Che siano relazioni d’amore, d’amicizia o legami interpersonali di qualsiasi natura, se c’è un coinvolgimento emotivo, possono causare delle difficoltà. Ripensa alle tue esperienze relazionali, ai tuoi bisogni e alla tua vita sociale.
1) In generale, cerchi di evitare le persone ma poi desideri una vita più mondana, con più amici?
2) Hai l’impressione che tutte le tue relazioni abbiamo qualcosa di sbagliato?
3) Ti senti una buona confidente, sei amichevole… ma poi hai difficoltà a gestire i confini nelle relazioni?
4) Ti senti incompleta e talvolta sperimenti un vuoto incondivisibile che ti fa sentire sola?
Se hai risposto sì ad almeno una di queste domande, le sensazioni che vivi stanno cercando di dirti qualcosa. Le emozioni vanno vissute, tra le cose, anche come sintomi e segnali: sono la bussola che ti può indicare la strada corretta da percorrere. Sono le emozioni a dirti da chi stare alla larga, a chi avvicinarti e quali sogni perseguire… ti aiutano nelle decisioni e, se hai difficoltà a prendere decisioni, probabilmente è perché non sai interpretare i tuoi stati emotivi e non sei in contatto con le tue emozioni più profonde.
Quella delle emozioni come “bussola interiore” è un’arma a doppio taglio, se sei in sintonia con le tue emozioni, allora riuscirai a costruirti una vita serena e perseguire i tuoi scopi, in caso di incongruenze, problemi irrisolti e disregolazione emotiva, la strada della vita sarà irta di ostacoli che spesso sarai tu stessa a piazzare finendo per diventare la peggiore nemica di te stessa.
Chi ha problemi a relazionarsi con il prossimo, in genere, ha anche difficoltà con la messa a fuoco delle proprie emozioni. Per esempio, potresti sentirti “tagliata fuori dal mondo” o “messa in disparte”… magari fin dai tempi delle scuole non riuscivi ad amalgamarti bene con il resto del gruppo.
Ora ti chiedo di guardare la cosa sotto un altro punto di vista: valuta la possibilità che in realtà è successo l’opposto, sei stata tu a tagliare fuori gli altri, per dirla tutta, non erano i tuoi amici di corso (in caso dell’università, o di classe…) a “rifiutarti” ma eri tu che, inconsapevolmente, non li lasciavi entrare nella tua vita.
Eri tu a “esserti emotivamente murata dall’interno” diventando impermeabile al prossimo. Se ci rifletti, sai che è così perché anche quando (dal tuo punto di vista) riuscivi a “penetrare e fare parte di un gruppo” ti sentivi semplicemente “diversa”. Ora cercherò di fare chiarezza e esaminare, a uno a uno, tre diversi problemi che ti portano a vivere male le relazioni.
Tutte le tue relazioni sono destinate ad appiattarsi
Se dopo un po’, le relazioni che instauri con amici, partner sentimentali o colleghi, tendono ad appiattirsi e diventare “sterili” è semplicemente perché tu smetti di alimentarle. In questo contesto, è vero, possono esserci tante variabili, ma se questo è un copione che ti capita sempre… quindi, se dopo un po’ ti stanchi della persona con la quale stai interagendo… probabilmente la causa non risiede in chi ti sta di fronte.
Le persone riescono a instaurare rapporti duraturi (partnership, relazioni sentimentali, amicizie…) perché è nella loro natura alimentarle costantemente con nuovi investimenti emotivi. In questo contesto posso descriverti le emozioni come il combustibile di un rapporto sempre reciproco e gratificante.
Il tuo problema è che sei disposta a investire solo “un tot” del tuo bagaglio emotivo, hai difficoltà a gestire i confini e alla fine, inevitabilmente arriverai a stancarti degli altri. Se uno o entrambi i membri di un’amicizia, inizia a nascondere o reprimere i suoi sentimenti, finirà per sentire l’altro distante. Lo stesso capita anche nelle relazioni!
Le emozioni, dunque, non solo possono guidarti, non solo funzionano come il carburante di qualsiasi relazione ma fanno anche da collante, sono il mezzo di condivisione che ti col-lega al prossimo.
Se sei cresciuta in una famiglia in cui i tuoi sentimenti e le tue emozioni non hanno ricevuto le giuste attenzioni (trascuratezza emotiva nell’infanzia), nella tua vita da adulta, dovrai fare i conti con tutta una serie di problemi relazionali.
