Essere figlio di un narcisista: meccanismi e comportamenti del genitore

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor
“Il narcisismo non consiste nell’incapacità di amare, ma nell’incapacità di accogliere l’amore dell’altro.”

La letteratura psicologica è piena di contenuti che trattano la personalità dei narcisisti e le relazioni amorose con essi, tuttavia si parla poco dei loro figli. Ci viene dunque da chiedersi: come può crescere un bambino avendo un genitore narcisista?

L’identikit del genitore narcisista

I genitori narcisisti sentono molto la fatica e il senso dell’obbligo, vivendo la prole più come un sacrificio che come un piacere. Per loro non esistono vie di mezzo: creano legami simbiotici oppure se ne infischiano totalmente o quasi.
Il genitore narcisista si reputa un buon genitore perché risponde “bene” ai bisogni pratici. Spesso tende a svalutare la prole con la convinzione di spronarla a fare meglio senza essere consapevole del dolore che può creare.

Genitore narcisista e l’ego genitoriale

Quando il figlio viene usato come appendice per soddisfare l’ego genitoriale, viene visto come perfetto, mai messo in discussione e ogni sua mancanza non viene attribuita a lui, ma al mondo che lo circonda: ad esempio, la responsabilità di un brutto voto a scuola viene attribuita ad un insegnate poco competente e professionale.

Spesso i figli per soddisfare la vena narcisista genitoriale, vengono messi in vetrina a sfoggiare abiti costosi, o spinti ad attività sportive agonistiche pur di risaltare in mezzo agli altri e sentirsi importanti. Ad esempio, sottolineano in continuazione quanto siano belli e bravi i loro figli per compiacersi sul bel lavoro fatto.

Da un lato i bambini vivono il disagio di stare in vetrina, dall’altro non possono concedersi di fare altrimenti perché si sentirebbero troppo in colpa a non soddisfare le figure parentali. Sarebbe molto difficile, doloroso e porterebbe gravi conseguenze riconoscere i genitori come non adeguati ad accogliere i loro vissuti emotivi.

Dentro la psiche del bambino

In questo modo i figli possono diventare incapaci di provare empatia e di mettersi in discussione, prendendo le orme del narcisismo genitoriale. Naturalmente tutto ciò avviene a livello inconscio e il malessere si esprime attraverso il canale della frustrazione, del nervosismo, del senso di colpa, del senso di ambiguità (dovuto al fatto che il genitore dice di amarli, ma che non ha potuto fare altrimenti).
Nel caso in cui il figlio non segue le indicazioni dei genitori viene trattato come deludente e inadeguato, meccanismo che porterà ad una scarsa autostima e possibili disturbi psicopatologici.

Dinamiche di controllo del genitore narcisista sul figlio

Il meccanismo tipico che il narcisista esercita su un figlio è il controllo. Ci sono molti modi in cui il genitore narcisista controlla il proprio/a figlio/a. Questi meccanismi di controllo sono:

Controllo codipendente
“ho bisogno di te. Non posso vivere senza di te”. Questo impedisce ai figli di genitori narcisisti di avere qualsiasi tipo di autonomia e di vivere la propria vita.

Controllo con senso di colpa:
“ho dato la mia vita per te. Ho sacrificato tutto”. Questo controllo comporta la sensazione di obbligo/costrizione nei bambini. Come se “dovessero qualcosa” ai loro genitori narcisisti e dovessero comportarsi in maniera da renderli certamente felici.

Controllo con astinenza affettiva:
“sei meritevole del mio affetto SOLO PERCHE’ ti comporti come mi aspetto che tu faccia.” Così fino a che i loro bambini si comportano correttamente, il genitore narcisista li amerà. Questo affetto scompare nel momento in cui il bambino non corrisponde alle aspettative.

Controllo sul risultato:
“dobbiamo lavorare insieme per ottenere un risultato”. Questi risultati sono spesso i risultati, i sogni e le fantasie del genitore narcisista. Il genitore narcisista vive indirettamente attraverso la vita di suo/a figlio/a.

Controllo esplicito:
”Obbediscimi altrimenti ti punisco”. I figli dei genitori narcisisti devono fare quello che gli viene detto o rischiano vergogna, colpa, rabbia o anche violenze fisiche.

Controllo di incesto emotivo:
“Sei tu il mio vero amore, l’Unico, la persona più importante per me.” Il genitore di sesso opposto fa sì che il/la figlio/a esaudisca i propri bisogni non soddisfatti.

