Segnali che non ti ami e cosa puoi fare per imparare ad amarti

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

L’amore per se stessi è un aspetto fondamentale della salute mentale e del benessere personale. Tuttavia, molte persone lottano con l’autostima e la capacità di amarsi profondamente. Ti sei mai chiesto quanto ami te stesso? Riesci ad accettarti come sei in questo momento? Riesci ad amarti indipendentemente dai tuoi limiti, dalle tue imperfezioni e dai tuoi pregi? L’amore verso la propria persona è un argomento che sta  a cuore a tanta gente e queste domande forse ce le siamo poste un po’ tutti, magari perché nel nostro inconscio sentiamo che molti dei nostri problemi derivano dal fatto che non ci amiamo abbastanza. E’ vero, quando sentiamo di avere dei problemi, soprattutto nelle relazioni con gli altri, quando ci sentiamo incompresi, isolati, bloccati o abbiamo paura di mostrare la nostra vera natura è perché abbiamo in realtà un unico e grande problema: non ci amiamo.

Come nasce la mancanza di amor proprio

L’amore per te stesso si forma nei primissimi anni della tua vita. Quello che oggi sei e pensi di te, il tuo atteggiamento verso la vita, dipendono dalla somma delle credenze e delle convinzioni che hai ereditato dalla tua famiglia e dalla società.

Tutto questo concorre a portarti verso il raggiungimento di un Sé ideale che è molto diverso dal tuo Sé reale – quello autentico al quale non presti ormai più attenzione – e che indirizza tutte le tue aspettative e il giudizio che hai verso te stesso e gli atri. Anche le tue abitudini sono il frutto di questo potpourri che non ti permette di raggiungere il tuo scopo: amare te stesso. Mi spiego meglio: per capire da dove nasce la tua sensazione di non amarti, dovresti riuscire a riconnetterti innanzitutto con il tuo bambino interiore e porti alcune domande: mi sentivo accettato? Mi sentivo al sicuro? Accolto? Accudito? Gratificato? Apprezzato?

Ciò che hai provato e vissuto nei primi anni della tua vita, è ciò che ti spinge oggi a fare le tue scelte e a stringere i tuoi rapporti. Se non sei stato accettato, accolto, gratificato, tenderai a cercare persone che continuano a fare la stessa cosa, pur di non vedere crollare tutto il tuo sistema di rappresentazione infantile. Capisci bene che, se credi e sei convinto di non meritare di essere accettato, apprezzato e accolto, non potrai mai riuscire ad amarti. Se credi di “non essere capace”, di “non riuscire a…”, se sei convinto di essere incompetente, inconcludente, incapace, immeritevole… come pensi di potere riuscire ad amarti?

Le diverse forme del “non amarsi”

La vita si basa sull’apprendimento, e ciò implica fallire, sbagliare, andare avanti, abbandonare, dimenticare o prevalere. Sfortunatamente, di solito non è facile rendersi conto che ci stiamo allontanando dai nostri sogni perché è un processo graduale in cui abitudini, costumi, urgenze ed eventi imprevisti si impongono riempiendo le nostre vite, senza lasciarci nemmeno il tempo di pensare.

Amare se stessi consiste anche nel sanare le ferite emotive derivate dai nostri conflitti interiori. Dato che siamo specialisti nel fuggire il dolore, quando arriviamo all’età adulta tendiamo a coprirci e a proteggerci da tali ferite, attraverso una maschera che sia gradevole per gli altri. Dal tanto indossarla, corriamo il rischio di dimenticarci chi eravamo prima di metterla. Pertanto, è importante prestare attenzione ai piccoli segnali che indicano che non ci amiamo abbastanza, che non ci accettiamo così come siamo. Vediamone insieme alcuni:

1. Ti trascuri fisicamente

Cosa fai quando ami qualcuno? Te ne prendi cura. Perché non puoi fare lo stesso con te stessa?! Le persone che non si amano hanno la tendenza a non prendersi cura della propria salute, del proprio abbigliamento, della propria immagine. Alcune volte, la mancanza di attenzioni è giustificata con la mancanza di tempo o dei tanti impegni. La verità è che la persona che non si ama, quando pensa di fare qualcosa per se stessa non lo fa perché non si ritiene importante.

Non si cura del proprio abbigliamento, della propria salute perché non ritiene questi aspetti rilevanti. Questo atteggiamento è la conseguenza dell’idea di non valere. Si crea un circolo vizioso secondo il quale: “non mi prendo cura di me perché non sono importante, non sono importante perché mi trascuro”.

