Segnali che hai problemi di bassa autostima

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Quante volte ci sentiamo inadatti in situazioni che richiedono fermezza o capacità decisionale e quante volte avvertiamo quel senso di paralisi che ci impedisce di fare la cosa giusta per noi? Sentirsi inadeguati, inferiori, sentire di non valere, percepirsi come persone non meritevoli d’amore…sono pensieri che possiamo sperimentare almeno in un periodo negativo della nostra vita.  Può capitare a tutti di vivere momenti di insicurezza, o provare sensazioni di inadeguatezza quando si è nel bel mezzo di determinate circostanze e situazioni. Tutto questo può essere anche “normale”, se vissuto entro un certo limite. Tuttavia, quando questi pensieri disfunzionali iniziano a mettere radici più profonde al punto di compromettere la qualità della nostra stessa vita, forse è il caso che facciamo qualche passo indietro.

La poca stima di sé può essere una vera e propria arma puntata contro

“Vivere non significa solo esistere, ma essere e creare, saper godere e soffrire, e non dormire senza sognare” La bassa autostima è una forza vampirizzante che divora e distrugge tutto ciò che di bello possiamo avere e sognare: il nostro potenziale, i nostri talenti, sogni, relazioni.. I complessi di inferiorità possono diventare uno stile di vita, e l’incapacità di amarsi può diventare convinzione di valere poco.

E’ allora che la bassa autostima inizia a diventare una vera e propria forma di auto-distruzione, che con il tempo guasta i rapporti, distrugge sogni ed aspirazioni e paralizza talenti e potenzialità, abituando la persona a credere di non avere gli strumenti adatti per vivere una vita all’altezza delle proprie aspettative.

Come nasce la bassa autostima

Forse avrai sentito fino alla nausea la frase : ”Se tu non ti ami, chi mai potrà amarti?”. Anche se questo concetto contiene un fondo di verità, nella vita avviene spesso l’esatto contrario: molte persone imparano a credere in se stesse soltanto quando trovano qualcun’ altro che crede in loro. La nostra autostima dipende moltissimo dalle esperienze che abbiamo avuto nei primi anni di vita: se le relazioni con le persone che si occupavano di noi (genitori, nonni, insegnanti, ecc) sono state positive e gratificanti avremmo sviluppato probabilmente un immagine positiva di noi stessi.

Se invece, i rapporti con chi ci stava vicino sono stati improntati all’ insegna della freddezza e delle critiche, quasi sicuramente avremmo sviluppato un opinione negativa di noi stessi e faremmo fatica ad accettarci e a credere nelle nostre potenzialità. Il bambino che non si sente accettato per quello che è veramente nella totalità del suo essere, tende ad incolparsi e a pensare:” Se i miei genitori mi criticano/ mi paragonano agli altri / non mi vogliono abbastanza bene , allora deve esserci qualcosa che non va in me”.

Questo bambino comincerà a credere che i suoi genitori non lo apprezzano abbastanza perché lui è stupido, cattivo, sbagliato, non si merita l’amore e comincerà a sviluppare un immagine negativa di se stesso. Fortunatamente, anche se abbiamo avuto un infanzia poco felice, possiamo imparare a volerci bene ma soprattutto imparare a guardarci con occhi più benevoli.

Effetti della poca stima di sé nella vita quotidiana

Quando si ha uno scarso concetto di se stessi, le percezioni che arrivano dalla realtà, condizionano la nostra capacità di osservare e valutare obiettivamente le situazioni: di conseguenza, cambiano le conclusioni a cui giungiamo. Ecco quali sono le conseguenze di valutazioni condizionate dalla bassa autostima:

1. La paura dell’insuccesso ci induce a una mancata espressione delle nostre risorse personali, del nostro potenziale umano e delle nostre reali capacità, perché ci blocca alla non azione, confinandoci a una vita e a un lavoro molto al di sotto delle nostre potenzialità

2. La percezione errata di se stesso e il senso di inferiorità uccide i nostri sogni, le nostre aspirazioni; le occasioni restano perdute e le opportunità sprecate, e questo principalmente perché noi per primi facciamo fatica a credere in ciò che possiamo fare.

3. La paura di non essere accettati, giudicati, il bisogno di essere approvati, ecc… sono tutti pensieri invalidanti che pregiudicano la qualità delle nostre relazioni sia sociali che sentimentali. L’incapacità di piacersi ci rende egoisti a tratti narcisisti e fondamentalmente incapaci di apprezzare il buono che c’è negli altri. Ciò ci porta, col tempo, ad essere eccessivamente esigenti con chi ci è accanto, caricandoli della responsabilità di farci sentire all’altezza, quando noi per primi siamo convinti dell’opposto.

7 segnali che soffriamo di bassa autostima

Quante volte ti fermi dal dire quello che pensi, per paura di imbarazzo o di sbagliarti? Dici spesso “mi dispiace” o magari “scusa” per cose anche banali? Questi piccoli “segnali” di fragile autostima possono sommarsi e aggravare il proprio basso senso di fiducia in se stessi. Ecco sette segnali di cui essere consapevoli, in modo da poter lavorare per superarli.

