Frasi tipiche che il manipolatore usa con le sue vittime. Riconoscerle ti saranno di aiuto

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

Le persone con forti tendenze narcisistiche così come qualsiasi manipolatore emotivo, tendono ad assumere comportamenti analoghi contornati da frasi tipiche. In questo articolo mi limiterò a segnalarti quelle che sono le frasi più usate per manipolare il prossimo, facendo leva su bisogni, sensi di colpa, altruismo o dipendenza affettiva.

Nota bene: alcune persone sono consapevolmente manipolative, sanno bene ciò che stanno facendo e creano deliberatamente un inganno; altre, invece, attuano la manipolazione perché non hanno appreso modelli comunicativi diversi. In entrambi i casi, avrai il dovere di metterti in salvo e allontanare da te determinati comportamenti inquietanti e nocivi per il tuo benessere psicofisico. A prescindere dalla sua capacità di comprendere i danni che sta causando e le dinamiche che sta innescando, cerca di fare attenzione e analizzare bene chi hai di fronte se senti spesso frasi analoghe a quelle elencate.

Frasi tipiche che il manipolatore usa con le sue vittime

I manipolatori emotivi sono disposti a tutto per non assumersi alcuna responsabilità. Qualsiasi sensazione sgradevole stiano provando, tenderanno a scaricare su di te la colpa. Sono sempre pronti a biasimare il prossimo senza ammettere mai i propri torti e per farlo, si servono di argomentazioni a sostegno. Ecco delle frasi che potrebbero sembrarti familiari.

  • Se mi vuoi davvero bene, devi farlo.
  • Se tieni davvero a me, devi accettarlo.
  • Se vuoi portare avanti la nostra amicizia/storia devi..

E’ un palese ricatto emotivo. Una persona che nutre un sincero affetto per te, non vorrebbe mai importi delle condizioni difficili da accettare.

  • Sei troppo sensibile!
  • Hai sempre reazioni esagerate.

E’ una frase che vuole sminuire le tue reazioni, non rispetta il tuo vissuto e soprattutto non rispetta ciò che stai provando. E’ usata per mettere in dubbio le tue sensazioni e per convalidare le sue azioni. Questa frase sottintende che sei tu a esagerare… non è il manipolatore a mettere a dura prova i tuoi nervi.

  • Hai fatto tutto da solo, io non c’entro niente.
  • Ti rendi conto che ti sei allarmato per nulla?
  • E’ una tua reazione, io non ti ho chiesto nulla.

Magari hai fatto tardi a un appuntamento e ti sei messo in allarme o ti sei affannato per concedere al manipolatore il suo nutrimento… lui invece di apprezzare e convalidare il tuo operato, lo sminuisce dicendo che “nessuno ti ha chiesto nulla”.

Stesso schema anche in caso di una discussione, dove il manipolatore può abilmente fare marcia indietro, sentendosi alle strette, affermando di non aver mostrato alcun disappunto.

  • Non essere così drammatico!

Anche in questo caso, il tentativo è quello di far passare la vittima per una visionaria, mentre il manipolatore tenterà di uscirne pulito.

  • Se sono arrivato ad agire così è perché mi hai costretto tu.
  • Se solo tu fossi più comprensivo con me

Il messaggio è chiaro: io non ho fatto nulla di deliberatamente sbagliato, ancora una volta, la colpa è tua.

  • E’ solo per il tuo bene.
  • L’ho fatto perché so che può solo farti bene.

Ho programmato l’intero weekend senza coinvolgerti perché non volevo stressarti, non perché volevo fare i miei comodi… insomma, ora dovresti solo mostrarmi gratitudine.

  • Sei così scostante, mi fai stare male!
  • Non fare l’offeso. Come sei pesante.
  • Ancora non ti è passata? 