2. Non ti senti libero di essere chi sei

Se non pensi di essere abbastanza capace, probabilmente non ti senti libero di mostrarti come sei perché ti vergogni! E questo per te significa consumare una enorme quantità d’energia solo perché cerchi di essere qualcuno che non sei, per piacere agli altri e ottenere la loro approvazione. Di conseguenza ti tocca lavorare tanto; e non per dare il massimo, ma per dimostrare agli altri che in realtà sei una persona sicura. Cerchi di sfoggiare sicurezza mediante le parole, ma è un castello di carte, di sabbia.

3. Non esprimi le tue idee

Se ti conformi sempre alle opinioni degli altri, anche quando non sei d’accordo con loro, è probabile che nel fondo si nasconda una ferita emotiva che non hai ancora elaborato. Forse pensi che le tue idee non siano abbastanza interessanti da essere prese in considerazione, o hai paura di esprimerle. Chi temi di deludere? Quando non esprimi la contrarietà, chi hai veramente paura di deludere? È quasi sicuramente una figura dell’infanzia o dell’adolescenza (un genitore, un fratello), che oggi proietti su tutti quelli che hai davanti.

4. Non accetti apprezzamenti

A chiunque piacciono i complimenti, o almeno è questo che ci hanno fatto credere per tanto tempo. Poi, però, si nascondono insidie, ma soprattutto dei drammi interiori che non lasciano spazio ad alcuna immaginazione. Quando ricevi un complimento, lo rigetti. Subito. Non lo immagazzini. A volte provi piacere per qualche secondo, e subito dopo entri in un tunnel infinito di “contrari”. Ti dicono che sei bravo? Ripensi all’unico errore che hai fatto, allo sbaglio che non ti sei mai perdonato.

5. Sei troppo esigente con te stesso

Mettersi in discussione può essere costruttivo, ci permette di scoprire i nostri errori e crescere. Tuttavia, essere eccessivamente duri nel giudicarci, fino al punto di denigrarci, indica semplicemente che non ci amiamo e ci puniamo per essere ciò che siamo. Giudicarsi costantemente significa spesso vivere dolorosamente. Sì, è difficile da accettare, ma è così. Chi è troppo esigente con se stesso, nasconde i segnali di bassa autostima. Ogni aspetto della sua vita deve essere al massimo, senza sbavature. Non accetta di fallire. Ed è proprio così che ti senti tu: di fronte agli errori, anche minimi, il tuo sport preferito diventa “darti contro”. Ti fai del male, e lo sai. Anche inconsciamente. Ma non puoi farne a meno.

6. Non ti senti meritevole d’amore

Le persone che non si amano non permettono neppure di farsi amare. E il fatto di non credere in se stessi li porta ad autosabotarsi. Magari hai accanto una persona che ti ama, che ti vuole, a cui piaci veramente, ma quando la tua paura entra in gioco questa condiziona tutti i tuoi comportamenti e ti porta ad allontanare la persona che hai accanto. Sei convinto di non meritare quella persona e, a volte inconsciamente, cominci a prendere le distanze tu e a farle prendere anche all’altro. Quindi, la prima cosa che devi metterti in testa, da adesso, è che non sei sbagliato tu, ma sono la tua paura e i tuoi pensieri limitanti che influenzano negativamente le tue relazioni.

7. Vivi con i sensi di colpa

Possibile che ognuno di noi porti un peso a tempo indeterminato per tutti i suoi errori? Ha senso? La risposta è NO! Quella morsa allo stomaco che provi quando pensi ai tuoi errori o alle tue mancanze, ti crea solo disagio e frustrazione. Hai fatto una sciocchezza, commesso un grave errore, fatto del male a qualcuno? Capita! Però, infierire su te stesso e continuare a colpevolizzarti non ti aiuta. Provare un po’ di rimorso è sano, significa che la tua coscienza è vigile e in futuro ti impedirà di commettere lo stesso errore. Ma deve arrivare il giorno in cui devi chiudere i conti con il passato e voltare pagina, definitivamente. Auto-perdonarsi non significa rimuovere, ma diventare consapevoli del proprio cambiamento e volersi bene.

Cosa significa amare se stessi?

Significa stare in mezzo agli altri con cortesia e gentilezza ma anche con fermezza; significa comunicare in maniera chiara ciò che vuoi; significa imparare ad accettare ciò che fa bene e rifiutare ciò che fa male; significa mettere dei confini chiari tra sé e gli altri in modo da vivere relazioni alla pari. Inutile sottolineare quanto sviluppare questo atteggiamento apporti benefici trasversali anche alla propria autostima. Se io infatti mi do valore come persona e mi stimo, sarò anche capace di far valere chi sono e quelli che sono i miei bisogni.

