Ci sono persone che ci fanno proprio perdere la calma, ci impediscono di controllare quel sentimento di rabbia che sta crescendo rapidamente dentro di noi fino a scoppiare. Potrebbe trattarsi di individui estremamente perfezionisti, troppo critici…..In un modo o nell’altro, la verità è che il loro comportamento finisce per minare il nostro equilibrio psicologico, destabilizzandoci e di conseguenza generando rabbia.
E’ bene precisare però che siamo noi che diamo il permesso alle persone di farci arrabbiare, siamo noi ad acconsentire che il loro comportamento abbia una risonanza dentro di noi, e quindi destabilizzarci. Dopo tutto, dobbiamo ricordare che può farci del male solo ciò che ci importa realmente. Quindi, ogni volta che lasciamo che una persona scateni la nostra rabbia è come se stessimo pensando: “quello che questa persona pensa di me è più importante di ciò che penso io“. In questo modo perdiamo il controllo e lo cediamo all’altro, perdendo la battaglia prima ancora di iniziarla.
La rabbia va riconosciuta
Se torniamo indietro e guardiamo alla nostra vita, ci rendiamo conto di come ogni ricordo sia accompagnato da un’emozione. Un’emozione segna e colora ogni attimo rendendolo unico. Fin da piccolissimi possiamo provare emozioni e siamo capaci di arrabbiarci. Questo perché la rabbia, insieme alla paura, alla gioia e alla tristezza sono emozioni innate. Non c’è nessuno che appena nati ci insegni a ridere, ad avere paura o ad essere tristi. Nasciamo con queste emozioni e non sono solo innate, ma anche universali.
Nella quotidianità di tutti i giorni, possono capitare piccoli avvenimenti per i quali si scatenano emozioni a volte sconosciute. Può capitare che un collega vi prenda in giro. Che qualcuno trovi posto nel parcheggio che avevate visto voi. Molto spesso capita di avere a che fare con persone intelligenti. Che però allo stesso tempo si possono mostrare arroganti e incapaci di relazionarsi in maniera cortese ed educata con gli altri. Questi soggetti sono privi di quella che in psicologia viene chiamata intelligenza emotiva.
L’importanza di accettare le proprie emozioni
Spostare l’attenzione lontano da noi è più facile, perché ci aiuta a liberarci da ogni responsabilità e così evitiamo di dover lavorare per controllare la rabbia. È più facile incolpare qualcun altro della nostra rabbia piuttosto che cercare le cause all’interno di noi. Dopo tutto, ci è stato insegnato a pensare che la rabbia è una risposta a certe condizioni ambientali.
Ma questa è solo una piccola parte della verità. La verità è che le nostre emozioni e sensazioni sono nostra responsabilità perché, anche se non possiamo scegliere come sentirci in determinate circostanze, possiamo scegliere come reagire alle stesse. Abbiamo la capacità di modulare le nostre reazioni e mantenere il controllo! Così, ogni volta che lasciamo che qualcuno ci faccia arrabbiare, stiamo cedendo il controllo, gli stiamo dando un’importanza che probabilmente non ha e, soprattutto, gli permettiamo di strapparci un bene prezioso: la nostra stabilità emotiva.
Accettare che le emozioni sono nostre e che possiamo scegliere come reagire, può farci paura, perché significa prenderci una responsabilità enorme, ma, allo stesso tempo, apre un mondo di nuove possibilità perché ci invita a conoscerci meglio, a immergerci dentro di noi per capire perché reagiamo in un certo modo.
Come mantenere la calma?
Se ci pensiamo, reagire con rabbia a qualcuno è come mettere la nostra stabilità emotiva nelle sue mani. Ma affideresti il tuo equilibrio psicologico a uno sconosciuto che, tra l’altro, è scortese e antipatico? Da un punto di vista razionale la risposta è un “no” deciso. Tuttavia, dal punto di vista emotivo, è quello che facciamo ogni volta che ci arrabbiamo. Pertanto, è importante imparare a mantenere la calma. Reagire con tranquillità da forza. E molta.
1. Scopri l’origine della rabbia
Di solito la persona di fronte a noi non è solo la fiamma che ha acceso la miccia. Infatti, potremmo esserci arrabbiati perché abbiamo avuto una brutta giornata, perché qualcosa non è andato come previsto o perché abbiamo troppe aspettative dalla riunione di lavoro. In un modo o nell’altro, la causa della rabbia la possiamo trovare dentro di noi. Non ha senso cercarla fuori! Esercitarsi a guardare dentro se stessi ci permetterà di spostare l’attenzione dall’esterno verso l’interno, e il semplice cambio di prospettiva ci permetterà di riprendere il controllo della situazione.