Dinamiche comportamentali del genitore narcisista nei confronti dei figli

Oltre i meccanismi di controllo esistono altri comportamenti tipici che il narcisista compie a danno dei propri figli:

  • Mentonocompulsivamente
  • Ignorarano e trascurano i bisogni della prole
  • Sono insensibili ai loro bisogni
  • Modellano i figli ad un’immagine “ideale”
  • Promuovono e favoriscono un rapporto di dipendenza tra genitori e figli
  • Distorcono il concetto di “amore”
  • Manipolano per piacere
  • Sono incoerenti
  • Sono inaffidabili
  • Insultano in maniera subdola

Anna, figlia di genitori narcisisti: un caso clinico

Anna è figlia di due genitori narcisisti. I suoi genitori hanno divorziato quando leii aveva 12 anni e, da allora in poi, ha trascorso metà settimana a casa di sua madre, l’altra metà a casa di suo padre. Le difficoltà che questa nuova sistemazione ha creato in lei sono state sottovalutate da entrambi i genitori.

Il papà di Anna era così isolato e concentrato su se stesso che, durante i periodi che trascorrevano insieme, Anna veniva spesso completamente ignorata da lui e aveva imparato a sopportare molte ore di solitudine senza lamentarsi. La madre di Anna era maggiormente in grado di entrare in relazione con la figlio, finchè lei stava attenta a rispettare i suoi bisogni emozionali e a non farle richieste.
Ciò che si è dimostrato di immensa importanza per Anna nel prevenire disturbi psicologici più gravi di cui potrebbe invece soffrire è stato l’incontro con Paolo, una persona di grande sostegno.

Alcuni degli effetti del modo in cui Anna è stata allevata sono stati: una diminuita consapevolezza dei propri sentimenti, dei propri bisogni e del proprio punto di vista; una tendenza a sentirsi isolata e una difficoltà a costruire legami emotivi con gli altri; una predisposizione ad accettare le critiche, il controllo da parte degli altri e i maltrattamenti senza lamentarsi e spesso senza rendersi conto di quanto stesse succedendo; e una perdita del senso di direzione e progettualità per la propria vita. Lei poteva inoltre mostrarsi lunatica e irritabile.

Anna e Paolo si sono fidanzati. Anna oggi ha 30 anni e ancora non si è laureata in economia e commercio, nonostante la sua grande intelligenza, ma ha avuto un grande successo con il telelavoro; è una blogger affermata e guadagna circa 3.000 euro al mese.

E’ giunta in psicoterapia a causa dell’insistenza di Paolo, preoccupato per le sue difficoltà nel costruire buone relazioni con le persone e la sua tendenza a essere distaccata, insensibile e irritabile nei confronti degli altri.
Paolo era preoccupato, inoltre, dal grado di influenza che i genitori avevano su di lei. Anna ha riconosciuto in qualche modo la fondatezza delle preoccupazioni di Paolo. Questa è stata per lei un’esperienza nuova, e l’ha aiutata molto a sviluppare una maggiore stima di sé.

Avere dei genitori narcisisti e problematici non significa per forza che anche i figli dovranno sviluppare delle psicopatologie, nonostante la forte influenza sui loro vissuti. Proprio per questo l’aiuto di una psicoterapia può aiutarli a sganciarsi dalle problematiche dinamiche familiari e aiutarli a costruirsi una vita di sane relazioni.

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1 commento su “Essere figlio di un narcisista: meccanismi e comportamenti del genitore”

  1. Salve,non ho individuato ancora se ho accanto a me dei genitori narcisisti,anche se qualche sommiglianza l’ho notata,infatti sono già da settimane che sono alla ricerca di cosa sia il narcisismo,come individuare,come capire,ecc..una persona narcisista e fin’ora mi sono concentrata su una persona in particolare perché tra le cose che ho letto ho avuto le conferme su questa persona.Non dico che lo vorrei aiutare perché è una cosa impossibile fare se non solo tramite una terapia psichiatrica,ma vorrei sapere se è possibile,che una persona comune come me,che putroppo non desisto nell’aiutare il prossimo soprattutto se amo o voglio bene,posso in qualche modo fargli notare e farlo “sbloccare” un po’ cercando poi man mano di portarlo nella via di fare una terapia?Non so scovare nel suo passato,fargli accorgere determinate cose,ma con un linguaggio giusto..se mi potete aiutare ve be sarei molto grata.
    Ps:a questo punto vorrei capire se lo sono un po’ anche io ,insomma un quadro completo.Magari mi sono semplicemente fissata un po’ troppo.
    Nb:Il vostro articolo è stato bellissimo e molto chiaro come del resto altri vostri link che mi piace leggere.

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