La mente delle persone con bassa autostima è spesso un complesso labirinto di pensieri negativi, emozioni contrastanti e comportamenti autodistruttivi. La bassa autostima, che si riferisce a una valutazione costantemente negativa di sé stessi, può influenzare ogni aspetto della vita di un individuo, dalla percezione del proprio valore alla capacità di affrontare le sfide quotidiane. Sebbene la bassa autostima non sia una condizione statica, bensì una dinamica che può variare nel tempo, le sue radici possono essere molto profonde e derivare da esperienze passate, traumi, e modelli familiari disfunzionali.
Come funziona la mente delle persone con bassa autostima
Ma cosa succede realmente nella mente delle persone con bassa autostima? Per comprendere appieno il meccanismo psicologico alla base di questo stato, è fondamentale esplorare i pensieri, le emozioni e le credenze che alimentano la bassa autostima, nonché gli effetti che questa ha sul comportamento quotidiano. In questo articolo, esamineremo in dettaglio come funziona la mente di una persona con bassa autostima, con particolare attenzione ai meccanismi psicologici, alle cause e agli effetti di questa condizione.
1. La percezione distorta di sé
Una delle caratteristiche più comuni nelle persone con bassa autostima è la distorsione della propria percezione. La mente tende a ingigantire le debolezze e a minimizzare i punti di forza, creando un’immagine distorta e negativa di sé stessi. Questo fenomeno psicologico è noto come “distorsione cognitiva”. Le persone con bassa autostima spesso si concentrano sugli aspetti negativi di sé, ignorando i tratti positivi e i successi ottenuti. Questa distorsione può manifestarsi in vari modi:
- Pensiero tutto o niente: Un errore o un fallimento minore viene visto come una catastrofe totale, e la persona si convince che ogni sua azione porterà al fallimento.
- Svalutazione delle proprie qualità: Quando qualcuno fa un complimento o riconosce un loro successo, tendono a minimizzare o ignorare il valore di tali apprezzamenti, pensando di non meritarli.
- Catastrofizzazione: Le persone con bassa autostima tendono a prevedere il peggio, immaginando scenari disastrosi, anche quando le probabilità di fallimento sono minime.
Questo modo di pensare contribuisce a una spirale di negatività che diventa sempre più difficile da spezzare. La mente di una persona con bassa autostima si fissa su difetti immaginari, creando una realtà in cui non c’è spazio per il successo o per l’auto-compassione.
2. Il conflitto tra desiderio di approvazione e paura del giudizio
Le persone con bassa autostima vivono spesso in un conflitto interno tra il desiderio di essere accettate e la paura di essere giudicate negativamente dagli altri. La necessità di approvazione esterna è molto forte, poiché il loro valore dipende in gran parte dall’opinione degli altri. Tuttavia, questa ricerca costante di approvazione può diventare un’arma a doppio taglio. Se non ricevono l’approvazione desiderata, l’autostima ne risente gravemente, con il rischio di cadere in un ciclo di autocolpevolizzazione.
Inoltre, la paura del giudizio altrui può portare a comportamenti di auto-protezione, come:
- Evitamento sociale: Una persona con bassa autostima può evitare situazioni sociali in cui teme di essere giudicata, per paura di non essere all’altezza.
- Sottomissione: Possono cercare di compiacere gli altri, mettendo i loro bisogni e desideri in secondo piano per evitare conflitti o critiche.
- Autocensura: Evitare di esprimere opinioni o mostrarsi per ciò che sono realmente, per paura di essere rifiutati o non accettati.
Questo bisogno costante di approvazione può innescare una serie di comportamenti che non solo danneggiano ulteriormente l’autostima, ma creano anche relazioni interpersonali sbilanciate, in cui la persona si sente costantemente dipendente dal parere altrui per sentirsi valida.
3. Il ruolo delle esperienze passate
La mente di una persona con bassa autostima è fortemente influenzata dalle esperienze passate, soprattutto quelle formative dell’infanzia e dell’adolescenza. Le esperienze di abuso emotivo, fisico, il bullismo, o la carenza di affetto e attenzione possono lasciare cicatrici che segnano la percezione che una persona ha di sé stessa. Queste esperienze negative possono creare convinzioni limitanti che diventano radicate nella psiche. Alcuni esempi di convinzioni negative che possono emergere dalle esperienze passate includono:
- “Non sono abbastanza bravo.”