1. Perfezionismo

Voler fare le cose nel modo corretto è sacrosanto ma diventa un problema quando per raggiungere un obiettivo autoimposto ci si trova a superare i propri limiti, mettendosi da parte o stressandosi per ottenere sempre il meglio. Un atteggiamento di questo tipo, esteso ad ogni settore della propria vita indica spesso la mancanza di autostima e l’incapacità di amarsi anche se non si è raggiunto il top.

2. Linguaggio

Una persona con scarsa autostima usa costantemente determinate parole. In primo luogo ci sono le frasi negative: “è impossibile; non sono sicuro; non sono pronto; non possiedo delle conoscenze pertinenti, sì…ma…” In secondo luogo, scuse costanti. E in terzo luogo, frasi che riducono il valore del suo lavoro e del suo comportamento. Sicuramente avrai sentito scuse quali: “sono stato solo fortunato; la maggior parte del lavoro l’hanno fatta i miei colleghi e io li stavo solo aiutando”, e così via.

Le persone con bassa autostima non comprendono i complimenti e i ringraziamenti, cercano quasi voler dimostrare il contrario. Perché? È il senso di colpa, non importa quale. Potrebbe essere che dal loro punto di vista il lavoro non è stato fatto bene oppure non vi si sono dedicati abbastanza. Il senso di colpa è il segno più evidente grazie al quale è possibile identificare chi non si ama abbastanza

3. Il senso di colpa

Il senso di colpa, come il perfezionismo, è un altro indicatore della bassa autostima. Una persona con bassa autostima soffre di costante autocritica, da qui proviene il senso nevrotico di colpa nelle persone insicure. Alla base del senso di colpa si intrecciano diverse forme di relazionarsi con se stessi. Per esempio, la maggioranza delle persone che sperimentano costantemente il senso di colpa non credono di meritarsi l’amore e la gratificazione che gli offre la vita e per questo motivo approfittano per ogni minimo errore per auto punirsi.

4. Invidia

L’invidia è uno stato sicuramente ricollegabile alla svalutazione di se stesso, chi soffre di scarsa autostima tende a desiderare di essere come gli altri, nutre profondo disagio e risentimento nei confronti delle persone, tanto da augurare del male solo per il fatto di possedere una determinata qualità.

5. La giustificazione

Una delle possibili conseguenze della bassa autostima è la continua giustificazione di sé e delle cose fatte. La paura di sbagliare e di essere sempre inadeguati, infatti, conduce le persone con scarsa considerazione di sé a chiedere scusa frequentemente e a trovare scuse e giustificazioni al proprio agire e anche al modo di esprimersi o essere.  Questo al fine di ridurre le difficoltà nelle interazioni, gli effetti negativi presunti e mantenere un livello di controllo sull’ambiente e la situazione circostante.

Questa giustificazione, tuttavia, spesso viene attivata senza alcuna motivazione reale di fallimento, ma come anticipazione a possibili critiche, derivante dalla paura di sbagliare e dalla continua e perseverante convinzione di non essere adeguato e all’altezza e, quindi, inevitabilmente di commettere errori e ferire gli altri.

A questo continuo trovare motivi e giustificazioni, è spesso associato il senso di colpa percepito. Ovviamente alla base della continua giustificazione possono esserci numerosi motivi non solo personali ma anche contestuali ed esperienziali, tuttavia la bassa autostima è sicuramente un elemento importante.

6. Passività

Prevale un comportamento di vita piuttosto compiacente e accondiscendente, che è un atteggiamento, frutto di una reale ed evidente insicurezza in se stessi. Chi soffre di bassa autostima non esprime opinioni, bisogni e diritti per paura di offendere l’altro, farlo soffrire, rovinare il rapporto, sembrare cattivo o egoista.

7. L’indecisione

Decidere è una libertà, ma anche un compito che può diventar difficile fino a trasformarsi in un peso insostenibile. Il problema, per chi soffre di bassa autostima, sta nell’idea di doversi confrontare ed esporsi al giudizio altrui. Spesso questa forma di paura è associata alla paura di parlare in pubblico, di arrossire, sudare e bloccarsi nel parlare o alla fobia sociale. La paura di esporsi al giudizio viene spesso tenuta nascosta per vergogna e quindi non affrontata.

8. Tentativo di evitare i conflitti

Le persone con bassa autostima sono pronte a tutto pur di evitare i conflitti o la tensione tra le persone. Tutto deve essere in armonia, anche se la si ottiene con una bugia bianca: la classica bugia che si dice per salvarsi…

9. Diffidenza

Può succedere che le persone con autostima bassa mostrino aperta diffidenza e cinismo verso gli altri. Questa è solo una variante della posizione di protezione…come si suol dire “la miglior difesa è l’attacco”.

