più tempo a te stesso ripartendo dai tuoi interessi personali.
#7. Come ti fa sentire
Per capire se il tuo partner è ipercritico, in realtà, ti basterà riflettere sui tuoi vissuti emotivi. Come ti fa sentire il rapporto con lui/lei? Disorientato? Giudicato? Confuso? Umiliato? Presta molta attenzione alle tue emozioni.
Le emozioni che provi, riesci a percepirle perché altro non sono che reazioni fisiologiche: le emozioni sono corporee e si sa, il corpo è saggio. Quando emerge un’emozione, s’innescano variazioni biochimiche nel tuo organismo che si esprimono in una percezione emotiva. Durante gli scambi con lei/lui, rallenta e prenditi il tempo per capire cosa ti stanno comunicando le emozioni che emergono.
Se ti senti spesso sbagliato, in torto, fuori luogo, inadatto… Cerca di non perdere la lucidità e chiediti cosa è andato sorto. Le cose potevano realmente andare diversamente? Se sì, in che modo? Ti è stato richiesto esplicitamente qualcosa che poi non hai fatto? Avevi davvero una scelta o più che una richiesta era una pretesa? Nello scambio, sono stati considerati i tuoi bisogni?
#8. Senti il bisogno di difenderti
Quando si è costantemente sotto attacco, si sviluppa un atteggiamento difensivo. Se hai un partner ipercritico, probabilmente, sentirai sempre il bisogno di difenderti tanto che, anche quando non sei oggetto di critica, tendi a rispondere come se lo fossi!
Si chiama apprendimento implicito e la protagonista di questo processo è la tua memoria implicita. In pratica, apprendi che il tuo partner non farò altro che aggredirti e offenderti, così, di default, non farai altro che difenderti. Questa situazione può innescare meccanismi pericolosi in cui si litiga sempre. Nella mente di ognuno esiste un cassetto dei ricordi, in quello della vostra coppia, non vengono custoditi i momenti di condivisione e amore ma vi è un tabellone dove tenete il punteggio! Collezionate i torti dell’altro!
Quando l’altro sgarra, zac! Va inserito nel tabellone, pronto per essere poi rinfacciato per difenderti. Peccato che così facendo si alimenta un sistema logorante, per entrambi. Disinnescare un partner ipercritico non è affatto semplice, ciò che puoi tentare di fare è non alimentare il circolo vizioso delle critiche. Sappi che non hai bisogno di difenderti offendendo. Allora cosa fare? Lo vedremo insieme dopo.
Come proteggersi dalle critiche?
È nella natura delle critiche distruttive turbare chi la riceve, quindi prenditi un momento prima di reagire. Rallenta, ascolta le tue emozioni e temporeggia. Prova a comprendere la prospettiva del tuo partner senza interiorizzare l’offesa che ti ha mosso. Comprendere la prospettiva altrui non è un modo per giustificare o attenuare, è piuttosto un’arma per te per comprendere come disinnescare offese future.
L’offesa innesca rabbia e senso di ingiustizia, ecco perché quando arriva da una persona cara non andrebbe interiorizzata ma andrebbe contestualizzata. Ripeto: questa contestualizzazione non serve a giustificare il mittente, ma solo a disinnescare la reazione a catena che sta avvelenando la tua relazione.
Nota bene. Se ritieni che la relazione sia già avvelenata da tempo, interrogati sul perché la porti avanti. Non è funzionale rimanere in un ambiente in cui l’altro ti butta costantemente giù ogni volta che provi a rialzarti!
Nei conflitti di tutti i giorni, contestualizzare significa comprendere quali sono i fattori che hanno portato quella persona a essere sgarbata, senza interiorizzare l’offesa, così da mantenere la lucidità per entrare in risonanza con chi hai di fronte evitando l’escalation emotiva.
Il modo migliore per proteggerti dalle critiche distruttive di chi dice di amarti è lavorare sulla tua identità e sulle tue incongruenze. Cosa significa? Per esempio, se ti definisci una persona amante degli animali e della natura, ma a conti fatti non investi tempo in queste attività, probabilmente stai trascurando troppo te stesso. Ti stai mettendo da parte, ti stai logorando per qualcosa che, in fondo, non ha una vera soluzione. Come premesso, ognuno è responsabile di se stesso, non sta a te risolvere le conflittualità interiori dell’altro ne’ ti tocca fare da contenitore emotivo di ogni sfogo.
È tuo dovere, invece, definire la tua identità, identificare i tuoi bisogni, prenderti cura delle tue dolci vulnerabilità ed esaltare i tuoi punti di forza. Ognuno dovrebbe trovare in se stesso ciò che cerca all’esterno: amore, stima e comprensione. Nel mio libro «D’Amore ci si ammala, d’Amore si guarisce», spiego quali strumenti psicologici puoi usare per rivendicare il tuo valore di persona completa, degna di stima e meritevole d’amore. Ma non di un amore fittizio e confondente come quello di un manipolatore affettivo ma del più profondo e autentico amore! Non mancano esercizi per analizzare te stesso, le tue scelte, i tuoi vissuti emotivi e le tue storie relazionali, dall’infanzia all’età adulta. Il libro è già un bestseller, puoi trovarlo su Amazon e in tutte le librerie. Non te lo consiglio come autore ma come chi ha attraversato una tempesta emotiva ed è riuscita a rinascere! Lo meriti anche tu. Lo trovi a questo indirizzo amazon o in qualsiasi libreria.
Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in psicobiologia
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