Qui il manipolatore non vuole rispettare i tuoi tempi. Se ti ha fatto un torto o c’è stata una lite, anche funesta… se a lui è passata pretende che anche tu ritorni a essere disponibile e sorridente. Anche qui è sottintesa una mancanza di rispetto verso le tue emozioni. In questo modo lui può dirsi disponibile al dialogo, può descriversi come colui che supera tutto e ci passa su… mentre tu, al contrario, sei rigida. Certo…. sei tu che sei stata offesa, lui non aveva nulla da smaltire. Se hai della rabbia, è legittimo che tu te la viva.

  • Sono cose che succedono, bisogna farsene una ragione.

Significa che se è lui è crudele, sono cose che possono succedere. Se tu devi subire, sono cose che possono succedere. Se si invertono i ruoli ti assicuro che lo stesso manipolatore non la vedrà più così.

  • Hai visto cosa mi hai fatto fare?
  • Dato che hai detto/fatto quella determinata cosa, io ho agito così.

Ancora una volta, sei responsabile tu di sue azioni.

  • Non sei mai soddisfatto
  • Dopo tutto quello che faccio per te ti lamenti
  • Sei incontentabile!

Significa che non dovresti lamentarti ma accettare ogni suo comportamento e abuso emotivo.

  • Non ricordo.
  • Davvero ho detto questo? Non mi sembra.
  • Hai capito male, non era quello che intendevo

I malintesi possono capitare, ma nelle conversazioni con un manipolatore emotivo sono una costante. Così il manipolatore con un “non ricordo” sottintende “non è successo” e solo se è messo alle strette, dirà che si è spiegato male o se la vittima è molto succube, dirà che è stata lei a capire male.

  • Sei solo pazza! Sei fuori di testa…!

Significa “io non ho fatto nulla di sbagliato, sei tu che hai dei problemi”. Serve a innescare confusione nella vittima per continuare, indisturbato, comportamenti di abuso.

  • Prometto che non accadrà mai più!

E con questa promessa, pretendo che tu ti comporti come sei non fosse accaduto.

  • Mi fa star male questo tuo atteggiamento.
  • Non giocare a fare la vittima
  • Odio il vittimismo
  • Rilassati un po’, sei troppo stressato

Significa: “sono io qui la vittima”. Serve, ancora una volta, a creare confusione.

  • Mi hai provocato tu. Lo sai che ti amo

Sei, ancora una volta, tu responsabile delle mie azioni, voglio che continui a darmi quello di cui ho bisogno.

  • Stavo solo scherzando.

Significa che è uno scherzo se tu non abbocchi, altrimenti non è uno scherzo.

  • Nessuno è perfetto
  • Nella relazione siamo in due e anche io accetto molti compromessi

Significa che non vuole che tu metta in discussione alcuni suoi atteggiamenti.

  • Perché devi sempre fare di testa tua? Non pensi mai a me?
  • Non mi appoggi mai nelle mie decisioni

In realtà significa: perché non fai ciò che voglio io? Devi anteporre i miei interessi ai tuoi.

  • Lo faccio perché ti amo

Ecco una frase per giustificare atteggiamenti che possono ferirti.

Quando la relazione arriva al capolinea o quando si vive in un rapporto al limite, possono insorgere messaggi tipo:

  • Nessuno ti crederà.

Significa che vuole isolarti e muovere le amicizie in comune contro di te.

  • Sai qual è il tuo posto.
  • Non sai stare al tuo posto
  • Sei molto invadente
  • Mi soffochi 

Significa che inizi a essere scomoda e stai scavalcando la line di confine che lui ha marcato e che cambia a suo piacimento. Significa che devi essere più obbediente.

  • Non ha importanza
  • Non è un grosso problema

Significa che non vuole attribuire valore a qualcosa di importante. Significa che in realtà dovresti aprire gli occhi e pensarci.

  • Te ne pentirai

Il messaggio è chiaro: voglio che tu stia male fino a pentirtene.

  • Chi ti credi di essere?

Significa: non sei niente.

  • Non piaci a nessuno

Vuole solo isolarti, sminuirti, umiliarti e farti sentire inutile.

  • Non dovresti ascoltarli o uscire con i tuoi amici
  • Sono persone negative e insulse
  • Non passi abbastanza tempo con me
  • Scommetto che mi lascerai di nuovo da solo per uscire con loro

Vuole sottintendere che gli stai sottraendo attenzioni e non vuole che frequenti altre persone, persone che tra l’altro potrebbero farti aprire gli occhi sulla relazione.