- “Non merito di essere amato.”
- “Gli altri sono migliori di me.”
Queste convinzioni diventano così radicate che la persona non riesce più a vederle come qualcosa di estraneo, ma come verità assolute. Anche quando si trovano di fronte a situazioni in cui potrebbero sentirsi capaci, la mente con bassa autostima filtra questi momenti positivi, restando ancorata alla convinzione che non siano abbastanza.
Inoltre, le persone con bassa autostima spesso rievocano ripetutamente esperienze traumatiche passate, rimanendo bloccate in una visione negativa della propria vita. Questo fenomeno, noto come “rievocazione del trauma”, è un meccanismo che rinforza le convinzioni negative e la percezione di sé.
4. Ansia e paura del fallimento
La paura del fallimento è un altro aspetto cruciale nella mente delle persone con bassa autostima. A causa della convinzione che non valgono abbastanza o che non sono all’altezza, queste persone vivono costantemente nella paura di sbagliare o di non riuscire. Questa ansia può portare a evitare nuove sfide, situazioni sconosciute o opportunità di crescita per timore di fallire. Questa paura paralizzante non solo impedisce di crescere, ma rafforza ulteriormente la bassa autostima, creando un circolo vizioso:
- Evita le sfide per paura di fallire.
- Non sviluppa nuove competenze o abilità.
- Si sente inadeguato per non aver affrontato nuove opportunità.
- La paura del fallimento cresce ancora di più, creando nuovi blocchi emotivi.
Questo loop comportamentale impedisce l’apprendimento dalle esperienze e blocca il progresso verso l’autosufficienza emotiva.
5. Comportamenti di auto-sabotaggio
Le persone con bassa autostima possono anche sviluppare comportamenti di auto-sabotaggio, che impediscono loro di raggiungere i propri obiettivi. Questi comportamenti possono essere consci o inconsci, ma hanno un impatto devastante sul successo e sulla realizzazione personale.
Alcuni esempi di auto-sabotaggio sono:
- Procrastinazione: Rinviare continuamente attività importanti per evitare di affrontare il timore di fallire o di non essere abbastanza bravi.
- Evita opportunità: Se si presenta una possibilità che potrebbe portare a un miglioramento, la persona con bassa autostima potrebbe evitare di sfruttarla, convinta di non meritare il successo.
- Autocritica eccessiva: Quando si commettono errori, queste persone possono essere estremamente dure con se stesse, alimentando il senso di inadeguatezza e auto-giudizio.
In tutti questi casi, la persona non solo ostacola la propria crescita, ma si mette anche in situazioni che confermano la sua bassa autostima, creando un feedback negativo che si auto-alimenta.
6. Mancanza di auto-compassione
Le persone con bassa autostima sono spesso molto severe con se stesse e mancano di auto-compassione. Invece di trattarsi con gentilezza nei momenti di difficoltà, tendono a incolparsi, a criticarsi duramente o a sentirsi indegni di aiuto e supporto. Questa mancanza di auto-compassione aumenta il loro stress emotivo e rende più difficile il recupero da esperienze dolorose.
La mente di chi ha bassa autostima non è in grado di riconoscere l’importanza di prendersi cura di sé stessi e di concedersi il permesso di sbagliare senza sentirsi inadeguati. L’auto-compassione, che è una componente essenziale per la crescita psicologica, viene quindi messa in secondo piano.
7. Cambiamenti nei comportamenti sociali
La bassa autostima influisce anche sui comportamenti sociali. Le persone che soffrono di autostima bassa tendono a evitare situazioni sociali dove potrebbero essere esposti al giudizio. Questo può portare a isolamento sociale, solitudine o difficoltà nel creare connessioni genuine con gli altri. In alternativa, alcune persone potrebbero diventare eccessivamente dipendenti dagli altri, cercando di compiacere per evitare il rifiuto o la critica.
