La tossicità non è un fenomeno limitato al piano fisico, esiste anche una tossicità mentale. Se il tavolo mentale che apparecchiamo ogni giorno è fatto di pensieri e di emozioni negative, rischiamo di mandare in tilt non solo il sistema immunitario ma anche la nostra preziosa testa che fa del suo meglio per trovare i modi per superare il logorio della vita moderna e trovare ogni volta il suo equilibrio dinamico.
Quando andiamo accumulando tensione e stress ogni giorno, quando manteniamo a lungo degli atteggiamenti negativi, quando alimentiamo delle preoccupazioni infondate e quando restiamo immersi negli stati emotivi negativi, stiamo creando e mantenendo dei modelli di pensiero e relazionali tossici che finiranno per presentarci il conto. Pertanto, è importante ricorrere di tanto in tanto alla depurazione emotiva.
Intossicazione mentale, campanelli d’allarme
Ecco i segni che ci indicano se stiamo diventando tossici:
- Avere bassa energia
- Sentirsi pigri quando ci svegliamo al mattino
- Non avere realmente appetito, ma tendiamo a mangiare per abitudine, piuttosto che per fame
- Essere inclini a influenza, raffreddore, tosse, mal di gola o allergie
- Avere mal di testa acuti, vertigini e tremori lievi agli arti
- Dolori muscolari inspiegabili, soprattutto ai polpacci
- La pelle è meno luminosa, più pesante e più grassa
- Ci sentiamo inquieti, isolati e sentiamo che niente ci soddisfa o ci nutra.
Le 5 emozioni tossiche che si accumulano giorno dopo giorno
In primo luogo, è importante notare che le emozioni non sono positive o negative in sé. Le emozioni sono semplicemente una reazione e, come tali, indicano qualcosa. Il problema sorge quando non riusciamo a gestirle e diventano degli stati emotivi permanenti. Solo allora, per effetto cumulativo, diventano altamente tossiche per la nostra salute mentale.
1. Rabbia
La rabbia ha un lato positivo perché è un’emozione che ci dà la forza di cui abbiamo bisogno per proteggere noi stessi e sopravvivere. Tuttavia, è particolarmente negativa quando diventa il nostro modo abituale di reagire. Infatti, lo sapevate che la rabbia aumenta fino al 75% il rischio di soffrire di un attacco di cuore? La rabbia è un’emozione che mantiene il nostro corpo costantemente in ebollizione, e ci impedisce di trovare la pace e la tranquillità che ci servono.
2. Risentimento
Il risentimento è l’incapacità di perdonare, di andare oltre. Quando sperimentiamo risentimento restiamo legati a un evento del passato, al quale noi conferiamo una tale importanza che continua a influenzare il nostro comportamento presente e ci causa dolore emotivo. Se alimentiamo il risentimento, con dei pensieri recriminatori, questo crescerà fino a toglierci la pace e ci trasformeremo in persone amareggiate e perennemente arrabbiate con il mondo.
3. Senso di colpa
Il senso di colpa è una delle emozioni più negative che esistano, perché non ci fa andare avanti e ci mantiene in un circolo vizioso fatto di rimpianti e rimorsi. Quando diamo libero sfogo ai pensieri negativi circa le nostre capacità, quando ci autocommiseriamo piangendoci addosso o quando traiamo conclusioni completamente fuori del contesto, che ci fanno sentire gli unici colpevoli, stiamo alimentando emozioni che possono portare al collasso nervoso.
4. Insoddisfazione
Un certo grado d’insoddisfazione può essere positivo, perché ci spinge a cambiare e migliorare. Ma quando l’insoddisfazione diventa uno stato cronico, quando non proviamo piacere per nulla e niente ci soddisfa, perdiamo la capacità di goderci la vita. A quel punto veniamo assaliti dalla disperazione. Quando una persona si concentra solo su ciò che gli manca, perde la capacità di godersi il presente e, di conseguenza, la vita gli scivola via dalle mani.
5. Paura
La paura è un’emozione che ci avverte del pericolo e ci mantiene al sicuro. Tuttavia, quando diventa una risposta comune alle più svariate situazioni, si trasforma in un ostacolo che ci trattiene e limita il nostro potenziale. Alcune persone hanno paura della vita, e non osano fare un passo per paura di fallire, in questi casi la paura diventa un limite che impedisce di godere pienamente delle cose e ci mantiene in un perpetuo stato d’ansia.
