S’intitola «il mondo con i tuoi occhi» e decisamente è un libro che non rispetta alcun canone. È sovversivo ma al contempo ricco di equilibrio. Audace, rivoluzionario e al contempo delicato, che si fa spazio nella mente del lettore in punta di piedi e gli restituisce quel senso di autoefficacia perduto tanti anni prima. Agli albori delle nostre vite, infatti, siamo stati tutti prosperi, bambini speranzosi con molti sogni nel cassetto, mille ambizioni, determinazione e tanta tanta leggerezza. Non è stata la vita a portarci via tutto ma sono stati i condizionamenti che abbiamo subito giorno dopo giorno. Quelle voci che ci dicevano «fai il buono», conformati, «stai al passo con i tuoi amici», conformati, «non vedi tuo cugino come è bravo? Fai come lui», conformati e ancora… «rispetta le regole!», conformati.
E, alla fine, ci ritroviamo a vivere una vita che non ci rappresenta
A furia di aderire a modelli che altri hanno pensato per noi ci siamo dimenticati cosa significa essere totalmente spontanei, leggeri, liberi. Da adulti ci ritroviamo a vivere delle vite che non ci rappresentano pienamente: è ovvio, abbiamo vissuto prigionieri di un ruolo che altri hanno scelto per noi, come potrebbero rappresentarci? Diventiamo finanche estranei nella nostra stessa vita, assenti, ci circondiamo di simboli che ci riportano a ciò che avremmo voluto essere: una vecchia foto, un portafortuna, un poster, un portachiavi… emblemi di un qualcosa che ormai è soltanto un eco lontano.
Anche chi si definisce anti-prototipico, in realtà, sta aderendo a un modello, quello dell’anticonformista che talvolta coincide con “lo strano“, l’alternativo, quello posto un po’ ai margini, talvolta escluso dalla festa o addirittura della società. Insomma, in un modo o nell’altro, gli altri ci costringono prigionieri in modelli che, in modo del tutto involontario, ci troviamo a seguire. Talvolta ci condanno anche per ciò che siamo ma la verità è che siamo sempre il frutto dell’ambiente in cui siamo cresciuti. Lo siamo… soltanto finché non iniziamo a lavorare su noi stessi. È solo così che possiamo riscoprire quel senso di autoefficacia un po’ fanciullesco che ci siamo lasciati alle spalle. Allora rallentiamo, impariamo a guardarci. Concentriamoci sui nostri passi e non sugli altri.
Se non lo facciamo, vuoto, paura e frustrazione prendono il sopravvento
Oggigiorno molti vivono di paragoni e i social hanno peggiorato tutto. Ci ossessiona non essere abbastanza belli, bravi, talentuosi, ci ossessiona finanche non aver abbastanza storie da raccontare… Quando poi, noi, dovremmo solo essere ciò che ci sentiamo e non serve avere una storia da raccontare quando si è troppo impegnati a vivere! Sì, vivere, senza forzature, senza costrizioni. Senza il peso della performace… fare per l’appagamento dell’essere e non certo fare per l’effimero gusto di essere notati. La verità è che, così distanti da noi stessi, tutti temono di essere non visti! Quando è chiaro che dovremmo imparare a guardarci da soli. Solo così siamo certi di non passare inosservati nelle nostre stessi vite, di dare un significato profondo alla nostra esistenza che trascende da tutto e tutti.
Perdendo la nostra autenticità, poi, ci lasciamo spaventare da ogni cosa. Siamo spaventati dalla solitudine ma anche dai legami. La solitudine ci fa sentire sconfortati, inascoltati, invisibili… mentre i legami ci fanno sentire prigionieri, non capiti e sì, a volte anche soli. Allora come usciamo da tutto questo caos? Come ci riappropriamo del nostro senso di auto-efficacia che tanti anni fa ci è stato portato via? Possiamo farlo iniziando a trattarci per ciò che siamo: animali sociali a caccia di certezze e convalide. Una volta compresa a fondo la nostra natura, soddisfare i bisogni che ci guidano diventa semplice ed è tutto ciò che serve per riappropriarci dell’autenticità e della leggerezza perduta.
Il tuo comportamento è pieno di fascino e mistero: studialo
Quando guardi l’essere umano come un animale e il suo comportamento come una serie di adattamenti evolutivi, tutto inizia ad avere più senso. Sia la traiettoria dell’individuo sia la direzione che ha intrapreso la nostra società. Addirittura anche le tue bizzarìe acquistano un significato. Finanche le emozioni, i pensieri, le azioni controproducenti e tutto ciò che fino a oggi etichettavi come “irrazionale”, assume un nuovo significato perché scopri che ogni cosa ha le sue ragioni di esistere. Ogni tua caratteristica, ha la sua personale storia evolutiva e non serve farci la guerra, in fondo vuole soltanto essere compresa e puoi farlo soltanto se inizi a prendere in considerazione chi sei e ciò che vuoi tu, oltre gli altri.
Scrivere la preview di un libro non è mai semplice, soprattutto quando si tratta de «il mondo con i tuoi occhi», un saggio di psicologia che sfrutta le neuroscienze per spiegare (in modo scientifico ma anche pratico e accessibile) le più disparata dinamiche a cui assistiamo oggi. Da un lato siamo testimoni di una forte emancipazione ma, dall’altro, stiamo assistendo a qualcosa di pericoloso. Stiamo normalizzando troppo i disagi: rabbia cronica e frustrazione, sono diventati i nuovi standard e talvolta possono culminare esiti nefasti. In definitiva, il libro ci spiega, come smettere di resistere e ri-appropiarci della nostra stessa vita in una società che ormai ci ha voltato le spalle. Lo trovi in pre-order qui su Amazon, oppure in tutte le librerie a partire dal 29 ottobre. Leggerlo ti farà rompere tutti gli schemi e darà nuova luce alla tua vita.
Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in neuropsicobiologia
Se ti è piaciuto questo articolo puoi seguirmi su Instagram: @annadesimonepsi e su Facebook, facebook.com/annadesimonepsi
seguire le pagine ufficiali di Psicoadvisor su Facebook: sulla fb.com/Psicoadvisor e su Instagram @Psicoadvisor