Comportamenti tipici delle persone opportuniste

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Aristotele ha sempre attribuito un elevato valore all’amicizia, la riteneva una risorsa preziosa per una vita felice. Il pensiero aristotelico ha trovato molte conferme nella psicologia: già Freud affermava che saper stringere relazioni sociali funzionali fosse indice di una buona salute mentale. Le teorie psicoanalitiche moderne affermano che abbiamo bisogno di una continuità dei rapporti interpersonali, di una continuità individuale del sé e del sé in rapporto con gli altri. I legami sono fondamentali ma spesso taluni ne distorcono il valore e li vivono in maniera non priva di interessi. L’opportunismo gioca un ruolo chiave. L’opportunismo è quella tendenza a mettere da parte ogni sorta di scrupolo morale per perseguire un tornaconto personale.

Per Aristotele l’amicizia è un luogo di scambio reciproco in cui imparare a ricevere e offrire, ma lungi dall’essere concepito come un sistema opportunistico, dobbiamo ricordare che “non è nobile essere ansioso di ricevere favori, perché solo gli sfortunati hanno bisogno di benefattori, e l’amicizia è soprattutto libertà. Lo stato più virtuoso dell’essere”. Nell’opera Etica Nicomachea, Aristotele spiega che esistono tre tipi di amicizia che, prima o tardi, tutti noi incontriamo nella vita. Il primo che classifica descrive vagamente un’amicizia opportunistica.

Amicizia interessata o per utilità

Il principio è questo: “sono amico di qualcuno perché ne traggo vantaggio”. Purtroppo è vero, le persone si strumentalizzano le une con le altre e questo è molto triste. L’amicizia per utilità non può considerarsi una reale amicizia: sorrisi, disponibilità e presenze sono concesse con la speranza di ottenere un preciso beneficio che se tarda ad arrivare, interrompe il legame. Il beneficio che le persone opportuniste intendono ottenere non è quello intrinseco a un legame di amicizia. Per raggiungere l’utilità in palio (che sia essa sessoposizione sociale, favoritismi o beni materiali), l’opportunista ricorre spesso all’adulazione.

Nei confronti di un amico, tutti noi speriamo di trarre un vantaggio, quello intrinseco del legame stesso: fiducia, condivisione di tempo di alta qualità, stima, condivisione di stralci di vita, comprensione, appartenenza… La definizione di opportunista dal dizionario: approfittatore di situazioni o circostanze favorevoli, anche quando in contrasto con coerenza e dignità.

Amicizia per piacere

Qui la concezione di amicizia è più superficiale, lo scopo è vivere momenti piacevoli. Quale differenza c’è tra l’amicizia interessata e l’amicizia per piacere? Nel primo caso, la persona opportunista potrebbe anche esserci nel momento del bisogno, potrebbe compiere sforzi mirati al fine di ottenere qualcosa in cambio. L’amico per piacere non è una persona con la quale condividere i propri problemi, non vuole nulla in cambio sennò trascorrere dei momenti di spensieratezza.

“L’amicizia per piacere” è intesa meramente come “trascorrere il tempo libero insieme, impegnarlo per attività piacevoli”. Non vi è un trasporto sincero perché questo amico viene a mancare quando le cose si complicano.

L’Amicizia disinteressata o amicizia per virtù

Questo tipo di amicizia dovrebbe sorgere in una sorta di selezione naturale. L’amicizia sincera lega i buoni con i buoni perché non ha altri fini. Per Aristotele l’amicizia consiste nel volere e procurare il bene dell’amico, favorendo al contempo la nostra soddisfazione individuale nel prenderci cura di quel legame speciale. Si tratta di uno scambio reciproco ben distante dall’amicizia per piacere o per interesse.

