Fin da bambini, dovrebbero insegnarci i principi di reciprocità e uguaglianza, tuttavia, in modo del tutto involontario, alcuni genitori finiscono per trasmetterci modelli in cui ci sentiamo o inferiori agli altri, o superiori. Difficilmente sperimentiamo sentimenti di uguaglianza e pariteticità! Una bella gatta da pelare! Come sempre, la strada vincente è quella di mezzo. È naturale essere orgogliosi dei propri talenti, credere in se stessi è cosa buona e giusta, così come è sano nutrire fiducia in sé. Tutto questo è il riflesso di una buona autostima. Chi si reputa superiore agli altri, tuttavia, ritiene di avere diritti unici, di essere intoccabile e per questo non esiterà a trattarti come un suo subordinato; è il caso delle persone egocentriche. In effetti, chi si ritiene superiore inevitabilmente assume un atteggiamento egocentrico o arrogante.
Per un egocentrico è difficile interessarsi davvero a ciò che riguarda gli altri. Ci sono diversi comportamenti che indicano che una persona mette se stessa al centro del mondo o, comunque, in una posizione prioritaria rispetto agli altri. Per prima cosa, l’egocentrico manca di una dote, l’empatia, e ciò lo porta ad avere difficoltà a comprendere i sentimenti delle altre persone o ad ascoltarle veramente.
Le sue attenzione, infatti, sono rivolte principalmente alle proprie problematiche. Potrebbe non essere consapevole dei suoi sentimenti di superiorità: è naturale sentirsi superiore quando si è convinti di esserlo! Questo comportamento, che è normale nel corso dell’età infantile, diventa evidentemente problematico nell’età adulta quando il “pensiero egocentrico” dovrebbe lasciare il posto al “pensiero socializzato”.
Sappi che secondo il celebre autore Alfred Adler (allievo di Freud e precursore della psicologia individuale), chi si reputa superiore sta solo cercando di compensare eclatanti sentimenti di inferiorità, sapientemente occultati anche alla propria coscienza. In pratica, chi si sente superiore a te non fa altro che servirsi, in modo ricorsivo e disfunzionale, di un meccanismo di difesa noto come proiezione. In pratica, questa persona nega con se stesso di avere limiti o difetti, proiettandoli sugli altri.
Le maschere che indossa
In pratica, chi ti reputa inferiore, sta proiettando in te tutto ciò che di “inferiore” c’è in lui. Ma come capire se qualcuno che conosci inciampa in questo meccanismo? In effetti, non sempre è facile riconoscere una persona che si sente superiore. Chi si sente superiore a te, infatti, potrebbe sfoggiare diverse maschere:
- la maschera della vittima
- della finta umiltà
- dell’efficienza
- del super indaffarato
- del perbenismo
Se ci fai caso, alcune persone sembrano essere super-indaffarate ma, osservando più da vicino la loro vita, questa poi non risulta così ricca. Mancano affetti, manca profondità… sembra piuttosto essere piena solo di sogni e progetti campati in aria. Eppure, se provi a confrontarti con queste persone, riuscirebbero a demolire la tua autostima in pochi istanti! Ecco il primo indizio: chi si sente superiore fa di tutto per minare la tua autostima.
I pensieri tipici che accompagnano ogni azione
Chi si ritiene migliore di te, appare intollerante, come se tutti e tutto, per lui, costituisse nient’altro che una seccatura. All’apparenza, sembra quasi che queste persone non sentano il bisogno di nulla, ma di fatto, sono molto carenti.
Nelle conversazioni, devono sempre dire la loro, contraddicono il tuo punto di vista e, quando non hanno argomentazioni, scendono sul personale e offendono. Chi si sente migliore di te, cercherà di dominarti, controllarti ed esercitare il suo potere sulla tua persona. Qualunque cosa tu faccia o dica, si porrà verso di te con un’aria che manda messaggi inequivocabili:
- «io ne so più di te»
Allora mi sento in diritto di zittirti. - «il mio punto di vista è più valido del tuo»
Allora farò di tutto per far valere la mia, anche prevaricarti. - «le mie opinioni pesano più delle tue»
Allora farò in modo di avere l’ultima parola a ogni costo. - «il mio tempo è più prezioso del tuo»
Allora sarò impaziente e non rispetterò i tuoi tempi. - «i miei bisogni devono essere soddisfatti prima dei tuoi»
Allora ti userò per soddisfare i miei bisogni, calpestando i tuoi. - «io sono più importante»
Allora ti tratterò da mio subordinato. - «tu non hai valore»
Allora sarai il mio promemoria, mi farai sentire migliore.
Il dramma di chi si sente superiore è che… c’è una cosa che si chiama realtà e, la realtà, presenta sempre il suo conto da pagare. Per quanto lei/lui si senta superiore, la realtà non fa sconti a nessuno. Mentre chi ha una sana autostima riuscirà a fronteggiare le inevitabili batoste della vita, chi si sente superiore, non riuscirà a digerire alcuna difficoltà. Ecco perché chi si sente superiore è una persona frustrata o del tutto sconnessa dalla realtà.
Vive in un mondo tutto suo
Chi si sente superiore a te, cercherà di minare la tua autostima, ma se tu sei più forte e consapevole del tuo valore, gli darai in qualche modo filo da torcere. Se hai una promozione, oppure conduci una vita che lui/lei non può permettersi, questo avrà sull’altro due effetti:
- L’altro screditerà tutto ciò che ti riguarda ma se non ci riesce…
- L’altro inizierà a vivere in un mondo illusorio dove ciò che ha e che fa, è più importante di ciò che hai e fai tu, a prescindere dall’oggettività della realtà!