È importante puntualizzare…
Vivere un breve periodo in cui questi modi di essere sono presenti non indica necessariamente una mancanza di autostima in quanto i momenti di debolezza riguardano tutti, ivi comprese le persone sicure di se e con autostima da vendere. Se ci si ritrova costantemente nelle descrizioni qui sopra e si riconosce di portarsi dietro questi problemi praticamente da sempre, allora la cosa giusta da fare è quella di contrattaccare, cercando di cambiare un passo alla volta. L’autostima dopo tutto si impara vivendo e mettendosi alla pratica e non è mai troppo tardi per iniziare. Anzi, chi non l’ha mai sperimentata si sentirà come rinato e grato di questo nuovo modo di vedere la vita e tutto ciò che lo circonda.
Inizia a sollevarti!
Usa delle affermazioni positive verso te stesso, usale come note d’amore proprio dedicate a te, in casa, in ufficio, in macchina o in qualsiasi altro posto in cui trascorri molto tempo. Ad esempio, sono capace, sono fiducioso, so di valere, sono una persona degna! In poco tempo, queste affermazioni non ti sembreranno estranee e inizierai a sentirle emotivamente e a crederci, a quel punto il loro effetto si verificherà come per magia apportando il cambiamento su cui stai lavorando.
Bisognerebbe trovare il coraggio e l’incoscienza di realizzare se stessi
Perché non sempre si diventa forti aggrappandosi a qualcosa. Il più delle volte lo si diventa lasciando andare. Liberandosi di ciò che ostruisce l’ingresso alle nostre parti più autentiche, più vive, più creative. I vuoti si curano facendo spazio, non ostinandosi a volerli riempire. Al mattino al risveglio puoi ripetere dentro di te alcune frasi efficaci che ti consentiranno di iniziare la giornata con la giusta prospettiva, ad esempio: “Mi merito di essere felice, è il momento di superare ciò che non va”, “Quando sono stanco mi merito un momento di pausa”, “Lascio andare per la loro strada le persone che non meritano la mia attenzione”.
Come rimediare?
Non sono qui ad illuderti nella ricerca di una vita priva di ostacoli, perché perderesti in partenza, ma quando ti senti bloccato, spento e senza energie, prima di darti la colpa, prima di rimproverarti e darti del fallito, prova ad ascoltare che cosa in quel momento potrebbe farti stare bene e datti un’altra possibilità. Ricomincia a credere di meritare qualcosa di più per te. Non hai bisogno di null’altro che di te: tutto ciò di cui hai bisogno ce l’hai già dentro. Sei già meritevole così come sei; quello che hai, tutto ciò che sei, è già abbastanza, abbastanza per realizzare te stesso.
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Il mio nuovo saggio di psicologia serve a questo: fornirti nuove consapevolezze, nuove prospettive su chi sei e chi sei in grado di essere. In ogni pagina ti spiego come le tue esperienze passate stanno condizionando il tuo presente e ti impediscono di guardarti per ciò che sei! In effetti, se ti sottovaluti, è perché per troppo tempo sei stato sottovalutato da persone che per te erano importanti.
Riappropriarsi della propria vita vuol dire un po’ riiniziare a vivere, afferrare con convinzione e coscienza le redini delle nostre giornate e viverle come non abbiamo mai fatto. Significa vivere la propria vita in armonia con i propri valori, i propri bisogni, le proprie aspirazioni e questo senza che ci sia un prezzo da pagare per nessuno. E come scrivo nell’introduzione “Puoi continuare a vedere te stesso e il mondo come ti hanno insegnato o cominciare a guardarlo con i tuoi occhi”.
Curare i nostri legami, le nostre ferite, i nostri conflitti… curare il nostro benessere, è un dovere imprescindibile che abbiamo verso noi stessi. Allora impara a farlo, impara a rivendicare il tuo posto nel mondo a guardarti con i tuoi occhi….. Ed è quello che ti auguro. Se senti che è giunto il momento di costruire una vita che rifletta veramente chi sei, liberandoti dalle pressioni esterne e interne, questo percorso di crescita personale è ciò che fa per te. Cinque capitoli che ti porteranno alla scoperta di quel potenziale che, da troppo tempo, è assopito dentro di te e non chiede altro di esplodere! Il mio ultimo libro “Il mondo con i tuoi occhi” puoi ordinarlo qui su Amazon oppure acquistarlo in qualsiasi libreria.
A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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