Chi trova il proprio valore …trova un tesoro

Spostando l’attenzione non più sugli altri e riposizionando le priorità su se stessi, ci accorgeremo che l’ansia e i malesseri emotivi pian piano svaniranno. Il nostro valore non va mai messo in secondo piano: al contrario, va messo alla luce ed espresso. Le nostre necessità, le nostre idee, il nostro  modo di comportarci non devono per nessun motivo adattarsi a quelli di un’altra persona.

Se stiamo facendo cose per altri giusto per essere accettati o riconosciuti, ciò significa che ci manca la considerazione per noi stessi! Il primo passo? Individua le relazioni che possono essere dannose per il tuo benessere psicofisico (può essere tua madre, un tuo amico, una tua collega….) Tieni queste persone lontane dalla tua vita o quantomeno non cadere nell’errore di accontentare l’altro, rinunciando così al tuo benessere. Ricorda, prima di tutto fai di te stesso una priorità. Quando riconosci il tuo valore personale, allora potrai dar valore agli altri i quali, a loro volta, daranno valore a te. Essere un buon amico oppure un buon figlio o magari un buon collega non significa accondiscendere alle loro esigenze!

Immagina, vola con la fantasia, non considerare nulla come impossibile.

Amare sé stessi significa prima di tutto prendersi cura del proprio benessere, cercando ciò che ci fa stare bene e allontanando ciò che ci fa soffrire. Arrivare a questo risultato è un percorso lungo e difficile, che richiederà di accettare ogni sfumatura della tua personalità e ogni aspetto di te, inclusi i difetti. Per amarti, dovrai imparare a non giudicarti e ad agire per il tuo bene.

Ciò significa che devi astenerti dal giudicare le scelte che hai fatto e gli errori che hai commesso. Sii un osservatore esterno e guarda con distacco ciò che è successo: riuscirai a suddividere più lucidamente la tua parte di responsabilità da quella che deve essere attribuita ad altro (o ad altri). Per quella che è la tua responsabilità, perdonati: sei una persona, e le persone sbagliano. Rivolgi la stessa compassione che offri sempre agli altri a qualcun che se la merita davvero: a te.

Abbraccia la vita e le sue sfide, i suoi imprevisti e i suoi ostacoli, con la piena consapevolezza che potrai forse perdere, ma che se non lotti affatto, allora avrai già perso in partenza…….Non è mai troppo tardi per ricominciare a SOGNARE. Inizia da questo momento a pretendere qualcosa di più da te stesso. Guardati allo specchio e riconnettiti con te stesso. Dittelo guardandoti negli occhi: quello che voglio è importante, io sono importante, la mia felicità è importante. Sii presente durante il corso della tua giornata e verifica se metti in pratica ciò che ti eri riproposto di fare per volerti bene.

Non aspettarti considerazione dall’esterno

Hai presente quando vedi un bambino andare per la prima volta in bicicletta sotto gli occhi ammirati dei genitori? Il bambino dice «guardami, mamma, guarda quanto sono bravo». Molti adulti vivono bloccati in questa modalità. «vi prego, mondo! Nota quanto sono bravo». Questo arresto è legato a carenze nel passato. Nessuno può tornare indietro e darti la considerazione e la comprensione che non hai mai avuto quando più ne avevi bisogno. Quel bisogno, però, ora è rimasto intatto e ciò che posso fare è darti i mezzi per soddisfarlo da solo. Perché tu puoi farlo.

Puoi guardare a te stesso come farebbe un genitore fiero e orgoglioso di ciò che sta diventando il suo bambino. Puoi e anzi, meriti di essere considerato, stimato e amato. L’unico inconveniente è che gli altri inizieranno a notarti solo quanto tu noterai te stesso. Gli altri, inizieranno ad amarti davvero solo quando tu inizierai ad amarti. Ma come si fa ad amarsi? Ecco un’altra cosa semplice, proprio come camminare e parlare. Ti spiego come compiere questa grande impresa nel mio ultimissimo libro «Il mondo con i tuoi occhi». Ti prometto che, quando avrai letto l’ultima pagina, avrai la considerazione di cui hai bisogno. Mollerai la presa e smetterai di affannarti dietro a persone o cose che ti tormentano.  Il libro lo trovi su Amazon a questo indirizzo oppure in tutte le librerie.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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