La vita non ci toglie alcune persone: ci allontana da chi non abbiamo bisogno

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

La vita è un flusso continuo, un viaggio lungo e complesso che ci conduce attraverso momenti di gioia, di sfida, e di trasformazione. In questo cammino, incontriamo persone che entrano nelle nostre vite, alcune per restare a lungo, altre per un breve periodo. Questi incontri, per quanto fugaci o profondi possano essere, lasciano un’impronta nel nostro cuore e contribuiscono alla nostra crescita personale. Tuttavia, è inevitabile che, col passare del tempo, alcune persone si allontanino da noi. Questo allontanamento può essere doloroso e confuso, ma è essenziale comprendere che spesso non si tratta di una perdita, ma di una necessità.

L’illusione della permanenza

Crescendo, ci insegnano a valorizzare la costanza delle relazioni, a credere che chi entra nella nostra vita lo faccia per restare. Eppure, la realtà è diversa. Le persone sono come capitoli di un libro: alcune restano per diverse pagine, altre per poche righe. Questa idea può sembrare scoraggiante, ma è anche liberatoria. Riconoscere che ogni relazione ha un suo tempo e un suo scopo ci permette di abbracciare il cambiamento con maggiore serenità.

Le amicizie e le relazioni non sono necessariamente destinate a durare per sempre. Alcune sono stagionali, altre temporanee, altre ancora sporadiche. Questo non diminuisce il loro valore. Ogni connessione ha il potenziale di insegnarci qualcosa: pazienza, empatia, forza, o persino la capacità di lasciar andare. Quando ci aggrappiamo all’idea della permanenza, rischiamo di trattenere relazioni che hanno già esaurito il loro scopo, impedendo a noi stessi di crescere e progredire.

Il ruolo del destino e delle scelte

La vita è un intreccio complesso di scelte personali, coincidenze e avvenimenti. Spesso, ciò che percepiamo come un allontanamento forzato è semplicemente il naturale evolversi delle circostanze. Cambiamo lavori, ci trasferiamo in nuove città, esploriamo nuove passioni e, inevitabilmente, le nostre priorità si trasformano. Con questo cambiamento, alcune persone che un tempo erano al centro della nostra vita iniziano a occupare un ruolo più marginale. Questo non è necessariamente segno di conflitto o di disinteresse, ma piuttosto di crescita individuale.

Le persone come specchi

Ogni persona che incontriamo è uno specchio che riflette parti di noi stessi. Attraverso queste relazioni, impariamo a conoscerci meglio. Alcune persone ci aiutano a vedere la nostra forza, altre ci mostrano le nostre fragilità. Quando una relazione finisce o si affievolisce, non significa che lo specchio fosse difettoso. Significa che abbiamo appreso ciò che dovevamo imparare.

Questo concetto si collega all’idea che la vita non ci toglie persone, ma ci allontana da chi non è più necessario per il nostro percorso. Non perché queste persone siano meno importanti, ma perché abbiamo già ottenuto ciò che era necessario da quella relazione. Allo stesso modo, anche noi possiamo essere lo specchio per gli altri, offrendo loro insegnamenti e supporto in un dato momento della loro vita.

L’importanza di accettare l’allontanamento

Accettare l’allontanamento delle persone può essere difficile. Spesso, proviamo un senso di perdita, ci chiediamo cosa avremmo potuto fare diversamente o ci lasciamo sopraffare dal rimpianto. Tuttavia, è importante ricordare che non tutti gli allontanamenti sono negativi. Alcuni sono essenziali per creare spazio per nuove opportunità, nuove connessioni e nuove esperienze.

Imparare ad accettare l’impermanenza è una lezione di vita fondamentale. Ci aiuta a sviluppare la resilienza e a vivere nel momento presente. Quando lasciamo andare ciò che non è più necessario, ci apriamo alla possibilità di incontrare nuove persone che arricchiranno ulteriormente il nostro viaggio.