  • Non puoi farlo, pensaci bene
  • Non ti conviene agire così…

Significa “non voglio che tu lo faccia” e te la farò pagare. Se tu fai questo io mi sentirà legittimato a fare di peggio con te.

  • Non sai di cosa sono capace

Significa che non sai dove può arrivare per punirti e fartela pagare.

Queste sono solo alcune delle frasi tipiche che un manipolatore emotivo può usare. Prese singolarmente non vogliono dire molto ma poste in un contesto dove già ti senti in affanno e confusa/o, possono farti da monito e aiutarti ad aprire gli occhi.

Analizza come ti fa stare una relazione

Cerca di essere vigile sul rapporto così da catalizzare un cambio di rotta o capire se è giunto il momento di allontanarsi. Allontanarsi non significa rompere per sempre o dichiarare guerra all’altra persona, semplicemente prendersi del tempo per sé e mettere una distanza di sicurezza.

Nelle relazioni, così come in tutti i rapporti umani, si è tutti sullo stesso livello, ciascuno con le proprie specificità, ma mai diversi o inferiori. Nessuno può ritenersi “umanamente” superiore a qualcun altro e quando questo accade, quando si tende a prevalere sull’altro, invadendone lo spazio vitale, è indice di un rapporto non sano.

Restituisci a te stesso la responsabilità della tua felicità

Quando inizierai davvero ad amarti, restituirai a te stesso la responsabilità della tua felicità. Ti verrà spontaneo il desiderio di ascoltare davvero i tuoi bisogni più profondi per onorarli e farli rispettare! Inizierai anche a conoscerti. Già, perché ancora non sai chi sei davvero o chi puoi essere! Ciò che sai di te oggi, infatti, non è altro che quello che ti racconta la tua storia personale, il tuo passato… ma dentro di te hai molto altro da scoprire. Cosa dicevamo delle cose che non si conoscono? Non si credono possibili! Dentro di te è custodito un mondo inedito dove ogni emozione che provi può raccontarti la tua storia. Puoi scoprire, in te stesso, amore, felicità, appagamento e soprattutto senso di sicurezza!

Ciò di cui abbiamo davvero bisogno è sentirci al sicuro. In modo disfunzionale, per perseguire questo obiettivo, cerchiamo riparo dalla solitudine negli altri, cerchiamo accettazione negli altri, pretendiamo comprensione dagli altri e… se non l’avessi ancora capito, cerchiamo all’esterno tutto ciò che in realtà possiamo già trovare dentro di noi! Tutto ciò che, in realtà, è già dentro di te, ben sepolto, e aspetta solo di emergere in superficie.

Puoi continuare a vedere te stesso e il mondo come ti hanno insegnato o cominciare a guardarlo con i tuoi occhi

Comprendersi sembra facile, eppure, alcuni di noi sono estremamente complessi, si portano dentro una moltitudine di sfaccettature non sempre facili da «gestire». Alcuni di noi, poi, si portano dentro dei carichi emotivi enormi, che stanno lì da chissà quanto tempo, troppo ingombranti e troppo pesanti da poter districare. In questi casi potrebbe essere saggio fare un profondo lavoro su se stessi.

Allo scopo di guardarci dentro senza la lente distorsiva delle credenze interiorizzate durante l’infanzia, abbiamo bisogno di individuare quei meccanismi di difesa che, tendendoci trappole e autoinganni, ci portano a vedere noi stessi e il mondo con un occhio esterno, che, proprio come il cammino che ci siamo ritrovati a seguire, non è il nostro!

Come riuscirci?  Iniziando a guardare il “mondo con i tuoi occhi“. In realtà, questo è il titolo del mio nuovo libro, un testo che intende offrirti tutti gli strumenti per analizzare te stesso, i tuoi vissuti emotivi e le tue storie relazionali, dall’infanzia all’età adulta.

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Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in psicobiologia
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