Parliamo del cosiddetto «maladaptive daydreaming», meccanismo per il quale la persona tende a defilarsi dalla società così da immergersi in sogni ad occhi aperti dove lei è importante, anzi, dove lei può essere la più importante di tutti. Dove lei ha uno scopo superiore. Rifugiarsi in un mondo di superiorità illusoria e l’unico modo che ha per sopravvivere, quando adattarsi a una realtà crudele è impossibile.
Chi ti ritiene inferiore, si comporta così
Chi si sente migliore di te, metterà in atto tutta una serie di comportamenti, tra questi vediamo:
- Mette in dubbio tutto ciò che dici e che fai
- Ti critica costantemente
- È indulgente con se stesso, perdonandosi ogni errore. Al contrario, sarà severo con te. Non te ne farà passare una! Anzi, non perderà occasione per sottolineare ogni minima sbavatura, anche quando non commetti alcun errore!
- Attua meccanismi di rimozione, ciò significa che nega qualsiasi errore commesso. Se sottolinei un suo difetto o un suo errore, anche un episodio del passato, nega l’evidenza o la trasforma in qualcosa di diverso.
- Incolpare gli altri o il destino per i propri insuccessi.
- Minimizzare i propri errori, difetti e mancanze.
- Ingigantire i propri successi e qualità.
- Non tollerare le critiche.
- Si autoconvince di avere qualità che invece non possiede.
- Ti fa complimenti e ti valorizza ma solo se tu fai ciò che lui/lei vuole.
- Inventa, condisce o enfatizzare eventi “grandiosi” della sua vita.
- Non perde occasione per sottolineare, in modo implicito, quanto lui sia migliore di te.
- Può provare pena per te perché ti considera un poveraccio. Tranquillo, non ha la minima reale cognizione di come sia la sua vita, né la tua!
- Ha difficoltà nel costruire relazioni con gli altri, in genere lega con chi si fa sottomettere.
- Può nutrire sentimenti di paranoia, per questo può apparire discreto e introverso. In realtà, pensa intimamente che tu e tutti gli altri sono invidiosi di lui!
- Non ti ascolta empaticamente, non è in grado di farlo perché ti giudica segretamente e ti critica.
Per queste persone, la tua disfatta è la loro vittoria ecco perché spesso possono farti sentire davvero male.
Non lasciarti manipolare: tu vali!
La personalità egocentrica richiede un’alta percentuale di potere per compensare la sensazione di insicurezza di fondo. L’individuo egocentrico cerca di controllare idee, azioni o comportamenti delle persone con le quali interagisce (sia parenti, amici, colleghi, partner) attraverso la manipolazione o il ricatto emotivo.
Non ti conosco ma conosco le persone che si sentono superiori, so dove possono arrivare, so bene cosa sono capaci di fare, come possono farti sentire. Se hai delle vulnerabilità, chi si sente superiore, può minare la tua autostima, può condizionare negativamente la tua vita. Il segreto per non farti sopraffare non consiste nell’avere la risposta pronta alle sue sterili e vuote frecciatine ma nel dare più autorevolezza a te stesso. Non avrebbe senso rispondere per le rime, ha molto più senso lavorare sulla propria affermazione personale.
Forse tu ti conosci abbastanza bene da sapere cosa ti piace e di cosa hai bisogno, tuttavia, però, non riesci a legittimare a sufficienza questo tuo sapere. In un certo senso, ti manca quel pizzico di affermazione che potrebbe farti fare il vero salto di qualità.
Magari riesci a fare ragionamenti raffinati, ad avere una buona visione d’insieme ma, al momento dell’azione, ti lasci sopraffare dalla falsa ma prepotente autorevolezza si chi si sente superiore a te. Purtroppo non puoi modificare il comportamento degli altri ma puoi disinnescare il loro potere agendo su di te. Nella vita siamo chiamati a sentirci autori del nostro destino, dei nostri pensieri e quindi della nostra affermazione personale perché, a volte, sotto questo aspetto, siamo un po’ deboli. Come premesso, pochissimi di noi sono stati educati all’uguaglianza. Molto più comunemente, fin da bambini, i nostri genitori ci hanno fatto sentire troppo spesso inferiori, come se non meritassimo!
Se hai sofferto molto durante l’infanzia, quella sensazione spiacevole, potrebbe essere entrata a far parte di te. Ed ecco che anche da adulto, ti comporti come se non meritassi. Ecco perché ti manca quel pizzico di autentica autorevolezza. Questa mancanza ci espone a manipolazione, ci fa subire l’invidia degli altri e ci fa essere poco protagonisti della nostra vita.
Non offrirti in pasto a chi si sente superiore di te. Le cose a cui tieni (le tue idee, le tue ambizioni, i progetti, i bisogni…) devono avere la priorità che meritano. Sai, ho scritto un libro di psicologia che spiega come puoi fare ad affermare te stesso, a conquistare autorevolezza. S’intitola «Il mondo con i tuoi occhi» e troverai strumenti pratici che ti consentiranno di vivere la vita che meriti, da vero protagonista! Puoi trovarlo in tutte le librerie o qui su amazon. In ogni pagina, sarai preso per mano e condotto alla scoperta dei tuoi valori autentici, delle qualità e delle sfaccettature di te che ti rendono unico. Ti insegnerò a usare in modo costruttivo i tuoi dubbi, così da non sentirti più in soggezione e soprattutto, così da non aver timore di esporti. Fidati: tu sei capace, degno d’amore, di stima e… di valore. Devi solo imparare a guardarti, per davvero. Senza la lente distorsiva dell’esperienze precoci che ti hanno segnato.
Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in neuropsicobiologia
Autore del libro bestseller «Riscrivi le pagine della tua vita», Rizzoli
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