Segnali che indicano un cambiamento necessario

Come possiamo riconoscere quando una relazione non è più benefica per noi? Ecco alcuni segnali:

  1. Mancanza di crescita: Se una relazione ci fa sentire stagnanti, potrebbe essere il momento di rivalutarla. Le connessioni autentiche ci stimolano a migliorare e a evolvere.
  2. Energia negativa: Quando una relazione diventa fonte di stress o ansia costante, è un segnale che potrebbe non essere più sana.
  3. Obiettivi divergenti: Con il tempo, è naturale che le priorità cambino. Se i valori o gli obiettivi personali divergono troppo, l’allontanamento può essere inevitabile.
  4. Mancanza di reciprocità: Le relazioni dovrebbero essere un dare e avere equilibrato. Se ci sentiamo sempre noi a dare senza ricevere, è il momento di riflettere.

Il dono del lasciar andare

Lasciar andare è un atto di amore e di rispetto, sia verso noi stessi che verso gli altri. Non significa dimenticare o svalutare il tempo trascorso insieme, ma accettare che ogni cosa ha il suo tempo. Quando ci permettiamo di lasciar andare ciò che non è più necessario, creiamo lo spazio per accogliere ciò che è davvero importante. Praticare il lasciar andare non è facile, ma è una delle competenze più preziose che possiamo sviluppare. Ci aiuta a liberarci dai pesi emotivi, a vivere con leggerezza e a costruire una vita più autentica e significativa.

La prospettiva futura

Guardando al futuro, possiamo imparare a vedere gli allontanamenti non come perdite, ma come transizioni naturali. Possiamo scegliere di celebrare il ruolo che ogni persona ha avuto nella nostra vita, ringraziando per le lezioni e i momenti condivisi. Questo atteggiamento non solo ci aiuta a guarire dalle ferite emotive, ma ci permette anche di affrontare il futuro con speranza e apertura.

La vita è un viaggio fatto di connessioni, separazioni e nuove scoperte

Ogni persona che incontriamo ha un ruolo unico nel nostro cammino. Quando impariamo ad accettare che la vita non ci toglie persone, ma ci allontana da chi non è più necessario, iniziamo a vedere la bellezza del cambiamento e dell’evoluzione. Questo ci permette di vivere con maggiore gratitudine, accettazione e fiducia nel processo della vita.

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Non aspettare che siano gli altri a farlo. Non aspettarti considerazione dall’esterno. Hai presente quando vedi un bambino andare per la prima volta in bicicletta sotto gli occhi ammirati dei genitori? Il bambino dice «guardami, mamma, guarda quanto sono bravo». Molti adulti vivono bloccati in questa modalità. «vi prego, mondo! Nota quanto sono bravo». Questo arresto è legato a carenze nel passato. Nessuno può tornare indietro e darti la considerazione e la comprensione che non hai mai avuto quando più ne avevi bisogno. Quel bisogno, però, ora è rimasto intatto e ciò che posso fare è darti i mezzi per soddisfarlo da solo. Perché tu puoi farlo.

Puoi guardare a te stesso come farebbe un genitore fiero e orgoglioso di ciò che sta diventando il suo bambino. Puoi e anzi, meriti di essere considerato, stimato e amato. L’unico inconveniente è che gli altri inizieranno a notarti solo quanto tu noterai te stesso. Gli altri, inizieranno ad amarti davvero solo quando tu inizierai ad amarti. Ma come si fa ad amarsi? Ecco un’altra cosa semplice, proprio come camminare e parlare. Ti spiego come compiere questa grande impresa nel mio ultimissimo libro «Il mondo con i tuoi occhi». Ti prometto che, quando avrai letto l’ultima pagina, avrai la considerazione di cui hai bisogno. Mollerai la presa e smetterai di affannarti dietro a persone o cose che ti tormentano.  Il libro lo trovi su Amazon a questo indirizzo oppure in tutte le librerie.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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