L’amicizia sincera viene descritta da Aristotele quasi come un rapporto di coppia. L’amico sincero è quella persona con la quale costruire un senso di intimità, un senso di condivisione nel quale si spera di non essere traditi. Le esperienze condivise (belle e brutte) non fanno altro che rafforzare il legame di amicizia. L’amicizia per virtù ha molti bagagli, ricordi e promesse che il tempo o la distanza non potranno mai distruggere.

Il profilo psicologico dell’opportunista

Il confine tra opportunità e opportunismo non è affatto sottile, né labile. Si tratta di un confine che va scandito bene e mai valicato. Un confine tracciato dalla spontaneità, mentre l’opportunista estorce abilmente favori.

L’amicizia sincera offre tante opportunità: gioie condivise, aiuto reciproco, cooperazione, l’esserci l’uno per l’altro…. ma si basa su un sacrosanto principio, la fiducia. La fiducia e la sincerità non devono mai mancare in una vera amicizia. L’opportunista non è in grado di offrire questo sacrosanto principio e, prima o dopo, la sua natura sarà rivelata. L’opportunista è a tutti gli effetti un manipolatore emotivo.

La mancanza di sensibilità per i desideri e le esigenze altrui è mascherata e coperta da una finta empatia. E’ proprio la mancanza di sensibilità a fomentare la tendenza allo sfruttamento e alla manipolazione interpersonale. Appoggiano relazioni esclusivamente se hanno la certezza che l’altro possa soddisfare i suoi scopi e bisogni.

“Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti”, sono queste le parole di Luigi Pirandello. E quando la maschera dell’affetto è stata indossata da una madre che reputavamo la nostra migliore amica oppure da un’amica che consideravamo alla stregua di una sorella? Innanzitutto ci si sente stupidi e ingenui. Avremmo dovuto capirlo prima! Come abbiamo fatto a fidarci per tutto questo tempo? Gli altri ci riferiscono che i segnali c’erano, eppure noi eravamo gli unici a non capirlo, a farci usare… Questi pensieri lasciano spazio a un’amara delusione.

L’opportunista mira a guadagnare terreno

L’opportunismo puoi trovarlo ovunque, la sua arma principale è il dialogo e la falsa disponibilità. Il dialogo è alla base di ogni relazione di amicizia. L’opportunista usa il dialogo per lusingare, adulare, guadagnare terreno… terreno sul quale otterrà i suoi favori. Che sia status sociale, la possibilità di frequentare altre persone, un aiuto economico, un supporto pratico come un mezzo di trasporto, favori sessuali o dei favori professionali (fai tu il lavoro al posto mio? Mi aiuti con questi conti…?).

L’opportunista ha una caratteristica: appena raggiunge il suo obiettivo o se smetti di rifornirlo così come desidera, lui ti abbandona oppure modifica il suo comportamento al fine di farti sentire in colpa e nel torto.

Altra caratteristica saliente dell’opportunista è la sua audacia: l’opportunista ha la faccia tosta di rifarsi vivo anche dopo un periodo di latitanza e fare come se nulla fosse cambiato. E se gli dici qualcosa di duro? Accusa il colpo, fa l’offeso ma poi, dopo un po’, si lascia la cosa alle spalle per tornare alla carica.

Il manipolatore opportunista usa delle frasi stucchevoli come: sei stato sempre nei miei pensieri in questi mesi! Hai sempre un posto nel mio cuore! E’ molto abile nel creare complicità, nel mettere il prossimo a proprio agio e per raggiungere il suo scopo è disposto a tutto, anche a sminuire se stesso o umiliarsi, tanto se serve a raggiungere un fine, per l’opportunista ne varrà la pena.

La parola d’ordine è “mancanza di dignità”, proprio perché non ne dispone si fregia di averla, finge di avere alti valori morali, di essere ingenuo ma nella realtà dei conti ha già in atto una tecnica di persuasione. Finge di essere solidale e disponibile, si finge integro ma in realtà è un doppiogiochista, la sua solidarietà è di convenienza e se si osserva bene da vicino è completamente incoerente tanto che cambia spesso opinioni in relazione allo scopo che intende raggiungere.