È importante puntualizzare…

Vivere un breve periodo in cui questi modi di essere sono presenti non indica necessariamente una mancanza di autostima in quanto i momenti di debolezza riguardano tutti, ivi comprese le persone sicure di se e con autostima da vendere. Se ci si ritrova costantemente nelle descrizioni qui sopra e si riconosce di portarsi dietro questi problemi praticamente da sempre, allora la cosa giusta da fare è quella di contrattaccare, cercando di cambiare un passo alla volta. L’autostima dopo tutto si impara vivendo e mettendosi alla pratica e non è mai troppo tardi per iniziare. Anzi, chi non l’ha mai sperimentata si sentirà come rinato e grato di questo nuovo modo di vedere la vita e tutto ciò che lo circonda.

Inizia a sollevarti!

Usa delle affermazioni positive verso te stesso, usale come note d’amore proprio dedicate a te, in casa, in ufficio, in macchina o in qualsiasi altro posto in cui trascorri molto tempo. Ad esempio, sono capace, sono fiducioso, so di valere, sono una persona degna! In poco tempo, queste affermazioni non ti sembreranno estranee e inizierai a sentirle emotivamente e a crederci, a quel punto il loro effetto si verificherà come per magia apportando il cambiamento su cui stai lavorando.

Bisognerebbe trovare il coraggio e l’incoscienza di realizzare se stessi

Perché non sempre si diventa forti aggrappandosi a qualcosa. Il più delle volte lo si diventa lasciando andare. Liberandosi di ciò che ostruisce l’ingresso alle nostre parti più autentiche, più vive, più creative. I vuoti si curano facendo spazio, non ostinandosi a volerli riempire. Al mattino al risveglio puoi ripetere dentro di te alcune frasi efficaci che ti consentiranno di iniziare la giornata con la giusta prospettiva, ad esempio: “Mi merito di essere felice, è il momento di superare ciò che non va”“Quando sono stanco mi merito un momento di pausa”“Lascio andare per la loro strada le persone che non meritano la mia attenzione”.

Come rimediare?

Non sono qui ad illuderti nella ricerca di una vita priva di ostacoli, perché perderesti in partenza, ma quando ti senti bloccato, spento e senza energie, prima di darti la colpa, prima di rimproverarti e darti del fallito, prova ad ascoltare che cosa in quel momento potrebbe farti stare bene e datti un’altra possibilità. Ricomincia a credere di meritare qualcosa di più per te. Non hai bisogno di null’altro che di te: tutto ciò di cui hai bisogno ce l’hai già dentro. Sei già meritevole così come sei; quello che hai, tutto ciò che sei, è già abbastanza, abbastanza per realizzare te stesso.

Puoi anche valutare un percorso di auto accudimento attraverso il mio libro “il mondo con i tuoi occhi“. Un saggio di psicologia che ti prenderà per mano per aiutarti a provare fiducia, autostima e senso di soddisfazione verso la vita. E questo significa essere più sereno e cominciare a prenderti davvero cura di te stesso. Riappropriarsi della propria identità, porta di conseguenza a fare scelte sane, perché se sei in linea con i tuoi bisogni è molto più facile scegliere comportamenti e abitudini che nutrono il tuo benessere.

Il mio nuovo saggio di psicologia serve a questo: fornirti nuove consapevolezze, nuove prospettive su chi sei e chi sei in grado di essere. In ogni pagina ti spiego come le tue esperienze passate stanno condizionando il tuo presente e ti impediscono di guardarti per ciò che sei! In effetti, se ti sottovaluti, è perché per troppo tempo sei stato sottovalutato da persone che per te erano importanti.

Riappropriarsi della propria vita vuol dire un po’ riiniziare a vivere, afferrare con convinzione e coscienza le redini delle nostre giornate e viverle come non abbiamo mai fatto. Significa vivere la propria vita in armonia con i propri valori, i propri bisogni, le proprie aspirazioni e questo senza che ci sia un prezzo da pagare per nessuno. E come scrivo nell’introduzione “Puoi continuare a vedere te stesso e il mondo come ti hanno insegnato o cominciare a guardarlo con i tuoi occhi”.

Curare i nostri legami, le nostre ferite, i nostri conflitti… curare il nostro benessere, è un dovere imprescindibile che abbiamo verso noi stessi. Allora impara a farlo, impara a rivendicare il tuo posto nel mondo a guardarti con i tuoi occhi….. Ed è quello che ti auguro. Se senti che è giunto il momento di costruire una vita che rifletta veramente chi sei, liberandoti dalle pressioni esterne e interne, questo percorso di crescita personale è ciò che fa per te. Cinque capitoli che ti porteranno alla scoperta di quel potenziale che, da troppo tempo, è assopito dentro di te e non chiede altro di esplodere! Il mio ultimo libro “Il mondo con i tuoi occhi” puoi ordinarlo qui su Amazon oppure acquistarlo in qualsiasi libreria.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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