Difficoltà nel gestire i legami
Ti ho appena detto che le emozioni fanno da collante nei legami e ci guidano anche nel gestire i confini. Se, durante l’infanzia, hai ricevuto una buona dose di trascuratezza emotiva, oggi, probabilmente non sei in grado di tracciare confini relazionali.
Per farti capire con parole semplici, ti dirà che vi sono confini personali e confini umani (la giusta distanza tra le relazioni) I confini del Sé vanno a separare l’interiorità dall’esterno e, al contempo, ti danno modo di accettare i limiti e costruire una giusta distanza/vicinanza nei rapporti che instauri.
Quando non riesci a gestire i legami (in pratica quando trovi un legame che ti sta troppo stretto o legami inesistenti perché uno dei due è emotivamente inaccessibile) è esattamente per il fatto di non riuscire a contenere e modulare le tue emozioni, cioè di non trovare dei confini, ne’ interni ne’ esterni.
In caso di anaffettività
In casi estremi, la trascuratezza emotiva può sfociare in anaffettività e/o in uno stile di attaccamento di tipo evitante. In questo contesto, l’impossibilità che hai ad accedere alle emozioni ti impedisce di stringere legami autentici. Questo ti porterà a legare solo con determinate persone (insicure, dipendenti, ossessive…) e allontanare soggetti più sicuri che invece cercano reciprocità e scambio.
In pratica, se le tue emozioni non sono di facile accesso, un potenziale partner potrebbe sentirsi scoraggiato… a meno che, a sua volta, non abbia sviluppato un disturbo “compatibile” al tuo, il classico esempio è quello della dipendenza affettiva che ha una genesi molto simile a quella dell’anaffettività.
Eviti relazioni e legami ma ne hai bisogno
Questa è un’altra circostanza molto comune. Magari eviti legami, te ne stai in disparte e non ti va di coltivare amicizie ma, segretamente, desideri una vita più ricca di legami. Quando ti balena questo desiderio, lo tratti come se fosse un pensiero fugace e nient’altro… ma in realtà si tratta del desiderio del tuo Io più profondo e dovresti ascoltarlo.
Come superare questi problemi? Cura il tuo bambino interiore
Come chiunque altra persona con un trascorso di trascuratezza emotiva nell’infanzia, avresti bisogno che “qualcuno” (te stesso, magari seguito da un buon psicoterapeuta) vada a “curare”, anzi, che vada prima a “trovare” e poi soccorrere il tuo bambino interiore, cioè, che riesca a mettere insieme i brandelli del tuo bambino interiore, dando un centro e una leggibilità alla tua vita attraverso le emozioni.
NB.: il genere femminile vale anche per quello maschile.
Appartenere a se stessi
Se vuoi trasformare in realtà ognuno di questi punti, hai bisogno di spostare su te stesso tutte le attenzioni e le cure che generalmente rivolgi agli altri. Quando questo si verifica, le unioni divengono meravigliose perché, nella tua vita, avrai ben due persone che avranno a cuore il tuo benessere: tu e il tuo partner. Sembra scontato ma non lo è affatto.
Ci aspettiamo che il partner supporti le nostre aspirazioni, la nostra affermazione personale e che soddisfi i nostri bisogni… tuttavia, ci dimentichiamo che in primis dovremmo essere noi a farlo. Ignoriamo che questa è l’unica via per il benessere relazionale. Nella vita, non dovresti mai nasconderti, minimizzare o sacrificare alcuna parte di te… perché chi ti ama davvero, non ti vuole diverso, non ti ferisce, ne’ cerca di cambiarti. Quando incontri qualcuno che ti fa battere il cuore, piuttosto che chiederti «gli piaccio?», domandati, «mi farà stare bene?». L’amore e le relazioni interpersonali sono un argomento complesso che non potevo realmente sintetizzare il 7 punti. Se desideri esplorare tutte le dimensioni dell’affettività umana e iniziare davvero ad appartenere a te stesso (come nessuno mai ti ha insegnato a fare), ti consiglio la lettura del mio libro «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce». Lo trovi in tutte le librerie e su Amazon, a questa pagina.
Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in psicobiologia
Autore del bestseller «Riscrivi le pagine della tua vita» (tradotto in 5 lingue) e del nuovo «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce».
Se ti è piaciuto questo articolo puoi seguirmi su Instagram: @annadesimonepsi
Seguire le pagine ufficiali di Psicoadvisor su Facebook: sulla fb.com/Psicoadvisor e su Instagram @Psicoadvisor