Il vittimismo è una delle sue armi più potenti, grazie al vittimismo riesce a trovare appoggi morali e favori. Perché si può definire un doppiogiochista per eccellenza? Perché l’opportunista non sceglie e tiene piede in tutte le scarpe possibili: ha una buona parola per tutti ma si tratta di bellissime parole pronunciate senza il minimo coinvolgimento emotivo. Per l’opportunista i valori sono solo belle parole da usare all’occorrenza, da indossare come un gioiello da far ammirare.

Come riconoscerlo

Per la sua perpetua ipocrisia, scoprire se hai a che fare con un opportunista non è affatto semplice. Spesso chi è opportunista ha adottato questo modello di vita come unica interfaccia con la realtà esterna, a cosa ti serve saperlo? Osserva i legami che l’opportunista ha con gli altri. Valuta come si comporta con le altre persone. prova a sovrapporre il suo modello di comportamento con gli altri con il suo modo di approcciarsi a te. Cosa ne ricavi? Ci sono differenze?

Valuta la sincerità delle sue parole: gli opportunisti adottano la menzogna come modalità di interagire nei vari rapporti, questo genera una lunga serie di contraddizioni.”Fatti raccontare più volte come è andata, forse ti avvicinerai alla versione giusta. Soltanto i grandi bugiardi hanno una memoria rispettabile.” -Dino Basili. Riconoscere un opportunista è più difficile quando:

  • si ha un coinvolgimento emotivo e l’affetto offusca un giudizio razionale
  • si è buoni e disinteressati nei rapporti, quindi approfittarsi degli altri è la cosa più lontana dal nostro modo di essere

Sotto le mentite spoglie di cari amici o parenti affettuosi, esistono molte persone pronte a prendersi gioco di noi e usarci per un tornaconto personale, talvolta anche banalissimo come un passaggio in auto! Gli indizi per riconoscerlo:

  • L’opportunista appare e scompare magicamente
  • E’ pieno di contraddizioni
  • Difficilmente sa mantenere segreti
  • E’ terribilmente egoista (ma sa nasconderlo bene)
  • Si trova nel momento del bisogno ma solo se lo sforzo che deve compiere è commisurato al suo tornaconto a breve giro
  • E’ un calcolatore e questo si riflette in tutte le sue relazioni personali
  • Fa vittimismo per ottenere simpatie
  • Invidiano o sminuiscono gli altri

Ognuno di noi ha le proprie caratteristiche, che lo rendono unico

Il primo passo per allontanare le persone opportuniste è acquisire la consapevolezza che la percezione negativa che hai di te stesso è solo un idea che deriva dalla tua storia personale. E se vuoi rendere questo compito più semplice, puoi leggere il mio nuovo libro “Il mondo con i tuoi occhi“. E nel frattempo ricorda sempre…..sentirsi insignificante, stupido o incapace non vuol dire esserlo veramente e soprattutto non significa che gli altri ti vedano cosi!

Nel mio nuovo libro «Il mondo con i tuoi occhi», ti parlo di relazioni ma, ancora di più, ti parto di te e di cosa puoi fare per te stesso per costruire una sana relazione con se stessi, lavorando sui carichi emotivi che ti porti dal passato. Le nostre esperienze ci rendono ciò che siamo ma noi non siamo impotenti. Sono molte le cose che puoi fare per te stesso. Perché come scrivo nell’introduzione del libro “Puoi decidere di vedere il mondo come ti hanno insegnato gli altri oppure con i tuoi occhi”.  Il libro lo trovi su questa pagina amazon o in qualsiasi libreria. È giunto il momento di smettere di permettere ai condizionamenti esterni di dirci che «non siamo abbastanza». Sei abbastanza fin dalla tua nascita, solo che nessuno ti ha mai fatto sentire così. Allora tocca a te farlo.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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