Il processo di depurazione emotiva
Il processo di depurazione emotiva è molto semplice. Non prevede di immergersi nel passato e non è nemmeno necessario cercare le cause di certe emozioni, perché l’obiettivo è quello di raggiungere uno stato di pace interiore, lasciando andare le emozioni che si sono accumulate per vari motivi. Nel processo di depurazione emotiva vi convertite semplicemente in un osservatore consapevole delle emozioni che provate.
Divenire consapevoli delle emozioni
La vita quotidiana è così frenetica che spesso andiamo accumulando emozioni senza rendercene conto. Ovviamente, ce ne sono alcune che fanno più male di altre. Pertanto, il primo passo della depurazione emotiva consiste nell’identificare le emozioni. Non è quindi necessario adottare una posizione particolare o essere in un posto tranquillo, basta prestare attenzione alle vostre reazioni. Reagite spesso con rabbia alla maggior parte delle situazioni? Vi sentite sempre insoddisfatti? Avete sensi di colpa o provate risentimento?
Se serve, potete anche tenere un diario, un quaderno sul quale trascrivere le emozioni che avete provato durante il giorno e nel quale ne indicate anche l’intensità. Sarete sorpresi di scoprire quante emozioni negative vivete ogni giorno. La cosa interessante è che il processo di ricerca e di etichettatura delle emozioni è già di per se terapeutico, perché vi permette di guardare dentro voi stessi e pensare a quello che provate, togliendo così peso alle emozioni.
Sperimentare le emozioni
La nostra società non ci ha insegnato a gestire le emozioni, ma a nasconderle e negarle. Ma la depurazione emotiva include sperimentare le emozioni che ci danneggiano. Così, si impara a non avere paura, a sentirsi relativamente confortevoli con queste, ad assumerle come proprie e, di conseguenza, sottrargli potere.
Durante questo passaggio è consigliabile concentrarsi su una emozione alla volta, utilizzando la tecnica di visualizzazione che vi aiuta a lasciare andare le mozioni come fossero foglie portate dalla corrente di un fiume, attraverso la quale imparerete non solo a sperimentare l’emozione ma anche a lasciarla andare.
A questo proposito, uno studio particolarmente interessante condotto presso la Harvard University, ha rivelato che quando sperimentiamo esperienze dolorose che non abbiamo assunto, si attivano delle aree del nostro cervello come l’amigdala, il centro della paura, e la corteccia visiva. Tuttavia, quando le persone hanno accettato l’esperienza, la maggiore attivazione si verifica nell’area di Broca, il che significa che l’esperienza si è trasformata in un’esperienza narrativa che smette di causare dolore e sofferenza.
Per questo motivo vivere le emozioni ed etichettarle ci aiuta ad assumerle sottraendogli l’impatto negativo. Idealmente, si dovrebbe fare questo processo di ricerca interiore una volta al giorno o almeno una volta alla settimana. Ricordate che la dieta “emotiva” è importante quanto la dieta alimentare, perché le emozioni negative, quando si accumulano, possono fare molto male, sia psicologicamente che fisicamente.
Intossicazione emotiva: le paturnie sul passato
Assaporate il qui e ora e guardate avanti.Vivere nel passato o nel futuro ..e il presente?
Il passato e’ game over. Quello che e’ accaduto non si puo’ cambiare. Torturare la testa con i famigerati ‘avrei potuto’ ..avrei dovuto…e’ un passatempo tossico.
Per quanto riguarda il futuro quello ha troppe variabili per poter essere controllato. Imparate a focalizzarvi sul QUI E ORA . In inglese si dice ‘GO WITH THE FLOW’per indicare il seguire l’onda della vita.
Guarigione emotiva: prendersi cura di se stessi
Un altro metodo per agevolare la “disintossicazione emotiva”, potrebbe essere quello di cambiare il modo di prenderci cura di noi stessi. Forse pensiamo di sapere esattamente che cosa ci fa stare bene. Ma, a ben vedere, utilizzando sempre gli stessi comportamenti, niente potrà cambiare o migliorare. Proviamo a regalarci un’esperienza diversa ogni giorno e vediamo quale di queste ha un buon risultato. Da cosa lo capiamo? Dall’esito che avrà su di noi, dal benessere che ci porterà.
Proviamo a godere di ogni momento, vivendo in modo da privilegiare la salute e la serenità. Per farlo, impariamo ad essere selettivi; scegliamo solo esperienze, persone, alimenti e attività che valutiamo essere il massimo nel loro genere.
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