2. Non la prendere come qualcosa di personale
La maggior parte delle volte ci arrabbiamo perché supponiamo che il comportamento o l’atteggiamento dell’altra persona sia un attacco personale. Ma non è quasi mai così, si tratta di un errore d’interpretazione. In realtà succede che il nostro ego, che è spesso enorme, ci fa pensare che determinate situazioni siano un attacco personale, perché ci siamo eccessivamente identificati con l’esperienza. Pertanto, è importante imparare a valutare le situazioni assumendo la corretta distanza emotiva, in modo tale da poter sviluppare una prospettiva più obiettiva e razionale. Il mondo non complotta contro di noi, è solo una percezione distorta del nostro enorme ego.
3. Cambia il modo di pensare
Per mantenere la calma nelle situazioni più complicate si potrebbe pensare che la rabbia sia una sorta di regalo. Se una persona sta cercando di farci arrabbiare possiamo decidere di permetterglielo o no. Se accettiamo questo “dono”, ci arrabbieremo e la persona avrà acquisito potere su di noi. Al contrario, se non lo accettiamo, se non seguiamo il gioco di insulti e provocazioni, non avrà altra scelta che tenere per se tutti quei sentimenti tossici. Ricordiamolo sempre! Ci sono persone che si comportano come se fossero “camion della spazzatura” in senso emotivo. Mi riferisco alle persone tossiche, ma dipende solo da noi accettare che scarichino questi sentimenti tossici su di noi. In ogni caso, è sempre opportuno tenere a mente una famosa citazione di Aristotele: “Chiunque può arrabbiarsi, è molto semplice. Ma arrabbiarsi con la persona giusta, nella giusta proporzione, al momento giusto, con il giusto scopo e nel modo giusto, non è certamente cosa facile”.
Prendi il controllo
Anche se non hai sempre il controllo su tutto ciò che accade nella tua vita, hai il controllo su come reagire e su come condurre la tua vita. Sapersi prendere cura di se stessi è una prova di maturità, infatti quando si è sufficientemente responsabili da rispondere ai propri bisogni non si ha la necessità di appoggiarsi ad altre persone; significa essere completamente autonomi da scegliere in tutta libertà come gestire le proprie qualità personali.
Quando inizi a concentrarti su te stesso, le uniche persone che rischi di perdere sono quelle che sono sempre state accanto come dei “parassiti” cioè sfruttando le tue migliori qualità a loro vantaggio, non chi ti apprezza per quello che sei. All’inizio potrà spaventarti l’idea di aver allontanato qualche perdita significativa, ma più la tua autostima si consolida più sarai contento di aver compiuto una potatura umana. In questo caso la potatura non riguarda la persona da mandare via ma le risorse emotive che deciderai di smettere di investire!
Quelle risorse potrai usarle per te stesso, per coltivare il tuo benessere in altri momenti e in altri luoghi. Prova a fare della tua vita un’opera d’arte un secondo alla volta. Ricordati che il tempo che passa non torna più e che ogni ora può avere un tuo voto: puoi viverla impegnandoti da 0 a 10. E può restituirti la felicità corrispondente. Cosa ne pensi di un’esistenza in cui riesci ad ascoltare e comprendere i tuoi bisogni più autentici e, soprattutto, farli rispettare? Una vita in cui la sicurezza che cerchi è già dentro di te, pronta all’uso… e aspetta solo di essere afferrata! Ecco, una vita del genere è possibile e tu la meriti tutta.
Chi rinuncia all’idea di essere responsabile di se stesso, rinuncia anche alla possibilità di una vita appagante. Ecco, allora ognuno di noi dovrebbe prendere in carico se stesso, prendersi in carico la responsabilità del proprio benessere! Questa assunzione di responsabilità finirà per fare una cernita nella propria vita, una selezione naturale dei legami, trattenendo solo persone genuine (non colpevolizzanti e che, come noi, hanno imparato a prendere in carico se stessi). Se vuoi finalmente occuparti di te e considerarti la priorità della tua vita, ti consiglio la lettura del mio libro «d’Amore ci si ammala, d’Amore si Guarisce», lo trovi in tutte le librerie e su Amazon, a questo indirizzo.
A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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